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Autore: Walking_Disaster    12/10/2014    2 recensioni
Dean ha dieci anni e Sam ne ha sei. Sono soli in un motel, è notte inoltrata e fuori c'è un brutto temporale.
Ai bambini basta poco per star bene.
OS senza pretese ed all'insegna del fluff tra i due fratelli.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Erano bambini



Un lampo squarciò l'oscurità dell'asettica stanza, facendo spalancare gli occhi di un piccolo Sam di poco più che sei anni.
Rannicchiato in posizione fetale, con le mani strette contro al petto, osservava dritto davanti a sé, servendosi della tenue luce dell'insegna al neon lampeggiante del motel.
John non c'era, e fuori pioveva a dirotto. Il rumore delle gocce che battevano sull'asfalto era fortissimo, come se volesse entrargli nel cervello, ed il tuono che pochi istanti dopo ruggì nel cielo lo fece sussultare.
Sam non era per niente pauroso. No, anzi. Lui stava studiando per diventare un eroe, proprio come suo papà ed il suo fratellone, che invece dormiva beato nel letto al suo fianco.
Il bambino stropicciò il volto in una smorfia, tanto che le pallidissime lentiggini non si distinguevano più sulle gote ancora fanciullescamente paffute.
Aveva deciso che, nonostante quell'orrendo temporale, mai sarebbe andato nel letto di Dean.
Anche se John non c'era e fuori era davvero, davvero brutto tempo e proprio non riusciva a dormire.
Non poteva andare da Dean a chiedergli di dormire con lui, perché Sam era un cacciatore ed i cacciatori non avevano paura di niente. Ecco perché restò lì, imperterrito, per altri minuti ancora, le manine strette a pugno e lo sguardo risoluto che puntava dritto dritto in un punto non identificabile della stanza.
Ancora un lampo che fece strizzare le palpebre di Sam, il quale si rintanò ancora di più sotto le coperte. Un tuono e Sam si morse violentemente il labbro inferiore, dicendosi che presto sarebbe sorto il Sole ed allora tutta la paura se ne sarebbe andata, spaventata lei stessa dalla bellezza che il giorno portava con sé.
A Sam piaceva la pioggia e piacevano anche i temporali. Ma non di notte. Non da solo in un lettino. Non senza Dean che se lo teneva stretto al petto.
"Sam" – si disse tra sé, inaugurando così un diplomatico discorso con se stesso e sforzandosi di chiudere gli occhi – "non c'è d'avere paura. Sei coraggioso, perché sei un Winchester. Ed i Winchester non hanno mai paura. E sei un cacciatore ed i cacciatori sono fortissimi, nemmeno i tuoni possono far loro del male. Come papà, no? Papà è fortissimo."
Sam Winchester era un cacciatore, di certo, ma Sam Winchester era prima di tutto un bambino che aveva perso la madre prematuramente, che era venuto al mondo con uno scopo già scritto ed ancora sconosciuto. Sam Winchester era nato senza una vita, così come Dean, il suo fratellone.
Ed anche se ancora dovevano scoprirla, questa via precostruita per loro, Sam e Dean erano anche dei bellissimi bambini. Forse un po' troppo maturi per i loro anni, forse cresciuti con metodi non proprio ortodossi, ma per loro l'età della primavera era appena cominciata.
Sam Winchester era un bambino mentre si arrendeva alla sua anima immatura di ragazzino e posava i piedi nudi a terra, gli orli delle gambe dei pantaloni del pigiama un po' troppo grande che strusciavano in terra mentre compiva quei pochi passi che lo dividevano dal fratello.
Sam Winchester era un bambino mentre si arrampicava sul letto di Dean e tirava su col naso, scavandosi un piccolo spazietto per sé tra le coperte avvolte attorno al corpo del suo fratellone. Questi si mosse nel dormiveglia e subito comprese qual era il motivo di quell'improvvisa agitazione; si spostò un po' da parte, concedendo così a Sam la nicchia di cui aveva bisogno per poter dormire tranquillo.
Anche Dean Winchester era un bambino già piegato dalla vita mentre si sistemava su un fianco e lasciava che il suo piccolo Sammy gli si accoccolasse accanto, rannicchiandosi sotto le coperte, neanche quest'ultimo avesse avuto paura che qualcuno l'avrebbe potuto portare via dalle braccia rassicuranti del fratello.
Dean Winchester era ancora un bambino quando posò un tenero bacio sui capelli scarruffati del più piccolo, legandogli un braccio intorno alla vita e stringendolo a sé, per poi promettergli mutamente che nessuno gli avrebbe mai fatto del male, finché sarebbero stati insieme. Nessuno, no, neanche quell'ennesimo tuono che brontolava all'esterno del motel per infastidire i due fratelli.
«Ti ha spaventato il temporale?» Domandò Dean con dolcezza, stringendosi contro il corpo esile del fratellino, che sospirò con evidente soddisfazione, mentre faceva scivolare i piedini accanto a quelli dell'altro e cominciava a strusciarli contro i suoi, con movimenti lenti. Era il suo modo per rilassarsi, strusciare i piedi contro le gambe di Dean. Tanti bambini si succhiavano il pollice e invece Sam era così che si concedeva delle coccole. E al più grande stava bene. Piacevano anche a lui quelle carezze.
Sam emerse con la testa da sotto le coperte, la fronte ora posata contro al mento di Dean.
Poi scosse il capo: «No.» Mentì.
Perché i bambini sono orgogliosi, ma basta la vicinanza della loro casa, del loro punto fisso, di un amore vero e incondizionato a farli rilassare.
«Okay.» Rispose allora Dean, chiudendo gli occhi e rinsaldando la presa sul corpo di Sam.
Non fece domande, non si prese gioco di lui per quella piccola ed infantile bugia.
Dean Winchester non disse niente, perché anche lui era un bambino ed i bambini si accontentano di poco.
A lui bastava di sentire Sammy rilassarsi contro di sé, finalmente capace di dormire sereno. A lui bastava di tenersi Sammy vicino, perché anche Dean era un bambino, ed anche a lui quel temporale faceva paura.







Walking_Disaster's corner:
Ok, arrivo dopo dieci anni con un'altra OS. Purtroppo non ho potuto concentrarmi granché su un progetto unico in questo periodo, perché ho avuto qualche problema a casa, tant'è che ho ancora un sacco di recensioni che attendono risposta. Spero di poter ringraziare tutti al più presto, comunque, e se qualcuno a cui ancora manca una mia risposta legge queste NDA dico solo che siete fantastici e che vi ringrazio con tutto il cuore per il tempo speso per le mie storie e per la pazienza.
Inoltre, come se tutto ciò non bastasse, devo ancora postare il capitolo di Some Nights. Sì, l'avevo promesso in breve tempo, invece... ma è praticamente finito, devo betarlo e poi verrà postato. Non credo ci metterò tanto. Sul serio, stavolta.
Anyway. Stasera dovevo, per l'appunto, betare il capito di Some Nights, ma a casa mia è venuto tipo il diluvio universale con tuoni, fulmini e saette. Ho fatto il rewatch della 8x23 di Supernatural e mi son detta: "ok, devo usare questa pioggia (perché sappiatelo: io adoro la pioggia) e devo inserire tutto questo dilagante amore che il discorso della 8x23 mi trasmette in qualcosa di fluff." ed al posto di SN è nato questo, senza troppe pretese ma che io personalmente adoro, in realtà.
Poi va be', ormai si è visto tutti il 10x01, suppongo. E niente, non mi pronuncio troppo perché le NDA alla fine verrebbero più lunghe della OS, per cui è meglio evitare. Dico solo che OH MY FUCKING LUCIFER DEMON!DEAN, HURT!SAM, OH PLEASE --- le uniche cose discutibili, a mio avviso, sono le scene di Castiel. Boh, sarò di parte, ma tutti 'sti discorsi hippie (cit. ragazza che ho amato per questa frase) made in angels hanno rotto un po' i così detti coglioni; spezzavano la continuità che c'era nell'alternanza Sam-Dean... sembravano cose per riempire random buchi di episodio. Per il resto l'ho davvero amata profondamente, ho pianto e niente, non vedo l'ora di vedere la 10x02. De gustibus, in ogni caso.
Comunque- concludo dicendo che spero abbiate apprezzato questo scorcio di vita quotidiana dei nostri baby fratelli, con un pizzico di introspezione che male non fa mai.
Fatemi sapere che ne pensate, se vi va, e io vi amerò.

Goodbye, people.
WD

   
 
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