Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: whiteserval    06/10/2014    3 recensioni
"Ti è mai capitato di sentirti la persona più sfortunata del mondo? Che la vita che fai è terribilmente noiosa e che la gente che ti gira intorno non fa altro che avanzare pretese insensate senza renderti nulla in cambio? Ebbene, quest'oggi il più grande artista marziale di tutti i tempi, il mitico, insuperabile, Ranma Saotome si sentiva esattamente così."
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction! Spero vogliate dedicare un po' di tempo nel leggere la mia storia e di strapparvi un sorriso!;)
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
< Bravo futuro marito! Vedo con piacere che ci sai fare con i bambini! >

 < Già Ranma, sono orgoglioso di te, sicuramente alleverai bene l'erede della palestra Tendo! > dichiararono gioiosi Obaba e Soun facendosi avanti; quei  due   non   aspettavano  altro  che  scaricare al povero ragazzo con  il  codino quel gruppetto  di  bamboccetti scalmanati, ma  lui  non  si  fece fregare, si  alzò  di  scatto facendo cadere le piccole palle al piede e iniziò a correre nella direzione della torre successiva per cercare di raggiungere Akane,  che  poco prima gli aveva dimostrato tutta la sua dolcezza dandogli una ginocchiata, e quel dannato suino di Ryoga.


Purtroppo dovette fermarsi  a  causa  del  pianto generale che aveva appena scatenato;  doveva  ammettere che vedere le sue pretendenti e  i  suoi rivali in quello stato gli faceva uno strano effetto.

Come avrebbe dovuto comportarsi?

< Se fate i bravi domani vi porto al parco giochi! > mentì  per  cercare di calmarli,  ma  senza successo,  la  lagna imperversava,

< Oh andiamo! Mi dite allora cosa volete?! >  chiese  infine stizzito

< In braccio! > gridarono questi all'unisono decisi, protendendo le braccine verso di lui.

< Ti conviene accontentarli o non ci daranno pace! > sentenziò  la  vecchia mummia appoggiata dal signor Tendo, entrambi assai preoccupati per i loro timpani.
Questa volta sembrava non avere altra scelta...

Akane aspettava davanti all'ingresso della struttura, insieme al suo adorato pargolo, l'arrivo  dei  suoi compagni; quando finalmente li vide non riuscì a non scoppiare in una fragorosa risata: Ukyo, Kuno, Kodachi, Mousse e Shampoo erano aggrappati come dei cuccioli di koala al suo fidanzato,  il   quale aveva un'espressione mista tra  lo  scocciato e l'imbarazzato.

< Nessun commento... > bofonchiò rosso  in  volto, girando lo sguardo da un altra parte, peccato che questo servì solo a far aumentare le sghignazzate della mora.

In  quel  momento   il   povero Ranma   si   pentì amaramente di non aver imparato  dal  maestro Chingensai  la  tecnica dell'invisibilità in modo tale  da  sciogliersi nell'aria   e   sparire  definitivamente.

Dopo che alla Tendo passò il momentaneo mal  di  pancia, entrarono nella torre, anziosi di battersi contro il prossimo sfidante.
Tuttavia, invece di ritrovarsi  in  un  ambiente ostile come negli edifici precedenti,  ad  accorglieli  ci  fu  una  luce al neon, un pavimento in parquet, un morbido divano giallo, un gigantesco televisore acceso e, per finire, una ragazza sbragata che sgranocchiava patatine.

< Nabiki! > escalmarono padre e figlia, avvicinandosi alla mezzana,

< E voi chi sareste, di grazia? >

 < Come chi siamo? Siamo la tua famiglia! Io  sono  tuo padre! > piagnucolò Soun indicandosi con l'indice, speranzoso che  la  castana potesse  in  qualche modo ricordare  il  suo volto

< Mmm, a dire il vero non mi sembra di avervi mai visti prima d'ora... > rispose  lei  con  freddezza, facendo  scoppiare il  pover uomo con i baffi in lacrime, per poi concentrarsi su quello che più attirava l'attenzione

< Tu cosa sei? Un marsupiale? >
< NO! > ribattè  secco il ragazzo  col  codino, ormai dello stesso colore dei pomodori; anche se in verità un marsupio gli avrebbe fatto comodo, magari dotato di cerniera lampo...

< Nabiki,  ti  prego, abbiamo bisogno  del  tuo aiuto per far tornare la memoria a tutti! Anche a te! > la implorò la sorella minore, prima di abbassare lo sguardo sul piccolo sgorbio che teneva tra le braccia
< Non possiamo lasciarli così. > sussurrò tristemente.

La Tendo con  il  caschetto sospirò; come avrebbe potuto rifiutare una simile richiesta?

 < Va bene, ma  io  cosa  ci  guadagno? > domandò portandosi una mano sotto il mento  e  strizzando gli occhi.
Ecco, sembrava strano che  quella  banchiera genovese facesse qualcosa per gli altri gratuitamente.

< Il lupo perde il pelo ma  non  il vizio, giusto? Tranquilla, se collaborerai con  noi  per annullare  gli  effetti della spazzola  di  Kowalski sarai ricompensata adeguatamente. > disse Obaba guardandola di sbiego: quella ragazza doveva essere tenuta sott'occhio data la sua facile corruttibilità.


Nemmeno un completo lavaggio del cervello poteva cancellare la sua natura!
 Era davvero forte...
 < La spazzola? Intendi dire lo Szczatka? Oh, io so come fare... >.

 A quelle parole Ranma si illuminò di luce propria, accecando i piccoli parassiti  attaccati  addosso (?)
< Dici sul serio?! Come?! > chiese  con  l'impazienza  di  un  bambino in una gelateria,  il  suo  euforismo però sparì appena vide l'arpia con aria  "snob"  porgergli la mano < Sono quindicimila Yen! >


Era davvero incorreggibile.


Il povero Soun mise mano  al  suo  portafogli   e   diede alla figlia la cifra richiesta, non   senza   frignare ovviamente, comunque sia la castana fu soddisfatta

< Bene, per eliminare gli effetti dello Szczratka bisogna semplicemente distruggerlo, tutto   qui. > li informò lei ancora intenta  a  contare   i   suoi soldi
< Perfetto! Allora raggiungiamo  la  prossima torre   e   scoviamo quel maledetto con il suo spazzolino! > dichiarò il ragazzo con il codino ritrovando la grinta  e, dopo essersi girato verso la sua futura cognata, continuò con tono serio
< Nabiki, tu verrai con noi! >

< Solo per altri diecimila Yen. >

 < Te l'ho già detto che ti odio? >

< Credo proprio di sì. >





Quarto   e   ultimo ponte, una  volta  attraversato  quello  avrebbero raggiunto  il  nascondiglio del  ricco biondino polacco, avrebbero messo fine  a  questa  dannata storia  e  sarebbero tornati  ognuno nelle proprie case  a  rilassarsi  come  giustamente meritavano; solo altri due grossi ostacoli  da  superare,  o  meglio uno grande  e  uno piccolo, fisicamente parlando si intende: Genma  e  Happosai erano andati  ad  intralciare il percorso   dei   nostri eroi parandoglisi davanti assumendo la posizione della grù.


Ranma ebbe un brivido alla schiena: aveva l'occasione  di  far un combattimento senza esclusioni di colpi contro coloro che gli avevano insegnato le arti marziali ( o almeno in parte ), suo padre e il suo odiato maestro.

Non poteva in alcun modo farsela scappare!

Era giunto il momento che l'allievo desse la prova concreta ai suoi superiori di averli strasuperati!

< State tutti indietro, questa è la mia battaglia! > proferì l'erede della scuola Saotome impettendosi; nessuno doveva interferire!
 
< Come vuoi futuro marito, ma credi di farcela senza di noi e, per giunta, con tutti quei marmocchi appiccicati? >

< Certamente vecchia! Basta solamente che voi vi teniate queste zecche... >

Appena  le  piattole  furono  scollate e distribbuite con loro sommo dispiacere,  ai  presenti,  il  valoroso esperto  di  lotta indiscriminata era libero di affrontare i suoi mentori.

< Saresti solo te il nostro avversario? Sta attento, pagherai cara  la  tua impudenza! > cercò di intimorirlo l'uomo panda ( Pandaman ) sistemandosi gli occhiali sul naso
< Smettila di perdere tempo in chiacchiere Genma e diamo in fretta una lezione  a  questo seccatore!  I  miei zuccherini  mi  stanno aspettando! > concluse il vecchio bavoso armandosi della sua pipa,  a quanto pare morivano tutti e due dalla voglia di dargliele di santa ragione!

Meglio così, si sarebbe fatto ancora meno scrupoli.

In primo luogo, Ranma andò all'assalto del padre, tolto  di  mezzo lui avrebbe utilizzato completamente le sue ultime energie per sconfiggere il nano malefico,  in  fin  dei  conti  era quello l'avversario più duro, tuttavia anche l'orso ciccione  era  abbastanza forte e se sarebbe  uscito  esausto già affrontando   lui   come avrebbe fatto a battere il vecchio? Aveva bisogno  di  un  diversivo...


...come...


< Guarda là! Una moneta  da  cinquecento  Yen! > urlò, indicando un punto  a  caso dietro  al  suo vecchio, inutile dire che questo in meno di un attimo  si  buttò  a  terra rivendicandone la proprietà e iniziando a cercare a vuoto, seguito  a  ruota da Soun.
Quei due svitati sarebbero stati impegnati per un bel po'.


< Siete sicure che quello scemo sia mio padre? > domandò scettica Nabiki dopo aver assistito  alla  scena penosa, in  effetti sembrava quasi impossibile, ma Akane e Obaba dovettero annuire col capo.

Probabilmente avevano preso dalla madre.


Non era nello stile del ragazzo con  il  codino attaccare qualcuno mentre era distratto, tutto  sommato  però quella  era  una situazione leggermente delicata, quindi, questa volta avrebbe fatto un eccezione, in  più  non  era  proprio  suo  padre   a   ripetergli in continuazione che  un  bravo artista marziale  non  abbassava mai la guardia?

Ranma stava per sferrare  un  poderoso pugno sulla zucca guasta del suo genitore, quando lo gnomo pidocchioso ne approfittò per attaccarlo, colpendolo  in  pieno petto con la sua pipa facendolo inspiegabilmente volare qualche metro più indietro
 
< Dannato vecchiaccio, ti rompo tutto! >
 
< Provaci se ti riesce! Eh eh eh eh! >

il moro non  se  lo fece ripetere due volte  e, come una furia, si scagliò contro il maestro con  la  sua  amata tecnina delle castagne, peccato che questo sembrava schivare tutti i colpi con una velocità impressionante  e  appena riuscì  a  trovare uno spazio scoperto rispedì nuovamente il ragazzo per aria.

No, non poteva farsi battere così da quello scarafaggio!

Atterrò in piedi e ripartì subito alla carica, non aveva alcuna intezione di perdere!


Mentre il giovane  era  ancora impegnato  a  fronteggiarsi con Happosai, Genma capì  di  essere stato ingannato, così, furibondo si buttò nello scontro in supporto  al  suo maestro; le cose si stavano parecchio complicando  e  finirono di esserlo quando Ranma, intento a  parare  un  calcio da parte del  padre appena sopraggiunto, si accorse troppo tardi che il vecchiaccio aveva tirato fuori dal nulla un grosso fuoco d'artificio con la miccia accesa e l'aveva lanciato come fosse una pallina da baseball verso di loro.

"Tecnica Daikarin!" aveva sentito, accompagnato da un grido di Akane che invocava il suo nome, prima che tutto si inondò di luce facendosi bianco.







Quando riaprì gli occhi,  la  prima cosa  che  scorse fu  la  luna piena brillare alto nel cielo attraverso una finestrella alta  e  sottile; all'altezza dello stomaco percepì come   un   grosso caldo peso; il giovane con la casacca rossa, ancora visibilmente confuso, abbassò lo sguardo accorgendosi che   il   macigno che sentiva non era altro che un morbido cucciolo di panda
< P-papà? > biascicò sorpreso sgranando gli occhi.

Che cosa era accaduto?

L'ultima cosa che ricordava  era  successa durante il giorno.
Si era distratto e non era riuscito ad impedire ad Happosai di lanciare una bomba, facendo esplodere tutto, in seguito aveva sentito una voce che lo chiamava...

< Ranma! Come sono felice, ti sei svegliato! > disse in fretta Akane avvicinandosi a lui con gli occhi lucidi; che fosse preoccupata per lui?

< Sì, io sto bene, ma lui è... > si interruppe prendendo tra le mani il tenero pelouche bianco e nero.

< Beh, te e tuo padre siete stati colpiti dalla tecnica Daikarin che vi ha catapultati in aria, facendovi cadere in una fontana. Lui è stato fortunato a finire in acqua, tu invece hai urtato una statua e sei svenuto. >

Cosa?! Quel dannato sgorbio aveva avuto la meglio?! Gliel'avrebbe fatta pagare cara, poteva starne certo!

< Quindi anche lui si è ringiovanito per la botta subita. > dedusse, riferendosi al genitore. La fidanzata fece un cenno d'assenzo < Ero così in pensiero... > sussurrò flebilmente lei, ma  il  ragazzo  lo  sentì ampliato per dieci volte; allora quel maschiaccio violento gli voleva bene!

< Akane... > non riuscì  a  formulare alcuna frase tant'era lo stupore, in quel momento sembrava tutto così...
< Ti prego, la prossima volta non cercare di fare tutto da solo, ricordati che puoi fare sempre affidamento su i tuoi amici! E poi, ci sono io, non lasciarmi in disparte, sono convinta che noi due potremmo realizzare qualsiasi cosa...insieme! >

Ranma le prese le mani guardandola nei suoi brillanti occhi castani, al chiarore della luna la sua pelle morbida era di un colore bianco perlato e i suoi capelli blu notte, risplendevano come fili argentati...

Sembrava tutto così magnificamente affascinante!
Soprattuto lei... Cavolo, da quando era così bella?

Cosa gli stava prendendo?

Cominciarono ad annullare lo spazio che li separava come in un tacito accordo, entrambi desiderosi di sentire il calore   e   il sapore dell'altro sulle proprie labbra; finalmente riuscirono a sfiorarsi iniziando  a  percepire   i   respiri incerti sul loro viso,  i  cuori battevano  a  mille.

Mancava così poco!


< Che romantici... > sospirarono  le  tre bambine insieme  al  piccolo quattrocchi, mentre stavano sdraiati  a  pancia sotto  ai  piedi di un comodo lettone matrimoniale, con la testolina vuota tra le mani, i gomiti poggiati sul materasso e l'aria sognante.


< Bleah! Che schifo! Roba da femminucce! > fece Tatewaki con tanto di linguaccia, seduto poco più indietro con braccia e gambe conserte.

I due promessi sposi si paralizzarono dall'imbarazzo.
Come avevano fatto a dimenticarsi che non erano soli?


< Bimbi, non stavate dormendo? > domandò Akane rossa  in  volto con  un  sorriso leggermente amaro, prendendo in braccio il cucciolo di panda che poco prima  era  azzeccato al fidanzato e mettendolo sotto le coperte

< Non abbiamo sonno! > ribatterono questi  in  coro, peccato che i sbadigli che continuavano  a  emettere  li  tradivano; la Tendo, intenerita da quel marasma di marmocchietti assonnati, li sistemò uno ad uno accanto all'orsacchiotto, dandogli il bacetto della Buonanotte, facendoli cadere tra le braccia di Morfeo.


< Non sbagliavo quando dicevo che sei una buona madre. > dichiarò il ragazzo con  il  codino rincatenando  il  suo  sguardo   con   quello della  sua  futura  moglie ( l'ha deciso adesso! XD ), speranzoso  di riprendere il "discorso" di prima; anche se doveva ammettere che l'idea lo spaventava.
 
Ad interrompere nuovamente il momento magico che si stava andando a creare fu un sussulto di lei.
Fortuna o sfortuna?

< Oh cielo! Ryoga è scomparso! > disse con voce alta, forse troppo, anche perchè  non  solo  aveva svegliato  i  monelli, ma anche tutta  la  torre, probabilmente anche tutto il giappone.


"Come non detto" pensò lui; mai una volta che quel maiale non desse problemi!
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: whiteserval