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Autore: flyingangel    14/10/2008    0 recensioni
Nel diario di Lea... "E voglio farti sapere, che io ti ho sempre amato, e che probabilmente dentro di me sentirò sempre qualcosa per te, perché mi hai cambiato nel bene e nel male che mi hai fatto."
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora.. Premessa: so che c’è già una fan fiction con questo titolo (di AntonellaSpuffy) ma questo titolo è quello che voglio dare anche alla mia, anche se non c’entra con la sua… niente, volevo solamente chiarire questo punto, per non avere problemi. (non so se ci siano altre fanfic con questo titolo, però :D: ) )
Questa storia l’ho scritta, col sottofondo di I wish you were here dei Pink Floyd. Mi sta molto a cuore, a voi...
 
Ti prego,  amami.
 
10 gennaio 1990
 
Ero arrivata così vicina alla mia mèta. Volevo disperatamente averlo per me, averlo mio. Sentivo il suo profumo tutt’addosso. Sentivo che ero innamorata di lui più che mai, non potevo evitarlo. Non poteva chiedermi di dimenticarlo.
Ma lui l’aveva appena fatto. E io piangevo. I miei pensieri si disperdevano nel vento, come un turbine, venivano divorati alla velocità della luce. Ma dentro la mia testa rimanevano, ridondanti a rimbombarla con la loro forza distruttiva.
Era qualcosa che non riuscivo a fermare; qualcosa di cui non riuscivo a fare a meno. Potevo sentire il mio respiro che ne richiedeva l’esigenza, che cercava e ricercava un motivo per vivere ancora, quando tutto era già stato segnato.
Perché mi avevi abbandonata? Caro Louis, perché hai dovuto farlo?
Se fosse stato tutto sempre così semplice, come lo era una volta. Ora, il tuo viso mi appariva così distante, così scostante, come se si fosse frammentato in mille pezzi. Il tocco delle tue mani non era più su di me, ma era lontano anni luce, e chissà quant’altro spazio ancora. Perché, che cos’è cambiato?
Che cosa ti ha portato via da me? Ti prego, Louis, torna da me, ti prego, ti prego
questi giorni, questi momenti, questi istanti             senza di te  io non riesco a viverli.
Lo spazio che ci divide è immenso, come fai a non accorgertene? Mio caro Louis, non ci sei oltre quella linea? Quella linea dove potevamo sognare qualcosa di grande e di nostro? Non ci sei più?
E dove sei? Dove puoi essere scomparso?
 
Non ti vedo più.
Non ci sei più.
Perché? Perché, amore mio?
 
11 gennaio 1990
 
Sono arrivata ad un punto dove non so più chi sono. E i tuoi desideri si confondono disperatamente con i miei, riuscirai mai a svegliarti un giorno e riconoscere che mi volevi bene, una volta? Quando, mai, e se, ritornerai?
 
Ti prego, Louis…       io ti sto aspettando, impaziente, come lo può essere solo tutto quello che provo dentro, come lo può essere un’amante solitaria e che si strugge per te, per averti, per avere il tuo amore.
È possibile per te dimenticarti di tutto questo? È possibile per te dimenticarti di me?
Come fai?
 
Mi dici come fai?
 
Sto disperatamente cercando un motivo per continuare a vagare per questo mondo.
 
12 gennaio 1990
 
Questi giorni è stato come ricevere uno scroscio d’acqua tutt’addosso. Mi è piovuto tutto addosso con la velocità della luce, ho avuto paura, Louis.
Ti sto perdendo              ?
Perché? Perché, mi devi fare questo, me lo dici?
Tutto mi sta crollando addosso, il mondo mi sta crollando addosso, e tu dove sei?
Piango,       piango disperatamente, perché so che non sei qui, perché so che non puoi essere qui e leggere queste stupide parole che scrivo in questi fogli ormai cancellati dalle mie lacrime.
Ma ci sono ancora… queste parole, qui impresse. Come se non se ne volessero andare, come se non ti volessero lasciare. Mai.
Fanno come me, Louis. Io non ti riesco a lasciare. Io non ti voglio lasciare.
Tu mi ami, Louis? Tu mi ami?
Ti prego, dimmelo.
Ti prego, amami.
 
13 gennaio 1990
 
Ho lasciato il mio letto. Incustodito e disfatto, come sono solita lasciarlo quando non ce la faccio a farlo.
 Ho pianto tanto, e tu non lo sai. Quante volte ancora, si può spezzare un cuore? Quante volte ancora, devo andare avanti a piangere? Tutti i giorni della mia vita? se tu non sei qui.
Ho mangiato un po’ di cioccolata, sai, per sentirmi meglio… ma tu questo non lo sai, non lo puoi sapere, perché nemmeno vuoi…
dimmi come fai, tu a sopravvivere a questo mondo?
Hai cercato altrove la tua felicità?
Come hai fatto a dimenticarti di me, quando ancora i nostri cuori erano così puri e si dovevano intrecciare forte?
Come hai fatto ad andartene prima che si siano toccati e amati con coraggio, con forza?
Io non riesco a capire. Come tu hai fatto.
Perché io non ce la farei mai, no Louis, vorrei solo che tu sapessi, che io… io non ce la farei mai.
Forse, non sono come te. È questo il perché, forse. Probabilmente.
Ma mi devi spiegare se proprio di me non te ne frega nulla. Se te ne è mai fregato qualcosa, veramente.
Perché io sto morendo per te. E vorrei solo che tu lo sapessi.
E vorrei solo che tu sapessi… che cosa mi stai facendo, in un mondo di guerre, sofferenze e dolore, di ingiustizia, odio e povertà, dov’è  l’amore?
Se non possiamo costruirlo tra noi, se tu non vuoi costruirlo tra me e te, io come faccio?
Andare avanti è impossibile, se tu non mi vuoi, se tu non mi ami almeno un po’ di quanto ti ami io.
Almeno un po’ di quanto io vorrei che tu fossi qui… di quanto vorrei che tu…
tu fossi qui, con me.
Ricorda sempre, che io… i wish you were here.
 
14 gennaio 1990
 
E i giorni si fanno notti. Passano così… senza lasciare più traccia, e tu mormori alle profondità del buio cose che nessuno ti sente sussurrare… cose che io vorrei sentirti sussurrare, perché io vorrei essere dove tu sei. Dovunque, in qualunque posto tu sei.
Vorrei raggiungerti, così come il sole raggiunge la luna, ma rimanerti sempre a fianco, il sole vicino alla luna… il sole vicino alla sua dolce metà, vicino alle nuvole…
dove prende la pace, dove finalmente trova la pace e se la tiene stretta fino alla notte, fino alla notte in cui incontra la luna e le dà il suo posto, inconsapevole, sempre con la stessa dolcezza.
Ecco, io vorrei essere qualsiasi pianeta, qualsiasi luna o sole o nuvola che sia, ma averti accanto, per averti accanto. Altrimenti, non avrebbe senso.
Niente avrebbe senso.
 
Niente ha senso.
 
15 gennaio 1990
 
Ricordo il tuo profumo contro di me, contro i miei capelli, dentro ai miei capelli, sulla mia pelle, come qualcosa che non se ne poteva andare mai, me lo portavo dietro
me lo sono portato dietro nel mio viaggio, ovunque andassi, perché sapevo che tu mi tenevi stretta con tanta intensità da volermi… eppure… eppure
adesso  ora, io non ne sono più certa.
Io non lo so più. Perché tu non me lo dici, perché tu non me lo vuoi dire.
E ora… cosa importa se me ne vado anch’io? Cosa importa a te, se io me ne vado per sempre, in qualsiasi posto, in qualsiasi mondo, lontano da te?
Posso scappare, posso correre… più forte che posso, ma dove va a finire il mio amore per te?
Dove va a finire? Si può librare, si può liberare e andarsene dal mio cuore, dove alberga credendo che sia un posto sicuro per rimanerci per sempre?
Io non voglio soffrire per sempre, se tu non soffri per me. Io voglio essere felice, e vorrei che lo potessimo essere entrambi, insieme, tutti e due. Allo stesso modo. Felici.

Come accade nei miei sogni.
 
16 gennaio 1990
 
Mi avevi detto “Lea, ti voglio bene” contro i miei capelli, tenendomi la testa contro la tua spalla, tenendomi stretta a te, contro il tuo corpo, vicini, così vicini che non capivamo più dove toccarci, perché già ci toccavamo.
E poi… dov’è andata quella frase dalla tua testa?
Dove se n’è andata, se non è più con te?   Non provi più nulla, che cosa ti ho fatto?
Il mio cuore è così pieno d’amore, e di sofferenza, di dolore perché non mi vuoi…
ma tu mi volevi                       ?
Il mio cuore aspetta solo risposte, muore, e rinasce ogni volta, per tornare a vedere che cosa è arrivato di nuovo… che cosa ha ancora da sperare, che cosa ha ancora da vivere e da sognare… da cercare
Eppure tu non sei qui, nonostante io vorrei terribilmente che tu fossi qui…
dimmi, perché, perché, perché?
Ti sei forse dimenticato di me? No, non è possibile. Mi hai detto che ti faccio arrabbiare, che non sopporti le mie mille domande, ma se io te le faccio, Louis, c’è un motivo, non lo capisci?
Quello che provo per te è talmente forte… è talmente grande, da rendermi debole fino alle ossa.
Il mio cuore non regge questa continua pressione, che tu mi metti addosso.
 
10 gennaio 1991
 
Louis, se mai troverai queste parole, se tu mai, al mondo, in qualsiasi spazio o tempo, tu trovassi questo diario, dimmelo. Fammi sapere, se mi amavi veramente. Se tu mi ami veramente.
Se tu provi almeno qualcosa per me, se ne te importa almeno un po’ di me.
E vorrei farti sapere, per ultimo, che per tutto il tempo che tu mi hai lasciato vagare da sola, io stavo morendo e dentro di me sono morta, lo sentivo Louis, l’ho sentito. Il mio cuore non ha retto, era impossibile per me passarci sopra, come se niente fosse stato, come se niente fosse mai successo.
E voglio farti sapere, che io ti ho sempre amato, e che probabilmente dentro di me sentirò sempre qualcosa per te, perché mi hai cambiato nel bene e nel male che mi hai fatto.
In tutto il periodo, in tutto il tempo, che non ho potuto averti a fianco, che non ho potuto tenerti la mano, cadevo ogni volta… cadevo per terra, e vorrei che tu sappia, che per me era impossibile rialzarmi, e chiamavo disperatamente il tuo nome con foga, senza fermarmi mai.
 
Louis, Louis, Louis
nella notte, nel giorno, io riempivo l’aria col mio grido, squarciavo il cielo graffiandolo con la mia voce disperata, sola, malinconica, distrutta, e spezzata come un fiore a cui tolgono il gambo, la sua vita.
E vorrei, voglio, farti sapere, che per tutto quel tempo, l’unica cosa che avrei voluto veramente dirti era di mettere una mano sul mio cuore, e di sentire quanto ti amavo, e avrei voluto tanto sentirmi rispondere, che anche tu mi amavi allo stesso modo in cui lo facevo io.
 
Ma mi sono accorta che alla fine, qualsiasi cosa tu dica, e qualsiasi cosa io dica non cambia il fatto che anche se non ti vedo spesso come vorrei, che se non ti stringo tra le mie braccia tutta la notte, dentro di me, nel profondo del mio cuore, so sinceramente che tu sei l’unico che amo e non ti posso lasciare andare, e che non c’è nessun tempo passato nell’amare qualcuno, o lo hai fatto o no, perché il vero amore non muore mai.
E sappi, che a quel tempo, ti dicevo senza dirtelo, senza parole, il mio cuore ti diceva ti prego, amami.
 
Lea





Mi farebbe davvero piacere, sapere che cosa ne pensate, a chi legge... grazie : )


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