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Autore: ChrysTheElf    08/10/2014    1 recensioni
Quel dannato corridoio! Quindici minuti che girava in tondo, e sembrava essere sempre nello stesso punto. E chi l’aveva progettata quella scuola, Peter Griffin? Quel posto non aveva nessun senso!
Svoltando a sinistra per l’ennesima volta, vide finalmente qualcuno. Un ragazzo, probabilmente uno studente. Stava quasi per chiedergli aiuto, ma una volta vicina, si accorse che il tipo sembrava spaesato quanto lei. “Evviva!” pensò sarcastica “Primo giorno e già in ritardo. Almeno avrò un compagno di sventura.”
-Mi chiamo Kate Evans. Ma gradirei mi chiamassi solo K.-
-Oh, piacere! Io mi chiamo Leonard, Leonard Edison! Se preferisci puoi chiamarmi solo Leo, però!- Cavolo. Certo che quel tipo sembrava davvero entusiasta, per averla appena conosciuta. Doveva essere un sempliciotto, pensò K.
-Comunque- Riprese -Tu che tipo di magia usi?-
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quel dannato corridoio! Quindici minuti che girava in tondo, e sembrava essere sempre nello stesso punto. E chi l’aveva progettata quella scuola, Peter Griffin? Quel posto non aveva nessun senso!
Svoltando a sinistra per l’ennesima volta, vide finalmente qualcuno. Un ragazzo, probabilmente uno studente. Stava quasi per chiedergli aiuto, ma una volta vicina, si accorse che il tipo sembrava spaesato quanto lei. “Evviva!” pensò sarcastica “Primo giorno e già in ritardo. Almeno avrò un compagno di sventura.”
-Hey!- Salutò -Pure tu sei nuovo?-
Il ragazzo si voltò,, stupito -Ciao!- Le disse sorridendole. Era bello. Palestrato, bel viso… sì, era il suo tipo. -Sì, sono nuovo anch’io. Mi han detto che la mia classe sarebbe stata la 1° C, ma… Non ho proprio idea di quale sia!-
-Già, siamo in due.- Gli rispose -Comunque anch’io sono della 1°C. Mi chiamo Kate Evans. Ma gradirei mi chiamassi solo K (n.d.Io: si pronuncia Kei)(n.d.Io: sì, comunque sono sicuro che l’avevate già capito da soli).-
Il tono con cui lo disse sottintendeva “Chiamami K o ti rompo il c**o”, quindi il bel tipo non ci pensò neanche troppo su.
-Oh, piacere! Io mi chiamo Leonard, Leonard Edison! Se preferisci puoi chiamarmi solo Leo, però!- Cavolo. Certo che quel tipo sembrava davvero entusiasta, per averla appena conosciuta. Doveva essere un sempliciotto, pensò K.
-Comunque- Riprese -Tu che tipo di magia usi?-
-Sei diretto, eh? Io sono un’elementalista dell’acqua. Ma prima di fare queste domande dovresti dirmi tu, la tua magia.-
-Che coincidenza! Pensò un po’, io uso il ghiaccio! Cavolo, i nostri due elementi si combinano bene!
K stava ragionando un attimo sul significato di quella frase, quando un ragazzo alto, dai capelli color grigio argento la travolse.
-Hey, occhio a dove vai, coglione!- Gli urlò.
-Zitta pivella. No ho tempo, adesso.-
-Pivella sarà tua madre!- Gli urlò dietro K, mentre il ragazzo spariva velocemente in uno dei tanti corridoi.
-Woah! Ne hai di carattere! Solo a titolo informativo, quello era appena uscito da un’aula di quarta.- Le disse Leo, ammirato.
-E che me frega? Piuttosto, cerchiamo la nostra classe, ora.
 
Nella “famosa” 1°C, intanto, erano tutti ansiosi di conoscere i nuovi compagni. Ormai era già gennaio, quindi quei due, chiunque fossero, avevano fatto il primo quadrimestre in un’altra scuola.
-Ho sentito che la ragazza, la nuova, dovrebbe essere una gran figa!- -E io, invece, ho sentito anche che è una con le palle. Non so se mi spiego.--Il tipo com’è?--Oh, un bel ragazzo, mi hanno detto: palestrato, bel viso, simpatico…-
La prof Heartphilia stava facendo una certa fatica a zittire tutto questo brusio e continuare la lezione. Anche lei si chiedeva che ragazzi fossero i due nuovi, ma, ad ogni modo, il programma doveva essere portato avanti.
Fortuna vuole che, però, i due ragazzi alle 8:30 arrivarono. Mezz’ora di ritardo, sì, ma quei corridoi erano un vero labirinto. Difficile non perdersi, il primo giorno.
Al loro ingresso in classe ci fu un brusio. Bisbigli di ammirazione e di invidia, mischiati anche a qualche dubbio: sarebbero stati simpatici? Andavano bene a scuola? Facevano copiare le verifiche?
-Ragazzi, un attimo di silenzio!- Chiamò la prof -Lasciate che si presentino.-
Il ragazzo aveva i capelli neri e gli occhi verdi. La pelle era un po’ più abbronzata di quella degli altri compagni: che venisse da una località costiera? Indossava dei pantaloncini mimetici e una maglietta a mezze maniche attillata. Voleva mettersi in mostra, il narcisista!
-Salve, ragazzi!- Si presentò -Io mi chiamo Leonard Edison. Vengo da Filadelfia, in Pennsylvania, e mi sono trasferito qui a Parigi perché volevo frequentare un’accademia di magia, e i miei dovevano venire in Francia per lavoro. Uso la magia del ghiaccio.-
No, non veniva da una località costiera. Ma era abbronzato lo stesso.
-E tu, invece sei…?- Chiese la prof a K.
-Hey, profe! Posso cambiare classe?- Le rispose questa -Qui non vedo nessun ragazzo figo, oltre a Leo.-
Questo commento raggelò l’atmosfera peggio di una battuta di Silvio Belrusconi. Tutti ammutolirono e guardarono sbigottiti la ragazza. Tutti, tranne una voce furente dal fondo della classe.
-Che cazzo stai dicendo? E questo ti sembra un buon motivo per cambiare classe?!- Il volume era controllato, ma il tono lasciava trasparire (volutamente) una rabbia furibonda.
-Ok, novellina. Tu hai bisogno di una lezione!-
Il ragazzo che aveva parlato aveva i capelli castani, molto lunghi, e indossava uno smanicato di jeans sopra una normale maglietta a mezze maniche. Aveva un fisico in forma. K non l’aveva notato, prima di fare quel commento. Ma probabilmente non era arrabbiato per non essere stato considerato “figo”. Più che altro non sembrava sopportare le persone arroganti.
Fu una specie di fulmine. Le arrivò alle spalle senza farsi vedere, e finse di minacciarla toccandole la nuca con un dito.
K si girò d’istinto, col pugno già pronto, il braccio teso. Ma il ragazzo fu di nuovo più veloce: questa volta arrivò in un lampo davanti alla finestra. Vento? Fulmine? K non lo sapeva, ma quel tizio ormai l’aveva fatta incazzare.
Gli scagliò contro un getto d’acqua, ma questo uscì semplicemente dalla finestra. Dal TERZO PIANO!
K si affacciò per vedere se fosse diventato solo una semplice macchia di sporco, ma una voce alle spalle la fece raggelare.
-Sai che avrei potuto buttarti di sotto, se l’avessi voluto, vero?- Di nuovo! Era arrivato dietro di lei! Come era possibile? Lei mica era così debole da non riuscire neppure a seguire un avversario! Chi era quel tipo?
-Hey, Mera, datti una calmata!- Urlò qualcuno, terrorizzato, dall’altro capo della classe. Una ragazza, a giudicare dalla voce.
-Sì, tranquilla, Martina.- Rispose questo -Ormai la pivella ha capito chi comanda.-
Ed era vero.
   
 
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