Anime & Manga > Captain Tsubasa
Segui la storia  |       
Autore: Ai_1978    13/10/2014    6 recensioni
…Dreams are my reality…
Chi non ricorda almeno il ritornello della famosa canzone “Reality” di Richard Sanderson che fu colonna sonora del film del 1980 “Il tempo delle Mele”?
Bene, la citazione è voluta perché è proprio di questo che parla questa storia: l’amore tra adolescenti.
Inutile dire che si colloca temporalmente come prequel di “The Eye of the Tiger”
Vista l’età dei protagonisti, anche il rating è cambiato… da “Rosso” ad un più tenue “Arancione”. Tutto molto più soft… ma non per questo meno intenso.
Grazie fin da ora a tutti coloro che mi daranno di nuovo fiducia, leggendo ciò che scrivo.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Nuovo personaggio, Taro Misaki/Tom, Tsubasa Ozora/Holly
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Il mito delle Metà'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 22: IL COMPLEANNO DI UNA DONNA
 
Vivien si rigirò nel letto.
La luce filtrava dalle persiane della finestra.
Era già giorno, che ore erano?
Guardò la sveglia: le 8:30. Perfetto: poteva crogiolarsi tra le lenzuola ancora un po’. Era estate e lei era in vacanza.
Si girò su un fianco e richiuse gli occhi.
Improvvisamente la porta della sua camera da letto si spalancò. La ragazza sobbalzò per lo spavento, vedendo una figura scura e rapidissima che saltava sul suo letto facendo tremare rete e materasso.
-BUON COMPLEANNO VIV!- esclamò la voce allegra di suo cugino.
Stropicciandosi gli occhi, la ragazza rispose con la voce ancora un po’ impastata: -Holly? G-grazie…-
Il ragazzo la abbracciò e disse esultante: - Ecco il tuo regalo.-
Regalo?
Questa poi!
Svegliandosi completamente prese dalle mani di Oliver il pacco incartato in una graziosa carta floreale sui toni del rosa.
Aprì la carta e comparve un mini-abito estivo.
Era… bello!
Come era possibile?
Senza nascondere lo stupore Vivien balbettò: -Ma è… è… fantastico!-
Holly la guardò male: - E certo! Mica ti faccio un regalo brutto, scusa!-
Lei, accorgendosi di essere stata scortese, si corresse immediatamente: -No, beh… certo! Solo che non pensavo tu avessi tanto buon gusto in fatto di abiti femminili.-
Holly si grattò la nuca, imbarazzato e confessò: -L’ha scelto Patty. Il regalo è anche da parte sua.-
Ah, ecco.
Adesso la cosa aveva molto più senso.
Suo cugino proseguì:- Cosa aspetti? Provatelo! Vediamo se abbiamo azzeccato la taglia… altrimenti devo correre a cambiarlo.-
-Ok.- acconsentì lei e saltando fuori dal letto incominciò a spogliarsi la corta camicia da notte.
Oliver arrossì e protestò: - Ma cosa fai? Aspetta almeno che io mi volti, per la miseria!-
La ragazza lo guardò con assoluto distacco: - Quante storie che fai… come se non mi avessi mai visto in mutande. Da bambini facevamo addirittura il bagno insieme.-
Il ragazzo, girato di spalle, confermò: - Appunto. Da bambini… adesso non è più molto il caso.-
-Già!- ridacchiò lei infilandosi il vestito nuovo e guardandosi allo specchio.
Era perfetto.
Le stava una meraviglia.
-Puoi voltarti, cuginetto.- suggerì, poi chiese: - Come sto?-
Oliver sorrise compiaciuto: - Ho proprio scelto bene. Sei meno brutta del solito… -
Per tutta risposta Vivien gli lanciò una ciabatta urlando: - Cretino!-
Lui con un balzo felino schivò e si diresse verso la porta strillando: -Sei una vanitosa, Viv! Non ti darò mai la soddisfazione di farti un complimento!-
Scendendo le scale, Oliver sentì sua cugina imprecare qualcosa di irripetibile nei suoi confronti.
Sorrise divertito: la solita!
Crescendo era davvero diventata molto bella, doveva ammetterlo. Tutti i suoi amici non facevano altro che ripeterglielo.
Era addirittura riuscita a conquistare Benji, che da quando stava con Vivien sembrava essere diventato un'altra persona.
Ma dopotutto, la sua cuginetta, nonostante l’aspetto, rimaneva ancora una ragazzina molto immatura.
Una bambina.
 
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
 
Cosa aveva in mente Benji?
Vivien se lo stava chiedendo da tutto il giorno.
Quando lui al mattino l’aveva chiamata per farle gli auguri si era rifiutato categoricamente di svelargli i suoi progetti per la serata. Le aveva semplicemente detto: - Passo a prenderti alle 18:00… e mi raccomando, non vestirti troppo elegante.-
Poi basta.
Mistero assoluto.
Non era più riuscita a cavargli mezza parola, nonostante avesse tentato di convincerlo in tutti i modi.
Ok… ormai era quasi ora.
Si rimirò nello specchio: aveva indossato il vestito nuovo che le avevano regalato Patty e Holly e un paio di sandali con le zeppe di sughero.
Carino, ma niente di impegnativo.
Sentì suonare il campanello e corse giù dalle scale, mentre sua zia apriva la porta.
 
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
 
-Metti questo.- disse Benji porgendole un casco.
-Andiamo in moto?- chiese lei con un filo di preoccupazione.
Non amava molto le moto, le mettevano angoscia.
Inoltre Benji, nonostante (vista l’età) potesse guidare soltanto un 125cc, aveva il brutto vizio di correre un po’ troppo.
Il portiere le rispose: - Sì, perché? Il posto dove voglio andare è troppo lontano per arrivarci a piedi.-
Lei fece un broncio: - Sai che non mi piace andare in moto.-
Lui la cinse con un braccio: - E dai Splendore! E’ necessario se vuoi che io ti faccia la sorpresa che ho in mente. Ti prometto solennemente di andare piano.-
-Ci credo poco… ma accetto.- si arrese Vivien infine.
La ragazza si infilò il casco, mentre Price si sedeva in sella invitandola: - Forza, sali.-
Con un po’ di incertezza prese posto dietro al SGGK: dove doveva mettere le mani? L’istinto le diceva di abbracciare stretto il ragazzo di fronte a lei… nel dubbio chiese: - Dove mi attacco?-
Benji sorrise: - A me… oppure al serbatoio. Dove preferisci.-
Visto che Vivien non aveva la più pallida idea di dove fosse il serbatoio, cinse la vita del fidanzato. Così a occhio le sembrava la soluzione più piacevole.
Lui mise in moto e prima di partire le diede un altro suggerimento: - Mi raccomando: seguimi in curva, altrimenti ci sbilanciamo.-
Seguirlo in curva. Cioè?
Si prospettava un viaggio complicato.
Recitando mentalmente una preghiera appoggiò la testa alla schiena del suo portiere.
 
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
 
-Eccoci qui.- proclamò Benjamin spegnendo il motore.
Vivien scese dalla moto e si sfilò il casco.
Dove erano?
Al mare… un tratto di costa che lei non conosceva.
-La spiaggia di Nantame mi è sempre piaciuta. E’ così isolata dal resto del mondo… L’ideale per una serata intima.- le spiegò il ragazzo abbracciandola.
Vivien osservò il paesaggio: il mare si stendeva placido, la spiaggia era dorata. In fondo si intravedeva un’altissima scogliera.
Qualche gabbiano che volava nel cielo e alcune nuvole lievemente arrossate dalle prime luci del tramonto completavano il quadro.
Estremamente romantico.
-E’ bellissimo!- commentò estasiata.
-Mai quanto te.- disse lui stringendola più forte e cercandole la bocca.
Lei lo lasciò fare, sopraffatta da tanta galanteria.
Quando lui si staccò disse: - Hai fame? Mangiamo qualcosa?-
Vivien lo scrutò senza capire: - Mangiare? Ma dove? Come?-
Il SGGK si diresse verso la moto, aprì il bauletto  ed estrasse una borsa frigorifera. -Ho pensato a tutto, cosa credi!-
La ragazza non credeva ai propri occhi: - Un pic-nic sulla spiaggia? Per me?-
Lui sorrise, accarezzandola.
-Andiamo…- propose poi, prendendola per mano e aiutandola a scavalcare la recinzione, per poi avviarsi a piedi sulla sabbia.
 
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
 
Più che un pic-nic era stata una cenetta degna di un ristorante “tre stelle Michelin”.
I cibi costosissimi e raffinati che Benjamin Price era stato in grado di far comparire da una semplice borsa frigorifera avevano dello straordinario.
Vivien sedeva al fianco del ragazzo, accarezzandolo: - Grazie Benji. E’ stato il più bel compleanno della mia vita.-
-E non è ancora finito. – aggiunse lui, frugando nella solita borsa che ormai per Vivien aveva la stessa funzione di quella di Mary Poppins.
-Chiudi gli occhi.- le chiese.
Lei lo fece.
Sentì che lui armeggiava con qualcosa e poi sentì il suo tocco intorno al collo.
Spalancò istintivamente le palpebre e si ritrovò il viso di Benji a pochi centimetri che le sussurrava: - Buon compleanno, Splendore!-
Ma cosa…
Sentiva qualcosa di nuovo intorno al collo… qualcosa che prima non c’era.
-Benji, cosa mi hai messo?- chiese esitante.
Lui la guardò divertito: - Scoprilo da sola. Hai sicuramente uno specchio in borsa.-
Vero: l’aveva.
Lo estrasse, lo aprì e si guardò.
OH MIO DIO.
 
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
 
Il portiere vide gli occhi della fidanzata sgranarsi per lo stupore.
Le labbra di lei contrarsi in un sorriso.
Beh, evidentemente il suo regalo le piaceva.
 
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
 
Un diamante!
Benji le aveva regalato un diamante!!
E neanche tanto piccolo…
Vivien osservava il punto luce in oro bianco che le pendeva dal collo, ancora incredula.
Si voltò verso il portiere e, troppo emozionata per connettere frasi sensate, chiese: - Ma è vero?-
Il ragazzo scoppiò a ridere: - No! E’ un fondo di bottiglia!... ma che domande sono? Certo che è vero!-
-Oh porca puttana!- commentò lei.
Lui trovò l’affermazione parecchio divertente: - Non è esattamente la reazione che uno si aspetta quando regala un diamante alla fidanzata… ma la prenderò come una dimostrazione di affetto.-
Vivien, imbarazzata, si scusò: - Mi dispiace! Solo che sono ancora un po’ scossa… non me l’aspettavo proprio…-
Lui le si fece più vicino: - Ti illumina i viso, lo sai?-
Detto questo la baciò, facendola stendere sulla sabbia.
Lei rispose a tocco infuocato di quelle labbra abbandonandosi completamente.
Gli infilò le mani sotto la T-shirt, accarezzandogli la schiena, mentre il ragazzo con la mano le toccava una coscia salendo sempre di più.
Ad un tratto lui si staccò dalla sua bocca guardandola con intensità: -Vivien…- sussurrò.
Lei sorrise, bellissima e invitante.
Le appoggiò le labbra sul collo, inspirando il profumo della pelle mentre la baciava.
Con la mano destra cercò la sua femminilità tra le cosce.
La sentì tremare.
La cosa gli diede un immenso piacere.
La desiderava, più di qualsiasi cosa al mondo. Non poteva più aspettare.
Con voce colma di desiderio le disse: - Ti voglio. Voglio che tu stasera sia completamente MIA.-
p Lei lo guardò con occhi ardenti e preoccupati allo stesso tempo, ma inaspettatamente rispose: - Anche io ti voglio, Benji.-
A lui non parve vero.
Aveva acconsentito?
Ad ulteriore conferma la ragazza si tirò a sedere e si sfilò il leggero vestito estivo, rimanendo in biancheria intima.
Lui, quasi in contemporanea, si tolse la maglietta.
Si abbracciarono e Benji completò l’opera facendo sparire in pochi secondi reggiseno e slip di lei.
La contemplò nuda e bellissima.
Si abbassò i pantaloni e se ne liberò.
Fece lo stesso coi boxer.
Si sdraiò su di lei che lo accolse tremante.
Lui fraintese: - Non aver paura…- le sussurrò -Non ti farò male. Te lo prometto.-
Lei lo corresse con voce rotta ed esitante: - Non è paura, portiereè desiderio.-
Quelle parole scatenarono in Benjamin Price un’ondata di  pura passione.
Delicatamente le allargò le gambe con una mano e incominciò a farsi strada dentro di lei, con dolcezza.
 
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
 
Non aveva fatto male.
Per niente.
E non c’era nemmeno sangue.
Erano tutte leggende metropolitane, allora!
Fare l’amore la prima volta non era poi quell’esperienza cruenta e dolorosa che si immaginava.
Anzi!
A lei era piaciuto un sacco.
Si sentiva diversa: si sentiva una donna.
La donna di Benjamin Price.
Suonava bene.
Raggiungere l’apice insieme a Benji era stato a dir poco perfetto… e anche al suo portiere doveva essere piaciuto a giudicare dall’espressione beata e soddisfatta che aveva dipinta sul bel volto.
Accarezzandolo ripensò a quanto era appena accaduto, alle sensazioni provate.
Sentire il SGGK dentro di sé era stato… intimo, appagante… le era sembrato addirittura naturale.
Vederlo muoversi, ansimare… sentire il suo fiato caldo, le sue mani che la toccavano spasmodicamente.
E guardarlo negli occhi mentre insieme raggiungevano l’orgasmo… e vedere quei profondi occhi grigi con le pupille dilatate che pian piano diventavano sempre più vacui e appannati.
E infine sentirlo accasciarsi mentre entrambi riprendevano coscienza dei propri corpi e dei propri sensi.
Ma che meraviglia!
A saperlo prima che era così…
La voce di Benji la riportò alla realtà: - Viv…-
-Dimmi.-
Lui si sollevò su un gomito a guardarla e le chiese: - Allora? Come ti senti? Dimmi almeno come è stato… ti è piaciuto?-
Lei gli sorrise seducente e lasciva.
Poi con uno scatto gli fu sopra: - Rifacciamolo. Subito. Ma stavolta comando io!-
Lui spiazzato da tanto spirito di iniziativa rispose: - Lo prenderò come un “sì mi è piaciuto”.- poi rise, cingendole i fianchi: - E, siccome sono molto generoso, stavolta ti lascio anche comandare, visto che è il tuo compleanno… ma non prenderci l’abitudine.-
-Lo vedremo…- mormorò lei chinandosi a baciarlo.
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Captain Tsubasa / Vai alla pagina dell'autore: Ai_1978