Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: teddina_00    13/10/2014    1 recensioni
Cosa ci può essere di bello in un giorno di pioggia?
Semplice: può nascondere quello che gli altri potrebbero notare in una giornata di sole.
Che cosa? Le lacrime.
Ma è sempre così?
Dalla storia:
«Ti ho chiesto perché stai piangendo» disse il ragazzo facendo un passo verso di lei tenendo in mano l'ombrello blu scuro.
«I-io non sto piangendo» fece eco la ragazza tirando su lievemente con il naso.
«Si invece» rispose lui prontamente continuando a fissarla con i suoi occhi grigi.
«Non puoi saperlo..sta piovendo» ribatté prontamente la ragazza nel tentativo di non fargli capire che stava davvero piangendo.
«Vero. Ma hai dimenticato una cosa. La pioggia nasconde le tue lacrime, ma non nasconde il dolore che provi»
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

Incontro sotto la pioggia .....




Correva sotto la pioggia incurante degli sguardi che la gente gli riservava. La guardavano come se fosse impazzita, la giudicavano male e nessuno la capiva.
I vestiti erano inzuppi d'acqua ma lei non importava continuava a correre sotto la pioggia, voleva dimenticare, voleva che tutto intorno a lei sparisse lasciandola sola.
Voleva dimenticare quello che aveva appena visto, non voleva credere a quello che aveva visto, ma purtroppo era vero e lei non poter fare nulla per poter rimediare.. ne poter tornare in dietro nel tempo per evitare di vedere quella sgradevole scena che si era trovata davanti agli occhi.
Senza rendersene conto raggiunse il parco, dove da bambina giocava spesso con i suoi amici.
Il parco era deserto a causa della pioggia cessante ma a lei non importava, voleva starsene da sola. Raggiunse l'altalena che oscillava lentamente a causa del vento, si sedette sopra dondolandosi lentamente. I capelli lunghi neri le si erano attacati al viso, i vestiti completamenti aderenti al corpo esile e minuto..e lo sguardo perso nel vuoto la facevano sembrare una bambola priva di vita. Gli occhi color caramello erano spenti, non avevano più quella luce che gli distingueva dagli altri, erano semplicemente due occhi color caramello comuni, ma resi lucidi dalle lacrime che venivano nascoste dalla pioggia.
Per questo lei preferiva piangere sotto la pioggia..perchè può nascondere le tue lacrime e nessuno può vederle.
Ormai era scesa la sera, le strade cominciavano a diventare deserte..e le luci delle case lì intorno cominciavano ad accendersi. Poi intravide una macchina fermarsi davanti ad una casa, la osservava come rapita fin quando non vide scendere dall'auto un uomo che molto probabilmente era tornato a casa dal lavoro. Poi vide una figura piccola, un bambino correre verso quest'ultimo..che prontamente si inginocchiò e lo prese in braccio dandogli in bacio sulla guancia.
Si sentirono le risa del bambino echeggiare per tutto il parco, e qualche secondo dopo uscì una donnacon un grembiule legato in vita.. e dando un veloce bacio al marito entrarono tutti e tre in casa con il sorriso.
Ma non si erano accorti di lei.
I rintocchi del campanile segnarono le undici di sera e sapeva che prima o poi doveva tornare a casa ma non ne aveva la forza, non voleva tornare lì.
«Perché piangi?» chiese una voce alle sue spalle facendola sussultare.
La ragazza si voltò verso il suo da dove proveniva quella voce calda e profonda, e di certo non si aspettava di trovarsi di fronte un ragazzo che all'incirca avrà avuto venticinque-ventisei anni con i capelli neri scompigliati e gli occhi grigi..come il tempo che c'era il quel momento.
«Co-come?»
«Ti ho chiesto perché stai piangendo» disse il ragazzo facendo un passo verso di lei tenendo in mano l'ombrello blu scuro.
«I-io non sto piangendo» fece eco la ragazza tirando su lievemente con il naso.
«Si invece» rispose lui prontamente continuando a fissarla con i suoi occhi grigi.
«Non puoi saperlo..sta piovendo» ribatté prontamente la ragazza nel tentativo di non fargli capire che stava davvero piangendo.
«Vero. Ma hai dimenticato una cosa. La pioggia nasconde le tue lacrime, ma non nasconde il dolore che provi» La ragazza rimase pietrificata nell'udire quelle parole, non pensava che qualcuno potesse notare il suo dolore o le sue lacrime sotto la pioggia, nessuno lo aveva mai fatto.
Ad un tratto non sentì più la pioggia addosso e alzando lo sguardo capì il motivo.
Il ragazzo la stava riparando con il suo ombrello e continuava a guardarla con occhi preoccupati.
«Dovresti cambiarti o ti ammalerai» le disse dopo qualche minuto mentre continuava a tenere l'ombrello sulle loro teste.
«Non m'importa..»
Il ragazzo emise un sospiro.. prima di porgerli la mano, la ragazza lo guardò per qualche minuto indecisa sul da farsi poi afferrò a mano del ragazzo alzandosi dall'altalena.
«Come ti chiami?» gli chiese una volta che i suoi occhi furono a contatto con i suoi.
«Margaret» rispose in un sussurro, fissando gli occhi grigi del ragazzo che rispecchiavano il cielo i quel momento.
«Io sono James..» le disse porgendole un sorriso «vuoi che ti accompagni a casa?» le chiese premuroso.
«No» rispose facendo diventare di nuovo gli occhi lucidi di lacrime..ma questa volta Jemes poteva vederle benissimo, l'ombrello li riparava dalla pioggia e le sue lacrime erano be visibili.
Margaret si portò le mani in volto per impedire che lui la vedesse piangere, ma quando sentì due mani calde afferrare i suoi polsi Margaret abbassò le mani scontrandosi di nuovo con gli occhi di James.
«Non ti chiederò il motivo per cui non voi andare a casa ma ti devi cambiare o ti ammalerai, quindi dimmi..hai un posto dove puoi andare?»
Margarte scosse la testa e singhiozzò.
«Non preoccuparti.. e grazie per questi minuti mi hai fatto stare bene» disse facendo un sorriso debole, ma Margaret in quei pochi minuti era stata bene e aveva quasi dimenticato il suo dolore.
Stava per andarsene ma Jemes la bloccò prendendola per il polso facendola voltare di nuovo verso di lui.
«Ti rivedrò?» chiese fissandola negli occhi color caramello che adesso avevano ripreso leggermente lo scintillio che li caratterizavano.
Margaret questa volta sorrise davvero a Jemes per poi sussurrare quelle parole che sembravano davvero una promessa.
«Cercami sotto la pioggia..io sarò sempre lì» 


***** 
Angolo Autrice:
Allora è da ieri che piove initerrottamente e non so perchè mentre fissavo la pioggia dalla finestra e mi è venuto in mente questo.
Per ora è una one shot ma chissà che magari potrebbe diventare una storia..vedremo...
un bacio 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: teddina_00