Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Anthea12    09/10/2014    3 recensioni
Ginevra Balti e Tommaso Caruso frequentano la stessa scuola, ma non si sono mai conosciuti. Ginevra è un artista, le piace disegnare, fotografare, e odia stare al centro dell'attenzione. Tommaso ama il calcio, le ragazze e stare con i suoi amici. Quando i due si ritroveranno nella stessa classe, è subito guerra.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Ginevra Balti era un artista.
Le piaceva dipingere, costruire, colorare i muri di Milano con i spray coloranti, ma più di tutto a Ginevra piaceva fotografare.
Avrebbe passato una vita a fare solo foto con la sua inseparabile  Canon 70d. Un regalino di suo padre per i suoi diciassette anni.
Peccato che i suoi genitori però non le avevano mai permesso di frequentare un liceo artistico, il Caravaggio precisamente, così era stata costretta a fare lo scientifico.
I suoi compagni la chiamavano “la lunatica” perché ogni volta veniva ripresa quando invece di seguire le lezioni, si metteva a disegnare. Una volta,  aveva fatto il ritratto della professoressa di matematica e quella l’aveva mandata in presidenza.
Ora, però, quel ritratto era appeso alla bacheca della classe.
La classe era composta da 21 alunni.  12 maschi e 9 femmine.
La sua migliore amica e compagna di banco era Carla Rossi, il suo opposto.
Carla sprizzava allegria da tutti i pori, andava d’accordo con chiunque, e la sua passione era la danza classica.
Ginevra detestava qualsiasi tipo di danza, sebbene più volta era stata costretta ad assistere ai suoi saggi. Ecco, questa era una prova di quanto fosse speciale  per lei la loro amicizia.
Quest’estate erano andate insieme ad Amsterdam, dopodiché, entrambe avevano concluso le vacanze con le loro famiglie.
Questo era il motivo principale per cui  quella mattina Ginevra si alzò prima che la sveglia suonasse. Voleva assolutamente vedere Carla.
Estrasse dall’armadio un paio di leggins e una maglietta con la giromanica ampia. Al collo portava la solita collana con il ciondolo a barca.
Si portò davanti al suo specchio a parete.
Mentre si sistemava i lunghi capelli biondi, Margaux abbaiò facendola sussultare.  
-Hai ragione, su andiamo a mangiare!-
Scese le scale seguita dal suo Beagle e raggiunsero la cucina dove la sua famiglia era già seduta a tavola.
-Buongiorno- la salutò sua madre alzandosi per portarle il caffè. Ginevra aveva bisogno solo di una cosa per poter affrontare la giornata e quella era il suo caffè quotidiano.
Si sedette affianco a sua sorella minore, Aurora, e si preparò anche un pancarrè con spalmata la marmellata di fragole.
-Oggi inizierò il mio primo giorno alle medie!- disse tutta contenta sua sorella.
-Ammazza che fortuna!- commentò chiaramente ironica. Ginevra detestava la scuola, per lei era la più grande perdita di tempo.
Perciò non invidiava per niente la sua sorellina che doveva ancora affrontare tutti quei anni di scuola.
-Ginni, tesoro, potresti almeno sembrare felice per Aurora?-  la riprese sua madre versandole il caffè nella tazza.
Ginevra la ignorò e bevve tutto il suo caffè in un sorso, incurante di quanto fosse bollente. –Io vado a scuola, ciao famiglia!-
Prima di uscire dalla cucina, si rigirò verso la madre. – Posso farmi un altro tatuaggio o tingermi i capelli di verde?-
Roberta la guardò sconvolta –Certo che no!-
La figlia scrollò le spalle. –D’accordo-
Diede un bacio  a Margaux e si portò il suo zaino eastpak rosso pieno di scritte sulle spalle.
La scuola distava poco da casa sua, circa venti minuti a piedi. Estrasse dalla tasca dello zaino un pacchetto Winston blu e ne accese una.
Non appena inspirò la prima boccata di fumo, sorrise. Se un attimo fa era nervosa e l’idea di iniziare di nuovo la scuola proprio non le andava, adesso era in pace con il mondo.
Di fronte all’entrata  del Marconi c’era una folla di studenti, quasi tutti belli abbronzati.
Ne riconobbe alcuni che conosceva: Alessia Ponticelli della 4C,  Riccardo Musto della 5E, Laura Fusco della terza e molti altri.
Improvvisamente, una testa mora le venne incontro abbracciandola –Ginevra!-
Ginevra rise. – Carla, mi stai soffocando!-
L’amica si allontanò per farla respirare, e la guardò con quei occhi color nocciola sorridente.
-L’estate ti ha fatto ancora più bella e bionda-
Ginevra roteò gli occhi. –Tu invece hai scoperto qualche nuovo tipo di droga-
Carla la guardò male, ma decise di lasciar stare. Sinceramente non capiva come potesse non trovarsi carina, Ginevra era il desiderio di metà popolazione maschile: bionda, occhi azzurri, pelle chiara.
I suoi unici  difetti erano l’altezza e il fumo.
-Comunque, ho una notizia bomba-  esordì.
Il suono della campanella rimbombò facendo sbuffare quasi tutti gli studenti.
-Spara- disse mentre si misero in fila per scoprire in quale aula erano capitate.
-Quest’anno ci uniremo alla IV E del classico !- 
Ginevra la guardò confusa. Succedeva ogni anno che venivano unite ad altre classi di altre sezioni, perciò non era poi mica una “notizia bomba”.
Carla notando la sua espressione si spiegò meglio. – Avremo come compagni di classe Luca Rispoli, Davide Ponte e senti, senti Tommaso Caruso!-
Ah, quei tre. Perché non ci aveva pensato prima?
Erano i più fighi dell’istituto, ma nessuna delle due veramente li conosceva. Si, certo venivano invitate alle loro mega feste ma non ci avevano mai rivolto parola.
Ma Carla quando li vedeva non si risparmiava mai un commento.
Ginevra la spinse scherzosamente. –Su andiamo in classe che è meglio!-
 
 
 
La loro nuova classe si trovava al terzo piano. Era molto più grande rispetto a quelle degli anni passati e questo perché saranno molto più numerosi.
Ginevra e Carla si sedettero in una fila tra gli ultimi banchi mentre pian piano tutti gli alunni arrivavano.
Carla le strinse involontariamente il braccio non appena quei tre fecero il loro ingresso.
Per quanto le costava ammetterlo, Carla aveva ragione, per essere fighi lo erano.
Luca Rispoli era di media statura, spalle larghe, biondo e occhi azzurri. Un principe azzurro se solo non fosse una completa testa di cazzo.
Davide Ponte aveva la faccia del classico simpaticone, moro e abbastanza robusto.
Infine, quello che Ginevra reputava il più bello, Tommaso Caruso.  Capelli castano chiaro a spazzolino, occhi chiari e una leggera barbetta sul volto. Ciò che lo rendeva ancora più sexy era il piccolo neo sul mento.
Ginevra lo guardò a lungo, fin troppo, e probabilmente anche il ragazzo riuscì a sentirla poiché fece incrociare i loro sguardi.
Ginevra immediatamente distolse lo sguardo imbarazzata. Che figura!
-Ragazzi, un po’ di silenzio per favore!- esclamò la professoressa di italiano sbattendo una mano sulla cattedra.
Quando ebbe il completo silenzio, continuò.
-Come già avrete notato, abbiamo deciso di unirvi ma solo nelle ore che avete in comune. Perciò, per conoscervi meglio, ho deciso di cambiare i posti..-
Varie proteste arrivarono da tutti gli alunni. Ginevra e Carla si guardarono quasi terrorizzate.
Era dal primo liceo che non erano mai state vicine a nessun altro.
-Mauriello vai in mezzo a  Trota e Carbone-
Francesco si alzò e come gli era stato ordinato, si sedette tra i due.
-Vitali vicino a Ponte-
Pian piano gli alunni si mischiarono, purtroppo gli occhi della professoressa Melloni finirono per ultimi su di loro.
-Prof è proprio necessario?- chiese Carla.
-Voi due vicine siete tremende, è arrivata l’ora di cambiare su! Rossi vicino Rispoli-
Bastò quella frase per far quasi scattare Carla dalla sedia. In pochi minuti non le fregò più di dover “lasciare” la sua compagnia di banco di lunga data.
-Balti vicino Safari-
Ginevra seguì il dito della professoressa fino ad una ragazza dai ricci capelli rossi.
Non l’aveva mai vista in vita sua, sperava che non fosse una palla. I suoi occhi si posarono sull’alunno dietro di lei: Caruso.
Era ad un banco dietro a quel tipo, questo si che era interessante..
Svogliatamente si alzò dalla sedia e si avvicinò al nuovo posto sedendosi con un tonfo.
La rossa subito le sorrise. –Io sono Matilde Safari- si presentò allungando una mano.
-Ginevra Balti-
-Lo so-  disse continuando a sorriderle. –sei davvero bellissima come tutti dicono-
Ginevra storse il naso. –L’ultima volta che ho controllato, si diceva che io sono  matta-
Matilde si avvicinò al suo orecchi per non farsi sentire. –bè non è quello che pensano i miei compagni di classe.-
La bionda rimase perplessa da quella frase. Non era per niente a conoscenza di quanto fosse popolare tra la comunità maschile del Marconi, quindi le era difficile credere che quei ragazzi parlassero di lei.
-Su ragazzi, andate alla prima pagina del Purgatorio- ordinò la professoressa.
Ginevra aprì il libro e se lo mise sulle cosce, giusto per coprire il foglio bianco che avrebbe utilizzato per i soliti scarabocchi.
Decise di fare un ritratto di Matilde.
Con la matita ben appuntita tracciò i tratti del viso: il naso aquilino, gli occhi celesti grandi, le orecchie e poi con il rosso disegnò i capelli.
-Cosa stai facendo?- le domandò Matilde già stanca di seguire quella lagna di lezione.
Ginevra sorrise sotto i baffi e girò il foglio.
-Cazzo! Ma sei bravissima!- si lasciò sfuggire un po’ troppo ad alta voce.
Improvvisamente la voce della prof si spense e i compagni si girarono verso di loro.
-Safari, cos’è tutto questo baccano?!-
Matilde prese il foglio girandolo verso la prof. – Abbiamo Van Gogh in classe prof, lei lo sapeva?-
A parte i suoi compagni dello scientifico e che conoscevano le sue doti, tutti gli altri le fecero i complimenti.
La professoressa batté una mano sulla cattedra. –Balti, l’anno scorso mi sono trattenuta, ma quest’anno se ti becco di nuovo ti metterò una nota-
Ginevra alzò le spalle. –Fa pure, la aggiungerò alla mia collezione –
Tutta la classe scoppiò a ridere, mentre la prof rimase rigida.
-Smettetela, torniamo a dov’eravamo rimasti-
 
 
La campanella dell’ultima ora suonò facendo sospirare tutti gli studenti. Era ora!
Ginevra infilò tutti i suoi libri nella cartella e si preparò per uscire, quando sentì qualcuno chiamarla.
-Ginevra, giusto?-
Rimase un attimo sorpresa che proprio Tommaso Caruso le stava rivolgendo la parola.
-Si, sono io- rispose riprendendosi da quello stato di trance. Non si era mai sentita così nervosa vicino ad un ragazzo, ma questo qui le faceva letteralmente tremare le mani.
-Io sono Tommaso Caruso-si presentò allungandole una mano.
Ginevra la strinse guardandolo negli occhi.
Il loro momento fu interrotto da un ragazzo che proruppe nella classe. – Tommaso, che fai? Ti muovi?-
Il ragazzo distolse subito lo sguardo –Niente, ora vengo-
E senza neanche salutarla raggiunse il suo amico. Stronzo.
 

 
Autrice: Ho reso la storia più originale in modo che non avrò più disturbo, ditemi cosa pensate. Come primo capitolo non è granchè lo so, ma gli altri saranno molto più belli :)
 
 
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Anthea12