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Autore: ElderClaud    12/10/2008    2 recensioni
Non l'avrebbe mai raggiunta neppure tra un milione di anni! Perchè se Linalee Lee era la luce, Miranda Lotto era decisamente l'ombra. E luce e ombra sono destinate costantemente a rincorrersi senza mai trovarsi per davvero.
Piccola one shot senza troppe pretese sulla coppia yuri MirandaxLenalee!
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Lenalee Lee, Miranda Lotto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ebbene sì... Questa penso proprio possa essere definita la prima yuri (o meglio, shojo ai) del fandom di Gray Man XD!
È la mia prima fanfiction su di un fandom poco considerato, nonostante il manga sia di tutto rispetto e decisamente intrigante.
Una piccola MirandaxLinalee senza troppe pretese che io non so se definire crack o meno, dato che non sono riuscita a trovare delle immagini su di loro. (È un esempio ovviamente, se esistono tali immagini o fanfiction io non le ho ancora trovate). Comunque, non so se sono entrata nell'OOC o meno perchè il manga lo leggo da poco e non seguo le scan (non assiduamente ecco!)
Ad ogni modo, buona lettura!


♣ You are special! ♣




Diciamoci la verità.


Miranda Lotto non era affatto quella che si poteva definire una persona dal grande carisma.
Non era spigliata come l'apprendista bookman Lavi, non era forte come lo spadaccino Kanda, e non era coraggiosa come Allen.

Tra tutti gli esorcisti che servivano nell'ordine oscuro per il bene dell'umanità, lei si sentiva solo una palla al piede.

Dei genitori aveva ricordi un po' vaghi. Con un padre spesso assente, anche se si trovava in casa, e una madre fin troppo dura con una figlia fin troppo emotiva.
Che facesse una cosa fatta bene o una fatta male non importava, era comunque una cosa sbagliata ed era quindi da guardare con occhi critici.

Certo, aveva amici fidati come Allen e Linalee, che in passato, agli inizi della sua carriera, l'avevano aiutata parecchio, e l'avevano persino incoraggiata ad avere più fiducia in sé stessa e nelle proprie capacità.

Ma non bastava. Davvero per lei non bastava. Il senso di impotenza era sempre lì a infestarle l'anima.
E non solo l'anima. Ma pure la psiche, il corpo e la ragione.
Le occhiaie erano perenni sotto i suoi occhi, e alle volte arrivava persino a non dormire per cinque giorni di fila. Con conseguenze “atroci” al suo già fragile sistema nervoso.


Nervi tesi che se sfiorati la facevano saltare come una molla.


Ad alcuni Miranda poteva apparire comica, ma lei si sentiva incredibilmente goffa e di questo ne soffriva...


Si sentiva veramente inutile!


E allora perchè l'innocence, l'arma sacra per combattere i mali del mondo, l'aveva scelta per la grande crociata contro il demonio?!
Perchè lei, una timida e impacciata ragazza di provincia, e non un guerriero meglio dotato e più motivato di lei, era stata scelta per essere una degli esorcisti prescelti che dovevano proteggere i figli di nostro signore?!

Lei non se ne capacitava proprio, e spesso per trovare ragione di ciò spendeva molto del suo tempo libero in biblioteca a fare lunghe e noiose ricerche.
O in alternativa, osservava il lavoro degli altri o gentilmente offriva il suo aiuto a Komui Lee per smistare le sempre numerose scartoffie burocratiche.
Notte e giorno, quel tanto che bastava per dimenticarsi dell'insonnia e delle preoccupazioni costanti.
Quel tanto che bastava per non sentire più la vocina nella testa che ti diceva “sei inutile”, “sei goffa”, “fai ridere”.

Non credeva davvero di poter conquistare il cuore di qualcuno.
Non ci aveva mai provato inoltre. Perchè provare a dare fastidio ad una persona che magari nell'intimo ti interessa?!

Miranda dopotutto viveva alla giornata, e con la solitudine ci aveva imparato a convivere. Ora che era nell'ordine oscuro non era certo sola, ma alle volte aveva come l'impressione o di essere ignorata troppo, o di essere rincuorata troppo. Ed il ché era ancora più fastidioso. Dato che ti veniva naturale pensare che ti stiano dando dell'incapace!

In generale insomma, non si aspettava di ottenere reale fiducia da qualcuno. Era sempre stata abituata a rimboccarsi le maniche da sola e da sola, alla fine, avrebbe sempre fatto.



“Miranda?! Ehi Miranda tutto bene?!”


Quasi non se ne accorse la giovane donna, della luminosa presenza che stava superando quasi come un'ombra.

Per conto di terzi, la Lotto spesso si ritrovava a vagare quasi senza meta tra i lunghi corridoi del complesso inquisitorio tappezzato di arazzi e strascichi di velluto rosso. Portava le pile burocratiche da un luogo all'altro oppure gli esperimenti di Komui che prontamente fallivano e lei che prontamente doveva fermare.

Linalee era radiosa nel suo abito da signora in velluto verde scuro tanto semplice quanto elegante.

Ebbe come una scossa nel sentire quella voce cristallina e innocente, nonostante tutte le disgrazie subite, parlarle quasi con stupore per l'oscura presenza in volto. Non erano solo le occhiaie perenni evidentemente, ad averla preoccupata.
Ogni volta che la incontrava, doveva constatare che in lei nulla era fuori posto, nulla era lasciato al caso.
I suoi capelli curati, il suo aspetto regale nonostante le forme ancora un po' acerbe da adolescente. Ma nonostante tutto bellissime.
Il busto eretto come una vera signora e le gambe toniche e lunghe che comunque si intravedevano sempre attraverso le lunghe pieghe dei suoi abiti.

Sospirò.

Non l'avrebbe mai raggiunta neppure tra un milione di anni! Perchè se Linalee Lee era la luce, Miranda Lotto era decisamente l'ombra. E luce e ombra sono destinate costantemente a rincorrersi senza mai trovarsi per davvero.
Neppure con l'impegno la povera Miranda avrebbe raggiunto la bellezza e il coraggio di Linalee.
Qualità quasi divine che tutti apprezzavano anche se magari non lo davano a vedere.


“No... Niente Linalee! Non stare a preoccuparti per me!”


Non vi era nessuna nota ferma nelle parole appena scandite. Nonostante il sorriso un po' tirato ella era quella di ogni giorno.
Vi era solo il solito tremolio che da sempre, da quando la giovane cinese l'aveva conosciuta, la contraddistingueva come un elemento genetico. Caratteristico come le iridi scure che le accomunava, come i capelli d'ebano e la pelle bianchissima.

A Linalee piaceva Miranda.

Le piaceva per il modo con cui affrontava la vita di tutti i giorni e la sua alta femminilità.
Che lei tuttavia non aveva ancora raggiunto.
Miranda era una donna adulta con tanti di quei complessi che lei sinceramente una volta raggiunta la maggiore età non sapeva come avrebbe fatto ad affrontarli.
Lei era sempre stata addestrata a combattere, Miranda invece a essere una persona comune.
Erano già due persone diverse già dal “ceto” da cui provenivano.

E forse, fu proprio il cameratismo tra compagni, quella “disciplina militare” che tanto le marchiava la vita, a farle compiere la mossa successiva.


Con immensa sorpresa di Miranda infatti, la giovane Lee le prese le mani tra le sue e le scoccò un lieve bacio sulle labbra.
Candido e dolce, dal profumo di rose e dal morbido colore delle candele del corridoio oscuro.

La giovane donna si sentì davvero bruciare dentro per quella sensazione che mai e poi mai nella sua vita si aspettava di ottenere!

Sentiva le gambe tremargli e le gote diventarle sempre più rosse per la forte emozione!

E una volta che si staccarono, la poveretta non riuscì che a balbettare di fronte al sempre candido sorriso di Linalee.
Non ebbe comunque il modo di replicare, di formulare altro oltre quel “ma” e quegli “uh” che dovevano essere un qualcosa del tipo “ma perchè?”, che la giovane fanciulla rispose prontamente alla sua domanda.


“Sei perfetta così come sei Miranda! E sappi che ti ammiro per questo!”


Un complimento del genere lei non se lo aspettava proprio!
Era... Felice che fosse stata proprio Linalee a confessarglielo. Era felice che lei, una ragazza speciale che sempre l'aveva sostenuta, si fosse dimostrata davvero fiduciosa nei suoi confronti.
E si dette della stupida per aver dubitato della buona fede della cinese.

E finalmente, sul volto stanco e finalmente colorito della donna matura, comparve un sorriso che aveva il sapore di una vittoria.
Una vittoria che si chiamava speranza e che era stata ottenuta niente meno che in quel luogo buio e un po' sinistro.


Ma illuminato da una chiara luce raggiungibile.



“Perchè tu sei speciale Miranda!”


















Lo so non è un granché <_< !
Il mio intento appunto, era di creare una storia shojo ai in un fandom dove praticamente è assente.
Questa coppia mi è comunque nata in testa così all'improvviso.
Non so neppure se è crack o meno! Comunque fatemi sapere cosa ne pensate!
Ps: il passato di Miranda me lo sono inventato di sana pianta... Non so neppure se nel manga, o nelle scan viene citata la sua famiglia. Perchè personalmente non mi ricordo!
   
 
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