Anime & Manga > Sailor Moon
Ricorda la storia  |      
Autore: semplicementeUsagi    22/01/2005    7 recensioni
tra un integrale e un altro, cercando di superare quel maledetto esame di analisi2, mi è uscita questa fanfic... non è granchè perchè l'ho scritta di getto ma spero vi piaccia lo stesso... recensite mi raccomando!! a proposito ringrazio tutte quelle che leggono e recensiscono le mie storie!! grazie a tutti!!
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era lì solo a fissare quel corpo esanime. Era successo davvero? Quello che vedeva, davanti a lui, era davvero il corpo dell’unica donna che avesse mai amato? Forse, l’unica che avrebbe mai amato…
Dal loro primo incontro aveva capito che, amarla, era l’unico scopo della sua vita. Che amarla, sarebbe stata l’unica cosa che gli avrebbe dato quella felicità che sempre aveva cercato. Lei, all’inizio, non lo sopportava ma in seguito aveva cominciato ad apprezzarlo e, col passare del tempo, a ricambiare i suoi sentimenti ponendolo come prerogativa delle sue giornate. Lui si era dichiarato una sera di luna piena sotto gli alberi che lei più amava: i salici piangenti. Le aveva detto “ti amo” con un tono di voce così basso e timido che la risposta della ragazza, era stata un’espressione sorpresa, non tanto dalle parole, ma dal non aver capito se lui le avesse pronunciate davvero.
In quel momento capì che la speranza di non sognare era forte in lei quanto in lui. Le aveva preso il viso tra le mani e le aveva detto, “Rea ti amo!”.
Così era nata la loro storia d’amore.
Quanti pomeriggi passati sotto quegli alberi a baciarsi o semplicemente abbracciati a sonnecchiare dopo una dura giornata al santuario.
Adesso, quegli stessi salici che sembravano ravvivarsi quando lei li toccava, erano bui. Bui come il suo cuore nel vedere quel meraviglioso corpo immobile.
Ricordava i giorni che avevano preceduto la sua morte. Era sempre assente e distratta. Le sue amiche avevano sempre passato giornate intere al santuario, come se quello fosse il loro punto di ritrovo per discutere di cose molto importanti, ma, ultimamente, Rea si era un po’ isolata e passava le giornate da sola. Bunny era passata un paio di volte per accertarsi che non ci fossero problemi, ma la sacerdotessa le aveva detto che era solo un periodo molto difficile per il santuario e che aveva molto da fare. Yuri, dal canto suo, non aveva osato chiederle cosa stesse accadendo, anche se la tensione e la preoccupazione che leggeva sul suo volto lo preoccupava non poco. Aveva deciso di starle vicino senza opprimerla di domande, come aveva sempre fatto. Quante volte si era accorto che Rea e le sue amiche sembravano dover affrontare problemi più grandi di loro? In quei momenti aveva preferito restarsene in disparte poiché comprendeva che era l’unica cosa che poteva fare. Non sapeva esattamente cosa l’assillasse, ma una cosa era certa: lei non gliene avrebbe mai parlato. Stranamente non si sentiva infastidito da questo segreto che lei manteneva con tanto riserbo poiché gli sembrava che lo facesse per proteggerlo.
Le sere,Rea, non si presentava più nella sua stanza, ma preferiva passarle nella sala del sacro fuoco ad interrogarlo su chissà cosa.
Yuri: Rea? Non hai mangiato niente questa sera… ti ho portato qualcosa. (le disse una sera bussando alla porta) L’unica risposta della ragazza furono delle lacrime. Si girò verso di lui, gli andò incontro e pianse per tutta la notte. Non l’aveva mai vista piangere e non poté fare a meno di chiedersi perché. Ma ancora una volta tenne per sé le domande; evidentemente non era pronta a parlarne. Le due sere successive cercò di parlarle quando il nonno era già addormentato, ma entrambe le volte si era fermato lì fuori dalla sua stanza senza entrare, perché l’aveva sentita piangere sotto le coperte. Lui era rimasto a sentire i suoi singhiozzi, i suoi gemiti ed aveva aspettato che si svegliasse la mattina dopo. La prima mattina, trovandoselo lì, lo guardò interdetta, ma lo sguardo che si scambiarono era chiarissimo ad entrambi. Lui voleva starle vicino senza darle fastidio.
Gettò ancora un’occhiata a quel corpo. La sua bellezza non era morta con lei e, per una maledetta ironia, sembrava ancora più bella. I lunghi capelli neri, il viso dai lineamenti gentili e il corpo atletico e scolpito. Odiava tutto questo!! Odiava quel Dio che stava portando via al mondo una creatura così bella e perfetta.
I suoi ricordi tornarono alla sera prima della tragedia. Lui era seduto sul patio e guardava la luna. Lei si era seduta accanto a lui uscendo dalla sala del fuoco.
Rea: tu sai che ti amo vero? (accoccolandosi a lui e trattenendo a stento le lacrime)
Yuri: ti amo anch’io…
Rea: giurami che amerai un’altra ragazza come stai amando me! (dopo qualche secondo)
Yuri: cosa?? ma che stai dicendo?? (guardandola sconvolto)
Rea: Yuri, io sono una guerriera sailor (disse mostrandogli la penna che usava per trasformarsi con il sigillo di marte)
Yuri: cosa? tu una sailor?
Rea: sailor mars, per la precisione!
Yuri: sailor mars… la mia Rea è una sailor… è per questo che soffri così? Il mondo è in pericolo?
Rea lo guardò negli occhi con disperazione.
Rea: non vorrei mai lasciarti!! (piangendo)
Yuri: perché dovresti farlo amore?? Perché? Cosa sta succedendo??
La ragazza non riuscì più a parlare. La voce si rifiutava di uscire e non riusciva a smettere di tremare! Yuri la strinse a sé più forte che poteva! Non sapeva cosa diamine stesse accadendo ma sentiva che la sua ragazza le stava scivolando tra le dita. Aveva la sensazione che non avrebbe mai più potuto tenerla così… che non avrebbe mai più potuto stringerla al cuore, accarezzarle i capelli, sentire il profumo della sua pelle…
Yuri: ti amo Rea! Ti amo maledettamente! (una lacrima gli rigò il viso senza capire perché)
Passarono la serata abbracciati in quel modo, col desiderio di poter fermare il tempo e restare lì per sempre.
La mattina dopo si svegliarono di buon ora, come sempre, e non parlarono di quello che era successo la sera precedente. Lei, guardava costantemente l’orologio come se fosse una condannata a morte e controllava il suo telefonino ogni cinque minuti. Verso ora di pranzo il telefonino della ragazza squillò, ma con una suoneria diversa dalla solita. Yuri si mise in ascolto e sentì una voce.
Voce: Rea devi correre al centro commerciale!!
Rea: arrivo Morea!! (chiuse la comunicazione e fece un respiro profondo versando una lacrima) è giunta l’ora! (Yuri vide che la mora lasciava una lettera sul letto e correva via)
Voleva leggere la lettera ma anche correrle dietro. Optò per l’ultima cosa. Arrivati al centro commerciale il ragazzo, si nascose per vedere cosa succedeva mentre la ragazza sembrava correre incontro alle guerriere sailor.
Rea: (tirando fuori una specie di penna rossa) POTERE DI MARTE VIENI A ME!
Il mostro era raccapricciante ed enorme. Le altre guerriere non facevano che colpirlo e colpirlo ma sembravano non sortire nessun effetto.
Sailor Mercury: ragazze smettetela! I nostri colpi non servono! Il computer dice che quella creatura può essere eliminata solo con il potere del fuoco!!
Rea: ci penso io allora!
Amy: aspetta! Purtroppo il tuo colpo sarebbe comunque troppo debole…
Sailor moon: non se io usassi il mio scettro per potenziarlo!
Rea: ho capito cosa vuoi fare! (guardando la sua amica con uno strano sorriso) facciamolo!
Le due guerriere si misero l’una di fianco all’altra. Rea si concentrò al massimo e un alone rosso la circondò. Sailor Moon, che aveva in mano il suo scettro prese le mani della guerriera di marte e le pose, insieme alle sue, su un oggetto che sembrava uno scettro.
Bunny: due è meglio che una (disse all’amica sorridendo)
Rea: FUOCO… (chiudendo gli occhi) AZIONE!! L’alone rosso circondò anche sailor moon e lo scettro e, proprio dalla punta di quest’ultimo, partì un getto di fuoco di immane potenza che andò a colpire in pieno quella maledetta creatura.
Il mostro vide la fine, ma non volle morire senza provare a portare a compimento la sua missione: uccidere Serenity. Caricò un’enorme sfera di energia e la scagliò contro sailor moon un attimo prima di scomparire. Rea, ancora in piedi vicino alla guerriera della luna la vide e le si parò davanti. La destinataria di quel colpo capì troppo tardi quello che succedeva. La sfera colpì in pieno la schiena di Rea e questa le cadde tra le sue braccia.
Bunny: Reaaa??? Reaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! Nooooooooooooooooo!!! Perché?? Perché l’hai fatto?? Rea: dì a Yuri… che l’amo… (spirò)
In quel momento Yuri uscì dal suo nascondiglio e corse verso la sua amata.
Yuri: Rea?
Sailor Venus: Yuri?
Sailor Mercury: (tastando il polso della guerriera di Marte) lei è… è morta… (con la voce rotta)
Yuri: no!! No lei non può essere morta!! Rea nooooooooooo!!
Lanciò un urlo di dolore che colpì le guerriere. Mai avevano sentito tanto dolore provenire da un ragazzo. Solo Milord riconobbe quel dolore, quello che aveva provato quando aveva creduto di perdere Bunny. Le guerriere piangevano. Sailor moon fissava il corpo di Sailor mars con sguardo assente. Avrebbe preferito morire lei che soffrire così.
??:Yuri… (una voce lo rubò ai ricordi dolorosi di quei giorni)
Yuri: Bunny…
Bunny: mi dispiace (piangendo)
Yuri: non hai colpe… sapeva quello che faceva e l’ha fatto con tutto il bene di cui era capace…
Alle quattro del pomeriggio la bara fu chiusa e i pianti delle guerriere si fecero più forti. Bunny, tra le braccia di Marzio, allungò una mano e afferrò quella di Yuri.
“non sei solo… ci sono le mie amiche con te”, sembrò di sentire la voce di Rea dirgli quelle parole.
Al cimitero tutti guardarono quella fossa che veniva chiusa col corpo della guerriera e capirono che tutto era finito.
Yuri si avvicinò a Bunny (ormai sapeva l’identità delle guerriere e le consegnò una lettera)
Yuri: dovresti leggerla…
Bunny: (afferrò la lettera tremando e lesse con voce leggera) caro amore mio, a quest’ora avrai saputo cos’è accaduto. Le mie amiche ti avranno parlato del mio sacrificio. Amore mio, abbandonarti è stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto nella mia breve vita. Perché uso queste parole? Perché sapevo che sarebbe accaduto… le mie stranezze, in questi ultimi giorni, erano dovute a incubi e visioni donatemi dal sacro fuoco. Negli ultimi tempi ho visto e rivisto quella scena. Morirò per salvare la più forte delle guerriere. Morirò per salvare il nostro leader. Morirò per salvare una regina. Morirò per salvare l’unica persona che permetterà a te e a molti altri di continuare a vivere una vita serena e felice, ma soprattutto morirò per salvare la mia migliore amica. Non odiarmi Yuri perché io ti ho amato, ti ho amato come nessuno al mondo.

Tua per sempre Rea.

Bunny alzò gli occhi dalla lettera sconvolta. Lei sapeva tutto? Aveva letteralmente deciso di sacrificarsi per lei? Si girò per fissare l’unica cosa che le era rimasta di quella donna che, con immenso coraggio, aveva dato la sua vita per la sua: una piccola lastra di marmo.
Sulla lapide solo una scritta: un angelo troppo perfetto per rimanere su questa terra…
Sulla lapide solo una foto: la foto di una Rea con la divisa scolastica che sorrideva spensierata ad una macchina da presa senza immaginare che, presto, non avrebbe più sorriso a nessuno.
Sulla lapide solo un nome: Rea Hino.

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: semplicementeUsagi