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Autore: Occhi di ghiaccio    14/10/2014    5 recensioni
Il mio sguardo va direttamente al ragazzo davanti, con un piercing sul sopracciglio e i capelli castani strapieni di gel. Con gli occhi vispi e azzurri fa vagare il suo sguardo aspro su tutti noi, come fossimo bestie di un porcile. Penso proprio che non andrò d’accordo con lui.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Quanto è strano l'amore da 1 a 10?

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1. Prima parte

La neve cade ricoprendo tutto il prato di casa col suo manto bianco. Io me ne sto alla finestra, sentendo la voce dei miei fratelli bisticciare in salotto.
Aspetto il maledetto autobus che mi porterà al liceo, se solo si desse una sbrigata. Sono stufa di aspettare, io mi preparo sempre presto e poi passo delle mezzore ad aspettarlo. Finalmente si ferma davanti al cancello, così prendo lo zaino, saluto la mia famiglia ed esco, tirandomi sulla testa il cappuccio.
Improvvisamente un’ondata di vento gelido mi ghiaccia i piedi, e le mani sentono la fresca neve che pizzica dolcemente. A passo svelto salgo sull’autobus e mi siedo sul primo posto libero. Come al solito sono sola, la mia unica amica sale su un altro bus così mi tocca sempre fare la strada da sola in mezzo a tutti i deficienti della scuola che non ti salutano neanche se li paghi. Ma vado avanti, anche se non mi va bene essere trascurata, io accetto semplicemente, tanto lo vedo come le altre ragazze crescono: sono solo capaci di mettersi in mostra, e non aggiungo altro.
“Ehy, sfigata” una voce dietro di me mi scuote dai miei pensieri, costringendomi a guardare chi mi ha chiamato, seccata.
E’ Bov, si diverte a prendere in giro quelli del primo, secondo e terzo anno di liceo. Io frequento il terzo e me la cavo piuttosto bene.
“Che vuoi?” ribatto.
Lui fa una smorfia e non risponde, così torno per i fatti miei.
Questi sono i venti minuti più noiosi della mia giornata.
Appena l’autobus si ferma davanti a scuola, sorrido. Vedo già Joy, la mia migliore amica, che mi aspetta col suo ragazzo. Scendo e li abbraccio entrambi.
“Non vedevo l’ora di arrivare, avete presente Bov Kestring? Ecco, lui, come al solito mi prende in giro. E non è per fare la bambina capricciosa, ma davvero lo odio”
“Lo fa con tutti Jen, devi accettarlo. Lo odio pure io comunque” dice Joy, per poi salutare il suo fidanzato che è di quinta e avviarsi con me verso la nostra classe.
La professoressa di italiano aspetta tutti gli studenti seduta paziente. È la mia preferita. Non si arrabbia quasi mai, insegna bene e ci capisce quando abbiamo dei problemi, quindi ci aiuta se lo chiediamo. Il suo unico difetto è che ci da troppi compiti per casa, che ci costringono a passare ore e ore sui libri.
Una volta tutti in classe, inizia a correggere la sfilza di esercizi sul libro di narrativa, finché la porta non si spalanca ed entra il preside con tre ragazzi.
“Mi scusi professoressa, questi sono i tre ragazzi nuovi che avevo detto che sarebbero arrivati. Buona lezione, arrivederci” e col suo solito sorriso esce.
Il mio sguardo va direttamente al ragazzo davanti, con un piercing sul sopracciglio e i capelli castani strapieni di gel. Con gli occhi vispi e azzurri fa vagare il suo sguardo aspro su tutti noi, come fossimo bestie di un porcile. Penso proprio che non andrò d’accordo con lui. Poi l’altro mi sembra di averlo già visto in uno di questi bar di Londra, il classico biondino pieno di soldi. E l’ultima, in fondo, e una ragazza alta, più degli altri due, che mastica un chewing gum, con un tatuaggio di una ragnatela sul collo e i capelli rossi e lunghi.
“Benvenuti nella vostra nuova classe ragazzi. Potete presentarvi a tutti noi? E poi prendete pure posto su queste sedie, finché i bidelli non aggiungono tre banchi” dice la prof sorridente.
Il ragazzo davanti alza un sopracciglio moscio. Poi, con voce da non mi interessa niente di voi, si presenta “Simon Zorgen” e si siede comodo su una sedia trascinandola col peso all’indietro.
Il biondino, portando i capelli all’indietro con un gesto della mano, dice di chiamarsi Kevin Wersern. Dopo essersi seduto anche lui, la ragazza sorride sprezzante e dice il suo nome con un leggero accento italiano. Sabrina Voltari.
La lezione continua con la professoressa che parla del programma ai nuovi ragazzi, mentre io mi scambio occhiate con Joy scarabocchiando fiocchi di neve sul diario.


 
Angolo autrice.
Salve a tutti, questa è la mia prima storia, ne avevo scritte altre in passato ma è la prima che pubblico con l'intenzione di finirla. :)
Non sono molto esperta, ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, almeno posso migliorarmi.
Io ho dato il meglio, questo è corto ovvio, ma ho voluto dividerlo in due parti altrimenti
poteva sembrare troppo pesante, sia a me che a voi. 
Aspetto recensioni :D
Grazie lo stesso a tutti.

-Occhi di ghiaccio
   
 
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