Cenere sul bianco
Erano appena arrivati. Il paesaggio davanti a loro si presentò subito così solitario da spaventarli. Gli edifici erano tutti accasciatati sul terreno, bruciati dal fuoco e crollati per via degli attacchi magici, molte persone erano riverse sul terreno, la faccia rivolta verso la terra su cui avevano vissuto, i vestiti sporchi, ricoperti di terriccio e cenere.
Lucy emise un verso pieno di tristezza e rabbia mentre guardava la cittadina devastata dal demone. Natsu, vicino a lei, ringhiava, mentre Gray osservava il tutto in un cupo silenzio, forse perso nei pensieri di quella visione che gli ricordava, di certo, il suo passato.
Lluvia avanzò, staccandosi dal braccio del suo Gray-sama, con un'espressione ferita e triste. Si avvicinò alle macerie della chiesa, davanti a lei, e vide subito un piccolo corpo rivolto verso il basso. La bambina aveva avuto dolci capelli rosa che ora, le incorniciavano il piccolo volto inespressivo, e gli occhi azzurri, spalancati e spenti.
Il vestitino, rosa anch'esso, era tutto sporco di cenere e fango e, qua e là, era strappato e insanguinato. Voltò la bambina e le chiuse gli occhi. Lucy stava facendo lo stesso e anche Levy, sebbene l'ultima lo facesse con il volto rigato di lacrime.
Più avanti, quando vide una donna abbracciata ad un uomo, si sentì mancare. Lei aveva un'espressione così dolce e felice, così serena, mentre il suo compagno la stringeva fra le braccia. Era vestita con un abito da sposa, un tempo bianco, ma ora ricoperto di cenere grigia, e sbrindellato qua e là.
Era morta nel giorno più bello della sua vita.
Lluvia sentì le sue gambe tremare e, stava per crollare a terra, quando Gray l'aiutò, tenendola da dietro. Le posò una mano sulla vita e l'altra sulla schiena e cercò di tenerla su. Lluvia si appoggiò a lui, e lui la lasciò fare.
«Li vendicheremo», disse Gray.
«Sì», rispose Lluvia, guardando con ammirazione il ragazzo che tanto amava. Sperava che, uccidendo il demone che aveva compiuto tutto questo, le persone morte, le loro anime, potessero trovare la pace.
Si raddrizzò, per essere degna di stare al fianco del suo compagno, e si decise, pronta a combattere.
Era passata una settimana da quando avevano sconfitto il demone. Lluvia sentiva ancora le sue urla di notte, ma poi le compariva il viso di Gray, nei suoi sogni, e si rassicurava. Lui la proteggeva.
E lei proteggeva lui.
Ed era andata così anche nella realtà, poiché non avrebbe mai e poi mai lasciato che lui si ferisse o che venisse ucciso. Se lui fosse morto, sarebbe morta con lui.
Per quanto Gray non capisse, i suoi sentimenti nei confronti di lui erano così forti e belli da renderla felice nonostante i continui muri che lui postava fra loro.
Non voleva che lo abbracciasse, la chiamava asfissiante, si lamentava. E molte altre cose, eppure, nell'ultimo periodo, la toccava spesso. Un gesto che non aveva notato nemmeno lei fino a quando Mirajine non gliel'aveva fatto notare.
Era rimasta imbarazzata, ma ne era stata così felice da rimanere imbambolata tutto il giorno senza nemmeno vedere il suo Gray-sama.
Dopo il suo passato così triste e doloroso e arido di felicità, quel presente pieno di emozioni bellissime, di amore e di gioia, di una spensierata gioventù, la faceva sentire quasi completa. Nel progetto che si era fatta, una volta unitasi a Fairy Tail, l'unica cosa che mancava era che il suo amore venisse ricambiato. E non da Leon, bensì dal suo adorato, figo e forte Gray.
Un giorno sarebbe successo, ne era sicura.