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Autore: Anna The Creepygirl    16/10/2014    10 recensioni
[Creepypasta]
Storia raccontata nei panni del nostro caro assassino Ticci Toby, messo davanti a una scelta: pietà o crudeltà?
Vi auguro buona lettura, spero vi piaccia
Genere: Horror, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Ticci Toby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Creepypasta's Homicide'
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Ero seduto su un ramo abbastanza grande per sostenermi, quel bosco mi era sempre piaciuto, così calmo e silenzioso... soprattutto di notte. Era la mia dimora, quella di Ticci Toby, quando il sole calava all'orizzonte.
Feci rigirare tra le mani una delle mie asce, compagne di tanti omicidi, osservandola da dietro i miei occhiali arancioni e vedendola riflettere i raggi della luna.
Sentii delle voci abbastanza lontane dal punto in cui ero, ma che si avvicinavano molto velocemente: -Miky non dovremmo neanche essere qui, la mamma ce l'ha proibito!- Squittiva una piccola voce femminile, in un misto di rabbia e paura. -E poi lo sai bene che io non... - La bambina venne zittita da un altra voce, appartenente probabilmente al fratello: -Stai zitta Annabeth! Volevo solo capire perché chi entra in questo bosco scompare!-
Annabeth smise di rimproverare il fratello e anche quest'ultimo rimase in silenzio.
Vidi i due bambini arrivare nella piccola radura, io, dall'alto, li guardai attentamente, e conclusi che il bambino doveva avere almeno dieci anni e la sorella minimo sei. La bambina però si comportava in modo molto strano, tastava continuamente gli alberi attorno a lei camminando molto cautamente, quasi si aspettasse di cadere da un momento all'altro.
Il ragazzino si fermò sotto il mio albero voltandosi verso la sorella, aspettandola.
Sorrisi da dietro la mia maschera,  ecco le mie prossime vittime.
La bambina raggiunse il fratello: - Miky torniamo indietro per favore! Non ne posso più di cercare...- Il ragazzino sospirò: - In effetti non abbiamo trovato niente, eppure siamo in giro da ore.-
A quelle parole scesi dall'albero, cercando di non attirare la loro attenzione, fallendo però nel mio intento, vidi il ragazzino agitarsi e indietreggiare,  portandosi con se la sorella minore la quale scoccò qualche volta la lingua.
-C'è qualcuno... non è vero Miky?- chiese impaurita al fratello. Miky deglutì, sussurrando:-Sì... quando te lo dico io, corri più veloce che puoi verso casa.- la bambina annuí e si nascose dietro il fratello. Mi avvicinai ai due bambini brandendo l'accetta e alzandola sopra la testa di Miky, paralizzato dalla paura. -Ora!- Gridò il ragazzino, vidi la bambina correre dal lato opposto al mio e a quello di suo fratello, sempre schioccando la lingua più volte. Conficcai l'accetta nel petto del ragazzino, macchiandomi del suo sangue, poi mi misi a rincorrere Annabeth,  che era sparita nel fitto del bosco.
Dopo una ventina di minuti di ricerca sentii dei singhiozzi non molto lontani da me, mi diressi verso il rumore sperando che fosse a bambina.
La vidi rannicchiata davanti a una roccia, piangeva disperata. All'improvviso sollevò la testa e schioccò la lingua ancora un po' di volte. -Ciao- mi disse non guardandomi, la voce era rotta dal pianto:- Mi sono persa, mi puoi dare una mano a tornare a casa?- Mi chiese sempre guardando avanti a sé: -Certo, ti riaccompagno io a casa.- Le dissi in un tono più rassicurante possibile, anche se avevo intenzioni ben diverse. Lei sorrise e si alzò in piedi, la guardai negli occhi e vidi che le iridi erano completamente bianche. -Cos'è successo ai tuoi occhi?- le chiesi curioso, il sorriso le si spense sulle labbra. -Io sono nata cieca...- mi rispose tristemente, io raggelai sul posto... lei era cieca? -E come hai fatto a sapere che c'ero se non vedi niente?- le chiesi, sconcertato. Lei ridacchiò divertita: -Schioccando la lingua. In quel modo posso capire dove sono i diversi oggetti in movimento o immobili usando le onde sonore, più o meno uso la stessa tecnica dei pipistrelli.- Io sorrisi compiaciuto,  che ragazzina interessante.
Il suo sorriso scomparve una seconda volta e delle lacrime le rigarono il volto: -Fratellone...- disse piangendo -Lui con le sue manie! E adesso...- continuò a singhiozzare, poi si voltò dalla mia parte -Per favore, proteggimi dall'assassino del bosco... -  mi chiese supplicante. Mi inginocchiai e le dissi, cercando di risultare convincente: -Ti proteggerò io, stai tranquilla.- Lei sorrise ancora tra le lacrime: -Come ti chiami?- mi domandò ingenuamente. -Mi chiamo Toby.- risposi.
Le si illuminò il viso: -Tu..Tu sei il mio angelo custode!- esclamò felice. -N-no ti sbagli sicuramente!- le risposi io raggelandomi sul posto. -Invece lo sei! Me l'ha detto la mamma!- ribadì, entusiasta.
-Lo scorso Natale la mamma mi ha regalato una piccola pergamena: " Che la tua vita sia bella e felice mia piccola Annabeth, che il tuo angelo custode vegli sempre su di te, il suo nome è Toby."- spiegò la bambina. -Ne ha data una anche a Miky, il suo angelo si chiamava Yeris, ma non l'ha aiutato...- disse rattristendosi ancora. Io restai immobile davanti a lei, incapace di muovermi... cosa dovevo fare adesso? 
Avevo un compito da portare a termine,  ma non me la sentivo di portarla da lui, non dopo tutto questo.
Cos'era ciò che sentivo... era forse pietà?
Non lo sapevo con certezza, ma in quel momento decisi cosa andava fatto.
La presi per mano e le dissi, stavolta sinceramente: -Andiamo, ti riaccompagno a casa.- Lei la strinse subito, dandomi completa fiducia.
Camminammo fino al limitare del bosco, lei schioccava la lingua per "vedere" i vari ostacoli sul suo percorso, ad un certo punto le lasciai la mano, eravamo davanti a una grande casa bianca. -Da qui riesci a orientarti da sola?- le chiesi. -Sì, grazie mille... per avermi protetto.- disse lei voltandosi verso di me e "guardandomi". 
La salutai, e poi corsi nel bosco, andando da lui.
Slenderman mi aspettava in una radura, in piedi con il suo solito smoking nero. -Allora Toby? Niente da dirmi? - Mi chiese freddamente. Abbassai la testa, sapeva già tutto. Avevo fallito, avrei dovuto portarla da lui, ma non l'avevo fatto. Cosa mi aspetterà ora?
Ci fu qualche secondo di teso, terrificante silenzio, poi Slender tornò a parlare: -Fallisci un altra volta e le conseguenze saranno drastiche.- Sospirai sollevato, per quella volta ero scampato alla punizione, fortunatamente, ma come aveva già detto lui... non avrei più dovuto fallire.
E non avrei più fallito.

Uscì un articolo un paio di giorni dopo sul giornale locale:
"La polizia ha fatto lo sconvolgente ritrivamento di corpo di un bambino di dieci anni, Michael Wilde, che era andato insieme alla sorella nel bosco dietro casa sua. Secondo la testimonianza della sorella non vedente, era stato assassinato la notte prima da un uomo nello stesso luogo dove è stato trovato senza vita. Come lei sia sfuggita al killer rimane ancora un mistero, alle domande degli inquirenti ha risposto enigmaticamente: 'C'era il mio angelo custode a proteggermi.'
La bambina è l'unica superstite delle stragi e delle sparizioni di bambini in queste ultime settimane, le indagini sono aperte e si spera di trovare l'assassino al più presto."

ANGOLO AUTRICE
Ok ok questa storia mi è saltata fuori improvvisamente in testa, spero sia stata di vostro gradimento (accetto anche critiche o recensioni neutre non preoccupatevi  ^-^) non c'entra una ceppa con la fiction che sto scrivendo in queste settimane, ma mi sembrava abbastanza carina l'idea e anche un po' per staccare dall'argomento "Jeff" ^-^
e con questo vi saluto! ( mi spiace ma ho tipo una quarantina di pagine da ripassare T.T)
Anna The Creepygirl Edit: 9/12/2019 Dato che questa storia sembra ancora piacere al pubblico di EFP dopo così tanto tempo, ho deciso di darci un'occhiata e di ripulirla degli erroracci della me quattordicenne e molto cringe. Al momento ho solo corretto poche cose, quando sarò al computer farò un'indagine più attenta~ Adieu Anna
   
 
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