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Autore: noemanga    13/10/2014    0 recensioni
è la conclusione di una storia d'amore a distanza , l'unico mezzo era Facebook, il tutto distrutto da un gesto inapropriato che porterà ad una decisione dura e drastica.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ciao a tutti ragazzi che mi seguite, questo è un fatto che mi è accaduto veramente, solamente più
romanzato. Volevo avvolgere il tutto in un velo di mistero facendovi vivere le stesse emozioni
della protagonista .
Spero vi piaccia, mi raccomando recensite!
­Noemanga


Guarda, attorno a te niente è grigio


Da bambina provavo tutte le emozioni in modo così amplificato che ogni volta mi travolgevano
come un onda alta cinque metri.
Ora sono più grande e di certo le mie emozioni sono più moderate, ma non vuol dire che non
arrivino più quelle grandi onde, mandandomi o in una grande e colorata agitazione con lucine
fosforescenti o facendomi sprofondare nell’immenso abisso color carbone che rappresenta la
paura.
Al momento sono qui, di fronte allo schermo del mio computer che emana gorgoglii dalla ventola
in surriscaldamento.
Attualmente mi sento vuota, però i miei pensieri iniziano ad accalcarsi. Sono confusa e non
capisco il suo gesto che ai suoi occhi sembra così naturale che quasi non dovrei nemmeno
arrabbiarmi eppure i miei muscoli vogliono contraddirla, come vogliono fare anche le mie lacrime.
No, non riesco a capire. Davvero lo ha fatto a posta?
Un groppone mi si blocca in gola e le lacrime scendono sulle mie guance colorate in un rosso
fragola. Cerco di trasmettere le mie emozioni a parole sulla chat di Facebook ma è inutile parlarle:
sembra voler far finta di niente, vuole continuare la conversazione nel modo più dolce possibile.
Decido di rimanere al gioco fino a qualche minuto dopo, distrutta dalla stanchezza e
dall’inaspettata onda di cinque metri. Vado a letto dove mi addormento in un sonno disturbato.
Il suono della sveglia mi fa svegliare di soprassalto. Stordita mi strofino gli occhi con le mani a
pugno: ho dormito veramente poco quella notte.
Mi metto le cuffie, un modo per isolarmi dal mondo esterno. Guardo i grandi palazzi correre di
fianco al tram su cui passo la prima mezz'ora della mia giornata, solo un modo per trascinarmi
verso scuola.
Entrando in classe ritrovo le mie amiche, così raggianti a dispetto della luce fredda e grigia che
proviene dalla finestra. Mi guardano: sanno già tutto. Le saluto con un gesto della mano e mi
metto a sedere poggiando la testa sul banco come a volermi mettere in castigo.
Le ore scolastiche passano senza che io me ne accorga, continuo a ripensare alle sue parole.
“NO” dico nella mia testa “... non è possibile”. È ciò che mi ripeto da ore eppure me lo ha detto lei
stessa.
Distrutta arrivo a casa, mi butto sul divano in pelle a riflettere ancora sulle sue parole. Il dolore è
troppo forte e le parole che mi sono giunte alle orecchie durante le ore di scuola dalle mie amiche
mi hanno convinto a prendere una decisione dolorosa ma necessaria.
Prendo il cellulare con sguardo inizialmente assente, vado sulla chat della scorsa serata e mi
rileggo la conversazione. Confermo: fa ancora molto male. Scrivo di fretta con le mani sudate e gli
occhi tristi, di nuovo pieni di lacrime:
<< Ieri ho cercato di rimanere calma, ma durante questa giornata ho
riflettuto e il tuo gesto mi è sembrato solo una ricerca di
attenzioni, non di certo un constatare il mio amore verso di te.
Se pensi seriamente che io non sia arrabbiata ti sbagli: mi hai
trattata come se fossi un oggetto e non come la tua ragazza che dicevi
tanto di amare.
Hai deciso di scomparire facendoti vedere solo come Utente Facebook
solo per vedere una reazione che non potevi constatare, ovvero pianti,
lacrime e disperazione nel non poterti più trovare, non poter sentire
più la persona che amavo.
Perciò ho preso la decisione di lasciarti. Penso sinceramente di non
meritare questo trattamento.
>>


3 mesi dopo...

Ho aspettato la sua risposta per qualche giorno, solo per vedermi bloccata come un rifiuto umano.
Da quel momento ho deciso di rivedere i colori come li vedevano le mie amiche anche durante
quelle mattinate grigie e, da qualche settimana, ci riesco alla grande!
Non dico che questa esperienza non mi abbia segnato, ma penso sia una fortuna non poterla più
sentire. Rischio solo di ricaderci e quindi consiglio a chiunque riesca a leggere questa storia di
riuscire a rialzarsi da qualsiasi esperienza, perché se guardi attorno a te niente è grigio, puoi solo
trovare la forza di rialzarti.
  
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