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Autore: Merope_    16/10/2014    2 recensioni
Cercava di sopravvivere, giorno per giorno, anche se nemmeno quello le importava più.
La sua vita era stata un completo disastro, ogni mossa, ogni cosa, l'aveva portata a quello.
Non meritava niente ed era quello che le faceva più male.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino, Trilli
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Niente.
Ecco ciò che l'ex fatina rappresentava per lui.
Niente.
Non riusciva nemmeno a piangere, sentiva solo un'immensa voragine che partiva dal petto per irradiarsi ovunque, la testa pulsare e le gambe cedere.


Aveva aspettato per due giorni nella sua casina, in attesa che il pirata tornasse.

Le sue ultime parole erano state

 "Fatina, preparati. Lasciamo l'Isola. Al calare delle tenebre fatti trovare pronta, ce ne andremo. Insieme."

Eppure due giorni erano trascorsi e del pirata neanche l'ombra.
Allora la preoccupazione aveva iniziato ad opprimerla: e se Peter fosse riuscito a scoprire tutto e avesse catturato il pirata? O peggio.
Non riusciva a convivere con quel pensiero, non avrebbe atteso un secondo di più.  
Era partita ben presto, diretta alla baia dove era ormeggiata la Jolly Roger.

O meglio, dove avrebbe dovuto trovarsi la nave.
 
Non era più lì. 
L'intero equipaggio era andato, sparito nel nulla e insieme a loro anche lui.


Come aveva anche solo potuto pensare per un secondo di valere qualcosa per il pirata? 
Come aveva anche solo potuto sperare di essere importante per lui almeno un briciolo di quanto lui era per lei?

Si sedette sulla sabbia bagnata. 
Non sentiva più nulla, completamente nulla, come se il cuore le fosse stato strappato dal petto e ogni felicità le fosse stata risucchiata in una volta sola.

Era stata sciocca e ingenua. 

Quando ancora viveva con le altre fate, Blue le ripeteva sempre

"Non volare troppo vicino al sole, altrimenti brucerai le tue ali".

Ecco, lei ora aveva volato troppo vicino al sole e non erano state le sue ali, ormai perse da anni, a subirne le conseguenze, ma il suo cuore.


Niente.
Niente.

Era questo che l'ex fatina si ripeteva come un mantra, osservando il mare all'orizzonte.

Passarono giorni e notti, e altre notti e altri giorni.
Non sentiva il bisogno di lasciare quel posto perchè ormai nulla aveva più senso.

L'aveva lasciata lì, nulla gli aveva impedito di lasciare l'isola senza di lei. 
Nulla aveva alcun valore ormai, nè le carezze accennate, i baci rubati o le parole sussurrate.

Niente.

Passarono i giorni, le settimane, i mesi.
Le stagioni cambiarono, gli anni passarono.

Se c'era una costante nella vita dell'ex fatina era il vuoto.
Il vuoto che continuava a sentire nel petto ogni volta che tornava alla spiaggia.
Il magone che continuava a salirle ogni notte, prima di addormentarsi.


Ma non aveva mai pianto, mai.

La sua anima era talmente lacerata che niente aveva alleviato la sua sofferenza.

Cercava di sopravvivere, giorno per giorno, anche se nemmeno quello le importava più. 

La sua vita era stata un completo disastro, ogni mossa, ogni cosa, l'aveva portata a quello.
Non meritava niente ed era quello che le faceva più male.

Aveva pensato di meritare le attenzioni del pirata, aveva sperato di meritarsi, col  tempo, il suo presunto amore.

Il pirata non aveva fatto altro che ricordargli quanto misera e penosa fosse la vita prima di incontrarlo e quanto potesse essere difficile convivere con la consapevolezza di non essere nessuno per l'umanità intera.

A lei sarebbe bastato essere importante per lui.

E alla fine l'ex fatina pianse. 

Pianse come non aveva mai fatto nella sua misera vita, pianse tutte le lacrime che aveva in corpo.
La testa iniziò a pulsare, ma la fatina continuava ad essere scossa da singhiozzi.
Non avrebbe mai voluto versare una lacrima per lui, ma non riusciva a fermarsi.       

Pianse per un intero giorno, fino a quando non fu sopraffatta dal sonno.
E per la prima volta, dopo tanto tempo, i suoi sogni non furono popolati da Killian Jones. 



  
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