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Autore: shirylen    08/10/2014    5 recensioni
Per Yongguk è giunto il primo giorno di lavoro in un asilo.
Ha sempre amato i bambini, far spuntare loro il sorriso, ed immergersi nella loro fantasia.
Ama fare loro dei ritratti, perché la sua grande passione è la pittura, anche se è ancora alla ricerca del "soggetto perfetto".
Junhong è un ragazzo con le gambe in spalla, testardo ma sa il fatto suo.
Nonostante le difficoltà che lo hanno ostacolato, e che lo fanno ancora, continua ad andare avanti, tenendo per mano il suo piccolo fratellino, convinto che la luce della felicità arriverà anche per loro, prima o poi.
Yongguk è convinto che Junhong sia il suo sole.
Junhong è invece convinto che Yongguk sia il sole suo e di suo fratello.
"-Bang, per l'amor del cielo, sarà anche un ragazzino, ma è quasi più maturo di noi! Non angosciarti così tanto!-
-Che intendi dire?-
-Oh, andiamo, sei palesemente innamorato di lui.-
-S-stai farneticando...-
-Chi lo stava facendo ieri sulla sedia continuando a dire il nome di una certa persona?-
-P-perché non mi chiami Hyung?-"
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti, Yongguk, Zelo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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POV YONGGUK
Passarono altri due giorni, era sabato, Junhong si era ristabilizzato, la temperatura non sorpassava la norma, dal giorno prima. Era per questo che il ragazzo voleva tornare a casa, ritenendo che ormai la sua presenza fosse un disturbo. Ma grazie all’insistenza di mia madre, lo convinse a fermarsi almeno fino a cena.
Il sole era caldo, con neanche un filo di vento. Perciò non ritenni “pericoloso” far uscire Junhong, volevo parlargli. In privato, se possibile. Perciò, dopo aver pranzato lo avvicinai.
-Ehi, Junhng, avrei una proposta da farti. -
-Si? Dimmi- Mi sentivo leggermente in imbarazzo, ed anche agitato, e scoprii in me un’esitazione che non avrei mai pensato di poter avere.
-Oggi è una bella giornata, e quindi pensavo che forse uscire all’aria aperta potrebbe aiutarti. C’è un parco vicino a qui, così non dovresti affaticarti troppo. Ti va? -
Lui sorrise -Si volentieri! Che ne dici Dae? -
Il piccolo annui, ma continuò a fissare il fratello negli occhi. Solo tramite lo sguardo, riuscirono a comprendersi.
-Ah, vuoi fare venire Jongup? Che bella idea Dae! Yongguk- hyung riusciresti a procurarti il suo numero di casa per favore? -
-Sì certo. -
Presi quindi la copia che avevo di tutti i contatti dei genitori dei bambini, tra cui c’era anche quello di Jongup.  Digitai il numero del telefono della madre (si sarebbe fidata di più se avesse parlato con uno dei maestri di suo figlio), mentre ancora sfogliavo con rinnovato interesse quel malloppo di schede. Non ci avevo mai fatto caso, in un momento in cui Junhong non guardava, lessi la scheda di Daehyun. Ciò che vidi mi colpii. Perché aveva detto cose non vere? 
Preferii restare zitto, ed aspettare il momento, in cui gli avrei parlato da solo. Di tutto.
-Pronto? -
-Pronto! Parlo con Haneul? -
-Si, sono io-
-Piacere, sono Bang Yongguk, il maestro d’asilo di Jongup. –
-Ah sì! Abbiamo parlato tre giorni fa se ricordo bene. E’ successo qualcosa? -
-No, niente affatto. Ho qui con me Junhong, il fratello e tutore di Daehyun, un amico di suo figlio, che vorrebbe invitarlo a giocare al parco vicino a casa mia. -
-Oh, Daehyun! E’ da ieri che non fa altro che parlare di lui! Aspetti un secondo che lo chiamo- Passò diverso tempo in cui sentii la voce della donna e di Jongup in lontananza. –Okay, a lui va bene, non ha idea di quanto sia felice! -
-Mi fa piacere! -
-Per quanto riguarda la sorveglianza...-
-Non si preoccupi, ci siamo io e Junhong! -
-Perfetto! Verso che ora lo faccio preparare? -
-Direi fra mezz’ora, va bene? -
-Certo, grazie! -
-Si figuri, grazie a lei-
Come detto, poco dopo eravamo davanti alla casa di Jongup, che intanto saltellava eccitato. Junhong aveva un grande sorriso di conseguenza, probabilmente il fratellino non aveva mai avuto un amico per via del suo problema, ed anche il fratello era felice per lui.

POV JUNHONG
Parlammo un po’ con la madre, mentre Jongup giocava a fare l’areo con Daehyun nel cortile. Dopo aver accordato l’orario di ritorno, e presi per mano i bambini (eravamo comunque vicino alla strada), ci incamminammo.
Yongguk ci condusse in piccole stradine sterrate, circondati dal bosco. Immaginai che quello fosse il posto dove andava a giocare da piccolo, perché sembrava immerso nei suoi ricordi, ed era il tipico posto dove si giocava a guardie e ladri o a nascondino.
Alla fine arrivammo al parchetto. Era un vasto giardino con molti fiori, con tre altalene, uno scivolo, ed altri giochi.
I due bambini, che fino a quel momento non avevano fatto altro che confabulare fra di loro (o almeno, Jongup parlava e Daehyun si faceva capire a gesti) corsero verso le altalene, mentre ridevano. E sebbene mio fratello non stesse emettendo quel suono, anche il suo solo timido imitare l’atto mi commosse, perché da tanto tempo non sentivo, anche solo nella mia mente, la sua risata felice che da piccolo rivolgeva a tutti. -
Io e Yongguk ci sedemmo su una panchina poco distante, vegliandoli da lontano.
Poco dopo, però, il maggiore si girò verso di me.
-Junhong, devo parlarti.- Lo guardai stupito. Era serio, dannatamente serio, che fosse successo qualcosa?
-Certo, dimmi tutto. –
-Forse mi sto intromettendo troppo nella tua vita, e per questo mi scuso. Ma la preoccupazione mi sta corrodendo. Lo so, sono praticamente uno sconosciuto per voi, ma davvero, se fosse possibile vorrei aiutarvi. Sia te che Daehyun. Tutti quegli incubi, i tuoi genitori...-
Lo bloccai, stando sulla difensiva. Odiavo parlare di loro. –Tu che ne sai dei miei genitori? -
-L’altro giorno dicevi che non avevate i genitori, però nella scheda delle informazioni di Daehyun che prima ho casualmente letto, risulta che sono ancora vivi e vegeti, e vivono appena a cento chilometri di distanza. Ma la cosa che più mi fa pensare di te...- prese delicatamente il mio polso sinistro e lo scoprì leggermente, rivelando le ormai vecchie cicatrici, purtroppo ancora ben visibili. –sono queste... perché lo hai fatto? -
Rimasi pietrificato, osservavo i suoi occhi preoccupati che fissavano i miei ansiosi ed indecisi. Vedendo la mia esitazione, sospirò.
-Sai, quando ero ancora piccolo, mio padre morì. Era malato da quando avevo memoria. Aveva un tumore all’intestino, ma era troppo tardi per curarlo. Quando esalò il suo ultimo respiro, avevo nove anni, e non riuscivo a capire perché, fra tutti, un uomo splendido come lui dovesse morire così presto. -
Yongguk sorrideva malinconico guardando il cielo.
Perché mi stava dicendo tutto questo?
-Ero arrabbiato, con lui, con il mondo. Non andai più a scuola, mi rifiutai di mangiare.
Non andavo più a vederlo, perché avevo paura di trovare un letto vuoto. Ma un giorno, qualcuno bussò alla mia porta, chiusa a chiave. Era mio padre. Minacciò di sfondarla, perciò fui costretto ad aprirgli. In fondo ero felice, perché se papà era lì voleva dire che stava meglio. Invece non era così. Supplicò l’ospedale di lasciarlo andare per parlare con me, mosse mari e monti ed alla fine convinse i dottori. Si sedette stancamente sul letto e mi mise a cavalluccio, abbracciandomi. Alla fine avevo capito che no, non era migliorato, anzi, il tumore era avanzato ancora di più, perciò mi misi a piangere, rendendomi conto di quanto fossi stato stupido a non andare a visitarlo ogni giorno, avevo sprecato un mese! Un mese in cui sarei potuto andare a vederlo! Lui mi consolò e mi strinse a se. “Che ci fai ancora qui? Devi vivere, giocare, fallo per più tempo possibile! Non sprecare la tua vita a crogiolarti nel dolore! E se è così forte, confidati con qualcuno, perché alla fine il peso di quel bagaglio si dividerà in due e sarà più leggero! E quando questo succederà a qualcun altro, tu avvicinalo, aiutalo, perché portare quel bagaglio insieme non farà che bene sia a te che a lui.” Mi disse questo. Quella stessa notte morì. Lui...lui era, è e resterà sempre il mio esempio, la mia roccia. Ed i suoi consigli non vanno assolutamente ignorati. Perciò, anche adesso, voglio seguire i suoi insegnamenti-
E mi guardò deciso. Quel messaggio ora era stato detto a me, Yongguk mi aveva confidato una parte della sua vita, ne parlava con leggerezza... avrei potuto anch’io parlarne con il sorriso sulle labbra fra sei anni?
Alla fine presi la mia decisione e sospirai
-va bene, va bene... hai vinto tu. -
Scostai il braccio ed abbassai la manica che rivelava il mio tormento interiore. Odiavo mostrare in giro quei segni. -È vero, in verità i nostri genitori sono ancora vivi... ma sinceramente, non hanno mai fatto niente per sembrare tali. Daehyun è diventato muto per colpa loro. Non so cosa gli abbiano fatto... in quel periodo non ero molto presente in quella casa, mi era molto difficile.
Mi accorsi di cosa gli avevano fatto quando, appena li vedeva, si zittiva e tremava, piangendo silenziosamente. Le cose però andarono peggiorando, e Daehyun perse progressivamente il coraggio di parlare con tutti, anche con me e....con me*.
Trattavano da schifo sia me che lui, così, non sopportando più quella situazione, quando compii la maggiore età, presi Daehyun e lo portai via da quell'inferno, perché altro non era. -
Rincordando quei momenti, inconsciamente le unghie della mano destra sorpassarono la manica sinistra della maglia ed iniziarono a graffiare lì dove già vi erano altre cicatrici. Accorgendomi di cosa stavo facendo, mi bloccai e serrai i pugni, avevo promesso, non dovevo più farlo. Le fissai, parzialmente nascoste dalla stoffa, ma comunque presenti. Li sfiorai con l’indice, solleticandole. Ricordavo il giorno di ogni taglio, ogni più piccolo pensiero negativo. E al solo riportare alla memoria ciò, iniziai a tremare.
No, non riuscivo, non potevo raccontargli tutto, non avrei retto. -Per il resto... e.... per queste- strinsi con la mano destra il polso sinistro -io... non me la sento di raccontarlo. Almeno, non adesso... e già stato difficile dire questo...scusa - come temevo la voce si inclinò e gli occhi si velarono di lacrime, che tentai subito di ricacciare indietro.
Yongguk si era accorto della mia situazione, e mi cinse protettivo la spalla con un braccio, mentre la mano libera si posò sulla mia guancia, asciugando delicatamente una piccola lacrima che era riuscita a cadere.
Mi parlò con un tono gentile e basso, la sua voce già per sé mi calmò.
-Ehi,  stai tranquillo. Non fa niente, mi hai raccontato già un mucchio di cose. Grazie per avere condiviso con me questo, il resto potrai parlamene successivamente. Non tenerti tutto dentro, sarebbe inutile. Ok? -
Io annuì soltanto.
-Solo più una cosa... scusa se forzo un po’ la mano, ma... tu... lo fai ancora?- disse riferendosi al polso, a quei tagli che al solo ricordo bruciavano nella mia mente..
-No..no. Un giorno mi sono reso conto che se avessi continuato così non sarei mai stato d'aiuto a Daehyun, stavo commettendo un enorme sbaglio.  E così ho smesso. -
Sebbene stessi guardando un due bambini giocare, sentivo gli occhi di Yongguk su di me.
Mi stupii quando sbuffò divertito, perciò mi girai guardandolo interrogativo. -Sai, tu mi stupisci. Sei una persona davvero particolare. Metti il benessere di tuo fratello davanti a tutto te stesso. Per quel che ne so, l'autolesionismo crea dipendenza quasi quanto la droga. Eppure tu, sei riuscito a cambiare, a smettere, solo per stare vicino tuo fratello. Deve essere stato difficile...-
-Chi ha mai detto che è stato facile? Molte volte mi sono trovato con la lametta in mano, ma il pensiero del sorriso di Daehyun mi convinceva ogni volta a buttare la lama nella pattumiera.-
-Sei una persona eccezionale-
-Ha, questo lo sapevo già benissimo! -scherzai io, mentre ricevetti una gomitata giocosa sul fianco. 
Yongguk aveva ragione, dopo aver raccontato anche solo una parte del mio passato, il mio cuore si era fatto molto più leggero.
 Alla fine, suo padre aveva assolutamente ragione, quel bagaglio, che per me era sempre stato dannatamente soffocante, portato in due era molto meno pesante. Guardai il maestro d’asilo, che sorrideva controllando i due bambini. Era lui, una persona eccezionale, gentile, generoso, attento a tutto e tutti, che si era accorto di ciò che probabilmente era sfuggito a molti. -Che ne dici, ci prendiamo un gelato? –
-Mh, volentieri, ma prima chiamiamo quei due, che altrimenti Dae non mi parlerà davvero più! -
-Hahah, ovviamente- urlò ai due il nuovo piano, e loro, sentendo la lieta notizia, si fiondarono direttamente al chiosco lì vicino.
-Yongguk-hyung....grazie-
L’altro rispose stringendomi leggermente una spalla, come per incoraggiarmi.
I bambini divorarono il loro gelato, finendolo in poco. Mentre io non avevo molto appetito, perché, pensandoci lucidamente, come aveva visto le cicatrici sul braccio Yongguk?
Avevo sempre avuto dei vestiti con le maniche lunghe...
Mosso dalla curiosità, mi avvicinai a lui e glielo chiedi, e Yongguk arrossì leggermente, dicendo che le aveva viste per caso.
Boh, anche adesso non l’ho proprio capito.
(*)-quel "a me" ripetuto due volte non è uno sbaglio, scoprirete andando avanti XD


ANGOLO AUTRICE
Ennesimo ritardo..  Scusatemi ancora ma i compiti più i vari impegni non mi hanno lasciato respiro. Solo dopo aver finito un cavolo di disegno che mi è costato minimo trenta ore di lavoro, sono riuscita a scrivere qualcosa. Scusate ancora ;w;
Eeeeee... si apre il concorso: dove ha visto Yongguk le cicatrici? Please non fate viaggiare troppo le vostre menti, o almeno, non scrivetelo nelle recensioni (che tuuuuutti scriveranno XD) ho un’immagine innocente (fino ad un certo punto; P) da mantenere duh u.u
Per il resto, non uccidetemi, dato che mi hanno riferito che lo avrebbero fatto se avessi fatto diventare Junhong un autolesionista. Mi volete bene lo stesso vero? ;w; (ANCHE IO MI ODIO E AVETE IL DIRITTO DI FARLO ANCHE VOI T^T)
E qui apro una parentesi: chi ha instangram...che cavolo di video carica Zelo??? X...D
Passo ai ringraziamenti, rivolti naturalmente a chi solo legge, ma soprattutto a chi recensisce :D Sydrah, exoxo4ever,Nicoletta92, ShawolBlingers14 e kiriren!!! Grazie grazie grazie vi amo :3
Ps... ho scoperto una bellissima applicazione a cui ormai sono dipendente, kakao talk, chi mai ce l’avesse e volesse parlare un po’ con me, giusto per fangirleggiare un po’ ;) è più che libero di contattarmi con un messaggio privato :D okay, mi diverto a parlare in inglese, ma se c’è qualcuno con cui parlare in italiano...perché no? XD (no, perché io, tra i 67 contatti che ho, di tutte le nazionalità, non c’ è nessun italiano XD)
Noooooow, vado che fra poco vado a corso di recitazione :D e devo rispondere ancora alle recensioni. coooon calma XD
Byeeee ricordatevi tutti che vi amo^^

  
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