Spero che tu ti rimetta presto
Spero anche e soprattutto che
Ciao
John
Sherlock rilegge il bigliettino non una ma due volte perché non ci crede che qualcuno – Proprio il suo caro John suggerisce il suo Palazzo Mentale – si sia veramente preoccupato di mandargli i compiti. O di premurasi che lui stesse bene.Naturalmente non aveva bisogno dei sapere cosa avevano fatto a scuola, lo avrebbe dedotto, ma John (caro, piccolo dolce John ) si è comunque occupato di trovare dove abitasse e lasciargli quella lettera (la carta è riciclata ed era nervoso quando la scritta da come trema il tratto della penna. La suddetta penna era di una marca scadente e rotta ai lati e il foglio pieno di scarabocchi incomprensibili, segno che John ha pensato molto a cosa volesse scrivergli). Sherlock sorride mentre entra in casa, per la prima volta.
Prende il cellulare e salva il numero di John. Ora potrebbe probabilmente riferirgli che si è assentato dalle lezioni perché suo fratello lo ha costretto a andare a salutare i nonni ( le sue povere guance gli fanno ancora male) e non potendo più tardi perché il suo piccolo impiego nel governo non lo permette, sono partiti la mattina.
Forse dovrebbe veramente scrivergli, però preferisce farlo aspettare.
Per la prima volta Sherlock ha anche voglia di andare a scuola, ma solo per vedere il meraviglioso e genuino sorriso che John gli rivolgerà appena entrato in classe.
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Salve salvino!
Questa è la mia prima storia nel fandom di Sherlock, quindi spero che non sia troppo fuori dal contesto. È nata durante l’ora di inglese quando ho visto che l’ esercizio diceva di scrivere una nota a una persona e io (da brava genia) ho nominato come destinatario un certo Sherlock e come mittente un altro ambiguo John. Ok smettendola di delirare, That’s all. Spero non faccia schifo-schifo.
Bacioni
Mari.