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Autore: darkrin    12/10/2008    3 recensioni
[ Quarta classificata al contest: I diari degli eroi: Segreti e confessioni indetto da Alessia Heartilly e Solarial]
Questa volta la notte di Wutai aveva un odore leggermente speziato: cannella e fiori d’arancio e gioia e attesa.
Un odore piacevole da assaporare lentamente e in solitudine.
Una notte dal sapore speziato, Yuffie, Shelke e il sapore agrodolce di una confessione.
[ Theme Song: Waiting for the Sun – The Doors ]
[ Introspettivo ~ Malinconico ]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Yuffie Kisaragi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Waiting for you to come along.
Waiting for you to Tell me what went wrong.
This is the strangest life I've ever known.
Can't you feel it, now that spring has come?
That it's time to live In the scattered sun.”
  
Waiting for the Sun – The Doors
    
   
Waiting for the Sun
    
    
    
La notte era piena di luci a Wutai. Lampade ad olio rimanevano sempre accese ad illuminare la via ai viaggiatori e agli abitanti. Lì non era permesso perdere la strada.
A volte Yuffie avrebbe voluto perdersi, giusto per provare il gusto di ritrovarsi o di essere ritrovata. Ma non l’aveva mai fatto. Godo, suo padre, sarebbe morto di crepa cuore in sua assenza e lei gli voleva troppo bene per farlo preoccupare; o ferirlo in qualsiasi modo.
Durante la sua assenza Wutai le era mancato, con le sue luci e i suoi colori. E le era mancato anche suo padre. Quante volte aveva sognato di raccontargli tutto quello che le era accaduto, nei minimi dettagli, ma non l’aveva mai fatto. Si sarebbe preoccupato troppo e non l’avrebbe più lasciata partire.
Yuffie amava Wutai ma amava anche il mondo, fuori. Non voleva dirgli addio.
    
Questa volta la notte di Wutai aveva un odore leggermente speziato: cannella e fiori d’arancio e gioia e attesa.
Un odore piacevole da assaporare lentamente e in solitudine.
Yuffie, quindi, era sgattaiolata fuori dalla sua stanza per passeggiare. In pace.
I festeggiamenti ed i preparativi erano stati frenetici e l’avevano tenuta impegnata più di quanto avesse creduto.
Un leggero fruscio la fece voltare verso il boschetto, alle porte di Wutai, che stava lasciando.
Yuffie sorrise.
Davanti a lei c’era una ragazza, della sua età, con la pelle chiara e lunghi capelli scuri.
Chissà se assomigliava a Lucrezia, si chiese.
<< Ciao Shelke. >> affermò.
<< Sono venuta a ringraziare dell’invito. Non avreste dovuto. >>
<< Ciao Yuffie. Come va? >> ironizzò la ninja. << Non sono stata io ad insistere. >> Concluse più seria.
Shelke annuì:
<< Immaginavo. >>
Per un attimo calò il silenzio tra di loro. I grilli cantavano, le foglie frusciavano sotto la leggera brezza estiva e un ruscello gorgogliava, poco lontano.
Era l’aria che c’era quel giorno, quando Lucrezia era morta e con lei un po’ di Vincent, il ciclo si era chiuso, pensò Shelke.
Era ora della resurrezione.
<< Sono felice per voi. >> affermò alla fine.
Yuffie la fissò, scettica, con un sopracciglio alzato.
Era eloquente.
Shelke pensò con invidia che lei non era ancora in grado di farlo, chissà se ci sarebbe mai riuscita. Eppure, prima che il suo corpo crescesse improvvisamente si allenava tutte le mattine davanti allo specchio eppure non era servita a niente.
Era convinta che anche senza l’uso della parola la ninja sarebbe tata in grado di farsi capire da chiunque. Eppure Yuffie non smetteva mai di parlare e di riempire con la sua voce – viva, tremendamente viva – i vuoti altrui.
<< Ti capisco. Fosse successo prima, >> Shelke fece una pausa eloquente per dar peso alle sue parole; << non avrei potuto accettarlo. Ma ora, va bene così. >>.
<< Quinti non tenterai di strangolarmi nel sonno? >> chiese Yuffie con un sorriso birichino che le accarezzava le labbra.
Shelke rise.
Le cicale. La notte. La risata cristallina di Shelke.
Quella situazione aveva un che di magico e d’innaturale.
Di profondamente istintivo. Come il loro rapporto.
<< No. No. >> esclamò.
Yuffie annuì, soddisfatta. Poi, si ritrasse un attimo, in sé stessa. Rifletteva.
Shelke attese, pazientemente.
Fino a poco tempo prima, quando il Mako ancora la costringeva in un corpo di bambina, non avrebbe potuto sopportare tutto quello. Ma ora non era più la bambina che si sforzava di comportarsi da adulta: era un’adulta.
E non c’era niente di più bello.
Yuffie corrugò la fronte, mangiucchiandosi l’unghia del pollice, come una bambina nervosa.
Poi, si rilassò; aveva preso la sua decisione.
<< Io non volevo che tu venissi. >> affermò, esponendo le sue affermazioni con ampi gesti della mano. Con i piedi aveva cominciato a scavare un solco nel terriccio umido.
<< Lo so. >> rispose Shelke.
Yuffie annuì.
<< Il ricordo della bambina che eri e che disprezzavo era troppo forte. >> affermò.
E che odiavo, pensò Yuffie, ma questo se lo tenne per sé.
Non aveva più senso tirare fuori vecchi rancori; non erano più due bambine pronte a saltarsi al collo per un giocattolo, seppur bello.
Non avevano più l’età neanche per un diario segreto!
A quel pensiero la mente i Yuffie volò al suo ultimo diario e a quello che vi aveva scritto: ingiurie contro una certa bambina, sfoghi, piani per salvare un certo uomo dalla sua depressione e piani di conquista del mondo o, perlomeno, di tutta la Materia del mondo.
Ridacchiò tra sé e sé.
Shelke la guardò, sconcertata. Non sarebbe mai stata in grado di star dietro ai cambi d’umore improvvisi della ninja; questo era certo. E poi dicevano che era lei ad avere sbalzi ormonali.
Ma non se la prese.
Se anche Yuffie fosse stata pazza non era un problema suo, ora.
<< E tu disprezzavi me perché ero una bambina capricciosa e, nonostante ciò, ero un po’ Lucrezia e sapevo più cose di tutti su di lui. E lo facevo soffrire. L’ho sempre saputo. >> affermò Shelke con calma; << Tu mi odiavi, per questo. >>.
Yuffie boccheggiò, poi, rispose:
<< Non ho mai voluto capirti. Ne’ ci ho provato. Avrei dovuto, forse. Ma non ne ero in grado. >>
<< Neanche io. Ti ho detestato perché a differenza degli altri non mi trattavi con i guanti, come se fossi un vecchio lampadario di cristallo e detestavo loro perché lo facevano. >> continuò Shelke.
<< Ho sempre saputo che eri una persona con poche idee ma confuse. >> affermò Yuffie ridacchiando. << Eri insopportabile! >>
Shleke annuì, sorridendo.
<< Ogni volta che vedevo te e Vincent insieme mi chiedevo chi vedesse lui e quanto gli facesse male.>> affermò la ninja più seriamente.
<< Me lo chiedevo sempre anche io. >> rispose Shelke.
<< Eravamo due sciocche. >> concluse Yuffie.
Shelke annuì, senza ammettere di sentirsi ora un po’ più sciocca con una persona che non conosceva quasi per niente e che si era appena sposata con il suo primo amore.
Era una situazione quantomeno paradossale. Ma non per questo meno gioiosa.
E la notte era ancora lunga.
   
   
~ oOo ~
    
   
N/A:
Ho deciso che questa shot mi piace, ecco. E non solo perché è arrivata quarta al contest: I diari degli eroi: segreti e confessioni di Alessia Heartilly e Solarial, no. Mi piaceva – stranamente – anche prima.
E la cosa è strana soprattutto perché all'inizio la trama doveva essere completamente diversa.  L'idea di partenza  era di ambientare la shot all'Inferno dove si doveva svolgere un confronto tra  Yuffie e Lucreia. Alla fine l'ho bocciata e sono  passata a questa: un confrontro tra Yuffie e Shelke dopo il matrimonio della ninja con Vincent – la mia anima Yuffientine non si smentisce mai ... –. Ho cambiato i miei programmi anche perché volevo una trama più calda, estiva e allegra.
I personaggi, è vero, possono risultare OOC, ma, secondo me, sono solo maturati rispetto a Final Fantasy Dirge of Cerberus. Sono cresciuti, tutto qui.
Ringrazio ancora Alessia Heartilly e Solarial per i giudizi e per aver indetto il concorso. Faccio ancora i miei più sentiti complimenti ai partecipanti e ai podisti di cui mi riprometto, anche qui, di leggere le storie e di commentarle, anche, ecco. u_ù
Disclaimers: I personaggi appartengono tutti alla squaresoft o a chi ne dietene i diritti e la fanficion non è scritta a scopo di lucro. Nessuna violazione del copyright è da ritenersi intesa.
   
Ja ne
   
- darkrin
   
 
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