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Autore: Nekomini4    10/10/2014    0 recensioni
(Dal secondo capitolo)
"Per tutti gli adulti, i grandi, quando si va a scuola è normale farsi amici, è normale che la voglia di studiare sia poca, eppure per me è il contrario, non credo che servano amici, basta studiare, se sei il migliore nello studio poi non serve altro, tutte le porte saranno aperte al tuo passaggio, le notti non serve riposare otto ore, quelle otto ore di sonno ti fanno dimenticare tutto quello che hai studiato" Kyo lo fissò con sguardo rassegnato, il suo padrigno lo aveva distrutto, aveva creato un ragazzo che in realtà non esisteva e che trovava gioia solo nello studio "Isaac, come stai?, sia fisicamente che moralmente" il ragazzo portò la tazza di caffè alla bocca finendolo in fretta, lo appoggiò sul piattino per poi lasciare i soldi sul tavolo ed andarsene dal bar "proprio come ieri" sussurrò il francese.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Giappone/Kiku Honda, Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Il mondo è sicuramente più grande di lui.
l' ennesimo giorno passato chiuso in camera senza riuscire a proferire parola mentre i grandi litigano per colpa sua, la sua sorellona prova in tutti i modi di convincere i grandi a sgridarlo, papà è dalla sua parte ma sa che è solo perché è un figlio modello, un ottimo studente, senza problemi a passare una settimana sotto i libri, che non ha bisogno di giochi come sua sorella, ma sua madre sa che ha sbagliato, è inutile che lui voglia una punizione, qualcosa come, studia di più! ma è inutile, suo padre le farà male e poi minaccerà anche sua sorella, e poi verrà in quella stanza mettendolo sotto con lo studio con sguardo gentile quando lui vorrebbe solo uno schiaffo e magari anche un calcio, non provava piacere in quelle cose, ma non faceva altro che farsi odiare da sua madre e sua sorella, era inutile sperare, eppure, aveva avuto un crollo emotivo a causa della sua famiglia a detta dello psicologo, aveva bisogno di rimanere lontano da loro e trovare rifugio in ciò che amava fare, cambiò scuola e si stabilì nel suo dormitorio, per i primi cinque giorni non uscì dalla stanza mentre recuperava tutto ciò che aveva perso, studio, studio, studio.
 
Lo volevano tenere in catene.
primo giorno di scuola, occhi fissi sulla lavagna multimediale, la penna scriveva velocemente, la sua pessima scrittura faceva sì che solo lui capisse quello che scriveva, era molto utile a volte, un biglietto girava per i banchi mentre la penna veniva cambiata con un evidenziatore, le due pagine del libro furono sottolineate in fretta, le linee non erano dritte ma erano solo quelle necessarie, dopo aver letto una sola volta quelle pagine già aveva in mente come fare lo schema, un compito per casa che avrebbe fatto senza calma e con mille ricontrolli "signorino Honda" la professoressa si era avvicinata a lui con aria severa "cosa sta scrivendo così velocemente?" La professoressa supponeva che fosse un bigliettino scritto in tutta fretta, di sicuro non si aspettava una pagina scritta con appunti e dall' altra uno schema pieno di colori e anche idee, "sa dirmi cosa stavo dicendo?" chiese con fare divertito la professoressa, era pronta a dare una nota "stavamo parlando della rivoluzione industriale" la prof ghignò leggermente "sapresti dirmi cos'è?" lui annui con fare quasi apatico, non era abituato ai contatti fisici e le attenzione e la giovane prof gliene stava dando troppe, anche gli altri alunni lo stavano fissando ed alcuni ridevano anche "La rivoluzione industriale fu un processo di evoluzione economica o industrializzazione della società che da sistema agricolo-artigianale-commerciale divenne un sistema industriale moderno caratterizzato dall'uso generalizzato di macchine azionate da energia meccanica e dall'utilizzo di nuove fonti energetiche inanimate come ad esempio i combustibili fossili, il tutto favorito da una forte componente di innovazione tecnologica e accompagnato da fenomeni di crescita, sviluppo economico e profonde modificazioni socio-culturali e anche politiche"* appena finì di parlare la Professoressa tornò stizzita alla cattedra per poi continuare a spiegare, qualcosa lo colpì alla testa facendo scompigliare i suoi capelli neri leggermente arruffati guardando dietro di se un ragazzo con uno strano ciuffo a spirale lo stava salutando, non ci fece vaso, guardò a terra e vide una gomma, il colpevole, e prima che la prof lo sgridasse la prese e la lanciò al compagno per poi tornare a scrivere velocemente.
 
la campanella dell' intervallo suonò, la biro fu riposta nell' astuccio insieme alla matita e alla gomma, una semplice brioche venne tirata fuori dalla cartella per poi essere aperta senza problemi e senza molto rumore, uscendo nell' atrio vide tutti i ragazzi divisi in grandi e piccoli gruppi, cercò di individuare da chi fossero composti: amici, amiche, dark, coppiette, rabbiosi, tristi, soli, popolari, intelligenti, teppisti e poi c' erano anche le cosiddette persone fantasma che passavano da un gruppo all' altra senza farsi notare per poi rassegnarsi e parlare con i bidelli e bidelle per poi essere lasciati ancora soli, in quella scuola sembravano essercene solo due come lui, più o meno, non erano veramente delle persone fantasma, ma erano sempre a bazzicare in giro, un ragazzo con una sciarpa bianca dai capelli grigiastri e gli occhi rosa scuro quasi viola, i suoi occhi erano molto differenti dai miei di un dolce color caramello, e poi c' era anche una ragazza dai capelli castani scuri lunghi e un ciuffo a spirale, circa la versione femminile del ragazzo che aveva visto in classe, proprio quel ragazzo uscendo dalla classe rischiò di farlo cadere a terra sbattendo contro la sua schiena urlando il nome della ragazza "Nagisaaaaa!!" quando lei si gira è già troppo tardi, lui gli è già saltato addosso e l' aveva fatta cadere a terra, tutti si erano girati e si erano messi a ridere alla scena, lui si chiedeva il perché si fossero messi a ridere, forse la ragazza si era fatta male, appena aveva provato ad avvicinarsi aveva sentito dei passi veloci alla sua destra, girò la testa appena in tempo per vedere un pugno verso di lui, riuscì a schivarlo finendo col sedere in terra, il ragazzo con la sciarpa era davanti a lui con sguardo sereno "ciao" disse felice "sei nuovo?" chissà perché tutte le persone si erano rimesse a parlare senza guardarli, ignorandoli "sei nuovo?" lui diede una risposta vaga "si" il sudore gli imperlava la fronte quando il ragazzo con la sciarpa lo prese per il colletto guardandolo con un sorriso in volto, il ragazzo aveva paura ma non disse niente, era meglio che rimanere a casa "qual è il tuo nome?" "Isaac Honda" il bianco felicemente lo lasciò andare "mi piaci" Isaac si fece una domanda ma si mise una mano sulla bocca per non parlare e spostò lo sguardo mentre l' altro si abbassava un po’, Isaac non era molto alto "sono Kei Brangiski, loro sono Nagisa e Emix Vargas, ho notato che li guardavi" indicò le due fotocopie "sono due fratelli molto rumorosi, non credi?" ecco spiegato il tutto, era abbastanza elementare che fossero gemelli, Honda spostò lo sguardo verso Kei ma non lo vide più, o meglio, lo vide davanti alle scale che portavano all' uscita della scuola, una mano stretta al collo di un ragazzo che cercava di uscire dalla scuola, lo aveva alzato non facendolo respirare e dopo avergli detto qualche parola lo aveva lasciato andare, tutto sotto gli occhi indifferenti dei professori.
ripresero le lezioni, Emix continuava a lanciargli ciò che aveva nel suo astuccio per cercare di attirare la sua attenzione, ma la penna di Isaac non si fermava.
 
scrivi, scrivi, studia, studia, sii il migliore, sii il migliore.
 
le lezioni finirono troppo in fretta e con troppo rumore per il ragazzo, mentre tutti correvano fuori dalla scuola lui se ne rimaneva seduto sulla sua sedia a riordinare molto lentamente mentre si faceva una auto-interrogazione di scienze "il sistema nervoso è formato dai nervi..." fu interrotto dal rumore di una caduta, affacciandosi fuori dalla porta vide i due fratelli, Emix caduto di nuovo sopra a Nagisa, appena Emix lo vide fece uno scatto verso di lui "ehi!" Honda si guardò prima a destra e poi a sinistra "parli con me?" lui annui, poco dopo anche Nagisa era in parte a Emix "come ti chiami?!" chiesero felici all' unisono, "il mio nome è Isaac Honda" i due fecero un grande sorriso calò uno strano silenzio, per i due sembrava tutto normale ma non di certo per Isaac "volete andare a mangiare?" Nagisa sembrò risvegliarsi "cosa c'è da mangiare oggi alla mensa?" con una goccia di sudore dovuta al grande sforzo che stava facendo per parlare con loro disse "c'è della pasta e" fu interrotto di nuovo dai due "pastaaaaaaa!" la ragazza era salita in groppa al fratello e i due erano spariti, in quella giornata aveva capito molte cose, avrebbe riorganizzato però i pensieri davanti ad un buon caffè, riordinò le sue cose mentre finiva la auto-interrogazione per poi dirigersi verso il dormitorio e lasciare la cartella, si diresse verso l' armadio e si tolse la divisa per poi afferrare due cose velocemente, vestirsi e uscire dalla stanza e dalla scuola.
il Bar "Notre Maison" era un bar molto raffinato, servivano cibo di qualità e buone e rinfrescanti bevande, compreso il caffè, Honda conosceva bene il proprietario, era l' ex di sua madre, il suo vero padre, il suo cognome era stato ereditato dalla madre, appena entrato nel bar una cameriera lo accompagnò gentilmente ad un tavolo, ordinò un caffè normale per poi chiedere di Kyo "il signor Kyo? glielo chiamo subito" aveva risposto la cameriera felice di poter fare qualcosa per quel ragazzo che spesso veniva al bar ma che non aveva mai potuto servire, quando finalmente l' uomo arrivò Isaac fu sorpreso del suo aspetto, era molto meglio vestito e i suoi capelli biondi erano in ordine, quando si sedette al tavolo il francese passò subito al dunque mentre il ragazzo si beveva con calma il caffè "trovata una fidanzatina?" Honda si mise una mano sulla bocca per non sputare il caffè "Kyo!" il francese glielo chiedeva tutte le volte che si vedevano "suppongo sia un no" l' altro annui "come stai?" sospirando il ragazzo poggiò la tazzina sul piattino "non proprio bene, ho fatto un incontro con un tipo pazzo" Kyo sembrò spaventarsi "ti ha fatto male?" ma Isaac fece di no con la testa "mi ha tirato per il colletto della divisa e poi mi ha detto che gli piaccio, tutto qui" il caffè iniziò a sembrargli troppo amaro per i suoi gusti, prese una zolletta di zucchero e la fece cadere nel caffè "non mi sembra un tutto qui" il francese rise leggermente "e poi o anche conosciuto due fratelli, dal loro accento credo siano italiani, la ragazza si chiama Nagisa mentre suo fratello Emix, sono dei pazzi fissati con la pasta e che non stanno un' attimo fermi" lo disse con un tono quasi scocciato "lo dice un' asociale fissato con lo studio" Kyo spostò lo sguardo verso una signora che stava uscendo, gli sembrava terribilmente familiare, ma appena Honda finì di porgli una domanda si rigirò "scusa, puoi ripetere?" chiese un po’ incerto "si certo, per te sarebbe un bene rimanere in questa scuola?" Kyo non ci riflette nemmeno un secondo, si alzò dalla sedia e sbatte con poca grazia le mani sul tavolo e dicendo con voce più alta del normale "non vorrai tornare a casa!?" quando Honda fece di no con la testa Kyo si risedette più calmo "quando ti ho detto come stavi intendevo anche il tuo stato emotivo" Isaac guardò in basso a destra per poi spostare i suoi occhi in quelli di Kyo per poi lasciare i soldi sul tavolo e uscire mentre Kyo sospirava triste.
 
 
appena arrivato nel dormitorio si era messo a studiare intensamente, scienze, storia, geografia ed in fine francese ed inglese, le materie del giorno successivo, tre ore passate sotto i libri non avevano minimamente riscosso sul suo umore fino a quel momento, Isaac riusciva a parlare solo con Kyo e quello era dovuto alla sua grande amicizia con il padre, dopo l' ennesimo errore un libro cadde a terra, una leggera emicrania lo stava infastidendo, se il suo finto padre fosse stato lì gli avrebbe ripreso il libro e spostato la testa verso di esso per poi fargli ripetere la frase sbagliata venti volte a voce per poi scriverla lo stesso numero di volte, appoggiò irritato la testa sulla scrivania ricordando le parole di Kyo "quando ti ho detto come stavi intendevo anche il tuo stato emotivo" ripeté le parole come se le avesse imparate a memoria "non lo so, sinceramente non lo so"
 
 
 
Salve a tutti popolo di Hetalia! io sono Nekomini una ragazza che ama Hetalia dalla prima volta che lo ha visto (che ho visto Russia dobbiamo precisare) in questo capitolo non abbiamo visto nessuno dei nostri Eroi (?) ma non temete, presto arriveranno, questi personaggi sono una specie di nuova generazione, abbiamo incontrato: Isaac, Kei, Emix, Nagisa e Kyo, abbiamo già un bel gruppetto non credete? per favore lasciate le vostre recensione, al prossimo capitolo
ciaoo ciaooo
   
 
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