Disclaimer: questa storia non è a scopo di lucro. I personaggi appartengono ad Hiromu Arakawa, a me solo l'idea.

Nota autrice: questa storia era stata pubblicata sul mio vecchio account, NeutralDarkSide, ma sono sempre io e sto aspettando che cancellino quell'account.

Battlefield

“Di queste case

non è rimasto

che qualche

brandello di muro

Di tanti

che mi corrispondevano

non è rimasto

neppure tanto

Ma nel mio cuore

nessuna croce manca

è il mio cuore

il paese più straziato”

-Giuseppe Ungaretti, San Martino del Carso

[Riza]

Dalla torre di vedetta vedi un uomo. Ha la pelle scura e gli occhi rossi, lo sai. Anche senza vederlo, sai che quell'uomo è un nemico. Imbracci il fucile, prendi la mira con cura come solo tu sai fare.

E poi spari.

Uno. Due. Tre colpi.

L'uomo cade a terra sanguinante, mentre tu rimetti a posto l'arma.

Ti senti improvvisamente sporca. Bagnata. E non è acqua quello che ti bagna, ma sangue. E, soprattutto, sangue UMANO.

Cosa ha fatto quell'uomo per meritare la morte? Che diritto hai di togliergli la vita, tu? Nessuno.

Era umano, come te. Come lui. Come tutti voi. Ma lui, al contrario di te, lui non ha colpe. È una vittima di una guerra che non risparmia nessuno, tanto meno te. Ti opprime, ti distrugge dall'interno, ti divora e ti dilania fino a che di te non rimane che un piccolo brandello.

Ti guardi intorno, spaesata. I tuoi occhi ambra si soffermano troppo spesso sulle rovine della città che tu e i tuoi commilitoni avete insediato. Sono ruderi, solo macerie. Di case intere non ce ne è più nemmeno una.

Come si può portare la pace con la guerra? Come puoi proclamarti salvatore se poi condanni? Perché nessuno fa qualcosa per fermare quel disastro?

Paura. La risposta è paura. Si proclamano uomini forti e senza paura, ma non hanno il coraggio di dire niente per fermare questo scempio. Anche tu, lo sai bene, non stai facendo nulla. Vorresti posare l'arma a terra, ma se lo facessi moriresti. È per questo che combatti,tu. Vuoi vivere. Il senso di attaccamento alla vita è così forte che preferisci uccidere piuttosto di salvarti l'anima?

I tuoi occhi vedono un altro uomo. Sospirando, imbracci il fucile. Una lacrima riga il tuo volto, prima che tu prema il grilletto.

Ancora uno, poi due, poi tre spari.

L'uomo cade a terra, sanguinante.

Quando finirà tutto questo? Non posi neanche il fucile,sai che dovrai riprenderlo presto.

[Roy]

Snap.

Basta uno schiocco per distruggere tutto ciò che ti circonda. Persone, case, piante.. tutto distrutto.

Non era questo che volevi, quando sei entrato nell'esercito.

Eppure ora sei lì, portatore di distruzione in un paese che,come unica colpa, ha solo quella di aver voluto difendere il loro onore.

Snap.

I tuoi guanti fremono. Loro vogliono il sangue, ma tu non vuoi più sporcarti con l'innocenza delle tue vittime. Ti hanno già macchiato, sei immerso fino al collo nel loro sangue. Stai per affogare, te lo senti. Senti l'odore della morte che pervade le tue narici, odore di corpi bruciati e di sangue. Ti viene da vomitare, ma non puoi farti vedere debole davanti a tutti. Sei un esempio, lì. Un Alchimista deve distruggere più gente possibile, anche se non vuole. E tu non vuoi.

Le case distrutte ti avvelenano lo sguardo, che sai pieno d'odio e disperazione. La tua anima ti morde, ti costringe a osservare quello spettacolo. Ti guarda con occhi severi, dicendoti “tutto questo lo stai facendo tu!”.

Snap.

Una fiammata, molte urla. Poi più nulla. Hai ucciso ancora. Hai ucciso degli esseri umani, esseri umani come te. Cosa ti differenzia da loro? Il colore della pelle, il colore degli occhi.. tutto qui. Il tuo cuore batte alla stessa frequenza del loro, ma ora il tuo batte più forte, mentre il loro non batte più. Il tuo cuore danza una danza velocissima, corre su per la tua gola, per riscendere giù fino alle viscere del tuo corpo.

Senti le tue mani tremare, le gambe cedere ad ogni passo. Su di te vi è il peso dei tuoi peccati, uomo senza Dio. Non finirai all'inferno, ne sei sicuro. Lo stai vivendo ora, il tuo Inferno personale.

Snap.

Con uno schiocco di dita, il mondo finisce. Buona notte, militare.

“è il mio cuore

Il paese più straziato”