-Annabeth, quel simbolo, in lingua druida, è il nome di Cailleach, la nostra divina, dea della morte- Disse Luke.
-Cosa vuol dire? E’ un brutto segno?- Chiese Annabeth, spaventata.
Non mi piaceva quel tipo. Ok, probabilmente se ero, eravamo ancora vivi era anche grazie a lui, ma era pur sempre un druido, e da quel poco che sapevo dei druidi, non sono persone affidabili. Tuttavia, sapeva pur sempre qualcosa su quel simbolo.
-Puoi rimuoverlo?- Chiesi allora.
-No, questo è marchio quadrevacolare, serve per evocare divinità e dev’essere applicato su due persone. Una volta comparso, esistono solo due modi per farlo scomparire: evocare la divinità, o uccidere una delle due parti, o almeno queste sono le mie conoscenze. E penso che tutti qui sappiamo chi è la seconda parte- Ci spiegò il druido.
-Non può essere così, ci deve essere un altro modo, non ho intenzione di evocare una dea che distruggerebbe tutti a vista, e ancor meno voglia ho di uccidere Rachel. Cerchiamo un altro modo- Urlò Annabeth alterata.
La situazione diventava sempre più calda, e non avevo intenzione di far preoccupare Annabeth più di tanto, non adesso che ci eravamo appena ritrovati.
-Ok sentite, forse è meglio se per stasera andate a mangiare e domani penseremo a come risolvere questo problema- Concluse Luke.
L’avrei proposto io ma lui mi anticipò. Decisi quindi di dargli ragione.
-Certo, facciamo così- Dissi io prendendo Annabeth dalle spalle, coprendole il polso, e baciandole sulla fronte. –Andiamo- Le ribattei.
Lei non mosse bocca, ma mi seguì comunque. Quella sera, fecero una sera in onore del mio ritorno, ma non successe nulla di così strano, tuttavia decisi, col permesso di Chirone, di far dormire Annabeth con me, alla casa di Poseidone, era rimasta letteralmente traumatizzata da quella notizia, ed entrambi avevamo bisogno dell’altro in quel momento.