New York, una città ormai urbanizzata e piena di smog;
In cui il crimine di certo non manca…
Ultimamente l’ormai Leader della Mishima Zaibatsu, stava lanciando diverse uccisioni in tutta la città, andando a colpire perfino persone innocenti.
Questo era forse solo per una sua personale vendetta?
No, sicuramente vi era qualcos’altro sotto…
In quel preciso istante nel palazzo nero più altro di quella via, il ragazzo che aveva scatenato tutto ciò, se ne stava ad oziare davanti uno schermo al plasma.
I suoi occhi scrutavano quel video, come d’altronde avevano fatto tutto il giorno, in cerca di una qualche risposta dall’uomo che era stato ripreso.
La porta della camera si aprì di scatto mostrando la figura di un uomo biondo, vestito come un Generale vero e proprio.

-Entra solo se hai buone notizie.

Sbottò Jin lasciando Alexandersson sulla soglia.

< Posso dirti solo che ho racimolato alcune informazioni. >

Disse appena, molto timidamente, Lars.
Il giapponese spostò il proprio sguardo sull’uomo, e lo guardò in modo freddo e distaccato.

-Alisa, dov’è?-

Disse quasi ignorando l’affermazione del biondo.
Quest’ultimo entrò nell’ufficio, chiudendo la porta alle proprie spalle.

< Sta sorvolando la città in cerca di informazioni sulla G Corporation. >

Disse secco e diretto.
Il moro gli fece segno di avvicinarsi e di accomodarsi sulla sedia di fronte alla scrivania.
E Lars eseguì gli ordini.

-Avanti dimmi cosa sai.-

Disse il giapponese mentre l’osservava con uno sguardo così freddo cha avrebbe potuto pietrificarlo.

< Kazuya Mishima ha assoldato una guardia del corpo, ma non conosciamo chi sia. >

Jin socchiuse lievemente le palpebre, posandosi allo schienale della sedia.
Non sembrava affatto preoccupato o spaventato da quello che aveva appena detto il biondo.

-Avevo detto niente brutte notizie.-

Sbuffò mentre disse ciò.
Alexandersson fece quasi una faccia stufa, stanco di sentir parlare quello che ormai tutti ritenevano un pazzo scatenato.
Il moro si alzò dalla propria poltrona, e ciò non stava a significare nulla di buono…

-Ora vattene e lasciami solo…-

Disse come se fosse insicuro delle proprie parole.
Lars non ribatté, anzi, era felice di abbandonare quel maledetto ufficio.
Così se ne uscì fuori ed emise un lungo sospiro.
Il giapponese però, non era rimasto del tutto solo…
Qualcosa dimorava in lui, ed era oscura…
Era un Demone.
Ed era proprio lui a dettare le regole al ragazzo.
Era come se il Jin di un tempo fosse sparito nel nulla, quello che voleva mettere fine alle guerre e non cominciarle, colui che non avrebbe mai ucciso persone innocenti, e soprattutto, che non avrebbe mai trattato così il povero Lars.
Ma ormai quel ragazzo non esisteva più, la sua mente era stata corrosa dall’oscurità.
Così, si affacciò alla grande finestra che costituiva un muro di quella camera, ed osservò la città con l’avidità di averla, ma non mirava solo a ciò, Jin voleva l’intero pianeta nelle sue mani.