23 Marzo 1986



Ricordo come se fosse stato ieri. Avevo dieci anni e fui obbligato ad accompagnare la mamma dai nuovi vicini di casa. Due neo sposini con una bambina di cinque mesi.

Quando arrivammo alla porta, prima di suonare, la mamma si passo una mano tra i capelli, mentre con l’altra reggeva una torta con fragole e panna davvero deliziosa.

Un uomo molto giovane ci sorrise aprendo la porta.

-Buon giorno.-

-Salve, sono la vostra vicina di casa, volevo darvi il benvenuto.- disse mia madre.

-La ringrazio molto! Prego entri pure, si accomodi.-

Lasciai mia madre parlare con quel signore e iniziai a curiosare in giro.

-Ville, non combinare casini.-

La guardai male, mi aveva preso per un bambino?

Una signora bruna usci dal corridoio con una carrozzina che lasciò vicino al divano e dopo avermi salutato con una carezza in testa andò da mia madre.

Indisturbato andai verso la carrozzina curioso e, quando finalmente raggiunsi la meta, trovai due occhioni blu fissarmi e poco dopo un urlo felice uscì dalle labbra rosee.

Rimasi incantato a fissarla. Era bellissima, un pò pelata forse, ma davvero bella.

-Posso prenderla?-

-Ma certo piccolo- disse la signora avvicinandosi.

Mi sedetti sul divano e la signora mise quel dolce tesoro tra le mie braccia.

Mi sorrise radiosa e poco dopo diventando leggermente rossa mi vomito addosso.

-Oddio mi dispiace, ha da poco finito di mangiare.- disse prendendola.

Quello è stato il primo incontro con la mia piccola peste, la mia piccola Rose.

Da quel momento non ci separammo più, ogni anno il 25 Ottobre, nonostante gli impegni, cercavo sempre di liberarmi per poter festeggiare il compleanno della piccola Rose.

Ogni anno sempre più bella, e ogni anno ne ero sempre più innamorato.



25 Ottobre 2014



-Ville! Dove ti sei cacciato vecchiaccio!-

-Io vecchio?- chiedo sconcertato uscendo dal cespuglio dove mi ero nascosto.

-Alla tua età e ancora fai questi scherzi!- mi sfotte con un sorriso sulle labbra ora truccate di rosso e così invitanti.

-Rose…Rose..- dico prendendola per i fianchi. – Non si trattano così i grandi!-

Solleva la testa per guardarmi e inclinandola mi fa una linguaccia.

-Ma tu non sei grande… sei VECCHIO!- dice scoppiando a ridere.

-Ah si?-

-No! Non ci provare!- dice ammonendomi con un indice.

-Siii.-

-No! NO! Ville ODDIO!-

La isso sulla mia spalla e correndo rientriamo in casa.

-Buon compleanno Rose, 28 anni!-