Quella biblioteca era immensa, più cercavamo, più accresceva la confusione, finché il giovane druido trovò quel libro di cui parlava, “Due vite per l’immortalità”. Non ne ero del tutto sicura, ma credo che per cercare quel dannato libro, abbia saltato il pranzo.
-Eccolo! Ragazzi l’ho trovato!- Urlò Luke, in quell’immensità di libri.
-Leggilo! Cosa dice?- Chiese ansioso Percy.
-Dice, che per risolvere il tutto, senza evocare la divinità, dovremo trovare del sangue di drago, metterlo in un calice, e farlo bere ad entrambi i soggetti nella grotta di cristallo. Il tutto entro sette giorni dal marchio. A quel punto, nella caverna entro in gioco io che dovrò recitare una formula -
 
“Ohk Nhair Thabalear Thonuh Vas Nabtolu Ashakelonvar
Bath Eht Vher Nhim’Halerordrum
Nhavar Vie Spieride Nam Bar Toharon”
 
-Inoltre, il marchio è apparso ieri, quindi se la matematica non è un opinione, abbiamo soltanto sei giorni- Concluse il druido.
-Ma smettila, i draghi non esistono- Commentò Percy.
-A te la scelta, preferisci credere a me, o che incubi come quello di questa notte la pervadano a vita?- Rispose Luke.
Aspetta, qui qualcosa non va, torniamo un poco indietro.
“Spinga signora, spinga. E’ una bambina, complimenti! Come la chiamerete?”
“Il suo nome, è Annabeth”
No… non così indietro.
“A te la scelta, preferisci credere a me, o che incubi come quello di questa notte la pervadano a vita?”
Come quello di questa notte! Non avevamo gli avevamo mai detto che quella notte ebbi un incubo. Qui qualcosa non andava. Non lo avrei mai fatto, ma con uno scatto felino, mi avvicinai a Luke, lo bloccai da dietro e velocemente, estrassi il pugnale che il suo omonimo mi dette a sette anni. Mi feci coraggio, e domandai, col pugnale saldo in mano:
-Non ti abbiamo mai detto dei miei incubi, eppure lo sapevi. Inoltre hai accennato a del sangue di drago, ma è risaputo, che i draghi sono oramai estinti dal regno di Uther Pendragon, che bandì la magia e le creature magiche dal suo regno. Cos’hai da dire a tua discolpa?-