”[...]Non so se è il ciclo mestruale di Gibbs, quello che ci investe, oppure è solamente uno spostamento d'aria un po' troppo violento. Credo di non averlo nemmeno visto passare, eppure è già seduto alla scrivania con il telefono in mano e il viso contratto.
Corruccio le sopracciglia e McGee mi guarda, dopo aver chiuso il solitario che non aveva neanche finito. Credo che inizi a parlare con Ducky e, dal tono che usa, finalmente c'è qualcosa da fare.
Eccolo che si alza e mi tira le chiavi del furgone, prendendomi quasi in faccia.[...]