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Autore: Ellyna_Mel    12/10/2008    6 recensioni
Sfogli lentamente le pagine di quel piccolo quaderno mentre ancora ti chiedi cosa ti fossi perso in passato…cosa davvero tu, degno successore di L, non avessi colto, in tutti quegli anni, nei comportamenti di quel ragazzino dalla chioma dorata…tutti hanno dei segreti, è vero…eppure lui non sembrava il tipo da tenere un diario nascosto sotto una piastrella rotta del parquet. No. Davvero, non era da lui.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matt, Mello, Near
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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                                                                  "Confidarsi con qualcuno, questo sì è veramente da pazzo."


Enrico IV

Luigi Pirandello







"Confidarsi con qualcuno, questo sì è veramente da pazzo."


“ Tipico di lui…” pensi …”frase tipica di quell’attaccabrighe qual’era Mello”.
La scritta risalta nella pagina iniziale del quaderno, a riassumere ciò che effettivamente il bambino pensò all’epoca, quando questo gli fu donato.


Sfogli lentamente le pagine di quel piccolo quaderno mentre ancora ti chiedi cosa ti fossi perso in passato…cosa davvero tu, degno successore di L, non avessi colto, in tutti quegli anni, nei comportamenti di quel ragazzino dalla chioma dorata…tutti hanno dei segreti, è vero…eppure lui non sembrava il tipo da tenere un diario nascosto sotto una piastrella rotta del parquet.
No.
Davvero, non era da lui.  

Mello…aveva dei segreti? Che genere di segreti?…
Dubiti fortemente che trattassero d’amore… non si era mai innamorato, di questo ne sei certo. Sicuramente un forte legame d’amicizia verso il suo migliore amico, Matt…ma niente amori. Assolutamente.
Quelle sciocche ragazzine gli andavano dietro come oche credendo di suscitare il suo interesse…a lui interessava solo una cosa…ovvero L. Quello stramaledetto posto come suo successore che finì solo per portarlo alla morte…

Ed eccoti invece…te.
Colui che risolse il caso Kira standosene perennemente rinchiuso in una stanza ad impartire ordini…senza sporcarsi le mani…solo quando incontrasti faccia a faccia quel criminale, forse, rischiasti la vita…forse.
Non hai mai amato, nemmeno quando eri bambino, uscire allo scoperto ed esternare i tuoi pensieri e i tuoi desideri. Non ti è mai importato di fare amicizia, ne conoscere a fondo qualcuno come faceva lui.

Nonostante Mello fosse un grande attaccabrighe riusciva sempre a fare amicizia.
Simpatico, solare, intelligente…ecco come lo descrivevano tutti e come era visto da tutti…tutti tranne te.
Per te era: Irrequieto e ossessivo. Non puoi dire che fosse simpatico…ti rompeva sempre i giocattoli. Intelligente si, lo ammetti…e solare…forse, ma non con te.

Ma ciò non ti ha mai interessato. Non hai mai desiderato farci amicizia…pensavi che in quel momento non ce ne fosse bisogno, l’unica cosa che ti rendeva felice erano i tuoi giocattoli…ed L. Per l’amicizia con quel ragazzino, se mai ce ne fosse stata, c’era tempo…avevate tutta una vita davanti per provare a conoscervi pensavi…
Certo, ci sarebbe potuta essere forse, se non fosse stato per Kira che lo uccise. Che mise fine alla sua vita facendo si che il suo corpo bruciasse tra le fiamme in un incendio, dentro una Chiesa in rovina…ironia della sorte per un ragazzo dalle fattezze angeliche…?



E adesso?…cosa fai adesso Near…?
Cosa fai ora che il caso Kira è chiuso…? Cosa fai adesso che L è morto e tu sei il suo unico successore?
Mello è stato ucciso e tu non hai amici. Non ne hai mai avuti e non hai mai desiderato conoscere nessuno…


Il tempo è scaduto. Gli anni a tua disposizione sono stati pochi, ma sarebbero bastati…e adesso?



Eccoti lì.

Seduto sul pavimento di quella buia camera da letto.

Tra le mani un vecchio quaderno dalla copertina rossa. Il suo nome centrato in alto.


Pensi forse che sia questo il momento giusto per iniziare a conoscere veramente una persona? Dopo la sua morte? Attraverso un diario segreto?
Chissà…magari lo conoscerai meglio di coloro che gli sono sempre stati accanto…






La tua piccola, seppur adulta mano, sfiora la prima pagina di quel quaderno accarezzandola…
Come se toccando essa potessi sfiorare anche lui…la sua mano, la sua pelle…


< 13 Dicembre 1997 …>

Leggi a voce alta, cercando però di non farti sentire da nessuno

Nessuno deve sapere che tu sei lì…chiudi gli occhi per qualche istante. La sua immagine davanti a te.
I suoi occhi color del ghiaccio e i capelli biondi. Cerchi di immaginarlo all’epoca…nel 1997…era ancora un bambino innocente come tutti gli altri. Un orfano rimasto solo…tu ancora non lo conoscevi… Tiri un sospiro e subito riprendi a leggere.

L’armoniosa calligrafia data dal pennino, ancora utilizzato all’interno dell’istituto, spicca sul foglio.






13 Dicembre 1997

“Caro Diario…
si dice che quando si inizia a scrivere un diario la prima cosa da fare sia  presentarsi…io il mio nome non te lo dico! Tutti mi chiamano Mello e tale sarò anche per te, per quanto possa interessare
ad un pezzo di carta…nemmeno io so il vero motivo per cui sto scrivendo, bah…
Ho i capelli biondi lunghi fino alle spalle e gli occhi azzurri…
Oggi Roger mi ha fatto gli auguri perché vedi, compio 8 anni, e così ti ha regalato a me…però non ho fatto nessuna festa. A me non piace
festeggiarlo, tanto mi annoierei! E poi ora dimmi…perché mai dovrei fare una festa se tanto ci sono
solo bambini che non conosco??? Io non ho migliori amici e quei bimbetti verrebbero solo per
mangiare dolci e non per stare con me! E poi ci litigo tutti i giorni!
Uffa…sono già 2 mesi che sto in quest'istituto e ancora non ho trovato nulla di divertente da fare…
Mamma aveva promesso che sarebbe tornata a prendermi e invece ancora non è venuta…vorrei tanto che oggi mi venisse a prendere per festeggiare con me il mio compleanno…

Adesso ti saluto, è l’ora del bagnetto!… Ciao                         
                                                                                                          Mello”

 

L’immagine del biondino a 8 anni affiora nella tua mente mentre leggi quelle righe…un bambino spaesato, con lo sguardo pieno di rammarico.
Una piccola creatura sola in quella stanza che, in confronto a lui, sembra enorme…un bambino che scrive la prima pagina del suo primo diario segreto stando sdraiato sul pavimento in parquet. Un pavimento cigolante a causa delle vecchie piastrelle logorate dal tempo, una delle quali, rotta, fungerà da perfetto nascondiglio per il quaderno.
Un piccolo bambino che, a dispetto di come potevi immaginartelo, era riluttante all’idea di stringere rapporto con altri bambini nella sua situazione…che a dispetto di come potevi immaginartelo, era fin troppo simile a te…


                                                            

                                                                             ♦♦♦



“ Hey Mello…cosa stai facendo lì da solo?”

“ Non sono da solo…”

“ Eh…?”

“ Sono con Matt, è qui vicino a me…”

“ Ah! Ah! Hey venite qui! Il marmocchio parla con il suo nuovo amico immaginario! Ah! Ah!”

“ Non me lo sto immaginando! Andatevene via!”

“ Avanti picchiamolo come si deve! Vediamo un po’ se il suo amico si fa vivo! Ah ah!!!”


                                                                              
                                                                               ♦♦♦



Sfogli qualche altra pagina. Il diario è lungo e non sei sicuro di riuscire a leggerlo tutto , perciò cerchi pagine trattanti momenti significativi nella vita del biondo…
Da quello che hai potuto capire dalla prima pagina, lui era un bambino molto solo, non amava fare amicizia con nessuno…eppure… quei capelli ramati e gli occhioni verdi perennemente puntati su un videogame non te li sei sognati…come non ti sei sognato quelle risate argentine provenienti dalla bocca di Mello e del suo migliore amico…di Matt…






“20 Dicembre 1998”



Noti la scritta della data segnata con una calligrafia più grande e più colorata rispetto alle altre date. Sotto essa, una scritta in stampatello fatta a matita e colorata occupa tutta la pagina…è quello che stavi cercando.

                                             

                                                        

                                                                 “ My best Friend!!!”

“Caro Diario! Sono troppo felice! Oggi ho conosciuto un bambino.Si fa chiamare Matt.  Mi ha chiesto se volevo diventare suo amico e…(…)”







20 Dicembre 1998…Whammy’s House



Mello viveva ormai all’orfanotrofio da più di un’ anno.
Nonostante il massimo impegno da parte dei docenti e degli psicologi all’interno dell’istituto, il bambino non era mai riuscito a stringere rapporto con nessuno. Mostrava continui sbalzi di umore dovuti a qualcosa di impossibile da individuare proprio a causa del perenne silenzio in cui il piccolo si chiudeva ogni qualvolta qualcuno tentasse di avvicinarlo…

C’erano giorni in cui amava uscire all’aria aperta e giocare tutto il tempo tirando la palla contro il muro per allenarsi per le partite a pallavolo organizzate nella piccola palestra…anche se alla fine il piccolo non veniva mai scelto da nessun caposquadra e decideva, quindi, di restarsene in disparte.

C’erano giorni in cui decideva di trascorrere il tempo all’interno della grande sala comune piena di giochi. Stava ore e ore  seduto a terra ad osservare il poster situato dietro la piccola cattedra dove una delle docenti si sedeva a tenere d’occhio i bambini…era curioso, secondo lui, come un poster simile poteva essere stato situato proprio in una stanza dove giocano dei bimbi…niente di particolare intendiamoci…vi era rappresentato il volto di una bambina sui 2 anni con un ciuffetto, che teneva l’indice davanti al naso in segno di fare silenzio. Il poster sicuramente vi era stato messo come ornamento adatto ad una stanza per bambini…eppure il messaggio recepito dal biondo era un’ altro. Giocare, ma in silenzio. Esattamente quello che faceva lui ogni giorno.

Altre volte si divertiva a disegnare, erano buffi i suoi disegni, come quelli di tutti i bambini della sua età d’altronde. Era solito rappresentare soprattutto un bambino che, a differenza degli altri che erano colorati, era rappresentato totalmente bianco.
Spesso gli insegnanti chiesero di chi si trattasse ma la risposta non gli veniva mai data.
Ogni volta che gli veniva chiesto chi rappresentasse, il piccolo reprimeva il suo sorriso e cambiava foglio per iniziare un nuovo disegno mentre i compagni di classe, fissandolo, iniziavano a sghignazzare.

Mello non è mai stato un bambino con un carattere socialmente aperto…non ha mai amato avere gli occhi puntati su di se e sentirsi toccato da altre persone. Preferiva la solitudine a quel tocco sulla sua pelle che, perennemente, finiva per provocargli lesioni sia al corpo che all’anima.


Accadde di nuovo. Per l’ennesima volta. E per lo stesso identico motivo.

Erano appena finite le prove per la recita di Natale e Mello se ne stava andando via per cambiarsi. Grazie ai suoi capelli biondi ed al suo viso paffuto e dai lineamenti dolci e aggraziati, gli era stato affidato il ruolo dell’ “ Angelo Gabriele”.  
Quando fu il suo turno di entrare in scena, le bambine che stavano guardando lo spettacolo in attesa del loro momento iniziarono a bisbigliare tra di loro su quanto, infondo, fosse carino il loro compagno…e ciò non mancò di suscitare invidia tra i maschietti più grandi che, grazie a ciò, trovarono un altro “valido” motivo per prendersela con lui… oltre al fatto che lo avevano scoperto diverse volte a parlare da solo.



“ Adesso basta dire sciocchezze! Non sei più un bambino Mello!” urlò uno dei bambini da cui si era ritrovato ad essere circondato. Gli tirò con violenza i capelli “ Ma guardati! Sembri una femmina con questi capelli qui! Forse se te li tagliassimo staresti meglio, ne sono sicuro! Ahahah! Anche se non la pianteresti di sparare le solite idiozie su “Matt”!”


“ Non dico bugie io! Matt esiste davvero! Lasciatemi andare!”

“ E perché mai dovremo lasciarti andare noi??? Se davvero Matt esiste, allora che sia lui a liberarti! "


Il capogruppo continuò a picchiarlo mentre gli altri lo tenevano fermo continuando a tirarlo per i capelli. Mello aveva un fisico esile e non era abbastanza forte per difendersi da tutti gli altri. Prese a piangere ininterrottamente mentre veniva schernito dai compagni per la sua indole debole.
Non ne poteva più ti tutto questo. Si malediva per quel suo carattere e  per la sua poca forza fisica.
Un’ altro pugno diritto in faccia, sangue che colava dal naso.
Tentò di difendersi mollando un calcio in faccia al ragazzino più grande e questo, colto dalla rabbia vedendo il sangue uscirgli dal labbro spaccato, iniziò a picchiarlo ancora più forte insultandolo.

Il biondino non riuscì a trattenere un’ urlo quando gli furono sferrati diversi calci allo stomaco. Facevano sul serio stavolta.

Sentiva di non avere più forze. I calci erano troppo forti e lui, steso a terra, non aveva nemmeno più la forza per parlare.


“Allora??? Che mi dici ora? Dove è Matt? Io non lo vedo ah ah !!! Oh povero Mello! Il tuo amichetto immaginario non vuole aiutart …!”




Non riuscì a terminare la frase.
Fu colto alla sprovvista quando, da dietro, qualcuno lo prese per i capelli con la forza fino a farlo cadere a terra.
Gli altri ragazzini indietreggiarono mollando la presa e lasciando a terra Mello ansimante. Le braccia strette allo stomaco dolorante.
“ Ma che…!

Si voltò. Un bambino dalla chioma rossa e gli occhi verdi lo fissava con disprezzo, posando poi lo sguardo sulla figura bionda stesa a terra. Sputava sangue e continuava a tossire forte.

“ E tu chi sei??? Ti conviene non immischiarti o ti riduco come quel bamboccio!”
gli urlò contro il ragazzino che fino a poco prima stava picchiando Mello.

Il rosso gli rivolse nuovamente lo sguardo.

Non rispose alla domanda, si avventò contro il suo interlocutore sferrandogli diversi pugni  in faccia mentre con l’altra mano lo teneva per i capelli esattamente come i suoi compagni, fino a poco prima, stavano facendo al biondo.

Questi ultimi, non appena il rosso si voltò verso di loro guardandoli in modo truce, fuggirono via abbandonando il loro capo, che li raggiunse poco dopo quando fu mollato da quel ragazzino.

“ Ecco codardo! Scappa! Tanto prima o poi ti ribecco!”

Gli urlò contro.


Una volta che i due rimasero soli, il nuovo arrivato si diresse verso la figura bionda stesa a terra su un fianco. Gli porse una mano aiutandolo a mettersi seduto mentre Mello continuava a tossire e sputare sangue.

“ Accidenti…ti hanno conciato proprio male Mello…”

“ Come…cough! Come sai…il mio nome?” chiese tossendo quest’ultimo

“ Scusa se non mi sono ancora presentato…mi hanno proibito di dire il mio vero nome per motivi che non ho ben capito. Sono qui da due giorni ed è da quando sono arrivato che ho notato quei tizi che ti infastidivano. Non sono mai intervenuto perché non erano mai arrivati al punto di picchiarti così…ma quando ho visto che ti stavi sentendo male poco fa non ho resistito alla voglia di prendere quel tipo a pugni in faccia…”


“ Capisco…grazie…”



Il bambino dalla chioma rossa osservò Mello in silenzio mentre questo si puliva il volto strofinandoselo con la manica. Aveva ancora gli occhi lucidi dal pianto.
In quei due giorni non lo aveva ancora visto in compagnia di nessuno. Era sempre, perennemente da solo.

“ Uhm…sai Mello…io non conosco bene questo posto…e da quanto ho potuto constatare non ci sono ragazzini disposti ad alzare le chiappe per farmelo visitare per bene…ti andrebbe di accompagnarmi? Una volta che ti sarai ripreso ovviamente!”

Lo sguardo che gli rivolse Mello fu di puro stupore…lui…?…quel ragazzino aveva chiesto a LUI di accompagnarlo a fare un giro per l’istituto?

“ ‘mbè?…perché mi guardi così?…non mi pare ci sia qualcosa di strano dopotutto…”

“ no…è che…nessuno mi ha mai chiesto di fargli compagnia…”

“ uh?…vuoi forse dire che quindi non hai nemmeno un’ amico qui?”


Abbassò lo sguardo continuandosi a pulire dalle macchie di sangue. Non gli andava di toccare l’argomento.

“ Beh! Se è così…perché non diventiamo amici?”

“A…amici…?”

“ Certo! Dopotutto anche io non sono ancora riuscito a fare amicizia con nessuno e la prospettiva di non avere amici non mi piace. Non amo molto la solitudine e penso non piaccia neppure a te…allora ti va? Ma… hey ma perché adesso piangi??? Pensavo che saresti stato felice e invece piangi???”

“ Piango perché…perché…”

“ Ahhh capito!…sei felice! Uhm…però mi sembri deboluccio di carattere e non va bene…se continui a farti vedere così non la smetteranno di infastidirti quei bambocci”

“ A me non sembrano dei bambocci. Anzi, sono forti…”

“ E se loro sono forti tu lo sarai di più ! Ti serve solo più sicurezza in te stesso, sono sicuro che non sei debole come sembri ma che te lo vogliano solo far credere e che tu ci stia cascando. Avanti ora vieni con me…per prima cosa ti disinfetti quelle brutte ferite, dopodiché mi porti a visitare questo posto come si deve.”

Si alzò porgendo la mano al biondino.

“ Avanti, adesso alzati”

“ Grazie…ma come ti devo chiamare? Hai detto di non aver ancora deciso un soprannome…”

“ Hai ragione cavolo!…uhm, vediamo…deciso! Chiamami Matt!”

“ Matt ?…”

“ Si! Mi pare di aver capito che quei tipi ti danno fastidio perché tu parli sempre di un certo Matt…che però in realtà non esiste ed è frutto della tua fantasia. Ti sentivi solo perché non avevi amici, è normale crearsi un amico immaginario…però ora non ce n’è più bisogno, ci sono io e, se non è un problema per te, puoi tranquillamente chiamarmi così! A me piace come nome."

“ Ok! Allora…andiamo Matt! Ti faccio vedere l’istituto!”

Gli fece dono del suo primo, vero sorriso da quando era entrato all’istituto, dopodiché lo accompagnò a visitare ogni angolo della Whammy’s house.





Questo nuovo incontro rivoluzionò, lentamente, la vita del piccolo Mello.





Disse addio alle giornate passate a fissare il poster dell’atrio o a giocare a palla da solo. Matt gli insegnò anche a difendersi dagli altri bambini più grandi. I compagni iniziarono a considerarlo di più uno di loro.
 A giocarci e a rispettarlo.
Allegro, solare, simpatico e socievole… ecco come iniziava ad essere considerato… Mello disse addio anche a quella piccola figurina bianca che era solito rappresentare nei suoi disegni rendendola colorata, esattamente come i vestiti indossati dal nuovo compagno di giochi…aveva finito per detestarla quella figura così…vuota. Nulla, assolutamente nulla intorno a lui, sarebbe più dovuto essere “ vuoto e incolore” mai più.
Lui, che era uno dei più intelligenti dell’istituto, aiutò Matt nei compiti quando non capiva qualcosa, la loro amicizia si fece sempre più forte.
Il tempo passava velocemente ed i due si facevano sempre più grandi. Rimasero sorpresi quando un giorno, un ragazzo dall’aspetto piuttosto strano e strampalato li informò di essere i due ragazzi più intelligenti dell’istituto…ed essere i candidati come suoi successori. Mello era al primo posto e Matt al secondo.

Il ragazzo rivelò di essere un famoso detective e, nel poco tempo che poteva dedicargli,  raccontava al biondino le storie dei suoi casi. Diventò l’idolo del piccolo, tant’è vero che quest’ultimo, preso da una forte ammirazione verso il detective, iniziò a prendere sempre più sul serio la possibilità di potergli succedere …

Purtroppo però, non sempre va tutto come vorremmo… accadde una notte, una notte d’inverno…








< Near! Hey Near sei in camera?>

No, accidenti! Non Roger…non ora.
Lui non sa che ti sei intrufolato in camera di Mello in seguito a delle crisi di nostalgia…che oltretutto non sono da te. Assolutamente non sono da te queste crisi e Roger non deve accorgersene.

Tieni stretto il quaderno tra le mani chiudendo lentamente la porta della stanza cercando di non far rumore…che strana sensazione…

♦♦♦


            “ Accidenti a te Near! Esci dalla stanza! Tanto lo sai che non ti sopporto più! ESCI!”

                                                  “ Ma Mello…ho…ho paura…”

            “ E allora fattela passare! Non sopporto i bambini frignoni! Torna quando ti sarà passata!”


 ♦♦♦  


Non lo hai mai capito. Mai.

Diceva di odiarti, ma tu non gli hai mai fatto nulla per meritarti tutto questo odio…possibile si trattasse solo della successione…? Tanto ormai è tardi per chiederselo. Ciò non lo riporterà certo in vita.


 Cammini fino al letto dove riprendi a leggere.

Vuoi trovare qualche pagina che ti riguarda… se ha scritto un diario è del tutto impossibile che non ti abbia citato dato il suo immenso odio nei tuoi confronti.


Come previsto…eccoti…perfino nel suo diario segreto sei stato citato.


26 Gennaio 2000

“Caro Diario…oggi è arrivato un nuovo bambino alla Whammy’s house. Il suo nuovo nome è Near, non ho ancora avuto tempo di conoscerlo ma non sembra un tipo molto socievole…non lo sopporto…(…)”






Mello non lo sopportava.

Era sbucato fuori all’improvviso entrando nella sua vita. Si era aperto un varco senza permesso per entrare nella sua mente, quasi a farla apposta, quasi consapevolmente, quasi a volerlo torturare psicologicamente.

Quella notte d’inverno del 2000, mentre i due amici del cuore stavano ancora giocando ai videogame non considerando il coprifuoco, una figura completamente bianca varcò il cancello in compagnia del grande detective tanto stimato da Mello.

I capelli erano bianchi.
I vestiti erano del tutto bianchi.
Il viso era pallidissimo.

Occhi neri risaltavano in quel piccolo fagottino incolore dall’aspetto innocuo…

Mello non poté non farsi un’opinione propria al riguardo. Era bianco, del tutto.

Era come l’immagine del suo disegno.
Quell’immagine che aveva iniziato a detestare.
Quel piccoletto gli ricordava tremendamente se stesso quando arrivò alla Whammy’s House…gli fece compassione.

Vide la paura nei suoi occhi, il timore di non venire accettato.
Eppure…nonostante Mello tentasse di parlargli e farlo sorridere, lui non accennava a togliersi quell’espressione indifferente che aveva perennemente stampata in volto. Era fastidiosa.

Mello tentò diverse volte di invitarlo a giocare…ma lui preferiva i puzzle alla sua compagnia.

Mello lo difese diverse volte quando alcuni bambini lo picchiavano…ma Near continuava ad essere indifferente e a non voler reagire.

Mello studiava ore ed ore prendendo voti alti…Near studiava molto meno e prendeva voti più alti di lui.




Mello passò al secondo posto come successore…perché Near lo superò.


Scattò la scintilla della rivalità tra i due o meglio…scattò in Mello, perché Near nonostante tutto continuava ad essere indifferente.


La situazione degenerò. Iniziò a picchiarlo, a distruggergli i giocattoli finendo in continue punizioni. Passava le nottate in bianco a studiare finendo per rimanere sempre al solito posto…ovvero il secondo.
Matt, quale suo migliore amico tentava in tutti i modi di farlo ragionare, ma non c’era verso…

“ Avanti Near! Perché non ti difendi? Eh???”

“ …”

“ Guarda! Ti ho spaccato i giocattoli! Piangi! Perché non tiri fuori quelle poche emozioni che hai e non ti metti a piangere??? Eh???”

Lo insultava e minacciava. Era pronto a tutto pur di riuscire a strappare un pianto, un qualche segno di umanità a quel piccolo bimbetto che non faceva altro che giocare con i puzzle dalla mattina alla sera…


“ Mello basta! Dai non fare così! È un bambino…”

“ Non me ne frega nulla Matt! Non è possibile una cosa del genere! Perché deve essermi superiore in tutto??? Perché???”

“…”

“ Ecco vedi? Non dice nulla! Ti guarda e basta, anzi! Se ti guarda è già un miracolo!”

“ …magari ha avuto un trauma prima di venire qui…!

“ è per questo che deve imparare a reagire questo idiota! Eppure lui se ne frega! Vuol far vedere agli altri che non gliene frega nulla di loro e si fa vedere superiore! Ma ora gli faccio vedere io cosa vuol dire prenderle…!”


Gli si gettò addosso picchiandolo. Matt che tentava in tutti modi di bloccarlo.
Nessuno se ne accorgeva, le lacrime gli solcavano perennemente il volto in quei momenti ma nessuno ci faceva caso…perché Mello non piange. Perché Mello è forte e i ragazzi forti non piangono come femminucce.

“ Ti odio! Ti odio Near accidenti a te!!!”

E Near non piangeva

“ Piangi idiota! Piangi!”

Le uniche lacrime erano quelle del biondo.


Un pugno in pieno viso… spaccò il labbro a Near. Vide il sangue macchiare il candido volto di quel bambino più piccolo di due anni rispetto a  lui.

Near si limitò a toccarsi il labbro insanguinato e a pulirselo, solo poche lacrime per il dolore, nient’altro.

Passarono in quel momento Roger ed altri ragazzi, videro la scena, o meglio: videro Mello con il viso contratto per la rabbia e Near sporco di sangue. Il pugno del biondo bloccato a mezz’aria.

Non sentì ragioni il direttore riguardo l’insolito comportamento di uno dei migliori studenti dell’istituto.
Il biondo fu messo in punizione per una settimana ed etichettato come “ aggressivo” da parte dei compagni. Molti di loro presero ad evitarlo per diverso tempo preferendo anzi la compagnia di quel tranquillo bimbetto bianco come il latte.

L’unico a stargli accanto era Matt. Il suo Matt. L’unico che lo conosceva per come era realmente…forse.


“ Non lo sopporto, vorrei che sparisse dalla faccia della terra quel mostriciattolo! È troppo inespressivo, non piange mai, è vuoto! Non ha sentimenti e come se non bastasse mi supera in tutto! (…)”


♦♦♦


“ Mello… ti prego aprimi la porta io…ho paura dei temporali”


“ Ah si? Adesso che hai dimostrato di essere forte agli altri e mi hai reso “un mostro” ai loro occhi vieni da me a chiedermi di farti compagnia perché hai paura? SCORDATELO!”


“ Ma Mello…”


“ VAI VIA HO DETTO! Vallo a dire agli altri che hai paura dei tuoni piccolo mostriciattolo!
TI ODIO!!!”

“…”


♦♦♦



Ricordi…nient’altro che ricordi.

 







< Near…>

< R…Roger!>

Accidenti…ecco ti ha scoperto. Devi nascondere il diario. Lui non può leggerlo…

< Cosa…cosa ci fai in camera di Mello…?>

< >

< Avanti vieni >

Un sorriso amaro sul suo volto. Lo stesso che si dipinge sul tuo.

Vi guardate negli occhi, lo sapete entrambi che stare in quella stanza a rimuginare sul passato non serve e non servirà mai a nulla.

Mello e Matt sono morti. Mello e Matt non ci sono più.

Non ci sono più le litigate. Non ci sono più le lacrime celate dal biondo.

C’è solo un vecchio quaderno che riporta per iscritto i ricordi di una vita passata…ma nemmeno quello serve a nulla.

Lo rimetti al suo posto sotto il parquet in rovina, spengi la luce e ti incammini verso in corridoio seguito da Roger. Un’ultimo sguardo alla stanza illuminata dalla luce del tramonto…ed il ritorno alla realtà.




Guardi avanti adesso. Esattamente come hai sempre fatto.

Nulla ti è mai importato veramente di chi ti circonda…
ed andrai avanti così, almeno finché non sarà arrivato anche
per te il momento di lasciare questo mondo.

Verrai odiato ed insultato…ma cosa importa a te…?

Non sei altro che una piccola macchia bianca in un mondo colorato…





“ Non lo sopporto. Perché è troppo simile a me.
Mi sembra di rivedermi quando tutti mi insultavano e mi picchiavano. È vuoto. È solo.

Volevo essergli amico, come Matt lo volle essere per me…ma non ci sono riuscito.
Volevo riuscire a tirare fuori il suo lato umano, volevo farlo diventare più forte…ma non ci sono riuscito.

Tra i due lui è il forte…ed io sono il debole.


Ti odio Near…








…Perché a differenza di me non ti sei dovuto celare dietro una maschera per venire accettato da tutti.
Non ti sei dovuto celare dietro una maschera per non far soffrire il tuo migliore amico…convinto di averti reso più forte.
Non ti sei dovuto celare dietro una maschera…come fanno tutti.


Ti odio Near…perché a differenza di me e di tutti, tu sei rimasto sempre lo stesso…





Forse”





“Non sei altro che un’ invisibile maschera bianca in mezzo a tante altre”















“Che mondaccio, signor Gubbio, che mondaccio è questo! che schifo! Ma pajono tutti... che so! Ma perché si dev'essere così? Mascherati! Mascherati! Mascherati! Me lo dica lei! Perché, appena insieme, l'uno di fronte all'altro, diventiamo tutti tanti pagliacci? Scusi, no, anch'io, anch'io; mi ci metto anch'io; tutti! Mascherati! Questo un'aria così; quello un'aria cosà... E dentro siamo diversi! Abbiamo il cuore, dentro, come... come un bambino rincantucciato, offeso, che piange e si vergogna!”



Quaderni di Serafino Gubbio operatore
(pp. 101 sg.)

Luigi Pirandello     


Fine                   




Note dell'autrice

Wow! Ed alla fine sono riuscita a finire questa FF...penso di non essermi mai impegnata tanto per scriverne una, sarà che è per il contest, sarà perchè finalmente avevo finito gli esami di maturità e volevo sfogarmi dando il meglio di me ( e spero vivamente di esserci riuscita ^^).
Oltre a ringraziare le organizzatrici del contest, ringrazio anche le mie amiche del "T.M.P.C.P", tra cui anche Dark Rose ( che partecipa), che mi hanno sopportata durante le mie crisi e titubanze riguardo il contest...è il primo a cui partecipo ^^'''. Poi ringrazio Fiore per l'appoggio morale ^^ Se non ci fossi tu a sorbirti le mie crisi ogni giorno come farei? XD; La Bloody Bride ( Giada) per avermi dato diversi consigli e la Lucia...beh perchè sei tu amore** e davvero...TI ADORO!!!!!!!! *___*

Spero che la storia sia piaciuta. ^^


Un kissone by Elly!
  
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