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Autore: Mo_    07/10/2014    7 recensioni
Andy è inglese, e questo è l'unico aggettivo che serve per descriverlo.
Si è trasferito da Londra per studiare legge nel miglior college di Sydney e si è ritrovato a fare da manager a quattro ragazzi che vogliono solo fare musica e godersi la vita.
Da bravo manager avrebbe dovuto mantenere le distanze, eppure Lukey, Cal, Mikey e Ash sono presto diventati la sua nuova famiglia Australiana.
Tutto va alla grande finché Kat, la vera sorella di Andy, non viene spedita in Australia dai loro genitori quasi come un pacco di posta prioritaria.
Kat è ... Complicata.
Ha i capelli blu, fa boxe, ama il rock, quello vecchio, quello vero, ed ha alle spalle un amore che l'ha distrutta.
Con i suoi rari sorrisi e quella scintilla negli occhi sconvolgerà tutto.
Si troverà a dover scegliere, a rischiare di rovinare un'amicizia, una band.
Perché Ash è sexy e riesce a farla ridere, ma Luke... Luke è l'unico che conosce i suoi demoni, è quello che vorrebbe avere accanto durante i suoi attacchi di panico, è quello che vuole tenere tra le braccia tutta la notte.
E sono entrambi fottutamente innamorati di lei.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=afanuchgyC4&feature=youtu.be
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Messing Around'
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Birthday gift

 
«Giù, giù, giù»
Le voci dei ragazzi sono un po’ ovattate dopo il quinto shot di Tequila e le cose non potrebbero andare meglio, perché sono brilla ed è il mio compleanno e sto con le persone migliori con cui potrei mai trovarmi e ho fatto promettere a Cal di fermarmi se mai cercassi di fare stronzate. Per quanto possa essere anche lui ubriaco, so che non si risparmierebbe di tirarmi un pugno pur di evitare altre possibili sofferenze al suo migliore amico.
E comunque non ho intenzione di sgarrare, ‘che Luke oggi mi ha dimostrato tanto e sto solo aspettando il momento giusto per ringraziarlo davvero. Per fargli capire che ci tengo anche io a lui.
Ad ogni modo, per evitare casini, resto attaccata a Cal. Ci guardiamo e ridiamo senza un motivo, ci inciampiamo addosso, seguiamo un Ash selvatico con la videocamera del cellulare accesa.
Ash ha i capelli sconvolti e la mia bandana a toglierglieli dalla fronte, lo sguardo perso nel suo fantastico mondo dell’ebbrezza e le mani occupate da due cocktail decisamente più grandi del normale. Ci ha provato con una trentenne cinque minuti fa che gli ha dato un palo che non scorderà mai nella vita. Non perché domani ricorderà qualcosa di questa serata, ma perché io e Cal abbiamo tutto filmato. Glie lo faremo rivedere dieci, cento, mille volte, giusto per smorzare il suo entusiasmo tutte le volte che sostiene che nessuna donna gli direbbe mai di no.
Io e Cal ridiamo, e ridiamo, e ridiamo.
Mike ha catturato Angel (visto che Ash non è in condizioni di spiaccicare mezza parola) per i suoi imbarazzanti duetti e da una mezz’ora hanno monopolizzato il palchetto del solito pub. Attualmente si esibiscono in un’imbarazzantissima versione di You belong with me con tanto di vocina alla Taylor Swift per Mike.
Mi chiedo come facessi a divertirmi alle feste prima di conoscerlo.
Non è una serata divertente se non c'è Mikey ubriaco.
Luke, invece, è strano. Se ne sta al tavolo a guardarci ballare, rigirando la cannuccia del cocktail tra le dita. Sembrava così felice sta mattina sul palco, e ora non so, è spento. Forse aspetta una risposta. Forse avrebbe voluto una qualsiasi reazione da pare mia quando io l’ho semplicemente abbracciato. E gli ho detto grazie. Mentre lui mi ha scritto una canzone e l’ha cantata davanti a tutta Sydney.
Dio, frequentare una rockstar ti fa sentire davvero impotente.
Sai già che qualsiasi cosa tu faccia, lui la farà più in grande. Molto più in grande. È anche vero, però, che in una realtà in cui tutto è esagerato, sono i piccoli gesti a contare, a fare la differenza.
Che l’abbraccio di una persona importante vale più della folla che grida il tuo nome.
Però non so, vorrei fare anche io qualcosa.
E mentre la mia mente viaggia, senza quasi accorgermene, mi faccio strada verso Luke sotto lo sguardo vigile di Cal.
Il biondino mi osserva attraverso il fondo bicchiere e mi fissa con gli occhi pieni di qualcosa che non so spiegare quando mi siedo accanto a lui. Gli sfioro la guancia con le labbra ed ecco che la fossetta spunta trascinandosi il suo bellissimo sorriso. L’alcol gli ha arrossato le guancie e abbottato gli occhi, ma il mio cuore e le farfalle nel mio stomaco sono comunque d’accordo su che creatura meravigliosa sia.
Mi metto in ginocchio sul divanetto che ferma non ci riesco a stare. Il suo viso è di fronte al mio e vedo una scintilla accendersi nei suoi occhi quando la mia mano trova la sua.
«Vieni a ballare» sussurro con un sorriso malizioso ad un palmo dal suo naso.  E lo so che lui odia ballare, ma è l’unico modo che ho per sentirlo più vicino senza dover complicare la situazione. Lo tiro finché non è in piedi, poi sempre con la mia mano nella sua ci uniamo alle altre persone intrattenute da Mike e Angel. Ancora.
Raggiungiamo Cal proprio mentre stava per provarci con una ragazza. Balliamo un po’ con lui e lei, capelli neri e carnagione scura, decide di abbandonare il campo. Cal credo stia per ucciderci, ma poi ride anche lui con noi.
La mano di Luke palpita nella mia mentre saltiamo sulle note di We can’t stop. La prendo e la poggio sulla mia pancia, mentre gli do la schiena, così che possa circondarmi il bacino. Sollevo il viso e lui è già lì a guardarmi. Fa un occhiolino quando stringe un po’ di più la presa. La mia tshirt si arriccia e il bottone dei pantaloncini a vita alta sovrastato dalle sue dita sembra ferro bollente a contatto con la mia pelle. Mi giro per rubargli lo snapback ma inciampo su qualcosa e vengo sbattuta contro il suo petto. Ci guardiamo e ridiamo, ridiamo a crepapelle, mentre sono catturata tra le sue braccia e il collo della sua camicia a quadri è stretto tra le mie dita.
È così naturale. Sono felice se lo vedo ridere, più semplice di così?.
Poi Cal ci finisce addosso, sicuramente per ripicca, e va comunque bene così.
Anche perché non vuole di certo farci perdere Mike che Twerka Angel sul palco.
«Scuoti quel sederino» gli grido dalla folla, e anche se so che non mi ha sentito la cosa mi diverte in un modo esagerato. Ah, che bello l’alcool quando tutto è esaltante.
E la testa mi gira in un modo incredibile, ma non importa.
Anzi la ringrazio, quando un attimo dopo mi giro verso Luke e Luke non c’è più.
E ci metto un po’ a trovarlo, ma un attimo a catturare il sorriso a diecimila watt della biondina con cui sta parlando.
La mia mano cerca Cal e stringe il suo polso tanto forte da farlo voltare di scatto. Segue il mio sguardo, trova anche lui Luke e la ragazza. Vedo la mano di lei dietro il collo di lui, vedo le sue labbra vicino all’orecchio di Luke. E ok che la musica è alta e non ci si capisce, ma non può una ragazza avvicinarsi così tanto a lui senza che a me importi.
Che poi, da dov’è uscita questa?
E quando Cal grida «Alex» qualcosa scatta dentro di me.
Gelosia?
Nah. Non sono il tipo.
Stanno solo parlando.
E Alex è solo la sua ex.
La ragazza che gli ha spezzato il cuore.
La ragazza di Beside You.
E vaffanculo, io sono quella di She looks so perfect.
Non mi importa di lei. Non importa.
«Vengo tra un po’» rispondo a Cal, allontanandomi tra la folla. In realtà non lo so neanche dove voglio andare, o forse l’ho sempre saputo. Che Ash sembra esserci sempre se ho bisogno di lui.
Mi piego verso la cannuccia di uno dei due drink che ha in mano. Faccio uno di quei sorsi che ti scuotono da testa a piedi e i nostri sguardi si incontrano. Sono entrambi persi.
Ash cerca di fare un sorriso sghembo, ricambio e lui decide di buttare giù tutto il resto del cocktail che gli rimane. Osservo il suo pomo d’Adamo alzarsi e abbassarsi.
So a cosa sta pensando, ed è anche ubriaco.
L’ultima volta non è finita bene, lo so, ma ora è diverso.
Voglio solo stare un attimo con lui, ondeggiare a ritmo di musica, con il suo braccio sulle mie spalle ed io che lo sostengo.
Ci scambiamo un sorrio timido.
Io gli voglio bene, davvero.
Sembriamo quasi buoni amici. Siamo buoni amici.
Anche se, evidentemente, qualcuno non la pensa così.
«Vorrei proporre un applauso per la mia amica Kat che oggi compie diciotto anni» Cal richiama la mia attenzione dal palco, dove ha strappato il microfono dalle mani di Mike, e tra la gente che mi circonda qualcuno applaude. Cerco lo sguardo di Luke. Lui cerca il mio. Ci troviamo.
E siamo entrambi con le persone sbagliate.
«Vorrei chiederti di scegliere una canzone e cantarla. È il tuo compleanno, ti tocca»
Che Cal lo stia facendo per me, me ne rendo conto solo qualche minuto dopo, mentre sbuffando cerco qualche canzone nel repertorio. Era nel patto, niente stronzate da ubriaca. Ha ragione, la situazione poteva sembrare scomoda.
E mentre scorro i titoli sul computer davanti ai miei occhi (proprio non mi va di andare in riproduzione casuale) la scimmietta nella mia testa batte i piatti e capisco che non è il caso di sprecare quest’occasione
Anzi, è perfetta.
Parlare con Luke sarebbe difficile, imbarazzante e tutto il resto, mentre una canzone è sempre il modo migliore per dire qualcosa. Uso la sua stessa carta.
E trovo anche la canzone perfetta per farlo.
Tiro il solito sgabello sul palchetto e Angel, abbandonando la scena, mi fa l’occhiolino. Cal scuote leggermente la testa.
Quando mi siedo e la base parte e sento le luci sul viso, l’atmosfera diventa magica.
L’alcool mi evita pensieri quali la figuraccia che potrei fare, la vergogna per le note che sicuramente stonerò, il pensiero che stia fraintendendo tutto con Luke e lui stia semplicemente facendo la persona gentile, l’amico.
È tropo tardi per tirarmi indietro, tanto.
La canzone è Another Love, di Tom Odell.
E mi tremano le mani già dalla prima strofa.
È così intensa, così perfetta. Per me e per Luke.
Parla di quest’amore tormentato che vorrebbe nascere, due persone che ce la mettono tutta per costruire qualcosa insieme, ma una di loro un po’ si tira indietro. Una di loro è stata ferita, ha già usato tutte le lacrime per un amore che è tornato cenere e vorrebbe andare avanti, ma non ci riesce ad amare, non ci riesce a mostrare quanto in realtà ci tiene.
Che il passato a volte ti tiene così stretto che non ci riesci a vivere il presente.
 
I wanna take you somewhere so you know I care
But it's so cold and I don't know where
I brought you daffodils in a pretty string
But they won't flower like they did last spring

And I wanna kiss you, make you feel alright
I'm just so tired to share my nights
I wanna cry and I wanna love
But all my tears have been used up

On another love, another love.

 
Sento tutte le mie emozioni fuoriuscire con la canzone.
Sento Tom che mi accarezza i capelli e guardo Luke proprio sotto il palchetto.
Tom non vuole lasciarmi andare.
O forse sono io a trattenerlo ancora?
In questo momento non importa.
E piano, piano lo lascio andare, mentre Luke lo tengo per me, si prende tutto lo spazio nel petto.
Lascio andare anche Ash, per il momento. E lo vorrei accanto sempre, ma in un modo diverso da come vorrebbe lui. Accetterò qualsiasi sua reazione e cercherò sempre di dargli più che posso.
Ma quando vedo Luke allontanarsi non è più momento di pensare a nessun’altro.
Esce dalla porta sul retro mentre io ancora canto l’ultimo ritornello.
Ringrazio Tom Odell per queste parole, ringrazio la musica per parlare quando non ci sono parole.
E prima che la base finisca lascio il microfono per terra e corro da Luke.
Credo di sentire qualcuno chiamare il mio nome, ma non importa.
Spalanco la porta rovinata che da sul retro del locale.
E lui è lì, a fissarmi con gli occhi spalancati. Quasi spaventato, timoroso, con una sigaretta tra le labbra a dargli la sicurezza che gli manca.
Gli occhi hanno un blu intenso, una tonalità che se non la vedi non ci credi.
Ed io perdo tutta la mia confidenza, tutto l’aiuto dell’alcool, davanti a tanta bellezza.
Che Luke è puro e mi sento quasi sporca a stargli vicina, ma non ho mai voluto così tanto avere qualcuno nella mia vita come voglio lui.
«Kat…» dice nascosto da uno sbuffo di fumo. Fa un passo verso di me, allunga un braccio a sfiorarmi la spalla, poi si richiude in se stesso e mi da le spalle. «Io lo so, lo so che c’è qualcosa con Ash anche se non vuoi dirmi niente. Lo so che c’è ancora Tom nella tua vita ed io non sono nessuno per scacciare il suo ricordo. So anche che non reggo il paragone con nessuno dei due, ma te lo giuro Kat, io ho questo groppo in gola ogni volta che cazzo ci sei tu. E mi rendi nervoso e al tempo stesso come se fossi a casa. E te ne scriverei cento di canzoni, anche solo sul modo in cui mi guardi, o sull’aria di chi ha perso tutto ogni volta che scende la sera e prendi una sigaretta, e sul modo in cui ogni mattina sei di nuovo la persona più forte che conosca. Con te mi sento forte anche io. E vorrei solo poterti proteggere da te stessa tutte le notti, che tanto dagli altri riesci a proteggerti da sola. E … »
Luke si è girato ma tiene la testa bassa, vagando ovunque con lo sguardo tranne che su di me.
Non lo lascio finire di parlare.
Gli porto una mano dietro il collo e spingo le mie labbra sulle sue, in punta di piedi.
E non ci ho neanche pensato, semplicemente era l’unica cosa che volevo e dovevo fare.
Sento la sua sigaretta cadere per terra e la sua mano correre sulla mia guancia, mentre con l’altro braccio mi sostiene dal bacino.
E questo bacio è come aria, come una necessità.
Ci aggrappiamo l’una con l’altro, senza voler lasciar andare.
Sento il metallo freddo del suo piercing sul mio labbro, il tessuto ruvido della camicia a quadri mi stuzzica la pelle del braccio, il suo petto che si alza e si abbassa irregolarmente contro il mio. Condizionando il mio.
Non mi importa più di Luke che parla con la sua ex.
Non mi importa di Tom.
Non mi importa neanche della porta che si apre e si chiude di scatto alle nostre spalle. Forse.
Ci siamo solo noi due.
E voglio che sia così fino alla fine di questa sera e domani mattina e quella dopo ancora.
«Non c’è paragone Luke, perchè tu sei meglio di chiunque altro» sussurro contro le sue labbra per poi tornare a quel bacio che diventa un sorriso condiviso.

 

Mo' corner
Salve ragazze, bentrovate!
Ho davvero meno di un minuto, non ho neanche controllato il capitolo ma ho troppa fretta ( e voglia) di pubblicare.
Scusate, lo so che non pubblico da un sacco, ma se qualcuno di voi sta facendo il quinto sicuramente mi capirà. Anche perchè vi ho visto un po' meno partecipi del solito negli ultimi capitoli e non so, ho lasciato perdere.
E comunque, questo capitolo andava scritto con calma.
Luke. E ho detto tutto.
Spero che riusciranno ad accettarlo anche le ragazze che preferisocno Ash, perchè dai,... è un nanetto!
Ok, le mie bellissime ripetizioni di geroglifici chiamate comunemente matematica mi aspettano.
Spero vi sia piaciuto, davvero.
Ci sentiamo nelle recensioni,
vi mando un bacione enorme
mi siete mancate
!
   
 
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