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Autore: Maya98    13/10/2014    3 recensioni
L’ultima volta, amore mio, è la volta degli angeli.
(RiverxDoctor)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 11, River Song
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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L’ultima volta, amore mio, è la volta degli angeli
 
Due ferite contro il cielo: ecco cosa sembrano le Singing Towers di Darillium. Due aghi dell’ametista più viola che sfidano ogni legge, e si inerpicano su per metri e metri, sfidando la volta celeste luminosa di stelle, e le leggi della fisica. Dalla foresta viola tempestata di diamanti si ergono, più in alto di tutte le altre, le tre torri gemelle, che con la loro curva ad arco portano le loro sommità ad incontrarsi, come i cancelli del paradiso. Loro si sono ritagliati un ventaglio d’erba blu su cui sdraiarsi. La rugiada che scivola dai sottili fili d’erba ai loro capelli è fresca e profumata, e le lucciole, prese nelle loro danze estive, si intrecciano ripetutamente in mille arabeschi e fioriture che rasentano la vanità.
Si era presentato da lei con un nuovo cravattino e un nuovo taglio di capelli. Lei era splendida, nel suo vestito verde scuro, i capelli sciolti in un groviglio selvaggio come una corona di serpenti, gli occhi accesi di cotanta meraviglia. Come avrebbe potuto resistere?
Le torri cantano melodie antiche, sua moglie gli cerca la mano e la stringe, portandosela al petto. Il suo profilo contro la notte scura viene baciato dalla luce delle due lune, che gettano sui suoi lineamenti ombra biancastre che le si dipingono addosso come una maschera di scena. Esiste un’ombra, dietro ai suoi occhi, un’ombra tesa in agguato e pronta a chiudere le sue tenaglie su di loro.
 Un fruscio gentile lo allerta che River si è mossa, accanto a lui. Sente i suoi occhi chiaroscuri frugare nelle linee del suo viso, attraverso le rughe della fronte, le nuove cicatrici scavate dal tempo, le ombre che si celano dietro al suo sguardo. Lei non fa nient’altro che guardarlo, e lui si sente rivoltato, sente che quelle due pozze scure stanno scavando in lui vuoti incolmabili, che nemmeno centinaia e centinaia di anni riusciranno mai a seppellire completamente tramite i detriti.
Perché il Dottore non dimentica. Il Dottore finge, il Dottore è avvezzo a lasciare andare le cose. Ogni storia, ogni volto amato scolpito nella sua memoria come un’effigie dolorosa. Ogni notte, quando quel vecchio corpo si concede un riposo spesso sconosciuto, non riesce a far altro che passare le dita su quei volti, uno per uno, sussurrando le sue preghiere al vento, nascondendo l’amara fiele che scorre nelle sue vene dolce come il miele. Il Dottore non cessa mai di amare. Semplicemente, è bravo a voltare le pagine della sua lunga storia, attendendo che una mano un po’ indecisa vi ponga la sua firma sopra, preceduta dalla parola ‘fine’.
Di conseguenza, non tutte le ferite si rimarginano. E River è brava a leggere queste ferite: tenta di curarle con le ninnananne cantate sottovoce al suo orecchio, quando le loro serate si concludono per una rara volta in tranquillità, tenta di alleviare il dolore passando le sue dita tra i suoi capelli scompigliati e facendo battute maliziose, tenta di far dimenticare parte del passato correndo insieme a lui, la mano nella sua, le dita intrecciate, verso una nuova avventura. Con alle spalle qualcuno con cattive intenzioni, come sempre.
Il Dottore sente l’altra mano di lei coprirgli il palmo, come per proteggerlo. Il suo viso è completamente voltato verso di lui, ma lui non la guarda ancora: il cielo stellato, lassù, si fa beffe della sua codardia.
La voce di River è una brezza estiva che lo accarezza con leggerezza, investendolo nei suoi profumi esotici e nei colori vibranti:-Dolcezza.
Lo chiama piano, senza pretendere: non è un ordine, è una richiesta. Ma in ogni formula in cui questa uscisse dalle labbra di River, il Dottore ammette a sé stesso che non riuscirebbe comunque a negargliela.
Volta il viso verso di lei, lentamente. I suoi ricci biondi sono schiacciati in una prigione soffocante contro la nuda terra, rivestita solo di quel sottile vestito che era il manto di erba soffice: una carezza vellutata e affettuosa come quella di una madre. Le sue labbra maliziose si curvano verso l’alto, ma solo nell’angolo destro: un’espressione che il Dottore ha visto sua madre fare tante, tante volte. Sua madre. Altro capitolo doloroso e indimenticabile nella sua lunga storia di insuccessi.
-Non rispondere. Non voglio che tu lo faccia,-stacca una mano dalla sua, lasciando che il suo indice affusolato scivoli sulla sua bocca, sigillandogli le labbra con un lucchetto di carne, ossa e sangue:-Perché mi diresti una bugia, e sai che preferisco un segreto ad una bugia.
Il Dottore la guarda, in attesa, lasciando che il respiro di lei nella sua pausa lo prenda e lo sollevi su, e su, e su, verso il cielo, ancora più in alto delle torri, verso le stelle che ha già visto e quelle che non ha ancora scoperto. Poi lei torna a parlare, e la sua voce lo attrae di nuovo al centro della terra come una forza più imponente della gravità.
-Quando sarò morta…perché prima o poi succederà, tu sei immortale e io no – quando sarò morta, non smettere  di amare. Non smettere di amare, mai, non cessare di innamorarti. Di tutto, di tutti, di ogni cosa meravigliosa in questo magnifico universo. Ama, ama tanto e non rimanere solo. Mai. Hai capito?
Ed è allora che la profezia si avvera. L’angelo scende in terra e diviene umano, in modo irreversibile, definitivo. Abbandona le ali nella sua scia di passi, spogliandosi di piuma in piuma, di anno in anno che il futuro gli avrebbe riservato da eterno vivente, e lascia cadere a terra maschera e veste.
E il Dottore piange. Seppellisce il viso in grembo a River e piange. Per il suo segreto, per il suo amore ormai perduto, per le sue parole.  Per tutti gli altri dolori, gli altri amici e amori che ha già perso, per tutte le scelte difficili che ha affrontato. Per la straziante, dolcissima musica che le Torri stanno regalando a loro in quel loro ultimo momento. Il Dottore piange quell’ultima volta, perché l’ultima volta è la volta degli angeli.
 
Fin –
 
 
 
 
Angolino della Skizzata:            
Eeeeeeeeeeee…..finalmente I’m in! Mi sono decisa a scrivere su questo fandom, su questo pairing meraviglioso. Autofill di un mio prompt, ovviamente angst perché io sono fatta così. Non ho nulla da dire, spero che vi piaccia.
La dedico a Nads, la mia migliore amica, perché mi ha rivelato la serie facendomi un grande dono. E alla mia River <3 as usual

 
  
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