PADRE
Padre, così diverso, così uguale.
Gli anni passano e la mia ombra s'intreccia con la tua.
Sei stato giovane, severo, imperscrutabile e per me, così diversa, irraggiungibile.
Un gigante da non sfidare.
Un gigante che non potevo vincere.
Dimmi cosa è rimasto ora?
Un tronco, troppo secco per riuscire a piegarsi al vento.
Credi sia facile?
No, non lo è.
Ricordi che pesano.
Ricordi antichi di una guerra non tua.
Ricordi di una nave salpata piena di giovani vite.
Ricordi di una nave tornata colma di fantasmi.
Ricordi di miseria….di altri tempi.
Ricordi che ora vengono ripetuti come una interminabile nenia.
Ma sono i tuoi ricordi e fanno male.
Attraverso loro vedo un uomo che non esiste più, ma che non si rassegna ad andare.
Troppe cose sono cambiate, troppi anni ci dividono….ed ora su quel letto d’ospedale la mia anima piange, per un tempo già passato che non mi è stato concesso capire.