Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Christyslsb    07/10/2014    0 recensioni
Elsanna. No-incesto. Elsa è una impiegata che lavoro sotto di Anna, le due hanno avuto una storia ma Anna l'ha lasciata senza dirle il motivo. Tutto è cambiato in quei mesi. I sentimenti di Elsa non sono cambiati e crede che anche Anna provi ancora qualcosa per lei.
Genere: Angst, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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25 ottobre.
Ieri mi hai parlato del tuo fidanzamento con Hans. Sono ancora un po’ shockata e sto pensando moto a cosa fare. Voglio fare qualcosa e vorrei che tu capissi che non è ciò che tu vuoi. È stata una cosa troppo veloce, e non sono l’unica persona ce pensa che sia un po’ sospetto questo fidanzamento. Una parte di me continua a dirmi che questo è un modo per te di andartene da me, scappare via.. è per via di ciò che è successo tra noi. Ma è vero? Ricordo quei giorni.. eri così felice. O forse era solo una fase? O era solo la mia immaginazione?

Sono sempre stata una ragazza a cui non piace avere gente attorno e che non si fida facilmente nelle persone. Sono sempre stata la “Regina di Ghiaccio” a causa della mia personalità fredda come il ghiaccio. Nessuno è riuscito a starmi vicino e a parlarmi. Ma con te, era diverso. Quando eravamo piccole ho sempre pensato che tu eri come il fuoco, hai sempre avuto questa energia in grado di far sciogliere il mio ghiaccio, eri in grado di influenzarmi, anche oggi. È rimasto tutto uguale. Ogni volta che venivi a casa mia e giocavamo era come se vedessi una piccola fiamma color rosso vivo nella mia stanza o nel mio giardino. Portavi luce nella mia cupezza. Ancora oggi, quando sono con te nella stessa stanza è come se essa fosse piena di luce, e quando non ci sei è tutto scuro, cupo, buio, anche se fuori è una bella giornata soleggiata. Tu sei il mio piccolo sole, il piccolo sole del mio piccolo pianeta, un sole che un giorno dovette andare via. Sei andata in Europa e io sono rimasta negli States per quello che sembrava una eternità. Ci siamo scambiate lettere per un po’, poi all’improvviso non hai smesso di rispondermi. Ero così curiosa su cosa potesse esser successo. Qualcosa di brutto? Qualcosa di bello? Chi lo sa..
La prima volta che ti ho rivista dopo la tua partenza non riuscivo a credere in ciò che i miei sogni volessero farmi vedere: una meravigliosa giovane donna. L’Europa è stata brava con te. Ho avuto qualche problema a riconoscerti, devo ammetterlo. Quanto è stato? Ah, sì: 10 anni 4 mesi e 2 giorni. Te ne sei andata che avevi 7 anni, io ne avevo 10. Ricordo bene la data perché il giorno dopo sarebbe stata il mio compleanno e tu eri tanto triste di dovertene andare che i tuoi genitori praticamente ti hanno forzato ad andare con loro, nonostante anche loro stessi non erano per niente felici di partire. I nostri genitori erano ottimi amici. Mi siete mancati molto.
Quel giorno ero in biblioteca, stavo spendendo il mio giorno leggendo un libro che tu avresti considerato noioso, senza senso e inutile. Oh, cosa sto dicendo? Non sei quel tipo di persona a cui piace leggere.. sei più “attiva”: giochi e sport sono nel tuo tempo libero. Non avresti letto mai letto un libro, a meno che non si trattasse di quei fumetti che ti piacevano tanto. Chissà se li leggi ancora.
Non sapevo quando saresti tornata. Nessuno mi diceva niente. Ero all’oscuro di quello che stava per accadere. Oh cavoli, quando inizio a ripensarci mi viene da ridere! Tu mi hai vista, sapevi dove sarei stata quel giorno e mi hai abbracciata con così tanta energia che pensavo che qualcuno stesse per uccidermi. Stavo per gridare e chiedere aiuto quando ho riconosciuto un odore famigliare.. vaniglia. E ho sentito la tua risata.

“Ehy Elsa! Topo di biblioteca come sempre?” Sei stata in Francia, in Inghilterra e poi in Italia.
“Anna!? Oddio! Che ci fai qui? Bentornata e.. aspetta.. che cosa hai detto?”
“Stavo dicendo che sei come sempre una che legge molto! Dovresti imparare qualche lingua straniera.. stavo parlando in italiano, ho passa-”
“In silenzio laggiù! Se volete parlare, andate fuori. Questa è una biblioteca, non un bar.”
Siamo andate fuori e tu non facevi altro che parlare di quanto ti sia piaciuta l’Europa, di come hai passato il tuo tempo dai tuoi nonni paterni in Inghilterra, come hai fatto nuove amici e cose così.. Non stavo ascoltando molto perché ero molto più interessata a te. Non eri come mi ricordavo, be’  l’ultima volta che ho visto una tua foto avevi 9 anni. I tuoi occhi turchesi, mi sono mancati. Il tuo corpo era così femminile a differenza del tuo comportamento e dei tuoi abiti.
Quello il miglior giorno dopo anni.
“Elsa? Che stai facendo?” Anna mi sta guardando curiosamente.
“Cosa? An-Oh no!” ero troppo presa dai ricordi che mi sono completamente scordata che stavo preparando del caffè e ora è tutto rovesciato sul tavolo. Sento anche un leggero dolore, come posso non essermi accorta che il caffè bollente mi ha scottato la mano? Subito Anna mi passa un fazzoletto e lo prendo, cercando di asciugare il tavolo bagnato.. dimenticandomi completamente della mia mano. Non è era la prima cosa di cui occuparsi. Anna nota la mia mancanza di attenzione per me stessa e prende la mia mano sinistra. Con aria preoccupata cerca gentilmente di asciugarla, cercando di non farmi troppo male. Sento un po’ di dolore, ma non sulla mano. Nel mio cuore. Mi è mancato così tanto il suo tocco sulla mia pelle. Mi son mancate le sue mani. Sono così morbide e calde, a differenza delle mie.. quando mi toccava mi sentivo sempre al sicuro e bene. Ma ora, è diverso: il mio corpo vuole restare lì, facendosi prendere cura da lei, ma la mia mente mi dice di andarmene via.
Perciò ascolto il mio cervello. Riprendo la mia mano e me ne vado via, senza guardarmi indietro, sentendo solamente un leggero suono.
“Elsa..”

Che sto facendo? Guardo il mio riflesso sullo specchio del bagno e cosa vedo? Solo una stupida. Lei stava solo cercando di aiutarmi e ho agito come una ingrata. Mi sento come una bambina che vuole nascondersi dai genitori dopo che ha fatto veramente qualcosa di terribile. Elsa perché sei così stupida? Guardo la mia mano sinistra. Riusciresti a capire senza problemi che cosa è successo. Metto la mia mano sotto l’acqua fresca e sospiro.

“Elsa, eccoti..” Anna mi ha seguita. Posso vedere che è preoccupata, i suoi occhi non mi mentono. È come un libro aperto per me, anche se qualche volta non riesco a capirla per niente.
“Anna non dovresti essere qui..”
“Be’, questo è il bagno delle donne.. quindi, ho tutto il diritto di essere qui, l’ultima volta che ho controllato ero na donna. Magari devo far la pipì.”
“Oh.. sì, hai ragione. Allora se è questo il caso, è libero, vai pure.”
“Els,” Non può chiamarmi così. Sai che è effetto mi fa. “Non sono qui per a causa di quelle esigenze, del corpo.. quelle normali per un esser umano, la cosa della pipì. E che cavolo! Hai capito. Sono qui per te. Per vedere come stavi. Che è successo prima? Perché non eri concentrata? Non è da te.. e perché sei corsa via? Se ti ho feria mi dispiace.”
Sì, mi hai ferita davvero tanto. Semplicemente essendo te stessa, Anna Rossi. Ma perché te ne sei andata? Quale è la vera ragione? Dovrei chiedertelo?
“Stavo pensando e ho perso la concentrazione.. sono cose che capitano. Sai le persone tendono a pensare troppo a volte.”
“Els, non mi mentire.”
“Non lo sto facendo.”
“Invece sì. Non perdi mai la concentrazione. Sei tipo la persona più concentrata che io conosca. C’è qualcosa che non va. Lo so. Voglio che ti confidi con me. Per favore..”
“Anna, mi stai chiedendo troppo..”
“Perché? Almeno dimmi perché te ne sei andata via.”
“Mi sentivo a disagio..” Be’, questa è na mezza verità. Mi sento a disagio con tutta questa situazione assurda. Non voglio che sposi Hans. Non è quello giusto. Non c’è da fidarsi.
“A causa mia e della tua mano o a causa mia e tutto il resto..?”
“Anna..” non posso guardarti in faccia.. so che non riuscirei a reggere la vista dei tuoi occhi. Mi sento come spezzata. “Anna.. per favore lasciami da sola.”
“Elsa, non voglio lasciarti da sola, io-”
“Non ci provare nemmeno a dirmi queste cose.” No, non posso trattenermi ulteriormente. Non hai il diritto di dirlo. Come può anche solo pensare a dire questo? Hai una minima idea di quando ho sofferto a causa del tuo comportamento? “Mi hai lasciata. Mi hai lasciata da sola senza un minima spiegazione e sei sbucata dal nulla dicendomi che tu.. che stai per sposare Hans! Hai una vaga idea di che tipo di persona lui sia? Non hai un minimo di giudizio?”
“Elsa.. so cosa-”
“No. Non ti lascerò parlare. Mi dispiace, o forse no, ma fa male. Fa male vederti far un errore del genere. Non è quello giusto per te. Meriti di meglio. Lui ti vuole solo perché sei una Rossi!”
“Elsa so chi sono. So che cosa vuole, ma che scelta avevo? Dimmelo. Essere in una faida di famiglia? Loro voglio che la compagnia Southers e la mia siano partner in affari e vogliono raggiungere questo obiettivo con un matrimonio, perché hanno detto che-”
“Oh e dai Anna!! Hai 25 anni, sei più che capace di prendere le tue decisioni da sola. È la tua compagnia ora. Te l’hanno data. Te la sei meritata. Sei il capo. E sei intelligente. Sai che questo matrimonio non ha niente a che fare con una partnership.” Diavoli, lo sappiamo molto bene. I suoi genitori avevano scoperto che la figlia era lesbica e ne erano molto delusi.. soprattutto suo padre. Le disse che non era una cosa normale, che non stava pensando al suo futuro e che era solo una fase. Che stava facendo l’egoista e che non pensava al bene della compagnia. Le disse che ciò che le serviva nella sua vita era un uomo. Come Hans Southers. Pensava che lui fosse il ragazzo giusto per la figlia. Perciò organizzo il matrimonio con Hans e la sua famiglia. Anna non aveva mai detto ai genitori che era Elsa quella con cui aveva una relazione.

“È tuo padre. Ha arrangiato tutto lui.”
“C-come fai tu a saperlo..?”
“Cara Anna.. dovresti sapere che tuo padre aveva degli affari in corso con i miei genitori. Ne ha parlato con loro, c’ero anche io, ma non lui non sapeva che quel giorno sarei stata a casa dei miei genitori.. so tutto. So anche che non hai detto a tuo padre di noi. Perché?”
“Elsa.. l’ho fatto per proteggere te.. e il tuo lavoro. A quel tempo mio padre era a capo dei nuovi impiegati. Se avesse saputo che noi stavamo assieme..”
“Non avrebbe potuto fare niente di peggio di ciò che hanno fatto i miei genitori. Avrei perso il lavoro? Non che fosse poi questo gran-”
“Elsa, non potevo permettergli di licenziarti!”
“Non riesco a vedere il motivo di perché ti importa tanto. È solo un lavoro.”
“Si tratta di te. Non del tuo lavoro, Elsa. Non volevo-no. Non voglio essere separata da te.”
“Avresti dovuto pensarci prima. Guarda che hai fatto. Hans. Per l’amor del Cielo!”
“Elsa cosa vuoi che faccia?” Si sta arrabbiando?
“Lascialo. Non sposarti. Non è quello giusto per te.” Non posso crederci che stiamo avendo una conversione del genere in bagno.. e la mia mano mi fa male, penso dovrei mettere del ghiaccio, più tardi. Dopo che questa conversazione finisca.
E tu? Credi di essere quella giusta? Provi ancora qualcosa per me..? Dopo tutto quello che ti ho fatto..? a bassa voce dice queste parole. Penso fosse stata più un pensiero che un sussurro, magari non era intenzionato ad essere detto ad alta voce.
Quasi impercettibile. Non sono sicura se ho sentito bene, penso fosse italiano.. wow ogni volta che vuole dire qualcosa di importante prende e inizia a parlare in qualche lingua straniera del cavolo. Mh, forse dovrei impararne qualcuna.
La porta del bagno si apre ed entra una impiegata che ci guarda, un po’ per dire scusa  un po’ per dire e voi che fate lì? Cammina in mezzo a noi e raggiunge la toilette. Noto un leggero rossore sulle guance di Anna e poi dice qualcos’altro sempre a bassa voce. “Scusa.. devo andare.” E così fa. Se ne va. Ancora.
 
NdR: ciao a tutti! come ho accennato nelle NdR dell'introduzione, la storia è nata in inglese. Come potete intuire è ambientata negli States, nei discorsi quando vedete il corsivo sottolineato significa che si sta parlando in una lingua straniera, in questo caso Anna parlava in italiano e l'ho lasciato come era nell'originale. Se si finirà col parlar in altre lingue (solo piccoli pezzetti) lascierò la lingua straniera, e poi metterò nelle NdR la traduzione.
Spero vi piaccia la storiella,
buona giornata a tutti

 
  
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