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Autore: weallshineon    12/10/2014    2 recensioni
"Partiamo" dice Gus
"E dove vuoi che vadano un cieco e il suo amico con una gamba sola ?" rispondo stupito dalla domanda così sciocca
"Andiamo lontano da qui, lontano da tutto e da tutti a riprenderci la nostra vita.
Sono stanco di vivere di maliconia e riordi ... voglio vivere al meglio il mio presente"
sento che si alza di scatto tornando poi velocemnte vicino a me, sento che sfoglia velocemente le pagine,probabilmente di un libro,"Andremo in California mio caro vecchio Isaac" dice con voce entusiasta.
Sorrido, sarà un idea folle e assolutamente senza senso ma, devo ammettere, che l'idea di un nuovo inizio insieme a lui mi affascina ...
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Augustus 'Gus' Waters, Isaac
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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1.Hotel California

Cos’altro dire ? è così bella. Non ti stanchi mai di guardarla. Non ti preoccupi se è più intelligente di te : lo sai che lo è. È divertente senza essere mai cattiva. Io la amo. Sono così fortunato ad amarla.

Non puoi scegliere di essere ferito in  questo mondo ma hai qualche possibilità di scegliere da  chi farti ferire.

A me piacciono le mie scelte.Spero che a lei piacciano le sue”

Lo sento sta piangendo, povero vecchio Gus … gli ho consigliato  di non leggere  quel discorso,sapevo benissimo che sarebbe finita così e sentirlo piangere mi distrugge : mi distrugge tutto , mi distrugge questa giornata.

Questa mattina avrei voluto non svegliarmi , chiudermi a guscio in me stesso e rimanere lì : sotto il tepore di quelle coperte così profumate e soffici che attutiscono … in parte il dolore.

Ho sempre odiato i funerali … nel senso che odio gli addii ma questo , questo in particolare mi fa più male degli altri :forse perche aveva la mia età ? Forse perché era una mia amica ,che mia aveva aiutato nei momenti di difficoltà ? Non lo so … so solo che ho voglia di urlare, rompere tutto quello che mi circonda ma non posso.

Gus finisce il suo discorso ,avrei dovuto dire anche io qualcosa ma non ci riesco :a cosa serve tanto ? Lei ormai è morta e di sicuro non può sentirmi e ,anche potesse, non credo le interessi molto : quello che era il suo ragazzo, il suo primo amore, ha detto già tutto  e cosa posso aggiungere io ? Niente, in fondo sono solo un semplice amico neanche così importante.

Sento dei passi che si avvicinano: irregolare,claudicanti, più che lui non può essere: “Andiamo via ti prego” sussurra Augustus  sedendosi  vicino a me; la sua voce risuona come una supplica, sta piangendo ,lo sento :

è abbastanza vicino e riesco a sentire il suo respiro umido sulla mia guancia .

Il pastore termina la funzione , i genitori di Hazel sono i primi ad alzarsi , sento che parlano con i miei genitori , seduti vicino a me, prima di avvicinarsi alla bara gettano su di essa della terra :sento che i granelli di terra e pietra atterrano sulla sua superficie, l’azione si ripete più volte .

“Alzati” sussurro ,per incitare Gus, lui desiste rimanendo in silenzio, allungo la mano cercando un contatto con la sua non la trovo immediatamente “maledetti occhi che non fate il vostro lavoro !” impreco tra me e me.

Eccola ora la sento, la sento calda e un po’ umida, accenno un sorriso arrossendo lievemente … la trovo una cosa così stupida e patetica : due ragazzi che si stringono la mano ad un funerale che femminucce !

Ma in quel momento so che è la cosa giusta da fare; lui ha bisogno della mia mano, ha bisogno di una mano che lo aiuti a rimanere a galla che lo aiuto a non sprofondare nell’oblio : quell’oblio di cui ha tanto paura.

È assurdo che un ragazzo grande e grosso come lui, così sicuro di se, determinato ,abbia paura dell’oblio e si affidi ad un cieco per affrontare le sue sicurezze … è irrazionale così illogico da apparire comico.

È comica tutta questa situazione: è comico il fatto che dei genitori sotterrino dei figli ,è comico pensare che tutti i ragazzi che ci sono qui oggi probabilmente non arriveranno tutti interi, o ancor peggio non  arriveranno proprio, ai trent’anni.

Siamo una banda di comiche marionette : quelle brutte,deformi che fanno tanto ridere.

Siamo delle marionette legate al filo della vita nelle mani del destino.

Gus continua a non volersi alzare allenta e stringe la stretta della  mia mano “Hei vecchio mio ci sono qua io “ sussurro

 “va bene …” si alza tirandomi con se, mi tiene stretto  indicandomi la strada.

Poi di colpo ci fermiamo.

Il  suo respiro si fà nuovamente affannato, un respiro pesante come quello di un cavallo dopo una corsa ; questa volta sono io che gli stringo la mano, mi mordo il labbro “ti prego non piangere di nuovo ,ti prego” penso, vorrei dirglielo ma le parole non vogliono uscire sono bloccate, soffocate in gola.

Solo ora mi lascia la mano, rimango un po’ spaesato  mi volto ,cercando di capire dov’è, poi ecco il rumore di prima quei piccoli sassolini che ricadono sul legno.

“Lo vuoi fare anche tu ?”

No ovvio che non lo voglio fare!”  la mia mente urla ,certo che non lo voglio fare, la trovo una cosa così stupida poi mica eravamo così amici ,quindi non credo che le interessi molto sapere che anche io ho le ho buttato della terra addosso , ovvio che n..

 “Si va bene” ecco come sempre la mia lingua ha fatto quello che ha voluto o forse è stata la mia parte più riflessiva a decidere ?

Alla fine lo faccio, Gus mi da un po’ di terra .. spero che nessuno lo faccia al mio funerale prima dicono tutti che sei stato una persona fantastica e poi ,come riconoscimento,ti ricoprono di un terriccio umido e pietroso di un  piccolo cimitero di provincia … che bel modo di dimostrare il proprio affetto !

“Vieni in auto con me?” mi chiede Gus all’uscita del cimitero, annuisco lievemente ,in realtà vorrei andare a casa mi gira cosi tanto la testa ma non lo voglio lasciare solo … ha bisogno di me.

Saliamo in macchina, i sedili sono caldi e i vetri sono roventi, appena mi siedo mi sento soffocare : odio le auto lasciata al sole . Ma cosa ci si può aspettare da un mattino di inizio luglio ?

Il motore si accende, partiamo;  la sua guida irregolare e assolutamente poco tranquilla mi rende sempre piuttosto nervoso  ormai ho perso il conto di quante volte ha investito i bidoni della spazzatura di casa mia e di quanti automobilisti gli abbiano urlato contro agli incroci, ma almeno lui la prendeva sul ridere e ripeteva sempre :”mi hanno bocciato tre volte all’esame di guida ma alla quarta volta l’istruttore ha detto che si ,era una guida sgradevole ma non tecnicamente insicura”.

Adesso però non dice nulla ,solo il rumore del motore a diesel di sottofondo. Tutto è cambiato, tutto distrutto … lui è distrutto dentro :non lo vedo ma lo sento.

Non pensavo reagisse così, mi aveva detto più volte che per lei non c’era più nella da fare ,sapeva benissimo che non avrebbero potuto avere il loro felici e contenti,.sapeva che lei lo avrebbe lasciato, che non sarebbero andati all’università, che non si sarebbero sposati non avrebbero avuto dei figlio … lo sapevano entrambi .

Trovo il loro comportamento così egoista : perché stare insieme quando sai che un giorno tutto questo finirà ?Perché stare insieme quando sai che la fine della vostra relazione sarà un funerale e sai che non esiste un per sempre …

Amare è una parola troppo pericolosa è come la droga : la usi ti fa stare bene  ma poi ti distrugge.

L’amore è come il cancro si espande così velocemente che neanche te ne accorgi e quando te ne rendi conto è troppo tardi :sei già morto.

Augustus Waters è morto nello momento in cui la sua amata Hazel ha chiuso gli occhi e ha lasciato per sempre la sua mano.

Una volta scherzando mi ha detto che avrebbe voluto assistere al suo funerale bene … lo ha fatto, ma non credo che gli sia piaciuto.

Il mio corpo viene spinto in avanti mi appoggio al cruscotto ,grazie al cielo ho la cintura che mi impedisce di sbatterci contro.

“Che cazzo fai?!” chiedo piuttosto innervosito

“Scendi “ risponde lui scendendo velocemente dall’auto e  facendo sbattere la porta dietro di sé.

“Gus mi vuoi spiegare cosa di prende ?”  dico mentre scendo anche io.

Lui si avvicina velocemente e con forza mi fa sbattere contro lo sportello dell’auto “ mi chiedi anche perché faccio così ? HAI IL CORAGGIO DI CHIEDERMELO ?!”

“Si te lo chiedo perche non puoi fare così!”

“Parla quello che ha distrutto tutti i miei trofei  quando quella puttanella della sua ragazza lo ha lasciato … lei è morta capisci ? capisci ?!” le sue urla si inclinano al pianto, mi afferra la giacca strattonandomi come una bambola.

“ Facendo così risolvi qualcosa ? E … comunque lascia stare Monica”

“Se non la smetti ti tiro un pugno non mi interessa se sei cieco o no ma lo faccio!”

“bene fall…” non faccio in tempo a finire la frase che  mi ritrovo disteso sull’asfalto con il naso grondante di sangue, che fosse uno forzuto lo sapevo ma non pensavo che riceversi un pugno da lui facesse cosi male.

Mi passo la mano sul volto, cerco ti togliere più sangue possibile ,evitando così che scenda sulle labbra, poi salgo leggermente seguendo la linea del naso, un pensiero mi attraversa la mente : gli occhiali .

Mi copro repentinamente  quelle cicatrici con una mano mentre con l’altra tasto il terreno alla loro ricerca , il cuore  mi batte forte , ho paura che si siano rotti ma eccoli si, li sento sotto le dita, li prendo, sospiro rallentando così il battito : grazie al cielo non si sono rotti.

“ Porca miseria scusa Isaac” Gus si avvicina aiutandomi ad alzarmi, mi abbraccia stringendomi a se in una morsa quasi soffocante.

“Sto bene tranquillo” rispondo, sento che si stringe ancora di più a me, appoggia la sua testa nell’incavo del mio collo e poi sento qualcosa di umido che incomincia a scendere : lui scoppia a piangere come un bambino, i suoi singhiozzi sono regolari , così disperati .

“è morta … è morta !” singhiozza ,mentre gli accarezzo la schiena.

“Lo so”

“Non è giusto Isaac … non è fottutamente giusto” urla tra le lacrime.

Lo so che non  è giusto , non è giusto morire a sedici anni a causa di un tumore , non è giusto ricevere un pugno per  una ragazza morta a causa di un tumore, non è giusto non avere  gli occhi per piangere la morte di una ragazza a causa del tumore.

 

  
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