Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Kotoko_chan    14/10/2014    3 recensioni
Kuroko Tetsuya è un ragazzo timido e di poche parole, che entra nella squadra di basket del liceo Seirin, dove incontrerà Kagami Taiga, il suo esatto opposto. Tra i due si creerà una certa intesa anche se Kagami non riesce a spiegarsi il motivo per cui Kuroko odia essere toccato. Che sia colpa del suo passato? E qual è il suo legame con la "Generazione dei miracoli"? Cosa unisce questi sei ragazzi straordinari ma così altezzosi? Tra partite di basket e colpi di scena, riuscirà il nostro sesto uomo a liberarsi dei suoi vincoli? Lo scoprirete solo leggendo...
Genere: Sentimentale, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Kiseki No Sedai, Satsuki Momoi, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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2. Luce ed Ombra: la partita delle sorprese
 
Era passato all’incirca un mese dall’inizio della scuola e la squadra di basket si sottoponeva giornalmente agli allenamenti durissimi ideati dalla loro coach, ottenendo però risultati soddisfacenti. L’unico che invece non dava segni di miglioramento era Kuroko che, nonostante si sforzasse e ci mettesse tutto l’impegno possibile, aveva deluso le aspettative di tutti, tanto che nessuno gli chiese della “Generazione dei Miracoli”. Ormai era chiaro come il sole: Kuroko non aveva mai avuto nessun legame con loro.
L’unico che continuava ad incoraggiarlo era Kagami. Non faceva altro che urlare: “Forza Kuroko!” oppure “Puoi farcela!” Inoltre ogni tanto si univa a lui quando la coach gli assegnava degli esercizi mirati. Lei non diceva nulla e apprezzava questo spirito di squadra. Infatti, pian piano, anche altri compagni di squadra iniziarono a giocare con lui, ma nonostante tutto Kuroko non migliorava.
“Ragazzi, tutti qui!” Riko chiamò i suoi giocatori con aria professionale “tra due settimane avremo un’amichevole da giocare e sarà contro la scuola superiore Kaijou”.
“E LO DICI COSI’??!!” urlarono in molti agitati per lo scarso preavviso.
“Cosa??? Giocheremo con loro??? Ma hanno...” Koganei era incredulo.
“... Kise Ryouta della Generazione dei Miracoli. Sicuramente ci sottovaluteranno e cercheranno di non farlo giocare. Però noi faremo di tutto perché questo non accada” disse la coach entusiasta ignorando le contestazioni iniziali.
“Potrò scontrarmi con uno di loro! Non vedo l’ora!!!” disse Kagami stringendo i pugni e lanciandoli al cielo.
Gli altri ragazzi erano piuttosto preoccupati.
“Non prenderlo alla leggera, lui è il famoso “Mimo” della Generazione dei Miracoli. E poi, oltre a lui, ci sono altri quattro giocatori molto forti” disse Junpei pensieroso.
“Esatto... ora vi dirò chi giocherà: Hyuuga, Izuki, Koganei, Mitobe e Kagami” annunciò la coach.
“COSAAAA??? POTRO’ GIOCARE??? YUPPIII!!! YEAH!!! FANTASTIC!!!” Kagami iniziò a urlare con entusiasmo parlando man mano sempre più in inglese.
Hyuuga sospirò rassegnato però sorrise nel momento in cui vide che l’entusiasmo di Kagami aveva coinvolto anche gli altri componenti della squadra. Avevano bisogno di carica per affrontare Kise.
“Sono contenta di tutto questo entusiasmo! Bene, per oggi abbiamo finito. Ci vediamo domani” concluse la coach.
La squadra in fermento raggiunse gli spogliatoi commentando ad alta voce la notizia appena ricevuta e facendo i complimenti a Kagami.
“Kagami, dov’è Kuroko?” chiese Koganei.
“Sarà come al solito qui dietro... Kuroko esci fuori” disse guardandosi alle spalle imitato da tutti, solamente che questa volta lui non c’era.
“Dov’è sarà andato?” chiese Mitobe.
“Provo a chiamarlo” disse Kagami entrando negli spogliatoi per recuperare il cellulare.
“Hai il suo numero??” chiese stupito Koganei.
“Si, siamo compagni di classe e anche di squadra. Mi sembra normale” rispose prendendo il cellulare nell’armadietto.
“Andate in classe insieme???” continuò Koganei.
Kagami non rispose concentrandosi sul telefono.
“E’ andato via prima perché ha avuto un imprevisto” disse “mi ha inviato un messaggio”.
“Quindi ogni tanto parla e manda messaggi, che sorpresa” commentò stupito Junpei.
“Perché vi meravigliate tanto?” chiese Kagami perplesso.
“E’ abbastanza isolato dal resto della squadra anche quando ci uniamo a lui, sembra che vada d’accordo solo con te. E poi l’altro giorno, per caso, gli ho toccato la mano passandogli il pallone e per poco non è scappato!” disse Uruhata togliendosi la maglia.
“Ah si, è vero. A lui non piace essere toccato” rispose Kagami spogliandosi.
“Quindi avevo capito bene... il primo giorno, quando si è fatto male, il suo comportamento mi era sembrato strano” commentò Junpei pensieroso.
“E tu Kagami come fai a sapere tutte queste cose? Hai il numero... stessa classe... stesso club... che fate uscite insieme? Sei peggio di un fidanzato! Ahahahah!” disse Koganei iniziando a ridere.
Kagami arrossì.
“Piuttosto la chiamerei l’inizio di un’amicizia!!!” sbottò furioso “E poi Kuroko ha del potenziale che non riesce a mostrare per qualche motivo” continuò pensieroso.
Gli altri si zittirono a quelle parole per poi parlare dall’altro. Kagami fu il primo a finire e salutò tutti prima di andare via. Camminava con passo baldanzoso pensando alla sua sfida contro Kise e alla voglia di dimostrare di essere più forte, quando a un certo punto, vicino al fast food dove di solito comprava montagne di panini, vide Kuroko.
“Dove sta andando?” pensò curioso.
Per istinto lo seguì da lontano cercando di non perderlo di vista a causa della sua scarsa presenza. Ad un certo punto però sparì agitando così Kagami.
“Ma è un mago??? Che fine ha fatto???”
Iniziò a perlustrare la zona finché, dopo aver svoltato in un vicolo, sbucò in un parco dove c’era un campo da basket pubblico. Osservandolo attentamente notò Kuroko al centro del campo con un pallone.
“Si sta ancora allenando” pensò ammirato.
Dopo un po’ Kuroko si mosse sdraiandosi a terra e restando immobile. Kagami confuso lo raggiunse notando che aveva gli occhi chiusi.
“Kuroko, tutto a posto?” chiese con ansia.
Il più piccolo spalancò gli occhi meravigliato.
“Kagami-kun... cosa ci fai qui?” chiese alzandosi in piedi.
“Potrei farti la stessa domanda” replicò lui.
Si guardarono in silenzio senza aggiungere altro.
“Hai mangiato?” chiese Kagami spezzando il silenzio.
Kuroko fece un segno di diniego.
“Forza, stavo proprio andando a cenare. Vieni con me” disse avviandosi ma Kuroko non si mosse.
“Dove?” chiese apprensivo.
“Al fast food qui vicino” rispose stupito.
“... va bene”.
Camminarono in silenzio parlando solo nel momento in cui dovevano ordinare. Occuparono un tavolo iniziando a mangiare, Kagami con foga, Kuroko con calma.
“Kagami-kun... non ti sembra di esagerare?” chiese Kuroko guardando la quantità assurda di panini.
“No, sono pochi. Dopo devo ordinare degli altri” rispose aprendo il quarto.
Kuroko ridacchiò sciogliendo la tensione che si era creata prima in campo. Kagami sorrise di rimando, felice di vederlo così.
“Ah, complimenti per essere stato nominato titolare” disse Kuroko finendo di magiare il suo panino.
“Grazie! Non vedo l’ora di affrontare questo tipo della Generazione dei Miracoli!” esclamò con entusiasmo.
“Devi stare attento... Kise-kun è molto forte” commentò cupo.
“Lo conosci? Se non sbaglio giocavate nella stessa squadra di basket”.
“Non di persona. Non facevo parte della prima squadra”  distolse lo sguardo e non parlò più.
Kagami, non riuscendo a capire il motivo di quel silenzio, iniziò a parlare d’altro senza però ottenere risposta. Rassegnato finì di mangiare e seguì fuori Kuroko.
“Kagami-kun, devo andare da quella parte” disse dopo essere arrivati ad un bivio rompendo finalmente quel pesante silenzio.
“Va bene” rispose lui “allora a domani” disse avviandosi.
“Aspetta!” Kuroko lo bloccò afferrandogli il braccio.
Kagami si voltò stupito, non solo per la forza di quella presa, ma anche perché era la prima volta che lo vedeva toccare qualcuno.
“A quella partita... riuscirò a giocare anch’io. Sarò la tua ombra Kagami e farò in modo che la tua luce possa risaltare” lo liberò e senza aggiungere altro se ne andò.
Kagami rimase immobile, sconcertato. Non sapeva cosa volesse dire e si toccò involontariamente il braccio che Kuroko aveva afferrato.
 
***
 
“Allora ragazzi, siete tutti?” chiese la coach.
“Si!” esclamarono all’unisono.
Il grande giorno era arrivato e tutta la squadra era in fermento. Persino Kuroko, di solito impassibile, sembrava più determinato.
Entrarono nella scuola superiore Kaijou, raggiungendo immediatamente la palestra, trovando la squadra della scuola al completo.
Ci fu un inchino generale e i due coach iniziarono a parlottare.
“Seguitemi” disse un ragazzo “sono Kasamatsu, il capitano”.
Loro salutarono seguendolo poi negli spogliatoi ma, prima di giungere a destinazione, un alto ragazzo biondo fece la sua comparsa.
“Sei di nuovo in ritardo Kise” disse Kasamatsu irritato.
Lui non rispose osservando l’intera squadra del Seirin con aria annoiata. Il suo sguardo si soffermò su Kagami e subito dopo su Kuroko.
“Ora capisco perché non gioco... squadra di dilettanti” commentò superandoli.
“Ehi! Maledetto biondino!” sbottò Kagami andando verso di lui.
Junpei lo fermò in tempo tirandolo verso di sé.
“Kagami non fare l’idiota!”
Kise continuò a camminare urtando volontariamente Kuroko.
“Perdonami” disse dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
Kuroko gli schiaffeggiò la mano allontanandosi mentre Kagami, liberatosi da Junpei, lo raggiunse.
“Non sei cambiato Kuroko” mormorò Kise dandogli le spalle.
Gli unici a sentirlo furono solo Kuroko e un sorpreso Kagami.
“Si conoscono!” pensò.
“Andiamo negli spogliatoi” disse Junpei mentre Kasamatsu si scusava per l’atteggiamento di Kise.
“Kuroko, lui ti conosce. Cosa mi nascondi?” chiese Kagami.
Lui non rispose e seguì il resto della squadra a testa bassa. Si cambiarono velocemente raggiunti poi dalla coach che iniziò ad incoraggiarli e dare delle direttive. Gli unici che non stavano ascoltando erano Kuroko, che fissava il vuoto con espressione indecifrabile e Kagami, che voleva fare qualcosa per lui.
“Cosa mi nascondi?”
 
***
 
Erano alla fine del primo quarto e la partita stava andando molto bene per il Seirin, infatti erano sopra di dieci punti. Kagami era inarrestabile rendendo vani i tentativi di soprasso della squadra avversaria. Giocarono a lungo, finché al termine del primo tempo il Seirin aveva mantenuto il vantaggio.
“Ottimo lavoro ragazzi!” esclamò la coach passando asciugamani e bevande “continuate così! Se entrerà Kise sarà Kagami a marcarlo, d’accordo?”
“Si!” esclamarono i giocatori.
La sirena suonò annunciando il rientro dei giocatori in campo e l’ingresso di Kise.
“Ci siamo!” pensò Kagami eccitato.
“Ehi rosso, è il momento di far spazio ai professionisti” disse Kise guardando Kagami con aria sprezzante.
Lui era troppo eccitato per rispondere.
La partita riprese e Kise immediatamente si fece notare, fermando Kagami, liberandosi dalla sua marcatura e segnando una tripla.
Il Kaijou urlò di entusiasmo suscitando l’entusiasmo degli spettatori. Un gruppo di ragazze iniziò a urlare: KISE! KISE! KISE!
“Maledizione!” sbottò Kagami.
“Siamo ancora all’inizio” disse Kise superandolo.
La partita continuò così, e Kise portò la sua squadra non solo alla parità, ma superò anche il Seirin. Kuroko osservava tutto con attenzione stringendo i pugni con rabbia.
“Coach, fammi entrare” disse all’improvviso distraendo una nervosa Riko.
“Kuroko, non mi sembra il momento! Sappiamo entrambi che non saresti in grado di fare nulla!”
“Ti prego, dammi un’opportunità. Non te ne pentirai”.
Riko guardò verso Kuroko notando la sua determinazione. Iniziò a pensare agitata: quel ragazzo si era dimostrato incapace per tutto quel tempo ed era imprevedibile. Forse quell’imprevedibilità gli sarebbe tornata utile in partita. Dopotutto Kise non copiava cose scadenti.
“D’accordo”.
Kuroko si alzò in piedi carico.
“Cambio del Seirin, esce Koganei ed entra Kuroko!”
“COSA???” tutta la squadra del Seirin era sconcertata.
“Coach, cosa succede?” chiese Junpei correndo verso di lei.
“Continuate a giocare con lo stesso schema” disse semplicemente.
Tutti annuirono rientrando in campo.
“Kagami-kun, non perdermi di vista. Io sarò la tua ombra” disse determinato Kuroko.
Kagami lo guardò sorpreso ripensando al discorso luce ed ombra della scorsa volta.
“Guai a te si mi deludi, Kuroko!” esclamò.
Kuroko sorrise per poi tornare immediatamente serio rivolgendo i suoi occhi a Kise.
“Preparati ad un’amara sconfitta Kuroko” disse con astio allontanandosi.
La partita riprese e il Kaijou prese immediatamente il possesso palla. O almeno così sembrava.
“Cosa sta succedendo?” urlò Kasamatsu confuso.
All’improvviso la palla comparve tra le mani di Kagami che segnò. Quella schiacciata però non fu festeggiata da nessuno perché tutti erano troppo sconcertati. La coach era in piedi incredula. Non aveva capito cosa fosse successo. La partita ricominciò e lo stesso miracolo avvenne più volte, nonostante l’estenuante lotta di Kise. Poi la coach capì.
“Mis... misdirection...”
“Cosa?” chiesero i ragazzi in panchina.
“Kuroko utilizza la misdirection. E’ una tecnica usata dai maghi per attirare l'attenzione del pubblico e mascherare i propri trucchi. Kuroko la usa per intercettare la palla e fare passaggi precisi e improvvisi... quindi lui è...”
Il fischio dell’arbitro annunciò la fine della partita con un punteggio di 90-91 per il Seirin. Ma nessuno festeggiò, tutti guardarono Kuroko.
“Chi sei?” chiese Junpei.
“Non gliel’hai detto Kuroko?” Kise si avvicinò sprezzante.
“Vi conoscete?” chiese la coach.
Tutti avevano occupato il campo per capire meglio quella situazione.
“Stai zitto” disse Kuroko arrabbiato.
“Su, mio piccolo Kuroko. Non c’è nulla di male! Sapete... ormai la nostra storia viene raccontata come una favola per bambini” disse Kise con un sorriso beffardo.
“Ti ho detto di non parlare!” stavolta Kuroko impresse più energia nelle sue parole.
La squadra si voltò a guardarlo.
“Stavolta non c’è Aominecchi a pararti il culo”.
Kuroko strinse i pugni.
“Aomine Daiki?” chiese Junpei.
“C'era una volta la squadra di basket della scuola media Teiko” iniziò Kise ignorando Junpei “che riuscì a vincere contro ogni squadra rivale conquistando il campionato per tre anni di seguito. I cinque giocatori di questa squadra vennero chiamati la Generazione dei Miracoli” si fermò guardando tutti con superiorità “sapete già i loro nomi, incluso il mio. Tuttavia, un fatto di cui pochi sono a conoscenza...”
“Stai zitto!” esclamò Kuroko.
 “...è che esisteva un altro giocatore della Generazione dei Miracoli...” continuò Kise ignorandolo.
“Ti ho detto di smetterla!”
“... il sesto giocatore fantasma...”
“STAI ZITTO!!”
Kise lo guardò trionfante.
“Kuroko Tetsuya”.
Tutti si voltarono verso di lui, mormorando.
“Allora non era una leggenda...” commentò Junpei.
Kuroko tremava a capo chino e con i pugni stretti. Poi improvvisamente voltò le spalle a Kise correndo fuori.
“Kuroko!” esclamarono i suoi compagni.
Kagami lo inseguì abbandonando la palestra.
“Benvenuto nella realtà Kuroko” commentò Kise dirigendosi agli spogliatoi.
E mentre Kuroko correva ignaro di essere inseguito da Kagami, il Seirin rimase fermo in campo incapace di muoversi. L’unica cosa che tutti pensavano era:
“Perché ci ha mentito?”
 
 
Angolo della Follia @.@
 
Ciao! Rieccomi qui ;) Ho concluso il capitolo con questo dubbio.... perché Kuroko ha mentito, o meglio, perché non si è mostrato e ha sempre giocato male? Il mistero attorno a lui si infittisce =D
Inoltre notiamo un Kagami piuttosto protettivo nei confronti di Kuroko ma allo stesso tempo comprensivo... ammettetelo, molti di voi lo avrebbero già mandato a quel paese XD
E poi Kise... non ha battuto ciglio per la sua sconfitta ma ha rivelato l’identità di Kuroko... e poi è così meschino nei suoi confronti... è diverso dal Kise che conosciamo... perché si comporta così?
Infine non mi dilungherò molto nelle partite perché preferisco concentrarmi più sulla loro storia, quindi saranno sempre così, rapide.
Bene... cosa accadrà al prossimo capitolo? Kuroko finalmente parlerà? Pubblicherò ogni mercoledì, quindi il prossimo capitolo uscirà il 22 ottobre ;)
Ciao e commentate ;)
 
P.S. oggi è il compleanno di una mia amica folle come me quindi... Happy B-day Vivienne =D
 
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Oltre a Kuroko no basket, ho scritto altre fan fiction, tre di genere yaoi, una het e una ispirata ad un telefilm. Vi faccio l’elenco:
 
  • Junjou Revolution: tutti gli appassionati di yaoi conoscono le opere di Nakamura sensei, tra cui Junjou Romantica, quindi hi scritto una fan fiction su Misaki e Usagi <3 (conclusa).
  • Junjou Revolution! Il ritorno: è una raccolta di one shot per completare alcune parti della storia principale ma anche episodi sporadici sulla nostra amata coppia =D (in corso).
  • Shadows: (yaoi) chi non conosce Onodera e Takano??? Ecco qui una fan fiction dedicata a loro =D (conclusa).
  • Voglia d’amare: (het) mi sono ispirata a Skip Beat, e la storia si incentra su Kyoko e Ren (conclusa).
  • I gemelli Mikaelson: mi sono ispirata al telefilm “The Originals”, spin off di The Vampire Diaries (conclusa).
   
 
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