You know nothing Jon Snow.
 

“Tu non sai niente, Jon Snow”

Il tuo sguardo era fiero mentre pronunciavi quella frase, parole che all’inizio mi facevano innervosire per il tono di scherno che avevi, ma poi è diventato il tuo modo per dirmi che mi amavi. 
Sei entrata nel mio cuore dal primo momento in cui ti ho incontrata appena al di la della Barriera,  il tuo sguardo fiero e combattivo, il tuo portamento orgoglioso e fermo, le tue labbra piene e i tuoi capelli rossi mossi dal vento gelido, mi sono entrati nell’animo. 
Ti avevo catturata, ho disubbidito all’ordine di ucciderti perché nel esatto istante in cui i nostri occhi si sono incontrati ho capito che non era quello il mio destino, ma tu eri troppo furba e sei riuscita con astuzia a liberarti e condurmi in un’imboscata, facendomi tuo prigioniero.  Anche tu mi hai risparmiato la vita quando i tuoi compagni volevano ammazzarmi senza troppi indugi, e non mi dimenticherò mai il tuo sguardo sorpreso quando ho tolto la vita a Qhorin il Monco e ho chiesto di incontrare Mance Rayder perché volevo unirmi al Popolo Libero. 

Mai menzogna mi ha fatto più male. 

Da li è iniziato il nostro il cammino al tuo fianco, continuavi a schernirmi e stuzzicarmi e quel giorno in quella caverna è impresso a fuoco nella mia mente e nella mia anima. 
Ygritte, sei entrata nella mia vita con la forza di un uragano, l’hai completamene sconvolta. 
Il mio cuore ha iniziato a battere per la prima volta quel giorno che abbiamo fatto l’amore in quella caverna. 
Io sono un Guardiano della Notte, ho infranto tutti i miei giuramenti stando con te, ma lo rifarei. 
Non sono bravo con le parole, ma stare con te è stato indescrivibile. 
Il tuo corpo nudo illuminato dal debole fuoco era una visione, le tue labbra sulle mie che con passione e foga cercavano di abbattere le mie ultime barrire, il tuo profumo di donna e le tue mani che sveglie più che mai cercavano di togliermi i vestiti velocemente, quasi strappandoli. 
Assaporare ogni centimetro del tuo corpo, sentire i gemiti uscire dalla tua bocca mentre ti penetravo, sentire il tuo bacino che assecondava i movimenti del mio per rendere ancora più profonda la nostra unione, raggiungere il limite con un orgasmo dirompente. Specchiarmi nel tuo sguardo colpito e lussurioso e ricominciare tutto da capo come se non potessimo fare null’altro. 

Saremmo dovuti rimanere in quella caverna.