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Autore: Sery400    15/10/2014    3 recensioni
Sabato ci sarà il matrimonio di Candice e nella mia mente la serata potrebbe benissimo prendere una piega interessante.
Ad esempio, i Somerkey potrebbero decidere di sposarsi.
Magari, in un universo parallelo, questo accadrà davvero.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Somerhalder, Michael Malarkey, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note: è una cosina piccola e stupida, forse, ma le ore di educazione fisica passate sbracate su una sedia con la voce di Malarkey nelle orecchie sono da ispirazione. Quindi ecco una possibile richiesta di matrimonio Somerkey.

Non odiatemi troppo per i feels che vi strapperanno il cuore, grazie.
E buona lettura.

<3








Se Ian quel giorno avesse saputo che sarebbe finita in quel modo, forse avrebbe programmato qualcosa di carino, l’avrebbe detto in un altro modo, in altre parole. Magari avrebbe comprato dei fiori.

Magari un anello.



 

Quel 18 ottobre 2014 né Ian, né Michael, lo avrebbero mai dimenticato.

Era il giorno del matrimonio della dolcissima Candice e Michael si stava divertendo a prenderla in giro, chiamandola riccioli d’oro, visto che aveva tanti boccoli biondi. Era bellissima e quell’abito bianco le cadeva perfettamente. Si era appena conclusa la cerimonia e tutti gli invitati stavano assaggiando le delizie del buffet.

Michael rise alla faccia indignata di Candice, poi le baciò una guancia. «Sono davvero felice per te e per voi.»

«Dai che un giorno toccherà anche a te, Malarkey» rispose lei sorridendo. Poi abbracciò forte l’amico, che la sollevò un po’ da terra. Lei posò le labbra sulla sua guancia coperta da un lieve strato di barba. «Grazie.»

Michael si allontanò ed andò ad assaggiare un tramezzino. ‘Un giorno toccherà anche a me’, pensò, risentendo le parole di Candice nella sua testa. La sua mente volò velocemente ad un uomo dagli occhi azzurri che possedeva il suo cuore da ormai un anno. Si guardò intorno ma non notò nessun moro sul metro e ottanta.

Quello, infatti, stava cazzeggiando con Matt e Paul. Erano seduti ognuno su un divanetto singolo, sotto il portico, le giacche sbottonate e le cravatte allentate, che sorseggiavano del vino.

«Paul, sappi che tutti noi stiamo aspettando che tu ti proponga a Phoebe, lo sai vero?» disse Ian ammiccando all’amico.

«Dopo il primo matrimonio credo che aspetterò un po’ prima di farmi avanti» rispose l’altro con una risata, ma al solo pensiero gli occhi avevano iniziato a brillargli.

«Secondo me Matt invece rimarrà solo a vita» annunciò Ian, facendo al suo collega un occhiolino e sorridendogli sfacciato.

«Scusate, io sto aspettando per Nina» disse quello, alzando le sopracciglia.

E, come se l’avessero chiamata, quella passò accanto a loro con il suo vestito azzurro, i capelli lasciati sciolti lungo la schiena e un sorriso da favola.

Matt le sorrise, completamente cotto, così lei si avvicinò e si chinò su di lui, lasciandogli un bacio sulla guancia e accarezzandogli i capelli sulla nuca.

Ian e Paul osservarono il loro amico che tra un po’ sveniva tra le braccia di lei e, dopo esserci lanciati uno sguardo veloce, scoppiarono a ridere.

«Smettetela» disse Matt con un broncio, ma anche Nina a quel punto rideva. Così girò la testa e le sussurrò: «Lo sai che un giorno sarai mia, dolcezza.»

«Mh-mh» annuì lei, sorridendo ancora. Gli lasciò un altro bacio e salutò gli altri due, prima di andar via.

Ian stava per fare una battuta idiota ma si zittì appena una voce che conosceva fin troppo bene li interruppe. «Che si dice?»

Michael prese un divanetto e lo posizionò accanto al suo ragazzo, poi ci si sedé.

«Prendevamo in giro l’enorme cotta che Matt ha per Nina» spiegò Ian rivolgendogli un sorriso che fece sciogliere Michael. Dopo tutti quei mesi, riusciva ancora a sorprenderlo con un semplice gesto come un sorriso.

«Chi non ha una cotta per Nina?» chiese ridendo Michael, che adorava la ragazza, come il resto del gruppo. Poi notò lo sguardo assassino di Ian. «A parte me, ovviamente, che amo solo te» aggiunse velocemente e con una voce da lecchino.

Matt e Paul iniziarono a ridere tanto forte da doversi mettere le mani sulla pancia che doleva. Ian anche sogghignò, poi mise la propria mano su quella della altro.

Un gesto comune e banale, che però faceva sempre sentire a casa entrambi.

«Io vado a mangiare qualcosa» annunciò Paul, che notò gli sguardi innamorati dei due.

Matt intuì il pensiero di Paul di dargli della privacy e con un “sì, anch’io”, lo seguì.

I due ridacchiarono un po’ dopo aver visto le iniziative degli amici, ma erano felici di avere qualche minuto solo per loro dopo un pomeriggio in una chiesa piena di gente.

«Guardali, quanto sono dolci» sussurrò Ian osservando Candice e il suo –da qualche minuto- nuovo marito, Joe, ad una decina di metri da loro, abbracciati.

«Già» rispose Michael, sorridendo come un’idiota a quella dimostrazione d’amore in pubblico. Gesti del genere gli facevano sempre tremare il cuore. E quanto gli piaceva immaginare lui ed Ian al posto delle altre persone, non lo sapeva neanche lui.

«Anche io vorrò sposarmi, un giorno» dichiarò l’uomo dagli occhi azzurri.

Michael intrecciò le loro dita e l’altro strinse le presa tanto da fargli quasi male.

«Vieni qui» disse Ian dandosi un paio di pacche sulla coscia destra.

Michael si alzò e si risedé sulle sue gambe, accarezzandogli una guancia con la mano libera.

«Anche io lo vorrò.»

«Me?»

«Umh?» chiese Michael, confuso.

Ian guardò a lungo dentro i suoi occhi scuri. «Sposeresti me?»

Michael fu attraversato da un brivido.

Sposarlo. Passare la vita con lui. Amarlo fino alla fine dei giorni.

I due non ne avevano mai parlato e Michael, fino ad una decina di minuti prima, non ci aveva mai pensato. Lo farebbe? Ma quella non era una proposta, giusto? Ian non glielo stava chiedendo, stava solo facendo un’ipotesi.

«Forse… se trovassi il coraggio di sopportarti ogni singolo giorno» ripose quindi Michael, buttandola sull’ironico. Ma quello era Ian, cavolo. E Michael lo amava, lo amava più di ogni altra cosa, più di se stesso. Lo aveva amato dal primo istante e non aveva mai smesso, nemmeno in quei momenti di lite mentre gli urlava contro di odiarlo. Lui non aveva mai smesso e mai lo avrebbe fatto.

Ian sorrise, poi sfregò con il proprio naso quello di Michael. «Lo fai già quello.»

Michael ricambiò il sorriso. Dio quanto lo amava. «Hai ragione» annuì.

Ian allora lo baciò per la prima volta dopo ore quel giorno e assaporò il momento fino all’ultimo secondo, fino a quando Michael non si allontanò per mancanza d’aria. «Ti amo, sempre» mormorò il più piccolo dandogli un altro bacio a stampo.

«Quindi mi sposi?»

Ad Ian quella frase sfuggì dalle labbra senza controllo, senza averlo programmato. Insomma, non voleva fargli davvero una proposta, ma il pensiero non aveva fatto in tempo ad attraversargli la mente che quella richiesta era già nell’aria e nelle orecchie di Michael.

Ian ebbe giusto un paio di secondi per impanicarsi, pentirsene e poi andarne fiero. Un paio di secondi per morire e resuscitare. Un paio di secondi di insicurezza.

Un paio di secondi prima che Michael rispondesse, con un sorriso da orecchio ad orecchio: «Sì, sì. Certo che ti sposo.»
  
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