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Autore: LadyMikaelson    13/10/2014    1 recensioni
Storia inventata dalla 2x01 di The Originals!
"Il mio amore per loro mi avevano trascinata alla morte grazie al mio sangue erano ciò sono oggi: forti,invincibili,belli,potenti e immortali hanno strappato la mia anima legata su una pietra fredda ricordavo bene quando in punto di morte gli giurai vendetta il suo sguardo malefico e divertito mentre mi guardava morire,il mio odio per lei era sempre cresciuto durante la mia prigione.
Ero stata un anima senza pace ma avevo fatto crescere il mio odio e la mia vendetta."
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davina, Elijah, Klaus, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                      The Originals of blood revenge.
 
- Pilot
 
Mille anni fa mi ero innamorata di due ragazzi avevo già conosciuto la sofferenza che portava l’amore anche se avevo 17 anni avevo dato al mondo un figlio e per mia fortuna ero riuscita a scappare portandolo in salvo,li amavo molto tutti e due erano speciali per me avevo fatto la mia scelta quando ero andata di corso nella loro casa per dirglielo mentre la loro madre aveva risposto alla mia lettera facendomi entrare in una trappola.
Il mio amore per loro mi avevano trascinata alla morte grazie al mio sangue erano ciò sono oggi: forti,invincibili,belli,potenti e immortali  hanno strappato la mia anima legata su una pietra fredda ricordavo bene quando in punto di morte gli giurai vendetta il suo sguardo malefico e divertito mentre mi guardava morire,il mio odio per lei era sempre cresciuto durante la mia prigione.
Ero stata un anima senza pace ma avevo fatto crescere il mio odio e la mia vendetta.
Ed adesso sono passati quattro mesi da quando sono riuscita a sfuggire dall’altro lato entrando nel corpo dell’ancora adesso posso sentire il vento di nuovo il sole che mi accarezza il viso potevo davvero vivere e potevo davvero completare la mia vendetta.
La guerra stava per iniziare.
 
Camminai agile sui tacchi per le strade di New Orleans mentre passavo i passanti si giravano per guardarmi con la bocca aperta sorrisi di più,non tante cose erano cambiate da quando ero ritornata in vita avevo imparato molte cose e i comportamenti moderni era stato facile imparare tutto,prima di scappare dalla mia prigionia avevo scoperto che Esther era riuscita a scappare prima che tutto crollasse sapevo già dove trovarla o di chi si fosse impossessata ormai non provavo più amore per quei due ragazzi che mi avevano fatto battere il cuore che mi avevano fatto illudere come una stupida. Provavo solo odio e vendetta non riuscivo più a provare altro.
Rallentai il passo guardando i musicisti che suonano un pezzo blues mi fermai del tutto sorridendo da quando ero ritornata in vita poche cose mi piacevano molto una di questa era la musica era piacevole sentirla l’ascoltavo ogni ora,mi rilassava ogni volta che facevo il bagno presi il mio portafoglio lasciando qualche mancia a quei signori che lavorano giorno e notte dando anima e vita alla città.
-Merci madame.- disse uno di loro facendo un inchino togliendosi il capelli risi dolcemente dicendo che lo facevo con piacere.
Continuai con passo rilassato godendomi la bella giornata di sole presi un foglio dove c’era scritto l’indirizzo della mia nuova casa mi avvicinai all’agente immobiliare sorridendogli cortese guardando l’enorme palazzo mi fece passare per prima e poi andammo all’ultimo piano dove c’era un enorme appartamento arredato il suo stile era tra l’antico e il moderno entrai per prima osservando bene davanti a me aveva un enorme vetrata con balcone che aveva come panorama la città,l’uomo continuava a parlare della casa l’ascoltai a malapena avvicinandomi subito al balcone guardai davanti a me e sorrisi notando che il posto che mi interessava si vedeva perfettamente.
-Si fermi signor Smith.- dissi girandomi guardandolo nei occhi sorridendogli. –ho deciso che prendo questo è molto ampio e ha una bella vista sulla città-.
L’uomo mi guardò facendo quasi uscire gli occhi dalle orbite poi si compose quasi subito quasi scioccato dalla mia decisione. –Signorina..- disse guardandomi sospirai alzando gli occhi al cielo non era molto difficile il mio cognome.
-Von Swartzschild.-  dissi un po’ innervosita dalla situazione. –Ora mi potete dire perché avete fatto quella faccia?-.
-L’affitto costa molto per una giovane ragazza come voi ed..- mi avvicinai di più a lui sempre con il sorriso sulle labbra.
- Il vostro lavoro se ho ben capito e di vendere e affittare le case no? Io voglio questa quindi preparate il contratto per oggi pomeriggio ci vorrei già venire a vivere chiaro?- Dissi mentre nel mio tono di voce si intuiva il tono minaccioso continuai a sostenere il suo sguardo e lui annui mostrandomi il contratto già pronto che portava con sé. –Grazie.- presi la sua penna firmando.
Mi fece subito le congratulazioni e mi diede le chiavi della mia nuova casa lo ringraziai e lui se ne andò sospirai prendendo il mio telefono scrivendo velocemente un messaggio lo rimisi nella borsa ed mi avviai velocemente ed in ritardo ad appuntamento,girai l’angolo notando la ragazza che qualche mesetto fa avevo conosciuto che osservava un ragazzo scomparire mi avvicinai a lei.
-Davina!- dissi e lei si girò di colpo sorridendomi le diedi un abbraccio amichevole ricambiò e poi mi staccai guardandola in volto. –Eccomi scusami il ritardo ma ho avuto un problema con l’agente immobiliare-.
-Tranquilla.- mi rispose sorridendo –La mia amica non è ancora arrivata mi aveva appena scritto di andare direttamente al locale e che ci raggiunge li-.
-Va bene andiamo allora.- Le sorrido.
Camminiamo tranquillamente al suo fianco mentre andavamo nel locale dove stavo cercando un lavoretto mi dovevo distinguere tra le gente e non farmi notare specialmente dai miei nemici sentivo il potere forte di Davina mentre mi stava vicino lei sapeva che io non ero al corrente che era una strega gli avevo detto che ero attratta dalle storie che mi raccontavano su New Orleans insieme hai vampiri e lupi mannari in modo che lei ci cascasse dovevo guadagnarmi la sua amicizia non dovevo commettere nessun errore. Ci fermammo davanti un bar che si cucinava anche da come mi aveva detto Davina dopo la morte dei suoi proprietari lo aveva preso in gestione la sua amica ma con un problema dello studio era chiuso ma in perfette condizioni ad un tratto venne la sua amica.
-Eccomi scusatemi ma ho avuto un impegno e non ho potuto.. rifiutare.- Disse non molto decisa dalle sue parole ma sorrise. –Oh che sciocca Davina mi ha parlato molto di te piacere io sono Camille ma mi puoi chiamare tranquillamente Cami-.
-Piacere mio io sono T.. Charlotte.- dissi ricambiando il suo sorriso.
-Davina mi ha detto che cerchi un lavoro.. Sicura di voler fare la cameriera?- Mi domandò mentre entrammo nel locale.
-Certo imparo in fretta.- risposi sempre sorridendo mentre mi guardavo intorno. – E poi mi serve un lavoro i miei genitori sono morti e i risparmi non dureranno a lungo per me e mio fratello-.
Raccontai un po’ la mia storia inventata che avevo già detto a Davina e poi Camille mi fece un piccolo colloquio mi spiega cosa dovevo fare che il locale era molto pieno visto che era nel centro cittadino e molti turisti si fermavano durante le pause,ascoltai attenta mettendomi in guardia su alcune persone “importanti” del luogo mi imparò a fare alcuni drink e cocktail spiegandomi altre cose sul lavoro mi dette una lunga lista sulle cose che dovevo fare per la riapertura del locale visto che lei in quei giorni aveva da fare.
-Ancora non ci credo che hai accettato!- esclamò felice sorridendomi.
-Credici perché è davvero cosi e grazie a te che mi hai assunta.- dissi ricambiando il sorriso.
Ci alzammo tutte e tre dalla sedia e diedi la mano a Camille sorridendo e poi uscimmo entrambe dal locale dicendo che ci saremo viste il giorno seguente,camminai insieme a Davina fino a metà strada la salutai abbracciandola decisi di fare una passeggiata per le vie camminai cercando di non pensare presi di nuovo la lista guardando le cose che dovevo prende scuoto la testa ridacchiando com’erano strani i tempi d’oggi la misi nella borsa,domani avrei pensato a tutto mentre vagavo per le vie notai Camille uscire di corsa dalla villa “M” che stava per Mikaelson chiusa ormai da quando ero arrivata da New Orleans.
Cosa ci faceva lei qui?
Ad un tratto la vidi sparire dietro ad una via mi morsi il labbro sorridendo tra me e me guardai l’enorme villa dei Mikaelson senza volerlo mi stavo avvicinando ad una altra persona che loro conoscevano e forse si fidavano dal tal punto di farla entrare nella loro casa il mio piano stava procedendo bene potevo scoprire al momento ogni loro mossa sarebbe stato una bel vantaggio.
Rientrai in casa sentendo i piedi che doloravano per colpa dei tacchi feci una piccola smorfia e appoggiai la borsa sul tavolino e mi abbassai togliendomi le scarpe sentendo il fresco del pavimento al contatto con i miei piedi andai dritta nel bagno aprendo l’acqua calda mettendo subito del sapone con mia sorpresa nelle ore che ero mancata da casa avevano portato tutte le mie cose e già messe in ordine apro le finestre facendo entrare l’aria notturna,mi tolsi il mio vestito blu con dei piccolini puntini bianchi lasciandolo scivolare lungo il mio corpo lo presi mettendolo sistemato sopra una sedia.
Aspettai che l’acqua riempiva del tutto la vasca chiusi il rubinetto entrando allungando le gambe appoggiai la testa sul bordo guardai il soffitto mentre l’acqua calda rilassava il mio corpo che doleva chiusi lentamente gli occhi sperando che lentamente passava,doveva passare.
Feci come mi aveva consigliato Alaric non dovevo pensare al dolore dovevo dimenticare tutto quello che avevo passato nell’altro lato ma era cosi difficile non pensare a quel dolore,lo avevo conosciuto quando quel posto si stava distruggendo potevamo vedere tutti quello che c’erano li dentro finalmente si poteva parlare e non sentire solamente delle voci avevamo parlato molto in quei giorni lui mi aveva subito capito ed quando i loro amici avevano trovato un modo per riportarli indietro prima che tutto scomparisse mi fece andare con lui,ero impaurita mi guardavano storto dicevano che io fossi Katherine Pierce una mia doppelganger che gliela aveva fatti passare di tutti i colori e che a quando pare riusciva a scappare anche all’inferno ma per fortuna Alaric disse che non era cosi che io ero umana al cento per cento e che non ero mai stata un essere sopranaturale si vedeva dalle mie cicatrici specialmente quella del polso che era più visibile passai il dito lungo la linea bianca ricordando quel momento. Ad un tratto fui colpita di nuovo da quelle fitte apro di scatto gli occhi soffocando un urlo mi reggo al bordo della vasca cercando di riprendere fiato mi alzai con fatica prendendo a malapena l’asciugamano avvolgendola nel corpo persi l’equilibrio un paio di volte scivolando mi mantengo ad ogni mobile del bagno; c’è la dovevo fare non ero debole non doveva vincere lei apro la porta uscendo camminai fino a metà corridoio quando questa volta mi ritrovai per terra.
-A-Aiuto..- dissi sperando che qualcuno mi avrebbe sentito sentivo una pesantezza sui miei occhi non riuscivo a tenerli aperti mi abbandonai del tutto al buio e a quel dolore scivolai lungo sul pavimento.
 
Man mano ripresi conoscenza tenendo ancora gli occhi chiusi la testa batteva forte ero avvolta dal caldo e non più dal pavimento freddo di poco prima piano piano li apro notando tutto sfocato davanti a me una mano era appoggiata al mio polso,quando la mia vista fu tornata di nuovo del tutto mi girai guardando l’uomo al mio fianco che mi guardava preoccupato cercai di parlare ma un'altra fitta mi colpi violentemente che chiusi di nuovo gli occhi rannicchiandomi a me stessa le sue braccia mi strinsero subito con dolcezza.
-Shh va tutto bene ora passa.- disse accarezzandomi i capelli. –Cerca di rilassarti e non pensare al dolore so che è difficile ma devi concentrarti sul rilassamento-.
-Andrew..- sussurrai deglutendo quando il dolore spari per pochi minuti gli strinsi forte la mano. –Non c’è la faccio più.. Non c’è la faccio a sopportarlo ancora-.
-No! Non ora Tatia non ora che siamo quasi ad un passo per vincere per riavere la nostra vendetta non adesso.- mi guardò dritto nei occhi il suo tono era calmo e serio. –Non puoi arrenderti adesso la daresti vinta a lei vuoi davvero questo?!-.
-No.. Lei non deve vincere ha già vinto 1000 anni fa non gli posso permettere di far male ad altre persone.. Di vincere di nuovo.- lo guardai dritto nei suoi occhi scuri. –Non posso-.
-Bene allora non mollare io sono qui con te sempre e comunque.- sorrise. –Ora recupera un po’ le forze io ti vado a preparare qualcosa e te la porto qui ok?-.
Annui sorridendogli mi lasciò lentamente la mano uscendo la stanza socchiudendo appena la porta mi stiracchiai facendo scrocchiare un po’ le gambe feci una smorfia passando una mano sui capelli umidi abbassai lo sguardo notando che ero ancora avvolta in quel misero asciugamano,diventai immediatamente rossa deglutisco mettendomi lentamente seduta ogni parte del mio corpo ribellava che dovevo stare ferma risvegliando subito il dolore mi fermai di blocco quando fu passato mi misi in piedi avvicinandomi allo specchio,mi osservai ero pallida come l’asciugamano dovevo farmi forza avevamo una vendetta da portare avanti guardai decisa lo specchio e poi sorrisi. Dall’armadio presi una tuta comoda con una canottiera color verde li indossai con tranquillità per poi pettinarmi per bene i capelli che si erano annodati durante il mio svenimento diventarono del tutto lisci un po’ mossi appoggiai la spazzola sulla mensola della specchiera poi mi alzai andando verso il balcone,spalancai la finestra facendo entrare l’aria fresca della notte colpirmi con dolcezza il viso sorrisi per poi guardare l’enorme luna piena che avanzava nel cielo segno che fra poco uomini e donne si sarebbero trasformati in lupi mannari immersa nel guardare la bellezza della luna piena avevo diviso con pochi questa meraviglia di solito scappavo dalla mia capanna per andare nel mio posto segreto in mezzo al bosco osservando la luna piena,sapevo che era pericoloso ma non mi importava sobbalzai sentendo un urlo di un uomo mi avvicinai di più ma giù in strada era tutto vuoto troppo tranquillo per una città come New Orleans.
Strinsi forte la ringhiera sentendo un odore metallico come il sangue entrarmi nelle narici lasciai facendo dei passi indietro comprendoni il naso per non sentire più quell’odore che mi dava il voltastomaco qualcosa stava succedendo lo sentivo chiaro come l’acqua mi appoggiai contro il muro guardando il cielo immaginando cosa stesse succedendo,quella lupa mannara Francesca Guerrera la stava pagando. Un sorriso si dipinse sul mio viso finalmente i Mikaelson si erano svegliati uscendo allo scoperto.
-Tatia.. Non dovresti stare alzata sei troppo debole.- disse Andrew con un tono indeciso.
-Shh finalmente sono usciti da quella fortezza.- sorrisi. –Era ora non trovi?-.
-Si non mi hai ancora detto cosa dovrei fare.-
-Giusto quell’attacco mi ha fatto perdere molte ore e di dirti tutto.- mi girai verso Andrew. –Tu sarai mio fratello e andrai nello stesso liceo dove va Davina Claire è una brava ragazza vedi di non farla soffrire com’è il tuo.. Carattere. – feci una pausa guardandolo dritto nei occhi. –Sarai un semplice di sicuro Esther sarà in un altro corpo-.
-Sicuramente è una strega originaria non credo che sia ingenua come Celeste.- rise piano. –E tu cosa farai mentre io vado a scuola sorellina?-.
-Lavoro in un bar di Camille.- rido anche io dandogli una spinta amichevole. –Oggi ho appena scoperto che conosce i Mikaelson e che è entrata nella loro casa non so cosa sia successo ma man mano potrò scoprirlo-.
Mi sorrise mostrano un po’ i denti alla fine andai verso il letto mangiando quello che mi aveva preparato con tranquillità pensando a quanto fosse patetica Esther ad non avermi scoperto scossi la testa bevendo una goccia di tè al limone,io l’avevo già trovata appena avevo messo piede a New Orleans era vicino a Francesca Guerrera lei gli dava ordini la strega più potente bloccata con quel corpo di una adolescente ubbidendo come una cagnolina al proprio padrone. Ma la mia vendetta sarebbe stata più epica. Più originale.
-Sono preoccupato se Davina mi scopre con il mio stato da vampiro.- disse ad un tratto Andrew risvegliandomi dai pensieri.
-Stai tranquillo Andrew.- gli prese la mano rassicurandolo. –Se dovesse scoprirlo beh gli diremo che ti sei trasformato per gravi problemi di salute ci inventeremo qualcosa fino di allora stai calmo ok?-.
Disse un si poco sicuro e lo abbracciai con dolcezza entrambi avevamo perso molto una vita l’unica cosa che ci stava mantenendo in vita in quel terribile posto è stata la vendetta che un giorno saremo tornati nel mondo dei vivi e che potevamo vendicarci da soli,in quei giorni e anche mesi ci aspettava un duro lavoro non ci dovevamo farci accorgere ma avevamo già inventato un piano una storia e una vita ma che non avrebbe mai cambiato la vecchia vita quella che ci avevamo rubato.
Ci diamo la buonanotte prese il vassoio lo ringraziai di nuovo mentre usciva dalla stanza chiudendo la porta dietro di se mi alzai andando verso il comò aprendo il primo cassetto dove c’era un piccolo scatolino,lo apro tirando fuori una collanina con il ciondolo intagliato con legno di un piccolo lupo sorrisi triste portandomelo sul petto dove il mio cuore batteva regolare scuoto la testa amaramente ritornai di nuovo fuori al balcone stringendo più forte.
-Perché mi hai tradito amore mio?- sussurrai piano quelle parole guardando la luna piena.



Buonasera a tutti :)
Eccomi qui con una ff The Originals la 2x01 mi ha ispirato molto e quando hanno detto che ci sarà anche Tatia mi è venuto in mente di fare una storia che lei è viva è vuole vendetta! Ci saranno molte sorprese e molti colpi di scena questo capitolo è stato un pò vago ma si è sentito chiaramente l'odio e il dolore che Tatia prova nei confronti dei Mikaelson.
Ma man mano nei capitolo capirete meglio u.u
Quindi non voglio dare troppi spoiler ahahah
A presto,
DenyDF.
  
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