Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: alix katlice    11/10/2014    5 recensioni
[Stark's Children + future!fic]
Dopo la conquista di Approdo del Re e il massacro dei suoi abitanti e dei Lannister (con la sola eccezione di Myrcella) Sansa, Arya, Bran e Rickon tornano a Grande Inverno, con l'intento di cominciare di nuovo a vivere.
Ma non tutto è così semplice come sembra: come ricostruiranno tante cose che oramai sono andata perdute?
Chi siederà, ora che i Lannister sono stati sterminati, sul Trono di Spade?
E vecchi patti e amicizie che vengono a bussare alla loro porta? Come sono diventati ciò che sono ora?
( stark's children relationship + Rickon/Myrcella, Sansa/Petyr, Arya/Gendry, Bran/Jojen ♥)
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Arya Stark, Bran Stark, Rickon Stark, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The wolves will rise again'
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Note Autrice: Quasi di sicuro chi non ha letto la mia altra fan fiction su GoT si starà chiedendo "ma mi son perso qualche pezzo?", perché capisco che messa così di botto voi possiate capire poco o niente xD Quindi, prima di leggere questa raccolta (sarà una specie long-raccolta, diciamo) vi consiglio di leggere questa one-shot ( ~ the wolves are coming again ). [per chi l'ha letta, ho apportato un importante cambiamento alla trama; Myrcella vive!]
Se invece non ne avete voglia vi lascio qui sotto un piccolo pezzo che dovrebbe chiarirvi alcuni punti.
Per il resto delle note, sotto! Adesso vi lascio, un bacio e buona lettura :3
 
 

Bran aspetta diverse ore prima di entrare ad Approdo del Re dopo la vittoria -ore passate accanto a Sansa, mano nella mano, un silenzioso sostegno e silenziosi dubbi e paure.
Quando le sentinelle affermano che tutto è sicuro e c'è la calma, Bran e sua sorella si incamminano.
E ciò che trovano è l'Inferno: case bruciate, morti nelle strade, soldati in ogni angolo.
È facile dirigersi alla sala del Trono appena arrivano a palazzo: le porte spalancate, nessun altro rumore oltre agli ordini gridati fuori.
Mentre Rickon mira e rimira la propria spada, Bran e Sansa osservano i corpi dei Lannister riversi a terra, la testa di Jaime saccata dal corpo, le gole di Cersei, Tommen e Margaery brutalmente squarciate.
E si avvicinano, passo leggero, finché Rickon non si accorge della loro presenza e sorride: ed è peggio del solito, è il sorriso di un bambino che ha appena scartato un regalo trovando dentro il proprio giocattolo preferito.
« Li ha uccisi tutti » mormora Arya. 

- tratto da ~ the wolves are coming again







 

Dopo.



Crawl on my belly til the sun goes down
I'll never wear your broken crown
I took the rope and I fucked it all the way
In this twilight, how dare you speak of grace
.

- Broken Crown [Mumford & Sons]





 

Myrcella Baratheon -Lannister, corregge Rickon, un ghigno divertito e canzonatorio, è un piccolo ammasso di ossa e stracci ai suoi piedi.
Quando gli Stark hanno conquistato Approdo del Re, Myrcella Baratheon (Lannister!) è l'unica della famiglia reale ad esser stata risparmiata: il resto ora giace ai piedi del Trono di Spade, il loro sangue a macchiare il pavimento.
Sangue sporco, sangue marcio.
Myrcella è piccola, ai suoi piedi. Non piccola piccola, (quanti anni ha più di lui? Quattro?) ma piccola per ciò che ha ora -cioè nulla, piccola rispetto a ciò che prova, che dovrebbe provare -paura, terrore, non lo sa, Myrcella tiene lo sguardo alto senza espressione alcuna.
È piccola e non lo sa, perché tiene la testa maledettamente alta come una vera leonessa e aspetta il suo destino senza fiatare, guardandolo negli occhi come aveva fatto sua madre quando era morta.
E Rickon non ha intenzione di tenersela questa palla al piede sotto forma di ragazzina, non quando i suoi occhi sono così verdi e i suoi capelli così dorati, e grida Lannister! da tutti i pori. Ma poi ci ripensa, Rickon. Pensa alle urla di Cersei quando aveva visto la figlia trascinata ai suoi piedi come carne da macello, pensa a quanto sarebbe doloroso per lei veder soffrire la sua unica figlia.
E allora cambia idea. Con un cenno della mano, una smorfia crudele, ordina ai suoi soldati di prendere Myrcella Lannister e trascinarla via.

« Cosa stai facendo? »
La voce di Bran non si sbilancia verso nessuna emozione; è perfettamente calma, non fa capire nulla di cosa stia provando.
Rickon sorride -il suo sorriso tutto denti. Fa solo questo, perché è divertito e perché suo fratello non può dire nulla, nulla, assolutamente nulla, perché se lui vuole tenersi Myrcella Lannister tutta per sè allora può farlo.
« Mi prendo il mio bottino di guerra » dichiara lui, mentre Myrcella non abbassa lo sguardo e continua a fissarlo in pieno volto.
Un manrovescio servirebbe, per farle capire cos'è l'obbedienza, ma il suo viso è decisamente troppo bello per essere rovinato.
Allora si abbassa e afferra una ciocca di capelli, avvicinandosela al viso senza curarsi di far piano.
« Anche coperta di sangue è bellissima, non trovi? »
Bran lo guarda, lo condanna, vuole farlo sentire in colpa: per cosa, poi?
« Non è un bottino, è una donna. »
Rickon ride. La situazione è fottutamente divertente, davvero, perché loro hanno appena compiuto una carneficina e suo fratello -quello buono, quello paziente, quello giusto, gli sta facendo una ramanzina per una ragazzina.
« Hai appena ammazzato centinaia e centinaia di innocenti, Bran. Perché ti preoccupi di chi invece è colpevole? » domanda, ed uno strattone ai capelli della ragazza la fa sbilanciare e cadere ai suoi piedi.
Ma non si piega, Myrcella. Myrcella pur di non piegarsi si spezzerebbe, e Rickon vuole vederla prostrata e implorante, prima di lasciarla morire.
Bran non ha finito, il suo sguardo lo grida a gran voce; ma a Rickon non importa.
Un cenno della testa verso il basso, una specie di inchino che sembra più uno schernimento, ed è fuori dalla sala.
 

tre settimane dopo...

« Entra pure. »
Myrcella apre la porta e si infila silenziosamente dentro la stanza, quasi strisciando contro il muro; da quando sono arrivati a Grande Inverno (dopo tanto tempo passato a camminare, tanto che appena arrivata ha dormito per giorni senza che nessuno la svegliasse -cosa che l'ha resa oltremodo sospettosa) sono passate oramai tre settimane.
Tre settimane di nulla, se non si considerano alcune serve, che le hanno portato del cibo, e la sua stanza, una vera stanza, con un letto comodo e delle pellicce per tenersi al caldo, e dei vestiti.
Tutto questo Myrcella in un primo momento l'ha rifiutato, perché abbandonarsi alla convinzione che sarebbe strata trattata degnamente era un'idea oltremodo stupida, e lei non è stupida.
Non ha visto neppure il minore degli Stark -anzi, nessuno dei fratelli Stark a dirla tutta, nelle ultime tre settimane.
È stata la fitta allo stomaco che si è manifestata quando una servetta gli ha detto che Rickon Stark voleva vederla, a comunicarle che avrebbe preferito che la situazione precedente non cambiasse.
Ora rimane con le spalle al muro e le mani dalle dita che stringono la gonna del suo vestito, Rickon difronte a lei seduto su una sorta di panca.
Myrcella lancia una veloce occhiata alla stanza, semi vuota; oltre a loro due e alla panca sono presenti un catino pieno d'acqua piuttosto grande ed un' altra panca con sopra un telo di stoffa leggera.
Deglutisce, cercando di non rendere troppo evidente il suo crescente disagio.
« Puoi avvicinarti, non mordo » dice, sogghignando, il ragazzo.
È solo un ragazzo, si ripete per l'appunto Myrcella -non conta che l'ha visto squarciare la gola di sua madre con la facilità con cui si schiaccia un insetto, non conta nulla, non ha da aver paura.
Lei si avvicina, lentamente, mentre lui la osserva e non dice nulla; e poi d'improvviso Rickon Stark comincia a spogliarsi e Myrcella è avvolta da una sensazione di terrore che la immobilizza, quasi, non la fa respirare.
L'unica cosa di cui si rende conto è che non vuole diventare il giocattolino di quel ragazzo crudele, non vuole che lui la tocchi, non vuole nemmeno che le si avvicini in realtà. Ma rimane immobile, perfettamente immobile mentre lui si spoglia completamente e poi entra nel catino, voltandole le spalle.
Il rumore dell'acqua che viene smossa ed il sospiro di sollievo di Rickon Stark le dice di doversi spogliare anche lei; e non singhiozza, Myrcella, nessuna lacrima scorre sulle sue guance, solo una sorda paura e la consapevolezza che non vuole, ma che deve.
E già comincia a tirar giù una manica del suo vestito quando Rickon si volta, attirato dal rumore dei suoi passi che si sono avvicinati ancor di più al catino.
« Che stai facendo? » domanda, confuso e divertito.
Le dita di Myrcella si fermano, così come il battito del suo cuore -o almeno così le sembra, che batteva ad una velocità incredibile, prima.
« Mi sto togliendo i vestiti... » dichiara lei con incertezza.
« Ti ho detto ti spogliarti? »
La domanda la mette in difficoltà; lo ha semplicemente dato per scontato, non è rimasta a pensare più di tanto a cosa avrebbe voluto farle fare.
Lui ride. Myrcella vorrebbe tapparsi le orecchie.
« Sei proprio sciocca, eh? » le domanda, senza cattiveria.
Ed è talmente strano che Myrcella si smuove dal suo stato di immobilità, sgrana leggermente gli occhi.
« Vieni qui. »
Una parte di lei sa che non dovrebbe obbedire, o almeno che dovrebbe stare attenta; ma Rickon Stark ora è gentile, e assecondarlo sembra la cosa più giusta da fare.
Si china, raggiunge con il viso l'altezza di quello del ragazzo.
Riafferra una ciocca dei suoi lunghi capelli biondi, Rickon Stark, ma stavolta li tocca con gentilezza e se ne gode l'odore senza risultare possessivo e crudele; lo è, invece, si ricorda Myrcella.
Ha sempre quella luce negli occhi che ha avuto quando ha tagliato la gola a sua madre; se lo ricorda e se lo ricorderà per sempre, ben impresso nella mente.
« Continui ad avere un buon odore, Lannister. Come fai? E sei anche sempre più bella. »
Non le piace il modo in cui le fa i complimenti; in realtà, neppure li vorrebbe. Ad Approdo del Re si crogiolava negli elogi delle sue dame, di sua madre, degli altri Lord; ma qui, a Grande Inverno, non li vuole.
Rickon Stark può anche tenersele le sue stupide paroline dolci.
« Sulla panca c'è una pezza di stoffa. Puoi prenderla? »
Lo asseconda, ancora. Myrcella è sempre più sospettosa -non sembra nemmeno Rickon Stark quello che la sta trattando così gentimente.
Si alza, prende la pezza e ritorna al suo posto, accanto a lui; nota che ha voltato la schiena verso di lei e giocherella con l'acqua, dita che si muovono veloci sulla superfice di essa.
« Ecco » mormora, porgendogliela.
« Lavami la schiena. »
Myrcella non capisce; non comprende, non riesce proprio a farlo: a che gioco sta giocando?
Immerge la pezza nell'acqua e poi la strizza sopra le sue spalle nude; sente un altro sospiro di soddisfazione e i suoi muscoli -ha delle spalle ben piazzate, si rilassano.
Passa l'acqua sulla schiena, poi sui capelli, ricci e di un marrone chiaro.
Ad un certo punto, quando oramai ha quasi finito di sciacquarlo, Rickon si alza all'improvviso e lei abbassa lo sguardo, perché non vuole dargli la soddisfazione di vederla arrossire -perchè è comunque il corpo nudo di un ragazzo e lei è sempre stata molto timida in quest'ambito.
E lui sorride ed ora lo riconosce, il Rickon Stark che ha trucidato la sua famiglia; gode del suo disagio e non fa nulla per alleviarlo, anzi, si muove lentamente e ci mette infiniti secondi per coprirsi con il telo di stoffa leggera.
« Sei stata brava, eh, Lannister? La serva che di solito lo fa è sempre così brusca. Magari potrei abituarmici a questo trattamento. »
E poi la lascia da sola nella stanza, ad aspettare che qualcuno la venga a prendere e la riporti nelle proprie stanze dove aspetterà (ancora) chissà quanto altro tempo prima di interagire con qualcuno che non siano le serve.

 

[1549 parole]




 






Note dell'autrice (cioè io):
Allora! Io sapevo che sarei tornata a scrivere su GoT, ne ero certa!
Dunque, questo progetto prende ispirazione da una recensione all'altra mia fan fiction, dove fireslight sperava che Rickon tenesse in vita almeno Myrcella.
Questo, + la sansa/petyr che mi chiamava + l'incognita di chi avrebbe governato Westeros dopo la dipartita dei Lannister + il come hanno fatto quei disadattati a diventare re e regine + l'influenza delle cronache di narnia per la questione dei quattro fratelli che governano = questa cosa strana.
Ogni capitolo affronterà un diverso aspetto e diversi personaggi: questo per esempio è uno dei DOPO dedicati a Rickon and Myrcella :3
Il prossimo probabilmente sarà un DOPO ritornovendetta con soggetti Sansa e Petyr, oppure un PRIMA ritornovendetta con Arya e su come è tornata a Westeros da Essos...
Non so, devo vedere! Spero di non essere risultata sconclusionata, è che sono molto agitata perché è una fan fiction che sto progettando da un po' è che amo scrivere, quindi spero non sia troppo confusionaria e spero che vi piaccia!
Recensioni sono sempre gradite, anche negative (soprattutto negative, devo pur migliorare in qualche modo xD)
Okay, un bacione a tutti :*

Alice.
p.s: il banner come al solito l'ho fatto io, e spero non sia venuto tanto orribile xD

 

  
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