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Autore: SSJD    06/10/2014    6 recensioni
Cosa succederebbe se un giorno qualsiasi un ragazzo sposato e una ragazza molto molto impegnata che si conoscono da anni, si ritrovassero per coincidenza da soli, in una grande casa, per un'intera giornata? Di certo la mancanza dei rispettivi partner influenzerà molto ciò che accadrà tra i due amici che si sarebbero aspettati di tutto, tranne ciò che poi sono riusciti a combinare...
4* classificato al contest sull’amicizia indetto da eleCorti sul forum di efp.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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You are my best friend


DRIIIIIN DRIIIIIIN
DRIIIIIIN DRIIIIIIN

“Un momento, arrivo! Arrivo, un attimo!”
La voce di Bulma rispose dall’interno della Capsule Corporation.
“Arrivo, accidenti!” esclamò scocciata andando ad aprire, ancora in pigiama, la porta di ingresso il cui campanello continuava a suonare. Con grande sorpresa, si trovò di fronte Goku, con in mano un pacchettino di brioches appena sfornate:
“Buongiorno, Bulma, come va?”
“G-Goku?! B-Buongiorno a te, ma cosa ci fai qui?” domandò l’amica un po’ sorpresa.
“Chichi è andata con Gohan all’open-day della nuova scuola, non mi ha voluto portare perché dice che combino solo casini, quando c’è di mezzo l’istruzione di nostro figlio… Ehm… C’è Vegeta? Ho pensato che potrebbe fargli piacere allenarsi un po’ con me.”
“Eheh, come darle torto, tu hai in mente solo gli allenamenti…” lo prese in giro Bulma “ma oggi temo ti vada male, Vegeta si è svegliato presto ed è andato via ad allenarsi con Trunks.”
“Uffa… E che faccio tutto il giorno? Non mi vuole nessuno…” affermò il sayan sconsolato.
Bulma sorrise e si domandò come avrebbe mai potuto mandarlo via anche lei.
“Dai entra, non stare sulla porta! Puoi passare comunque qui la giornata, mi farai compagnia!” gli disse allegra.
Goku passò da un’espressione sconsolata alla personificazione della felicità ed entrò in casa con un gran sorriso dicendo:
“Grazie, che bello, così posso fare colazione con te. Sai, stamattina ho mangiato solo sei brioches e bevuto solo due litri di latte... non so come ho fatto a volare fino a qui senza svenire…”
“Eh, immagino sia stato un grande sforzo!” rispose la ragazza entrando in cucina.
Finita la colazione, Bulma disse che in mattinata doveva finire assolutamente un progetto su cui stava lavorando, ma nel pomeriggio sarebbe stata libera:
“Tu puoi fare ciò che vuoi, Goku. Fai come se fossi a casa tua, puoi usare la camera gravitazionale di Vegeta, se vuoi allenarti un po’, oppure guardare la televisione, o puoi andare rilassarti in piscina. Io purtroppo ne avrò almeno fino all’ora di pranzo…”
“Oh, capisco” rispose il ragazzo un po’ sconsolato “e se io mettessi a posto questo caos che ho lasciato qui in cucina e poi venissi a curiosare cosa fai in laboratorio? Prometto che sarà come se non ci fossi, non ti disturberò, non ti farò domande e ti lascerò lavorare in santa pace… Posso? Dai? Non ho voglia di stare da solo, mi annoio… ti prego, ti prego, ti prego…” concluse facendo il broncino.
Bulma pensò che non ci sarebbe stato nulla di male nel rendere partecipe Goku del suo progetto e molto spontaneamente gli rispose:
“Ok, ma solo se stai buono… altrimenti non finisco più e oggi pomeriggio dovrò ancora lavorare.”
Goku rassettò la cucina come promesso, poi andò da Bulma in laboratorio. Entrò silenziosamente per non disturbarla, ma lei, accortasi del suo arrivo gli disse:
“Hey, sei arrivato? Vieni, mettiti qui vicino a me, così ti faccio vedere che bel lavoro ho fatto!”
Goku si andò a sedere su una sedia che Bulma aveva sistemato a fianco alla sua. Lei digitava in continuazione sulla tastiera cose per lui incomprensibili, ma il ragazzo non poté fare a meno di notare due cose: una, Bulma scriveva tutto ad una velocità supersonica e due, lo faceva con un’eleganza a dir poco affascinante da osservare. Solo quando si interruppe e alzò le braccia stiracchiandosi, come per sgranchire la schiena, Goku le chiese:
“Hai finito?”
Lei rispose facendo un gran sospiro:
“No, non ancora, ma stare qui seduta mi fa venire un mal di schiena fastidiosissimo; non vedo l’ora di terminare per farmi una nuotata in piscina.”
“Posso provare a farti un massaggio? Chichi dice che ho le mani magiche!” chiese Goku senza alcuna malizia, ma con la seria intenzione di alleviarle il dolore.
“Saresti molto gentile, non riesco molto a concentrarmi se continuo a pensare che ho mal di schiena…” rispose la ragazza che sperava davvero in un miglioramento, anche se non aveva comunque molta fiducia nelle capacità fisioterapeutiche dell’amico. In realtà, poco dopo, si dovette ricredere, Goku era veramente bravo, nonostante la sua enorme forza, riusciva a massaggiarla proprio dove le faceva male in modo così delicato che, dopo pochi minuti, tutte le tensioni ai muscoli della schiena le erano passate.
“Oh, Goku, ha ragione Chichi!” disse ad un tratto entusiasta “Sei bravissimo! Dovresti insegnarlo a Vegeta!”
“Scherzi? Mi vuoi vedere morto? Cosa gli dovrei dire? ‘Sai Vegeta ho fatto un massaggio a Bulma perché aveva il mal di schiena e vuole che insegni anche a te come farglielo!’. Non so se mi farebbe più male per il suo orgoglio ferito nel prendere istruzioni da me o per aver toccato la sua donna.” rispose lui rimettendosi a sedere.
“Già, non ci avevo pensato, pensa sempre che qualcuno mi voglia portare via da lui… Senza contare il fatto che io non lo lascerei mai.” aggiunse infine pensando ad alta voce, come se nella stanza fosse sola.
“Sei veramente innamorata di lui, vero, Bulma?” chiese Goku a cui la ragazza aveva fatto tanta tenerezza.
Lei interruppe per un attimo il suo lavoro e, guardando l’amico negli occhi, gli rispose sinceramente:
“Sì, lo amo tantissimo, Goku, non potrei vivere senza di lui.”
“È un uomo molto fortunato!” concluse il ragazzo felice che la sua amica stesse così bene con Vegeta.

 ***
 
Come promesso, all’ora di pranzo Bulma finì il suo lavoro. Entusiasta alzò le braccia verso l’alto in segno di vittoria ed esclamò:
“Finito! Questa volta è davvero concluso, ci ho messo ben tre mesi, ma adesso sono finalmente soddisfatta! Hey, Goku, scommetto che hai una fame da lupi, vieni che pranziamo assieme?”
“WOW! Che brava! Hai detto ‘a mezzogiorno finirò’ e hai veramente terminato in tempo! Incredibile! Sì andiamo, ho una fame!” rispose allegro Goku mentre si avviavano in cucina.
 “Allora oggi pomeriggio sei libera, cosa facciamo?”
“Visto che è una bella giornata, se ti va, possiamo stare in piscina a fare il bagno e a prendere il sole!” propose la ragazza che voleva proprio rilassarsi.
“Ma io non ho il costume….” rispose lui incupito.
“Beh, ti metterai uno di quelli di Vegeta!” concluse Bulma che non voleva assolutamente cambiare programma.
“Ok” disse Goku rallegrandosi della felice soluzione.
Dopo pranzo, i due si cambiarono e si trovarono, subito dopo, in piscina. Nuotarono e giocarono a palla in acqua per gran parte del pomeriggio. Bulma aveva un enorme materassino sul quale si potevano sdraiare entrambi per prendere il sole, stando a galleggiare sull’acqua. Mentre il sole li abbronzava e l’acqua li cullava dolcemente, i due amici si raccontavano le storie di quando si erano conosciuti e gli aneddoti delle infinite avventure che avevano condiviso, i pericoli che avevano affrontato e di come, in tutti quegli anni, erano diventati sempre più amici.
“Non so come avrei fatto senza di te a ritrovare tutte le sfere del drago, Goku. Ed eri solo un bambino!”
disse Bulma ad un tratto.
“Non so come avrei fatto io senza di te. A quest’ora sarei vissuto ancora in cima al monte Paoz da solo e non avrei nemmeno saputo che c’era il resto del mondo!” rispose Goku sinceramente.
“…e soprattutto senza sapere dell’esistenza delle ragazze!” continuò Bulma per prenderlo in giro.
“Già, quella sarebbe stata la cosa più grave: non avrei mai incontrato Chichi!” disse lui visibilmente contento.
“…e non avresti due bellissimi figli…”
“…eh sì, ti devo molto, Bulma…”
“Non dire così, Goku. Diventare tua amica è stata una delle cose più belle della mia vita…” concluse lei.
“Anche per me, vale lo stesso... Ti voglio bene, Bulma.” le disse Goku guardandola nei bellissimi occhi blu.
“Anch’io, Goku.” rispose lei abbracciandolo.
“Ti va di rientrare? Ora fa un po’ fresco.” Gli domandò appena sciolto l’abbraccio.
“Certo!” rispose lui prendendola in braccio e volando fuori dalla piscina per non farla bagnare di nuovo.
“Hey, ti va di fare uno spuntino e guardare un po’ la tele?” chiese Bulma indossando l’accappatoio.
“Sì volentieri, ma prima vorrei farmi una doccia e rivestirmi.”

 ***
 
Un quarto d’ora dopo, i due erano spaparanzati sull’enorme divano di Bulma a guardare un vecchio film horror alla televisione e mangiando lo “spuntino” preparato dalla ragazza per “placare” la fame dell’amico. Goku si sdraiò poggiando la testa su uno dei braccioli con una gamba distesa sul divano e l’altra a penzoloni piegata verso terra. Per vedere meglio intrecciò le mani dietro la nuca in modo da sollevare meglio la testa. Bulma, che aveva terrore di tutte le scene del film che invece a Goku sembravano ridicole, si sdraiò a fianco a lui in modo da potersi nascondere, quando proprio non riusciva più a guardare, nell’incavo tra il torace e l’avambraccio del ragazzo. Il film per il sayan era davvero troppo noioso e, prima della fine del primo tempo, si addormentò. Quando Bulma lo vide dormire, venne sonno anche a lei e, poco dopo, chiuse gli occhi e cadde anch’ella in un sonno profondo.
Quando si destò, dopo circa un’ora, si era completamente scordata di dove era e con chi era e, sentendo di dormire su dei pettorali muscolosi e che delle braccia forti la cingevano dolcemente, senza aprire gli occhi alzò il viso e cercò le labbra dell’uomo su cui, pochi istanti prima, stava dormendo. Quando le trovò, lo baciò, dolcemente perché si svegliasse lentamente. La sua lingua sfiorava le sue labbra per farsi spazio e ricevere un abbraccio da quella di lui. Goku si destò e, senza aprire gli occhi, rispose al bacio schiudendo leggermente le labbra. I due si baciarono per interminabili secondi durante i quali, Bulma si domandava come mai quel bacio fosse così diverso dal solito, così dolce e sensuale da farla eccitare incredibilmente.
Ad un tratto, staccandosi, i due dissero contemporaneamente: “Ho voglia di te… Vegeta/Chichi…”
Immediatamente entrambi spalancarono gli occhi, sorpresi dei nomi che avevano sentito. Subito Bulma si ritrasse cercando di mettersi a sedere, ma nel farlo velocemente, andò con la mano a sfiorare la leggera eccitazione di Goku, che stava rispondendo ai pensieri che il ragazzo stava facendo sulla moglie. Bulma la ritrasse immediatamente con un piccolo urlo di disappunto e andò in panico totale: “Oh, no, Goku! Oddio cosa ho fatto? Io… io… io non volevo! È che dormo sempre così con Vegeta! Mi sono svegliata convinta che fosse lui e invece… invece… oddio, sei tu… ma come ho potuto?”
Goku si mise a sedere, anche lui, come lei, era visibilmente sorpreso dalla situazione, ma cercò di calmare l’amica:
“Bulma, Bulma calmati, non è successo niente, non fare così! È tutto ok, tranquilla! Nel dormiveglia tu eri convinta che io fossi Vegeta e io ero convinto che tu fossi Chichi. Sai, anche io e lei dormiamo spesso in questa posizione…”
“Ma Goku, come fai a dire che non è successo niente? Ho tradito Vegeta e l’ho fatto con il mio e suo migliore amico. Se ne accorgerà e ci ucciderà, tutti e due!” disse Bulma scoppiando a piangere.
“Bulma, tu non hai baciato me, tu eri convinta che fosse lui, come puoi dire di averlo tradito?” chiese il giovane sayan con tono rassicurante.
“Perché mentre ti baciavo sentivo che era diverso dal solito e mi stava piacendo, sempre di più e non ho aperto gli occhi e… e… che stupida che sono, merito che mi lasci e non voglia più saperne di me…” continuò lei in preda alla disperazione “Lo sapevo che sarebbe finita cosìììì!”
“Così come?” chiese Goku che non capiva a cosa lei si riferisse.
“Mia madre me lo ha sempre detto, tutti lo dicono! Un uomo e una donna non potranno mai essere amici. Ѐ bastato un giorno io e te qui da soli in casa, che quasi quasi finivamo a letto assieme!” rispose lei continuando a piangere.
A quel punto Goku si alzò in piedi e fece l’ultima cosa che Bulma si sarebbe aspettata che lui facesse, per tentare di convincerla di essere in errore. Le porse la mano per farla alzare e, quando fu di fronte a lui le disse:
“Bulma spogliati, togliti i vestiti, qui davanti a me, io ora farò lo stesso.”
Lei fissava i dolcissimi occhi neri dell’uomo che aveva di fronte, con i suoi pieni di lacrime e riuscì solo a chiedere:
“Come? E perché?”
“Ti prego, fallo, voglio dimostrarti una cosa.”
Lei si tolse il vestito che indossava, rimanendo in slip e reggiseno, mentre Goku si tolse la tuta, restando solo con i boxer neri e stretti che non lasciavano nulla all’immaginazione. Rimasero così, uno di fronte all’altra continuando a guardarsi negli occhi. Ad un tratto, Goku le prese una mano e, facendogliela posare delicatamente sul suo fianco per farle toccare l’orlo dei boxer, le chiese:
“Bulma, vuoi che tolga anche questi? Senti di desiderare che io levi anche questi? Pensaci bene, mi desideri veramente? Perché io vorrei proprio che tu non me lo chiedessi. Non voglio che tu mi veda nudo adesso che sono diventato un uomo, quand’ero piccolo ovviamente non mi importava, mi hai visto un sacco di volte. Ma adesso, sinceramente, mi sentirei molto in imbarazzo. Io… Per me sei come una sorella, Bulma e nonostante tu sia veramente bellissima, io non provo nessuna attrazione per te… Anche se addosso non hai nulla…”
Bulma aveva smesso di piangere, l’aveva ascoltato attentamente e nella sua testa si concretizzò un unico pensiero: ‘sua madre aveva dannatamente torto’.
Non disse niente.
Semplicemente e lentissimamente si abbassò sotto gli occhi dolcissimi del sayan, raccolse da terra i loro abiti e porse a lui i suoi dicendo:
“Grazie, Goku.”
“Sai, non sempre le mamme hanno ragione…” le disse con un sorriso.
“Già, ora ne sono convinta anche io…” rispose allegra lei.
“Ehm… Bulma… È meglio che ci vestiamo in fretta, sta arrivando Vegeta, con Trunks…” disse Goku che aveva sentito l’aura dei due sayan in avvicinamento.
“C-cosa? Goku vattene, non voglio che ti trovi qui…” disse lei ritornando in panico.
“Calmati, Bulma, non posso andare via. Se io ho sentito lui, lui ha sentito me, se me ne vado penserà male e invece non c’è nulla da nascondere, giusto?”

***
 
Pochi minuti dopo, Vegeta entrò in casa con suo figlio in braccio e trovò i due intenti a riordinare il salotto.
“Kaaroth, cosa diavolo ci fai qui?” esordì senza nemmeno salutare.
“Ciao, Vegeta, bentornato, sistemavo il casino che ho lasciato…” rispose il giovane sayan sconsolato.
“Perché è qui?” chiese il principe rivolto alla sua donna, evidentemente non soddisfatto dalla risposta fornitagli dal giovane sayan.
“Mi ha fatto compagnia. Tutto a posto con Trunks?” chiese Bulma affettuosamente andandogli incontro per prendere il bambino e portarlo a letto.
“Sì, nessun problema, con lui…” rispose Vegeta porgendo il bambino a Bulma e, donandole un bacio sul collo, le sussurrò:
“Vengo a letto fra un po’, devo parlare con Kaaroth.”
A Bulma vennero i brividi lungo la schiena: che Vegeta si fosse accorto di ciò che era successo? Che si sentisse o avesse intuito che c’era qualcosa di strano tra lei e il rivale? Prese Trunks per portarlo a letto, si girò verso Goku e gli disse:
“Buonanotte, Goku e grazie per la compagnia di oggi, torna a trovarci quando puoi!” e poi, rivolta al principe, concluse: “Ti aspetto a letto, Vegeta, non fare tardi, ti prego…”
Fece l’occhiolino e scomparve su per le scale.
I due Sayan la guardarono sparire verso il piano di sopra. Goku era immerso nei suoi pensieri, quando si sentì bruscamente richiamare alla realtà:
“Kaaroth, vieni con me, nella camera gravitazionale, dobbiamo parlare.”
Il Sayan più giovane, sconsolato, lo seguì verso il suo destino.
Una volta entrati, Vegeta sigillò la porta d’ingresso, in modo che non si potesse aprire a fuori. Poi si voltò verso il rivale e, visibilmente innervosito, gli chiese:
“Allora? Spiegami, Kaaroth, sei stato qui tutto il giorno, vero?”
“Sì, ero venuto ad allenarmi con te, ma tu non c’eri e mi sono fermato per far compagnia a Bulma.” spiegò il giovane sayan timidamente.
“Ma bravo!” continuò ironicamente il principe “E immagino che vi siate divertiti… peccato che non ci fossi anche io…”
“In effetti ti saresti divertito anche tu, non che abbiamo fatto niente di speciale, ma è stato comunque divertente…” disse Goku sinceramente.
“Kaaroth, mi stai prendendo in giro? Guarda che io sono un sayan, lo sento lontano un miglio l’odore di un altro sayan e purtroppo stasera l’ho sentito su quella che credevo fosse la MIA donna!” continuò Vegeta la cui aura stava iniziando ad aumentare esponenzialmente.
Goku iniziò a capire come sarebbe finita quella discussione: come minimo con un paio di sue costole rotte, ma cercò comunque di calmarlo, raccontandogli in parte la verità:
“Vegeta, lascia che ti spieghi, ti garantisco che non ho fatto nulla con Bulma, veramente! Credimi!”
“Kaaroth, questo lo so già, se avessi sentito odore di sesso nell'aria, a quest'ora saresti morto e questo anche io te lo garantisco” lo aggredì il principe sempre più furioso “Voglio sapere cosa è successo e chi di voi due devo punire per primo.”
“No aspetta, per favore non fare del male a Bulma, se vuoi sfogare la tua rabbia fallo con me, ma lasciami solo un minuto per spiegarti, ti prego…” lo supplicò Goku.
“Parla!” sentenziò gelido il principe.
“Hai sentito il mio odore su di lei per il semplice fatto che stavamo guardando quel noiosissimo film alla tele... come si chiama... Alien... e ci siamo addormentati sdraiati sul divano... e abbiamo dormito per un'oretta circa... e... tutto qui…” spiegò il sayan sperando di essere stato convincente.
“...e...? E poi? Ti ho detto di raccontarmi la verità per intero, non a metà.”
“Beh… ecco… quando ci siamo svegliati ci siamo baciati, ma è stato un grosso errore, eravamo semiaddormentati e mentre io pensavo di baciare Chichi, lei pensava di baciare te. Quando ci siamo accorti dell’equivoco, ci siamo immediatamente staccati… eravamo tremendamente imbarazzati e… non… non riesco a capacitarmi di come sia potuto succedere… Mi dispiace veramente tanto e lo capisco se tu ora sei arrabbiato con entrambi, ma devi credermi, Bulma è la mia più cara amica e tu sei l’ultima persona al mondo a cui farei un torto simile.”
Vegeta sembrava pensieroso, Goku ebbe l'impressione che il sayan si fosse in parte calmato, l'aura non era più aggressiva come poco prima e sicuramente quello che gli aveva detto lo aveva colpito. Dopo un attimo di assoluto silenzio, Goku si sentì dire:
“Kaaroth, sei un'idiota, come hai potuto confondere tua moglie con Bulma? Vorrei tanto sapere cosa ti è passato per quella testa vuota che hai… non posso credere che tu l'abbia baciata… Dannazione, è mia moglie, Kaaroth!”
“Mi dispiace, lo capisco se vuoi farmela pagare. Ma ciò che ti ho detto è la pura e semplice verità. Tra me e Bulma non esiste alcuna attrazione. Non perché entrambi siamo sposati con persone che amiamo, ma per il semplice fatto che siamo e rimarremo sempre solo ottimi amici.”
Vegeta rimase in silenzio. Lo scrutava severamente immerso nei suoi pensieri. Si sentiva in parte confuso e in parte frustrato per quella situazione. Quando aveva sentito l'odore dell'altro sayan sulla sua donna, sulle labbra della sua Bulma, aveva anche avuto paura di averla in qualche modo persa. Paura che quel sayan di terza classe gliela potesse portare via. La confusione e la paura si erano trasformate in rabbia e frustrazione perché, sentendosi dalla parte della ragione, non avrebbe mai potuto sfogarla su di lei. Lui non avrebbe mai potuto farle del male...
Avrebbe voluto scatenare la sua ira sul sayan che aveva sempre odiato, ma dopo ciò che lui aveva detto, confessandogli tutta la sua amarezza, riuscì a focalizzare la situazione e a razionalizzare l’accaduto e gli disse:
“Kaaroth, sparisci. Torna domani se vuoi allenarti con me. Ora ho voglia di andare da Bulma e stare con lei. Voglio che sappia che ho capito...”
“Cosa? Vegeta, vuoi dire che mi hai perdonato?" chiese Goku allibito per la reazione del principe.
“No, non ti ho perdonato, non c’era niente da perdonarti, ti ho semplicemente ascoltato e creduto.”
“Mi dispiace, Vegeta per ciò che è successo, ti prometto che non succederà mai più e se mi dici che ti dà fastidio che io venga a trovare Bulma, quando tu non ci sei, non mi farò mai più vedere.”
“No, non mi dà fastidio, ora non più. A domani Kaaroth.” concluse Vegeta uscendo dalla gravity room.
 
***
 
Goku si teletrasportò a casa in un baleno.
Pochi minuti dopo la loro conversazione, i due sayan entrarono contemporaneamente nelle camere da letto dove li aspettavano le loro rispettive donne. Entrambi si infilarono sotto le lenzuola ed entrambi si misero ad accarezzare e a baciare i corpi profumati delle loro mogli, che pochi minuti prima si erano rilassate con un bagno caldo. Entrambi si avvicinarono alle loro orecchie e baciando loro il collo sussurrando:
“Tesoro, scusa il ritardo, vorrei tanto fare l’amore con te”. Le due donne si girarono per guardare i loro uomini nei loro profondissimi occhi neri e, senza dire niente, si spogliarono di tutto quanto avessero addosso. Mentre i sayan si muovevano dolcemente dentro di loro, le guardarono entrambi nei loro innamoratissimi occhi e, per una strana coincidenza, sussurrarono contemporaneamente:
“Ti amo, mi sei mancata tanto oggi.”
“Anche tu...” risposero unanimi le donne dei sayan.


 
FINE
   
 
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