Slayers – il gioco di ruolo
(titolo provvisorio…)
Premessa:
sapete cosè un gioco di ruolo? È interpretare dei personaggi, grazie a descroizioni e statistiche, mentre un master, un narratore, narra la storia, e i giocatori “muovono” i rispettivi personaggi nella storia. L’esempio più classico (anche se più scontato) è D&D (anche se personalmetne preferisco sistemi di gioco più rapidi e semplici, come Exalted, BESM o i sistemi a D20). Si può fare a tavolino, oppure dal vivo (ma lì il sistema è un po’ diverso) oppure via mail. Noi abbiamod eciso di fare una “campagna”, cioè un’avventura, nel mondo di Slayers, alcuni anni dopo Slayers TRY: Per poter usare il mio personaggio, ho chiesto al master e agli altri giocatori se, come storyline, avremmo potuto usare quella che avevo ideato per la mia saga, iniziata con Gods War. La storia si ambienta quindi poco dopo Quest of Souls, e in breve sono accadute queste cose:
-Garv è stato riportato in vita, così come Ragradia, e a pieni poteri. Garv si è dichiarato neutrale.
-Valgarv è tornato adulto e sta con Philia, al castello di garv, una base segreta
-Zelgadiss ha superato almeno in parte il complesso del mostro, ed è sposatop con Amelia.
-Lina e Gourry sono sposati.
Zel, Ame, Lina e Go non compariranno se non occasionalmente, e in ogni caso, “mossi” dal master. I protagonisti siamo noi, non loro.
Comunque, è una bella aventura… e il bello è che non sappiamo neanche noi come andrà a finire, perché è ancora in corso!!!
Per la cronaca, ecco i
giocatori e il loro ruolo: Samiel, il Master non ché il mio boy (non guardatemi
male, non fa favoritismi!), Ilune Willowelaf (che sarei io, e ho Dessran come
personaggio), Sabu-chan (che ha come personaggio Sabu), Lei Magnus (ovviamente
è un nick name, ha Ophiucus come personaggio), KillKenny (che muove il
gigantesco Razor), Roweena (che muove la sua omonima), Lina Inverse Dramata
(che muove Layla), Andre (è una ragazza; ha Messy), Maeve (che muove Maeve
^__^) e Lena (che ha Lena Lar Larhal). Si, lo so che siamo tanti.
Samiel si mette le mani nei capelli ogni volta che guarda la posta e vede una
tonnellata di messaggi!!!
ANTEFATTO: un incontro segreto
Ere una fresca e limpida serata nella città di confine di
Zoana. Le strade, i palazzi, tutto aveva un aspetto nuovo e pulito (per forza,
considerando che fino a un paio di anni fa questo posto era solo un grosso
cratere da dragon slave), e gli edifici ed i viali erano tutti addobbati e
decorati per festeggiare quello che pareva essere l’anniversario di matrimonio
della principessa di questa città.
Le decorazioni erano di gusto straordinariamente cattivo, raffiguranti per gran
parte una specie di maschera orrenda, zannuta/cornuta divisa un due metà, una
nera ed una dorata, la prima con un occhio triangolare e la seconda con un
occhio rotondo… uno stemma di rara bruttezza. ma gli abitanti della città non
sembravano neanche badarci troppo, come per abitudine, e continuavano nelle
loro faccende.
A parte questi piccoli dettagli e l’attesa che si percepisce nell’atmosfera
serale, Zoana sembrava un posto tranquillo.
Razor aveva una sua "conoscenza" in questa città, e, trovandosi a
passarvi vicino, aveva deciso di passare a salutarla (anche se probabilmente
sarà arrabbiatissima, dato che non si faceva mai vedere!)…
Invece Ophiucius aveva prenotato una locanda per tre giorni, in attesa
dell’inizio dei festeggiamenti. Ovviamente, il suo interesse per l’anniversario
di matrimonio di una principessina di provincia era pressochè pari a zero, ma
sapeva che, in occasione dei festeggiamenti, sarebbe stata aperta al pubblico
la biblioteca reale. Molti tomi di magia vi venivano conservati, tra cui anche
il famoso "Libro di Zoana", un libro che si dice contenga nozioni
straordinarie relative alla creazione dei golem e di costrutti incantati con la
magia nera. (quel libro è anche stato, indirettamente, la ragione per la
distruzione di Zoana due anni fa, ma questa è un’altra storia.)
Ma è capitata loro tra capo e collo una sorpresa che non si aspettavano. In
quella sera estiva, due individui diversi ma con uno scopo comune li
contattarono.
Messaggeri di uno stesso individuo, che venne presentato loro solo come
"Il Conte".
Gli venne promesso un affare interessante, ed, in ogni caso, una ricompensa di
due monete d’oro, una subito ed una all’arrivo al luogo dell’appuntamento, solo
per essere presenti. Tuttavia, questi individui, che sembrano essere molto ben
organizzati, nonchè abili a mantenere l’anonimato, non si sbottonarono
minimamente, e tutta la faccenda restò avvolta in una specie di nebbia
misteriosa. Tuttavia diedero segno di conoscere di fama ciascuno dei due,
probabilmente per sentito dire o per aver fatto delle domande in giro, e
chiamandoli per nome.
Di certo erano ben informati.
Seguendo le indicazioni che vennero date loro, arrivarono entrambi, sia pur da
due direzioni diverse, ad una taverna chiamata "Al Cavaliere Bianco",
un posticino piccolo ma dall’apparenza accogliente, e vennero invitati da
questi portaordini in una stanza di questa locanda.
Ophiucius arrivò leggermente prima, ed, accompagnato da questi discreti
individui, si presentò nella stanza, entrando da una delle due porte che vi
garantivano accesso. Gli fu chiesto di aspettare e gli venne presentata una
delle tre sedie che circondavano il piccolo tavolino rotondo che campeggiava al
centro della stanza, unico pezzo d’arredamento.
Meno di un minuto dopo, sulla porta fece la sua comparsa Razor. Fece a malapena
in tempo a notare la presenza del mago nel locale, che l’altra porta nella
piccola stanza si aprì, e ne uscì un uomo dai linementi nobili ed alteri, alto
e dai capelli castani, tagliati corti ma con eleganza. Vestiva un abito da
viaggio dall’aria comoda, pur se un pò consunto, di colore grigio, che tuttavia
si tradiva come un indumento ricco, e niente affatto comune. Non dimostrava più
di venticinque o trenta anni, anche se il suo tono di voce aveva un non so che
da persona anziana, grave e profondo.
-Scusate l’attesa, signori… e scusatemi anche per avervi invitato qui tramite i
miei assistenti, e non personalmente… e per tutti questi misteri.- Breve pausa.
-Se avrete la pazienza di ascoltarmi, vi spiegherò tutto.- Passò poi a
guardarre i suoi due interlocutori uno alla volta, con fare analitico. -Signor
Razor… Voi siete un avventuriero abbastanza famoso, e sono certo che siete
abituato a venire contattato in maniera simile.- Altra breve pausa. -Ma voi,
signor Ophiucius… siete una persona ben più misteriosa, a giudicare da quel
poco che i miei informatori sono riusciti a venire a sapere su di voi. Mi
comprenderete, quindi, se vi dico che ci sono questioni che non sono da
discutere davanti a tutti. Volevo parlare con voi a quattr'occhi…- E qui il
"Conte" si rilassò un attimo sullo schienale. -…Ma suppongo che prima
sia educato che mi presenti. Il mio nome intero è Conte Noren Sen Eaven, e sono
un membro della famiglia reale di Elmekia.-
Alzandosi dalla sedia Ophiucius si inchinò al conte
-Sono molto onorato di fare la Vostra conoscenza, ma mi sfugge il motivo per il
quale io e questo tipo siamo qui!-
Ben più diretta fu la risposta di Razor:
-Come mai un nobile di Elmekia contatta un mercenario e un mago…. così
ufficiosamente? Può essere solo per lavoro…. di che si tratta?-
Disse, ignorando il mago…. almeno per ora.
Il Conte Noren si sporse un poco in avanti, intrecciando le
mani e posandole sul tavolo.
-Vedete… tre giorni fa, una giovane ragazzina che lavorava nella servitù del
castello della famiglia reale di Elmekia è fuggita improvvisamente.
Ha rubato cento monete d’oro e un gioiello di famiglia assai prezioso… ora, noi
vogliamo tenere segreto questo piccolo scandalo.-
Il tono della sua voce si abbassò leggermente. -Sappiamo che ora è qui a Zoana,
sperando di far perdere le sue tracce nella festa per l’anniversario di
matrimonio della Principessa Martina, e, forse, di espatriare a Saillune.
Se riusciste a catturarla… oh, senza farle del male
ovviasmente… verrete ampiamente ricompensati. Ammesso che la cosa resti tra di
noi, ovvio.-
Un’altra breve pausa, per dare maggior peso alle sue parole. -Trenta monete
d’oro a testa. Oppure, se non vi interessa il denaro, un qualunque favore che
come membro della famiglia reale di Elmekia io vi possa fare.-
Si tirò indietro, rilassandosi contro lo schienale. -Se accetterete, vi darò la
descrizione della ragazza e indicazioni su dove potreste avere più probabilità
di trovarla. Se rifiutate, vi darò semplicemente la seconda delle due monete
d’oro che vi erano state promesse, per compensarvi del disturbo.-
Il mago avvicinò la mano destra al mento borbottando qualcosa e poi disse -Vi deve essere molto caro quel gioiello per ingaggiare due persone a 64 monete d’oro… più della metà del maltolto… Non mi pare un’impresa troppo difficile… Del denaro, messere, saprei farmene ben poco, quello cui vado cercando sono informazioni sul Kurea Bible.-
Poi guardando il conte dritto negli occhi continuò -Spero non prendiate questo come una scortesia.-
Il conte sussultò visibilmente, senza riuscire, pur con
tutto il suo autocontrollo, a trattenere un sorriso. -Suvvia, secondo voi noi
possediamo VERAMENTE una copia di quel leggendario manoscritto? o anche solo
informazioni su come trovarlo? Non crede che se fosse così Elmekia avrebbe già
conquistato il mondo?- chiese retoricamente, trattenendo una risata.
Tornò serio. -La cosa più importante è che la faccenda non si sappia. Che
figura ci farebbe sua maestà il Re se si venisse a sapere che una delle sue
servitrici lo ha derubato ed è fuggita? Inoltre, quel gioiello da solo vale
quasi il doppio del denaro che lei ha rubato… spendere 64 monete d’oro per
recuperarne trecento ed evitare una macchia, per quanto piccola, sulla
reputazione del regno di Elmekia mi sembra un prezzo onesto.-
Sprofondò un pò di più nella sedia. -In quanto al pagamento… se non siete
interessato al denaro, forse c'è qualcosa d’altro che vi possiamo offrire.
Anzi, senza dubbio… anche se avrei bisogno di, uhm, diciamo una settimana di
tempo… Elmekia è lontanuccia da qui, e con me ho solo il denaro.-
-Ummmhhh……- Aveva sentito al risposta del mago… però 30
monete erano un pò troppo…. Ripensò a quello che aveva sentito a Elmekia, e a
quello che gli aveva detto Mirei…. decise di accettare, per il momento…. se si
fosse trovato di fronte a 'lei', avrebbe agito di conseguenza…
In fondo, che gliene fregava a lui degli affari privati della famiglia reale di
Elmekia? Altrimenti, avrebbe portato a termine il suo compito. -Accetto il
lavoro, ma oltre ai soldi, vorrei udienza presso i vostri mistici…- Razor
sapeva bene che si diceva che i mistici di Elmekia erano in grado di eliminare
parecchie maledizioni demoniache…. e se voleva far tornare normale Aurora, il
loro aiuto poteva essere indispensabile -… dato che l’incarico mi costera`
parecchio [in termini di famiglia!]. Dato che le hanno parlato di me, Conte, mi
dia una descrizione della… 'ladra', e ce la troverò.-
-Beh, c'ho provato. - disse il mago dopo che una goccia scese sul suo viso, poi continuò -La situazione fà sì che il tempo sia estremamente prezioso, non vi annoierò sulle mie richieste, benché penso che possiate fornirmi una ricompensa adeguata - più a bassa voce -a meno che non teniate alla vostra vita. - tossendo riprese -Per il mio compenso ce la vedremo dopo. -
-Suvvia, minacce, signor Ophiucius?- Sul volto del nobile
apparve un largo, ma freddo, sorriso -Siamo galantuomini, dopotutto. Non
dubitate, sono certo che il compenso per questo così piccolo lavoro potrà
soddisfarvi entrambi.-
E a questo punto si volse verso Razor. -In quanto ai nostri maghi e mistici,
purtroppo… sono irreperibili, almeno in questo momento ed in questo luogo. Ma
se il vostro lavoro verrà portato a termine discretamente e senza intoppi,
ovviamente sarete il benvenuto ad Elmekia, e se vorrete potrò arrangiare per
voi un’udienza presso i nostri maghi di corte.-
Detto questo il conte Noren tirò fuori dal taschino un piccolo ciondolo portaritratto,
ed, apertolo con un colpo del pollice, lo posò al centro del tavolino.
Vi era raffigurato il volto di una bambina di giovane età, dall’aria dolce ed
allegra. Aveva i capelli di un bel colore castano, portati lunghi, e gli occhi
di due colori diversi, uno azzurro ed uno verde. Diversamente da quanto succede
di solito in questi casi, in cui i due colori sono tanto simili da quasi
confondersi, la differenza era intensa… di certo sarebbe stata facile da
riconoscere.
-Risponde al nome di Layla. Non lasciate che la sua apparenza innocente vi
inganni… è scaltra, ed un’astuta mentitrice. Ha qualche conoscenza di magia,
anche se non molto vasta, ma…- e qui il tono di voce si abbassò leggermente,
con fare cospiratorio -…ad Elmekia si teme che possa avere dei poteri demoniaci
misteriosi. è stata vista parlare con gli spettri dei morti, e risucchiare la
vita da piante e piccoli insetti col solo tocco. Può darsi che sia di più di
una semplice ragazzina. è improbabile che sia molto potente o pericolosa,
perché altrimenti di certo non si sarebbe fermata a rubare così poco nè si
sarebbe limitata a fuggire fino ad ora… ma comunque non lasciatevi
sorprendere.-
"Uffa devo parlare più a bassa voce la prossima volta" pensò tra sé e sé Ophiucius, mentre il gocciolone si era congelato e caduto a terra. Poi ricomponendosi un attimo disse -Se è tutto quello che sapete su questa ladra, non mi rimane che ad un unirmi al messere Razor per la ricerca… - mentre finì le ultime parole rivolse il viso verso Razor.
-Signor Conte… accetto di lavorare con Ophiucius. Troveremo la… 'ladra'. Dato che mi conosce di fama, sapra` che, per lavorare, avrei bisogno di un oggetto della persona… ma ne posso fare a meno, con un aspetto così… grazioso, e i poteri che mi ha descritto, sara` facilissimo. 'Collega', ti va se ti offro una birra a casa mia? Così potremo discutere dei metodi per trovare la 'piccola furfante'. - Disse Razor, mentendo spudoratamente: sapeva benissimo che Layla era la giovane erede al trono di Elmekia. Tanto, l’aiuto di quei mistici non era indispensabile: utile, questo sì… ma non troppo.
Ophicius continuò a fissare lo sguardo su Razor per un pò e
poi proruppe -Accetto la vostra offerta di discutere sulle scelte migliori. -
Il mago sentiva l’audacia e la 'finezza' con cui il suo collega parlava, ma
capiva l’importanza di mantenere alle apparenze una certa sintonia di intenti.
Così avvicinò la mano a Razor per sigillare la loro alleanza.
Razor fissò il suo interlocutore…. all’inizio aveva 'sparato
a caso' affermando che Ophicius fosse un mago… per sua fortuna, aveva
azzeccato. Con insolita delicatezza (rapportata alla sua VERA natura) gli
strinse la mano. -Bene, Ophicius, spero che lavoreremo bene, insieme. - si
avviarono per uscire dalla stanza. Mentre era sulla porta, Razor si rivolse al
Conte -Ah, Conte?- -Sì?- rispose quello. -Spero per lei che non ci abbia
nascosto niente…. Poichè neppure un mazoku la potrebbe salvarla dalla mia ira,
se scoprissi che mi ha imbrogliato…… Ci siamo capiti?- Razor vide il Conte
sbiancare…. aveva capito perfettamente. Razor maledì poi la fine della sbornia:
non aveva più quei flash d’intelligenza che subiva sotto l’effetto di
alcolici…. anzi, in quel momento riusciva a malapena a ricordare nome e
fattezze dell’obbiettivo. Non ricordava nient'altro su Layla….
Decise, comunque, di attenersi alle sue regole personali, in questo lavoro.
-……Sperando di far casino….- Concluse, chiudendo la porta alle sue spalle.
Ophiucius cercò di salvare la situazione -Non ci pensi
signor Conte, al mio collega piace scherzare, probabilmente non conosce il buon
costume. - poi continuando -Se ci vuole dara il resto delle due monete…-
Il conte schioccò le dita e una guardia lanciò due monete in direzione del
mago.
Ophiucius si spostò per prendere la prima moneta e la seconda però inteccettò
in pieno la testa del mago.
"*@##@##**" imprecò lo stesso mentre con la mano destra valutava
l’entità del danno e con la mano sinistra metteva le due monete nel suo
sacchetto.
Appena Razor cercò di parlare Ophiucius gli tappò la bocca con la mano destra
-Si è fatto tardi dobbiamo andare, togliamo il disturbo- disse il mago mentre
il suo collega gliela stava divorando con le fauci.
Finito il discorso tenendo la mano di Razor partì a razzo via di lì.
Una scia di polvere e macerie finché non si fermò in un vicolo e fissò il suo
Collega.
-Ma che ti prende? Non ci tieni alla ricompensa? Che ti passa per quel misero
cervello? Vuoi mandare tutto all’aria?- proruppe il mago nella battaglia di
sguardi.
-No….- Rispose Razor, senza staccare i suoi occhi color oro
da quelli dell’avversario -… È che sono convinto che ricordare agli altri le….
conseguenze…. della mia ira sia sempre meglio che fargli una sorpresa.- Poi,
ritenendo inutile quella schermaglia di sguardi, cedette le armi per primo, abbassando
impercettibilmente lo sguardo. Poi sorrise, in una maniera leggermente sadica….
forse più a se stesso che a Ophiucius -… Forza, iniziamo ad andare alla Red
Dragon Sword…. è una bettola che fa da copertura ad un’armeria, nei
bassifondi.- disse a beneficio del suo interlocutore -La propietaria è… una mia
conoscenza… dopo esserci rifocillati, perché a stomaco vuoto lavoro male…-
GOCCIOLONE su Ophiucius -…. potremmo cercare qualche articolo interessante
nell’armeria, e poi inizieremo un giro delle bettole.-
Ophiucius, con un insistente tic al soppracciglio (nascosto dal cappuccio, tra
l’altro) iniziò a seguire Razor fuori dalla locanda. Mentre erano nei pressi
della bettola, si affrettò a chiedere a Razor il perché di quella scelta. -È
semplice. - Rispose Razor -… Nelle bettole si radunano i membri delle
Corporazioni dei Ladri e dei Mercenari. Ci sara` qualcuno che sapra` dirci, con
l’aiuto di una bevuta o di una mancia, qualcosa sulla nostra 'preda'.- Vedendo
l’espressione sul viso di Ophiucius Razor, si sbrigò a spiegarsi subito -Non
guardarmi così! È solo che non è la prima volta che mi danno un incarico del
genere! È SOLO abituatudine.- Aprì la porta, preparandosi alla VIOLENTA
reazione di Mirei….