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Autore: Purple Emotions    12/10/2014    5 recensioni
Vi siete mai chiesti/e cos'è successo dopo che Freddie viene licenziato dal Pera Store e Sam, a sua volta, si licenzia? Beh, che state aspettando? Leggete!
Ambientata nell'episodio "iPear Store" (in italiano, "Il Nuovo Commesso"); Ovviamente, iGoodBye e Sam & Cat non sono mai accaduti.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fredward 'Freddie' Benson, Samantha Joy 'Sam' Pucket
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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[Raccontato da Freddie]
Era bello star sdraiati sul proprio divano di casa e rilassarsi un po' dopo una giornata di nervosismo. Era Sabato sera; ero solo, finalmente... senza mia madre, perché era a lavorare all'ospedale per un turno di notte.
E all'improvviso il tranquillo silenzio si sostituì con un bussare alla porta di casa mia. Mi alzai dal divano, sbuffando un po'. 'Chi viene a disturbarmi?! Ho già i miei problemi...' Pensai in quel momento.

Aprì la porta, ed eccola lì.
Sam Puckett davanti alla porta del mio appartamento, senza neanche guardarmi. Sembrava triste, aveva gli stessi vestiti di oggi: quell'invidiosa maglia rossa del Pera Store e normali jeans attillati neri. Non mi guardava, sembrava interessata a fissare il pavimento.

"Cosa c'è?" Le chiesi con tono arrabbiato. 
"...V-volevo chiederti scusa. Mi dispiace, i-io... non volevo, Freddie. So che per te era molto importante quel lavoro ed io.. n-non ho ragionato in quel momento!" Scoppiò all'improvviso. Mi è parsa davvero dispiaciuta, pentita e... la cosa più strana era che balbettava. Sam che balbettava?! Impossibile. Sam che si scusava?! Era un fatto irreale per lei, eppure lo fece.
Finalmente mi guardò. Stavamo a pochi centimetri dai nostri visi. Notai che aveva... Sam che aveva gli occhi lucidi?! No, non poteva essere.

"Hey, hey, hey...! Calma, tranquilla... rilassati, okay? Perché stai piangendo?" Le chiesi addolcendomi, avvicinandomi al suo viso e mettergli una mano sulla spalla per tranquillizzarla.
Era vero. Mi aveva tolto il lavoro che avevo sempre sognato: lavorare alla Pera Store... ma, in fondo, adesso si era mostrata vera. Se mi avesse fregato con uno dei suoi soliti trucchi, l'avrei cacciata via furioso, e non scherzavo. Ma credevo che stesse facendo sul serio, mi fidavo.
"P-posso entrare?" Chiese lei, singhiozzando. "Beh... si, certo." La feci accomodare, chiusi la porta e mentre lei si sedeva sul divano presi un fazzoletto per farle asciugare le lacrime che cadevano dal suo viso. Dopo essermi seduto accanto a lei, gli chiesi con un basso tono, "Mi spieghi perché piangi? Ti ho visto rare volte piangere..." dopo che posò il fazzoletto, mi guardò. 

"Perché... io non voglio che la nostra amicizia si rovini. Ho visto che non stiamo andando molto d'accordo ultimamente, e questo credo che può causare la fine, Freddie." Mi aveva stupito! Di solito non faceva discorsi lunghi, ma piccoli. Ero molto sorpreso, questo significava che non scherzava. 

"Neanch'io Sam, neanch'io. Si, mi sono anche accorto che io e te... non va bene, lo vedo. E mi dispiace." Aveva ragione la bionda, dopo tutto. Sapevo che sia a lei che a me non piaceva litigare, ma... stranamente, per qualche ragione era come... come un senso del nostro stile di vita tra noi due.
"Allora... mi perdoni?" Ecco, si riprese subito: non piangeva, ma... sembrava davvero pentita di ciò che aveva fatto.

"Mh, prima che io ti dica la mia risposta voglio farti sapere che sono rimasto molto deluso Sam, davvero! Anche se oggi pomeriggio hai cercato di parlarmi... non ce la facevo. Non volevo ascoltare un'altra tua parola... ci sono rimasto molto male. Ma adesso non posso resistere: con quella faccia da cucciolo indifeso che mi stai facendo, non posso certo non perdonarti! Quindi... si!" Dissi sorridendogli un po' e notando che lei ridacchiò. Ah, cavolo... la sua piccola risata! Quant'era bella...

"Sai, Puckett dovresti chiedere o darmi un abbraccio! Sappi che sono io quello che ha sofferto di più!" Lo volevo con tutto il mio cuore. Volevo sentire le sue braccia sulle mie spalle, mi mancava troppo.
Lei allargò le braccia, mi avvicinai di più e finalmente... ci abbracciammo!

[Raccontato da Sam]
Merda, merda, merda. No, quell'abbraccio no! Quello peggiorerebbe solo le cose... lì si metteva male! Avrei vinto con chiunque se avrei scommesso che, se la cosa si sarebbe approfondita, mi sarei ritrovata nel nulla, sul suo letto.
Era vero, lo ammetto: avevo sbagliato. Non dovevo esagerare oggi, alla Pera Store. Ma... l'importante, era che adesso ero qui, tra le sue braccia. No, aspetta un secondo...

Oh, cavoli no! Sentivo le mie guance che evaporavano, erano calde: stavo arrossendo! No, gli avevo già pianto davanti, una Puckett non si comportava così! 

Mi strinse la vita, le mie ginocchia che sfioravano le sue, il suo respiro caldo vicino al mio collo... E stavo impazzendo! 
Avrei dovuto prenotare un controllo al cuore, perché... a momenti scoppiava! E tutto questo per colpa di chi? Di questo stronzetto super bello che mi faceva impazzire! Si, perché... ormai ne ero certa: non avevo mai smesso di essere innamorata di lui.

Gli misi le braccia sul collo, era un vero e proprio abbraccio spacca-ossa! Ma non me ne importava, volevo godere di questo momento, dovevo cogliere l'occasione.

[Raccontato da Freddie]
Eccoci, dopo esserci staccati, eravamo troppo vicini. Potevo sentire il suo profumo, e cavolo... era meravigliosamente buono. Volevo tanto baciarla.. Potevo baciarla? 

...E lo feci.
Mi avvicinai piano, guardandola intensamente. 
Da quando ci eravamo staccati ci guardavamo profondamente e potevo ben notare, in quelle sue due piscine azzurre, che aveva voglia di un bacio. Potevo sfogliarla come delle pagine, potevo leggere ogni singola cosa che proveniva dalla sua testa come un libro: la conoscevo davvero molto bene.
Appena il suo fiato solleticò il mio naso, premetti le mie labbra contro le sue.
Nel frattempo le diedi un abbraccio che la riscaldava, e potevo ben capire perché: si stava sciogliendo. E senza che me accorgessi mise le mani sui miei capelli, pasticciandoli lentamente.

Era proprio come il paradiso: nessuno, solo noi due ed un silenzio che ci rilassava. 

[Raccontato da Sam]
Mi ha baciata. Freddie Benson mi ha baciata! Ah, dopo lunghi mesi e mesi d'attesa... Sapevo quanto lui voleva baciarmi, e ovviamente anch'io volevo assaporare le sue labbra carnose!

Ma purtroppo, quel bacio è durato meno di quanto mi aspettassi. 

[Raccontato dall'autrice]
Si staccarono, si guardarono come due estranei che si erano appena baciati. Era come se, in quel momento, qualcuno gli avesse preso le teste e gliele abbia avvicinate. E' durato così poco che non hanno nemmeno avuto il tempo di sentire quelle famose scintille che c'erano sempre state tra loro.

"Beh, io credo che.. dovrei andare un secondo al bagno. Rimani qui." Disse il moro alla bionda.
E dopo qualche secondo, riapparve in salotto.

"Freddie... questo bacio significa qualcosa?" Chiese all'improvviso la ragazza. "I-io... non lo so." Rispose lui dopo essersi seduto, di nuovo, accanto a lei. "Ma tu... volevi baciarmi?" Freddie non sapeva cosa rispondere, la guardava come se si aspettasse la risposta da Sam stessa.

"...Non dovevo baciarti, Sam. Dopo quello che è successo oggi al Pera Store...!" Lei non sapeva se rimanere zitta e annuire o... andarsene. Andarsene perché dalla bocca del ragazzo, avrebbe tanto voluto sentire che l'aveva baciata perché lo voleva.

"Ascolta... è meglio che vada. Facciamo finta che non è successo niente, ho capito." Sbottò la bionda mentre si alzava dal divano per poi essere davanti alla porta d'ingresso.

"N-no. Aspetta, Sam!" Il moro corse verso di lei, e proprio quando era fuori dall'appartamento, la perse per un braccio e tirarla di nuovo dentro. 

Di nuovo, faccia a faccia. Respiro contro respiro. 
"Perché... perché hai reagito così?" Le chiese lui, mentre lei cercava una risposta notò che non poteva uscire: davanti aveva lui e, indietreggiando aveva la porta.

"Perché, secondo te, quel bacio non è stato nulla, Benson?" Le chiese lei, incrociando le braccia e senza guardarlo. "Io non parlavo di questo! L'ho fatta io, per primo, una domanda... e adesso tu rispondi!" All'improvviso lui si arrabbiò. Ma lei ancora non rispondeva.
"Rispondimi, Sam! Adesso! Voglio sapere il perc-" 

"Perché io ti amo, okay?! Avrei tanto voluto che tu mi rispondessi che volevi baciarmi!" E finalmente, adesso scoppiò con la risposta che Freddie aspettava.

E senza che Sam se ne fosse accorta, si sentì sbattere contro la porta per poi essere baciata con una tale aggressività che si dovette aggrappare ai muscolosi bicipiti del ragazzo.

Lui aveva le mani sul suo viso. Un tocco delicato nelle mani, ma un tocco violento nelle labbra per farla stordire.
Le fece aprire gli occhi, staccandosi dalla sua bocca, per poi dirle, "Io non ho ancora detto se volevo baciarti" e.. bacio dopo bacio continuò, "ti ho solamente detto che non avrei dovuto farlo: ma l'ho fatto perché anch'io ti amo ancora, e tanto, Puckett. Volevo baciarti e l'ho fatto." finendo queste parole la baciò di nuovo.
Lei aveva gli occhi spalancati, mentre lui la baciava, per le parole che aveva appena sentito. 

Poi chiuse gli occhi, facendosi trasportare dalle fortissime sensazioni che sentiva. E di nuovo, il suo cuore batteva più che mai, mentre mise le mani sui suoi pettorali.
Lui non le mollava la vita, la teneva stretta come se avesse paura di perderla, un'altra volta. 
Un vero e proprio combattimento, quello che stava accadendo nelle loro bocche: una lotta di lingue. Un bacio violento, aggressivo perché avevano le loro ragioni: lui era arrabbiato con lei per avergli fatto perdere un lavoro. Lei era arrabbiata con lui per averle fatto aspettare tutti quei mesi per dirle che l'amava ancora. 

Nel corpo della ragazza il fuoco divampò, ogni parte era in fiamme perché il moro la stava baciando con tutto l'amore che aspettava da tempo, fin da quell'ascensore di tanti mesi fa.
L'atmosfera rendeva tutto intenso, così passionale che si riscaldarono ancor di più. "Ti amo, non dimenticarlo mai." Seppur era un pianissimo mormorio, per Sam, quelle parole erano una vera e proprio formula per svenire, si sentiva finalmente completa. 
Era così "stordita" dal bacio, da due parole che non poteva rispondere, ma Freddie aveva in mano la situazione, aveva i suoi metodi: sapeva che lei avrebbe voluto rispondergli un 'Ti amo anch'io', e voleva farlo ma... si era così lasciata andare che non poteva muovere nemmeno un muscolo. Lui sorrise a se stesso per l'effetto che le stava provocando. 

La bionda, con gli occhi ancora chiusi e senza il controllo del proprio corpo, inarcò un po' la schiena perché sentì delle labbra baciarle il collo: la parte più debole. Solo lui sapeva dov'era, solo lui poteva farlo. E nel frattempo, sentì il tocco delle mani sula sua schiena, abbracciandola per poterla farla accaldare, impazzire ancora più del suo amore che adesso le stava dimostrando.
Baciò, leccò, mordicchiò e soffiò un piccolo sentiero del suo collo per poi sentire un gemito che, all'udito di Freddie, assomigliava ad un miagolio. 

Era così fragile, così piccola... così sua. Era tutta sua, Sam Puckett apparteneva soltanto a Freddie Benson, era chiaro. Si staccò un attimo per guardarla e perdersi nella sua bellezza. 
Era proprio splendida con il collo piegato per dargli più accesso e con il respiro ansimante. 
Non le fece aprire gli occhi, era solo una pausa per riprendere fiato e ricominciare.

...E senza pensarci un attimo, ad occhi chiusi, Freddie la prese per i fianchi portandola in braccio fino alla sua camera. Erano davanti alla porta e Sam, fu poi fatta scendere. Non si erano nemmeno staccati: avevano le loro bocche sempre in movimento con i loro focosi baci. 
Il moro non se ne accorse che, in un lampo, era già senza maglia perché una ragazza con occhi lussuriosi la teneva in mano e guardava, quasi a bocca aperta, il suo petto.

"D-da... da quand'è che hai questi?" E per questi Sam intendeva i muscoli del ragazzo. Lui si avvicinò al suo orecchio sussurrandogli, "Da quando ci siamo lasciati. L'ho fatto per impressionarti." La bionda non riusciva più ormai a sentire le sue gambe, le tremavano in continuazione perché glielo sussurrò in una maniera troppo sensuale.

Ovviamente, Sam, per togliergli la maglia riprese un po' i sensi, ma non del tutto.

[Raccontato da Sam]
Ma che cos'era?! Cavoli... era un gran figo! E poi non mi aspettavo che, sotto quelle camicie e maglie che indossava, nascondeva un fisico da urlo! Ceto... notavo le sue braccia, ma non pensavo che faceva un sacco di palestra!

Quando mi sussurrò, mi prese per la vita e mi fece la voce più roca e sexy che avessi mai sentito. Dovetti aggrapparmi alle sue spalle per evitare di cadere, perché stavo quasi per svenire. Chi si aspettava che il nerd era così... così seducente?!
E poi non era più basso, mi aveva superata! Lo dovetti guardare alzando un po' la testa perché dopo mise le mani poggiate sul muro della sua camera, vicino alla porta, abbassando la testa per guardarmi più da vicino.

Ci guardammo per più di un secondo. 
I suoi occhi in quel momento erano magnetici: mi attiravano, mi controllavano. C'era un silenzio tombale, ma poi... sapevo che ci sarebbe stato "qualche rumore". Infatti ho vinto quella scommessa "mentale", perché sapevo bene che tra qualche minuto ci saremo ritrovati nudi, con un respiro ansimante sul suo letto.

E poi mi persi nei suoi occhi, stava cercando di possedermi senza neanche toccarmi e ci stava riuscendo. A volte erano rassicuranti, protettivi... ma adesso erano due occhi appartenenti allo sguardo di un uomo affamato, che amavo da impazzire. 

Ma no, non questa volta. 
Lo spinsi per le spalle facendolo cadere sdraiato sul letto. Tutti sanno che Mamma gioca per vincere.
Salì sopra il suo grembo, a cavalcioni su di lui. Si fermò un attimo a guardarmi, "Sai... pensavo che avrei potuto domarti anche questa volta, Puckett!" facendomi un sorrisetto. "Pensavi Benson, pensavi... anche se dovrei essere io quella al tuo posto per averti fatto perdere il lavoro, credo che... hai bisogno di una punizione!"

[Raccontato dall'autrice]
E con la parola "punizione" la biondina spumeggiante si sporse in avanti per mordere ferocemente la spalla di Freddie. Lui gemette forte e gli strinse i fianchi per il dolore. "Te lo meriti, perché hai aspettato un anno intero solo per dirmi due parole che significano tanto per me!" Disse Sam, leccandosi le labbra e i denti, in un modo seducente, per aver assaggiato la spalla succulenta del ragazzo.

"Beh... sai, non me ne pento. Da qui c'è davvero una bella visuale!" Freddie rise e non smetteva di guardarla. Ma aveva ragione, non poteva far a meno di notare i seni della bionda che stavano a pochi centimetri della sua faccia. 
Lei li diede un piccolo schiaffo sul braccio e improvvisamente i ruoli furono invertiti: lei sotto e lui sopra. 

E ancora una volta, eccoli faccia a faccia con un filino della notte che filtrava dalla finestra della stanza ad illuminare i loro visi: erano dannatamente stupendi. 
Entrambe le loro labbra gonfie di bacio, entrambi i loro cuori battevano per le forti emozioni che... non sarebbero ancora finite. I capelli disordinati, ma ugualmente perfetti. Le pupille dei loro fantastici occhi dilatate perché quando si vede la persona che si ama, la reazione dell'occhio è proprio questa: si dilata. 

Sam Puckett e Freddie Benson erano proprio una strana coppia: prima litigavano e un secondo dopo si ritrovavano a letto con un sorriso ebete stampato sulla faccia. 
Si detestavano e allo tempo stesso, si amavano. Ma appunto per questo, erano meravigliosi.

"Mi hai fatto perdere il lavoro, quindi... anche Mamma può perdere qualche volta!" Disse il ragazzo, prima di tuffarsi nel suo collo divorandolo di baci che poi si trasformarono in piccoli morsi che fecero gemere la bionda, facendosi graffiare la schiena e sentendo un brivido al tocco delle unghia sulla pelle del ragazzo. 
Lui le strinse la vita, e dopo portò la mano destra sotto la maglia rossa sentendo la chiusura del reggiseno che un attimo dopo fu aperta. 
All'improvviso, qualcosa di nero volò in aria, lasciando una Sam coperta, al petto, solo dalla maglia.

"Bene pervertito, vuoi giocare? Ok, abbiamo tutta la notte: giochiamo!" Lui la guardò sorridente, avvicinò la bocca al suo orecchio e, "Per me va bene; il gioco è iniziato." con questa voce roca, fece rabbrividire dalla testa fin ai piedi la ragazza.

Ed iniziarono a giocare rotolando sul letto per invertire i ruoli, attenti a non cadere, fin quando una maglia rossa volò per aria, rimanendo, accidentalmente, appesa sul lampadario spento della camera.
"Hai visto che hai fatto? Devi prendermela!" Disse Sam ad un Freddie impegnato a non guardare i suoi occhi, ma a ben altro che stava sul petto... "Dopo Sam, dopo... adesso ho da fare!" 
Fece scontrare i loro petti nudi, facendosi scaldare da una sensazione paradisiaca tale che fece tirare Sam la testa all'indietro e abbracciandolo ancor di più. 
Il contatto dei loro petti nudi era magnifico, magico.

La ragazza fu poi colta da un bacio, un bacio urgente.. passionale, così forte che temeva che il suo cuore esplodesse dai forti battiti d'amore. E si fecero trasportare dall'euforia, dalla passione, dal fuoco che per anni gli aveva tenuti in guerra: nell'odio e nell'amore. Portandoli ad una notte pazza, pazza perché fu lenta e poi selvaggia. 
Perché Sam & Freddie erano... così aggressivi, così violenti, così focosi, così... loro.
***************
La mattina dopo, alle dieci, un moro si svegliò dal solletico che sentiva al petto: era Sam, che con le sue unghie percorreva i suoi addominali e pettorali scolpiti. 

"Buongiorno, principessa Puckett. A quest'ora non saresti a dormire, visto che dormi fino all'una del pomeriggio?" Lei sorrise a lui. 
E aveva ragione, sembrava una vera principessa pur avendo i capelli disordinati dalla scorsa notte. "Si, ma... quando ti risvegli in un posto che non è la tua camera, coperta solo da un lenzuolo e con un nudo pervertito accanto, beh credo che non si dorme!" Gli rispose lei, alzando un sopracciglio ancora con quel splendido sorriso. 
"Vuoi fare colaz-" E proprio quando stava per cambiare argomento con il cibo, Freddie fu interrotto dal suono di una porta d'ingresso che si aprì.

"Freddie, sono a casa!" Era appena tornata sua madre dal lavoro. 
La coppia si guardò in faccia con gli occhi spalancati pieni di terrore. "Oh, merda! Vestiti, in fretta! Sta' lì finché non ti chiamo io!" Le ordinò il ragazzo, indicandogli di andare al bagno della camera. Lei annuì e sparì in bagno.

E proprio quando il moro alzò la cerniera dei sui jeans appena messi, sua madre comparve davanti alla porta. "Tesoro! Ti sei svegliato da poco?" Lui annuì e lo sguardo di Marissa cadde sul lampadario. 
"Freddie... perché sul lampadario c'è appesa una maglia rossa?" Chiese la donna, indicando il lampadario. Mentre stava per rispondere il ragazzo, la madre sgranò gli occhi sul pavimento, "Freddie! Cosa ci fa quel reggiseno per terra?" che poi guardò il figlio scioccata.

Freddie poteva ben vedere gli occhi della madre che erano in fiamme, stava per andargli contro ma fu interrotta da un piccolo rumore proveniente dal bagno. 'Oh, no... Sam!' Pensò il moro strizzando gli occhi e mordendosi il labbro inferiore per prepararsi ad una terza guerra Mondiale.
Ma fu troppo tardi per fermare Marissa, che un secondo dopo entrò in bagno. 
Ci fu un piccolo silenzio ma poi... "SAMANTHA PUCKETT!" un fortissimo grido materno echeggiò in tutto l'appartamento.

'Beh, in fondo... ne è valsa la pena!' Pensò lui facendo un sorrisetto che durò poco perché in seguito ci fu un urlo che, a parere del figlio, fu sentito per tutta Seattle.

...Perché Sam e Freddie pur essendo così diversi e strani, erano fatti l'uno per l'altra. Non c'era nessuna legge che lo diceva, era così e basta. Nessuno poteva separarli, nessuno poteva osare a dire che non erano perfetti insieme. Nemmeno la signora Benson, perché poi si arrese alla proposta di matrimonio che Freddie fece a Sam, qualche anno dopo.

____________The end________

----------------ANGOLO DELL'AUTRICE------------
...Ma saaaaalveeee bella genteeeeee!!! :D Allora, lo so e lo so: E' passato un po' di tempo dall'ultima one-shot che ho messo...! :( :/ E mi dispiace! Ma è per due motivi: La scuola (anche perché quest'anno ho gli esami) e... sono stata affetta dal "blocco d'autrice" (ovvero, essuna idea)! ...Fortunatamente, però ritornerò in pista e ho già qualche idea per Natale!! ;) Comunque, che ne pensate di questa?? :) Ditemelo lasciando una bella recensione! :) Oh, ed è fresca fresca di stampa perché è stata postata da poco sulla mia pagina Facebook chiamata "iParty with you.", per chi non ce l'abbia... lasci un bel like! ;)
Beh, che dire... scusate gli eventuali errori, un grandissimo kiss e abbraccio virtuale,
La vostra Purple Emotions (o anche Giò, per chi mi conosce in page)
   
 
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