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Autore: Ninechka    13/10/2014    3 recensioni
Eccovi una raccolta di sette one-shot in occasione della SouMako Week (dal 13 al 19 Ottobre), tutte con Prompt diversi ma con una trama di fondo~ ce n'è per tutti i gusti! (?)
(possibili accenni a RinHaru e ReiGisa)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Makoto Tachibana, Sosuke Yamazaki, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Quel film non troppo terrificante
Prompt: Angst/fluff
Altri personaggi: Haruka Nanase, Rin Matsuoka, Rei Ryugazaki, Nagisa Hazuki
Credits: immagine
Nina’s Corner: Salve a tutti! *^* Stavolta mi cimenterò in una nuova avventura: una raccolta di 7 fanfiction SouMako, in occasione della SouMako Week (che va dal 13 al 19 Ottobre) lanciata su Tumblr. Oggi, come potete vedere, si parte con la prima fic. Spero vi piaccia <3

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Makoto i film horror li detesta con ogni fibra del suo essere. Al solo sentirli nominare, gli si rizzano i capelli, gli viene la pelle d’oca, gli occhi schizzano per tutto l’ambiente in cerca di un modo in cui fuggire rapidamente e trema come un cellulare tartassato di notifiche.
Ma se in un gruppo di sei persone tre dicono di si e due che è indifferente, quanto potrà mai cambiare le cose un categorico e solitario “no”?

E suo malgrado, eccoli in sala. Seguendo i biglietti, Haruka e Nagisa erano capitati alla fila M, in alto, Rin e Rei alla fila H, al centro, e Makoto e Sousuke alla fila D, praticamente quasi in braccio allo schermo. E per quanto abbia provato a cambiare il biglietto con uno della comoda postazione nella toilette, nulla aveva funzionato, e ora aveva il cuore a martellargli in petto e non era cominciata neanche la pubblicità.
Yamazaki, al suo contrario, sembrava tranquillo, forse annoiato, e perdeva tempo facendo chissà cosa col cellulare. Dovette smettere poco dopo poichè le luci vennero spente facendo sobbalzare il castano al suo fianco.
« Certo che ne hai, di fifa. » se la rise il bruno intascando il cellulare.
« N-n-non è vero!! » ribattè il castano cercando di sembrare irritato, con il risultato di quasi moltiplicare le risate dell’altro. Al povero Tachibana non restò che sospirare imbarazzato e chiudere la questione, mentre gli occhi chiari di Yamazaki erano attenti al suo viso, senza che questi se ne accorgesse.

Il film iniziò con la sala non troppo gremita e la loro fila fortunatamente vuota, ma se quel dolby surround risultava alle volte fastidiosamente alto, Makoto l’apprezzò dopo poco: poteva urlare quanto voleva, senza risultare stridulo ed imbarazzante. Sousuke, dal canto suo, in certi punti non poteva dirsi d’accordo, ma non contestava perchè troppo preso a ridere delle sue urla e, a volte, sobbalzare appena per i colpi di scena troppo improvvisi.
Ad un certo punto, però, il sangue del più grande sembro gelarsi: Makoto aveva le lacrime agli occhi e tremava come una foglia. “Possibile che abbia così tanta paura?! E’ solo un film!!” pensò quasi infastidito. Ma infastidito da cosa? Dall’assurdità della cosa? No, perchè non erano affari suoi.
Erano quelle lacrime il problema: su un viso così bello non doveva esserci altro che il sorriso. E anche se al solo pensarci si sarebbe dato del mollaccione, ci passò sopra, determinato a cancellare quell’espressione terrorizzata. E il metodo che voleva usare era uno solo.

Il film era arrivato nel momento clou, e di sottofondo c’era una musica che accresceva a pari passo con la tensione. Le dita di Makoto a stringere con forza i braccioli e gli occhi puntati sul grande schermo.
Sousuke si protese appena verso l’altro - che assorto com’era non se n’era accorto - indugiando appena: se non fosse stato d’accordo? Se l’avesse detto agli altri poi? “Ah beh, chi se ne frega” si disse il bruno, prendendogli poi il viso tra le mani, facendolo voltare verso il proprio.

Gli occhi di Sousuke quasi si persero in quelli confusi del castano.
Le mani andarono a coprirgli gli orecchie, così che sentisse il meno possibile.
La fronte del più grande si poggiò su quella dell’altro, e in breve tempo la distanza tra le loro labbra divenne nulla, con sorpresa del più piccolo, che comunque ci mise poco a ricambiare ed aggrapparsi con forza alla sua schiena.
Chiusi gli occhi, il film scomparve totalmente dalla mente di Tachibana, il rumore che sentiva - i bassi del surround e le urla degli spettatori - diventava di sottofondo come fosse una strana musica. L’unica cosa al centro della sua mente era quel dolce e morbido calore che sentiva da Sousuke e poi in sè stesso, quasi glielo stesse passando come una coperta calda.

« Che figata di film!! » rise Rin, una volta fuori dal cinema.
« La scena dell’accetta è stata troppo spettacolare! » convenne Nagisa, stringendosi al braccio di Rei con un certo entusiasmo.
« Gli effetti speciali non erano questo granchè, però. » sbuffò Ryugazaki. Haruka si voltò a guardare Makoto, in attesa di uno dei suoi soliti lamenti circa il dubbio gusto degli amanti del genere, ma non arrivò nulla di tutto ciò. Tachibana era silenzioso, assorto in qualche pensiero.
« Mako-chan? Perchè non dici nulla? » chiese Nagisa, che aveva avuto la stessa premura di Nanase nel girarsi verso il castano in attesa di farsi grosse risate.
« Hai perso la voce a furia di strillare? » sghignazzò il rosso, e solo allora il dorsista era tornato tra loro.
« A me il film è piaciuto. » disse semplicemente, mentre tutti ribattevano con versi sorpresi e spiazzati.

Chissà se intendeva davvero il film oppure...?
Il piccolo sorriso che riservò a Sousuke lontano dagli altri sguardi fu una risposta più che esauriente.
   
 
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