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Autore: DreamsofMartina    13/10/2008    5 recensioni
Tutti, chi più, chi meno, conoscono la canzone "Pushin’ me away" dei Jonas Brothers, ma quello che molti non sanno è la storia che si nasconde dietro queste strofe, dietro queste note di chitarra elettrica, dietro questa melodia.
La storia di un amore impossibile tra una ragazza di 21 anni ed uno di 16... ma sarà davvero impossibile???
Se vi ho incuriosito un pochino leggete questa mia prima flashfic sui Jonas Brothers!!!
Genere: Romantico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Run, run like you do, I'm chasing you

 

PUSHING ME AWAY

 

 

 

“Non possiamo Nick, lo sai anche tu!” queste parole dal sapore amaro furono pronunciate da una ragazza con dei profondi occhi azzurri ed una cascata scarmigliata di capelli biondi lunghi fino al bacino che, un minuto prima, si trovava tra le braccia di un ragazzo moro ancora steso sul letto.

Il ragazzo, dalla folta chioma riccia, si destò all’udire quelle parole: “Perché no, io ti amo!” disse con enfasi, stringendo le mani della ragazza.

“Ed io amo te, ma questa è una relazione impossibile e lo sai anche tu!” rispose lei voltandosi di scatto e lasciando le mani del ragazzo.

“No! No che non lo so Andy! Qui sei l’unica a pensarla così! O forse è per colpa mia, perché sono troppo piccolo, è per questo vero?” urlò il ragazzo costringendola a voltarsi, scorgendo il suo viso pieno di lacrime.

“No! Ma cosa dici Nick! Non sei affatto piccolo, io ti amo così come sei!” gli rispose premurosa la ragazza intrecciando le mani con le sue.

“E allora perché non possiamo stare insieme!” disse il ragazzo, avvicinando il suo viso a quello di lei.

“Perché… perché non è possibile Nick! Lo sapevamo entrambi quando tutto questo è cominciato, sapevamo che la nostra storia non sarebbe potuta andare oltre questi pochi giorni passati insieme. Ed hai accettato, abbiamo accettato questo compromesso, sperando che il giorno dell’addio sarebbe arrivato il più tardi possibile, ma il tempo è inesorabile ed ogni volta mi sorprendo di quanto sia puntuale, anche adesso, ci guarda e lascia scorrere questi ultimi minuti che ci restano.

Ora… ora è il momento di dimenticare tutto e lasciarlo volare via.” abbassò il capo

Il ragazzo scosse la testa: “Non riuscirò a dimenticare tutto questo, lo sai vero?!”

Lacrime…

un bacio salato più simile ad uno schiaffo,

un leggero sfiorarsi di labbra privo di sentimento,

il rumore di una porta che si chiude,

un sussurro impercettibile: “Neanche io ti dimenticherò!”

Il rumore dei tacchi che corrono sull’asfalto,

intervallato da singhiozzi e sussulti,

lo scatto di una serratura,

scale, una camera, un letto.

Nella lussuosa suite di un albergo al centro di Los Angeles, un ragazzo è in piedi, fissa ancora la porta, come se non volesse capacitarsi di quello che è appena successo.

Si posa una mano sul cuore, sa di averne ormai perso l’altra metà.

E’ l’alba di un nuovo giorno, i fiochi raggi solari filtrano dalle tendine di una casa nel quartiere americano di Toluca Lake, avvolta in una coperta rosa confetto una ragazza, infastidita dal sole, si rigira assonnata più volte fino, esasperata, a svegliarsi completamente.

Si mise a sedere, i lunghi capelli biondi le ricaddero spettinati sul pigiama a righe rosa e celesti, aveva gli occhi solcati da profonde occhiaie, segni di un pianto che si era prolungato fino a notte inoltrata, non c’era sorriso sulle sue labbra, né felicità sul suo volto.

Un telefono squilla, si avvicina al comodino e risponde: “Pronto.”  disse atona

“Pronto sono Cleo ho diciannove anni e mi sento molto sola!” proferì una voce dall’altra parte dell’apparecchio.

Cleopatra, Cleo per tutti, la sua migliore amica da sempre, era come se avesse un radar impiantato nel cervello, ogni qual volta le succedeva qualcosa il telefono immediatamente suonava e la sua voce squillante faceva capolino dall’apparecchio.

Si sforzò di rispondere: “Sono Andrea ho ventun’anni e mi sento allo stesso modo.”

“Dai che mi fai il verso! –disse Cleo- Cosa è successo Andy?” chiese la ragazza

“Ci siamo lasciati. L’ho lasciato.” rispose trattenendo le lacrime

“Era la cosa giusta da fare, tu hai ventun’anni, lui sedici; non avrebbe potuto funzionare…”

“E’ quello che ho pensato anch’io!” aggiunse Andrea

“Ma?”

“Ma non ne sono più così sicura. In certi momenti sono convinta d’aver fatto la cosa giusta, in altri, invece, realizzo d’essere stata una stupida a lasciarlo così.” scosse la testa

“Andy tu cosa provi nei suoi confronti, amore?” chiese l’amica

“Non lo so! E’ che quando sto con lui mi dimentico di tutto, sono completamente isolata dal mondo, nulla ha più importanza se non io e lui. Non so se questo è amore Cleo, non lo so.” ammise la ragazza

Cleopatra, dall’altra parte del telefono sorrise: “Credo proprio di sì amica mia. Nonostante tu abbia lottato fino alla fine, te ne sei innamorata lo stesso.” pensò tra sé e sé la ragazza; riavvicinò il telefono all’orecchio: “Perché non vai al suo concerto oggi e lasci che sia il cuore a decidere per una volta!” le propose.

“Ma… e gli altri cosa penseranno? E’ una pazzia quella di stare insieme!” azzardò a dire la ragazza

“Lascia stare gli altri per una volta e pensa alla tua felicità Andy, è questo che conta: essere felici!”

“Già essere felici” pensò, e’ quello che le diceva sempre Nick: “Non importa se le circostanze sono belle o meno, l’importante è trovare in esse qualcosa per cui essere felici.”

Sorrise: “Sì andrò al concerto!” rispose

“Hai preso la giusta decisione Andy! In bocca al lupo! So che ce la farai” le disse Cleo

“Crepi! Grazie Cleo! Non so che farei senza di te” rispose prima di agganciare.

Erano le nove in punto e l’Hollywood Palladium già straripava di gente, nonostante il concerto sarebbe iniziato non prima delle dieci; all’interno mandrie di ragazze urlanti cercavano di accaparrarsi i posti migliori a suon di spinte, strepiti e tirate di capelli.

Andy aveva deciso di indossare un vestito senza spalle, a righe grigie e bianche con una fascia sotto il seno terminante con un fiocco sul fianco sinistro; ballerine laccate bianche e un leggero cardigan a maniche corte grigio chiuso solo sul lato destro del colletto da un piccolo fiocco; aveva lasciato i lunghi capelli biondi sciolti, solo alcune ciocche erano raccolte dietro alla testa con un fermaglio: “Proprio come piacciono a lui.” pensò cercando un posto tranquillo da dove poter assistere al concerto.

Le dieci, le note di una chitarra si spandono nell’aria, Andy sorrise, l’avrebbe riconosciuta tra mille la melodia della Gibson SG rossa di Nick.

Il ragazzo apparve sul palco seguito dai fratelli, Andy lo vide e rimase sconvolta, nonostante quel finto sorriso sulle labbra, capì immediatamente quanto in realtà il ragazzo avesse sofferto.

Si maledì per essere stata così cinica il giorno prima, poi lo sentì cantare e le parole che le arrivarono alle orecchie le sembrarono stranamente familiari:

 

Run, run like you do, I'm chasing you
I'm on your tail, I'm gaining fast you're going nowhere
Try to fix what you've done and turn back the sun
The night is calling and then we're falling faster now

You're pushing me away
Every last word, every single thing you say
Pushin’ me away
Try and stop now but it's already late
Pushin’ me away
If you really don’t care say it to my face
Pushin’ me away
You push push pushin’ me away


Rimase senza parole, era lei… c’era lei in quella canzone!

Le parole di Nick, simili a lame affilate, le trafissero il cuore: era vero, non era altro che una codarda, si era voltata ed era corsa via, sottraendosi ancora una volta all’amore.

Con il viso imperlato di lacrime, chiuse gli occhi, lasciando che le note di quella melodia le penetrassero l’anima, liberandone i ricordi ancora prigionieri che, fluttuando leggeri, le si affacciarono alla mente…

Tutto era cominciato due settimane prima, era un lunedì come tanti, caldo, soleggiato e senza un alito di vento: insomma noioso come tutti i lunedì.

Andrea Wayne, una ragazza di appena ventun’anni che frequentava l’ultimo anno di ingegneria spaziale alla University of Southern California, passeggiava tranquillamente per Toluca Lake, le lezioni erano finite da un bel pezzo e lei aveva deciso di rincasare a piedi godendosi quel sole caldo che le illuminava il viso.

Successe tutto all’improvviso, qualcuno l’urtò e lei si ritrovò sbalzata a terra con la testa che le faceva male a causa dello scontro, alzò il viso ed incontrò degli splendidi occhi nocciola che appartenevano ad ragazzo che dimostrava non più di sedici anni.

Lui le sorrise e, come avrebbe capito solo inseguito, quel sorriso era raro che si affacciasse al suo volto; l’aiutò ad alzarsi e si scusò per l’incidente, lei sorridendo imbarazzata gli rispose che non era successo nulla di grave.

Lui si era offerto di pagarle un caffè,

lei aveva accettato…

si ritrovarono seduti ad uno Starbucks,

lui si presentò, con quella sua voce calda capace di farla arrossire: “Mi chiamo Nicolas, Nick per gli amici!” aveva detto tendendole la mano.

Lei aveva ricambiato la stretta e risposto: “Io sono Andrea, Andy per gli amici!”.

Così era cominciata la loro storia,

complice uno scontro ed una tenera stretta di mano.

Solo inseguito aveva scoperto che faceva parte di una famosa boy band, i Jonas Brothers, insieme a fratelli più grandi, già perché lui aveva solo sedici anni e lei appena ventuno.

Erano usciti insieme più volte quella settimana, a lui non sembrava importare che lei fosse più grande e lei non dava peso al fatto che lui più piccolo.

Si erano fidanzati di domenica sera, lui l’aveva portata in un ristorante vicino al mare e, con in mano un anello rosa, il colore preferito di lei, gliel’aveva chiesto, dolcemente, con la sua voce calda. Lei era arrossita e ridendo aveva accettato, “Cosa c’è di male!” si era detta mentre lui le infilava l’anello al dito.
Si sarebbe pentita di quella frase a cui non aveva dato peso.

Giorno dopo giorno le voci iniziarono a girare, maligne e invidiose, si annidavano in ogni dove come la polvere e lei non riuscì a far altro che soccombere.

Lui le disse che a fine settimana sarebbe dovuto tornare in Texas dove abitava con la famiglia, ma le aveva promesso di tornare per restare con lei per sempre.

Forse fu quello il momento in cui lei realizzò che aveva commesso un terribile errore, che aveva preso un abbaglio, una cotta da ragazzina, in quel momento capì che la loro storia non sarebbe potuta continuare.

Riaprì gli occhi e le strofe della canzone entrarono con forza nelle sue orecchie.

 

Stop, and tell me the truth, cause I'm so confused
Scosse vigorosamente la testa, sarebbe mai riuscita a dirgli la verità, a dire la verità a se stessa.

Spinnin’ round these walls are fallin’ down and I need you
More than you know, I'm not lettin’ go,

Lui aveva bisogno di lei e lei, aveva davvero bisogno di lui?
I'm getting close so take my ha and please just tell me why

Lo vide tendere la mano e istintivamente allungò la sua,

esiste davvero un perché? si ritrovò a chiedersi

You're pushing me away
Every last word, every single thing you say
Pushin’ me away
Try and stop now but it's already late
Pushin’ me away
If you really don’t care say it to my face

Certo che le importava di lui, è per questo che non riusciva a dirglielo in faccia,

perché lei…

Pushin’ me away
You push push pushin’ me away

Si ritrovò a piangere come una stupida,

era una stupida,

lo aveva allontanato da sé senza un vero motivo.

Non lo avrebbe fatto ancora…

non avrebbe commesso lo stesso errore!
Improvvisamente capì: “ Io lo amo.”
You're pushing me away
Every last word, every single thing you say
Pushin’ me away
Try and stop now but it's already late
Pushin’ me away
If you really don’t care say it to my face
Pushin’ me away
You push push pushin’ me away

 

Vide una lacrima bagnargli il volto, non poteva permetterlo, si fece largo tra la folla, cercando di raggiungere il palco.

Nick dall’alto del palco, vide una figura avvicinarsi, la riconobbe subito, scosse la testa: no, non poteva essere lei, Andy ormai faceva parte del passato.

Scacciò una lacrima solitaria e riprese a cantare.

Andy, con il viso rigato di lacrime e i capelli arruffati, aveva raggiunto il sotto palco, guadò in alto cercando di catturare lo sguardo di Nick, ma questi si girò dall’altra parte: no, no si sarebbe data per vinta! Non ora che aveva finalmente capito.

Era bloccata dalla sicurezza che non faceva passare nessuno, fece finta di raccogliere qualcosa da terra e riuscì a sgattaiolare tra le gambe di uno degli omaccioni, si rialzò in piedi e corse verso

le scale.

Nick stava suonando le ultime note della canzone quando la vide, scarmigliata e con il viso bagnato di lacrime, correre verso di lui.

E capì che non era un sogno.

Allargò le braccia e sorrise.

Andy corse verso di lui, lo vide girarsi, rimanere stupito e sorridere aprendo le braccia;

si buttò addosso a lui, sentì le sue braccia muscolose cingerle la schiena, alzò lo sguardo incontrando i suoi occhi nocciola, quegli occhi che l’avevano stregata il giorno che si erano incontrati, sorrise e lo baciò, incurante della folla, incurante di quello che avrebbe detto la gente, incurante dei giornali, del TG, incurante del mondo: era la felicità che contava veramente.

Nick rispose con enfasi al bacio, sentì le mani di lei dapprima tremanti, poi con ritrovata sicurezza cingergli il collo, la strinse ancora di più a sé: non l’avrebbe lasciata andare via questa volta.

Si staccò  da lei: “Perché sei tornata?” chiese in un soffio

Andy si strinse a lui: “Perché ora so che la nostra storia avrà un lieto fine!”

Sorrise ed Andy ebbe appena il tempo di pensare a quanto fossero belli i suoi sorrisi, concessi solo a lei, l’unica capace di renderlo veramente felice, prima che Nick, facendole incrociare le gambe dietro la sua schiena ricominciasse a baciarla.

No non l’avrebbe più allontanato da sé

 

Un cellulare si illuminò emettendo una piccola melodia, una ragazza si avvicinò alla scrivania dove giaceva abbandonato prendendolo, si accorse che aveva ricevuto un messaggio, lo lesse:

Sono Andrea,

ho ventun’anni e sono innamorata di un ragazzo di sedici,

la vita non potrebbe avere un sapore migliore!!!

Del resto è la felicità che conta

                                                     Andy ^-^ 

 

 

 

 

 

 

 

Spero vi sia piaciuta!!!

Fatemi sapere cosa ne pensate, le critiche sono ben accette!!!

Un megabacione a tutti

aya

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



  
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