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Autore: LadyElle1203    17/10/2014    0 recensioni
[Norman Reedus]
[ Fanfiction sull'attore Norman Reedus (Daryl Dixon di TWD)]
Fleur ha trent'anni, e vive a New York da quando ne ha dieci. I suoi genitori sono francesi, di Lille, e decisero di trasferirsi nella Grande Mela per questioni di lavoro: sua madre è una famosa pittrice, mentre suo padre è architetto. Lei ha la passione per la fotografia, e da qualche anno lavora in proprio. Ed è proprio mentre sta fotografando scene di vita quotidiana che avverrà un incontro speciale...di quelli che non ti aspetti. Quegli incontri che si fanno solo una volta nella vita, e che sono destinati a farti battere il cuore...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO II

 

Fleur è in casa, e sta trasferendo le foto della giornata sul suo pc. Le controlla ad una ad una, ed è sempre più convinta di aver fatto un buon lavoro. Si sofferma su quei sorrisi sinceri tra padre e figlio – come si chiamava? – e su quei piccoli gesti: un abbraccio, una scompigliata ai capelli, una pacca sulla spalla. 
Però…mica male il paparino…oh Fleur smettila! Ma non ti fai un po’ pena? Guardati! Sta sbavando su delle dannate foto!
Improvvisamente squilla il telefono, e Fleur si precipita a rispondere.
” Pronto?”
” Ciao, bel fiorellino!” E’ Max, il suo amico proprietario della galleria.
Fleur, sorridendo ed alzando gli occhi al cielo, torna a sedersi al computer, con le gambe piegate al petto e la testa poggiata sulla mano libera.
” Ehilà, Max.”
” Allora? Come andiamo?”
Fleur fa spallucce. “ Sempre uguale.”
” Dimmi che hai qualcosa per me…ti prego…”
Fleur sbuffa, fissando quelle foto sul suo pc. “ Non proprio.”
” Vale a dire?”
” Cioè…ho delle foto…ma sono poche…”
” Tesoro, ho bisogno di numeri!”
Fleur sbuffa ancora, alzandosi e camminando avanti ed indietro per la stanza. Il suo gatto, Peabody, dal pelo bianco e nero, alza svogliato la testa, seguendola in ogni movimento.
” Una ventina…credo…”
” Beh, piccolina, è già qualcosa…calcolando le altre venti che mi hai mandato settimana scorsa…”
” Dove vuoi andare a parare, Max?” chiede Fleur, con tono ironico. Si siede sul divano, di fianco al suo gatto, che le si accoccola sulle gambe, facendo strusciare la sua testa contro il ventre della ragazza.
” Volendo…si potrebbe organizzare una mostra…”
” Dici sul serio??”
” Potrei mai mentire al mio piccolo fiorellino?”
” Ti mando tutto domani. Promesso.”
” Ciao, bambina!”
” Ciao, Max!”

 Il giorno dopo, Fleur si alza di buon’ora, decisa a mandare tutto il materiale a Max. Peabody continua a starle vicino, saltando da un mobile all’altro, forse alla ricerca
di una qualche attenzione in più. Miagola all’infinito, passando addirittura sulla tastiera del pc.
“ Uffa, Peabody…si può sapere cos’hai, oggi?”
Il gatto, di tutta risposta, salta di nuovo su un mobile, facendo cadere la borsa di Fleur.
“ Accidenti, Peabody…guarda qua che hai combinato!” dice Fleur, alzandosi e recuperando tutte le sue cose. Poi, come un segno del destino, tra le sue mani compare il biglietto da visita di Norman, con quell’indirizzo mail scritto da lui. Fleur si rigira il cartoncino tra le mani, sorridendo maliziosamente. Torna al pc, aprendo la sua casella di posta elettronica. Seleziona tutte le foto fatte, scrive la mail del destinatario, una qualche parolina, ed infine invio. Poi, sempre sorridendo, corre in camera sua, vestendosi alla svelta.
 
“ Mi scusi? Sto cercando lo studio Big Bald Head…” domanda ad un passante in strada.
L’uomo fa spallucce, dubbioso. “ Mi dispiace…non saprei proprio…”
Fleur annuisce. “ D’accordo…grazie…” dice, poi, continuando a camminare. L’indirizzo su quel biglietto da visita forse è vecchio. Sta vagando per la città da ore, senza alcun risultato. Sta chiedendo a tutti, senza ottenere una risposta positiva. Oggi, poi, fa più freddo di ieri, e forse ha sbagliato a mettersi quel cappotto leggero. Si stringe ancora di più nel suo impermeabile, affondando le mani nelle tasche. Poi, come se fosse un miraggio nel deserto, in fondo alla strada compare una scritta bianca su sfondo viola.
L’insegna recita chiaramente Big Bald Head – photo shoot study.
Fleur, sorridendo, aumenta l’andatura, ritrovandosi quasi a correre. Arrivata lì davanti, praticamente con il fiatone, apre piano la porta. Viene accolta da un profumo fresco, e dalle note di musica rock tenuta a basso volume. Intorno a lei, fotografie d’ogni genere e d’ogni formato, per non parlare dei diversi modelli di macchine fotografiche esposte.
“…c’è nessuno?” domanda, titubante.
“ Arrivo subito!” le risponde una voce lontana. Poi dei passi, ed il viso di Norman compare da dietro una tenda. Le sorride, mentre si avvicina e si pulisce le mani su uno straccio.
“ Ciao.” Le dice.
“…ciao…” risponde Fleur, sempre più imbarazzata.
“ Come va?” domanda Norman, sedendosi al bancone. Con un gesto della mano, invita Fleur a fare lo stesso.
“ Oh…bene…”
Dannazione, Fleur! Smettila di fare la bambina. Comportati da adulta, dannazione!! Pensa Fleur, tormentandosi le mani e rimanendo, improvvisamente, zitta.
Mio Dio…è diventata rossa! Eppure non ho detto nulla… pensa lui, accendendosi una sigaretta.
“ Sono passata…perché…perché forse…settimana prossima…ci sarà una mostra delle mie fotografie…e…dato che saranno esposte anche quelle di ieri…”
“ Sarebbe magnifico.” Risponde lui, secco.
Fleur alza la testa, osservando Norman dritto negli occhi. “ Bene.”
Ancora silenzio.
“ Ti ho mandato le foto…stamattina…” dice ancora Fleur, distogliendo lo sguardo da quegli occhi magnetici.
Norman annuisce. “ Si, lo so.”
“ E…che ne pensi?”
“ Sono molto belle. Avevi ragione: la luce era perfetta.”
“…ti ringrazio…” dice Fleur, sorridendo.
Oddio…devo uscire da qui. Non ce la faccio, non ce la faccio. Pensa Fleur, cercando di mostrarsi il più tranquilla possibile.
Norman continua ad osservarla, senza la minima espressione.
Questa ragazza mi ha riconosciuto…altrimenti perché essere così nervosa? Però è strano…ieri non era così…era più a suo agio. Cavoli…però è carina…e guarda che occhi…ah Norman! Riprenditi, amico…guardala bene! E’ troppo giovane per te!  Pensa Norman, spegnendo la sigaretta nel posacenere e continuando a fissare Fleur con la coda dell’occhio.
“ Allora…settimana prossima c’è la mostra, eh?” dice Norman, alzandosi.
Fleur fa lo stesso, annuendo. “ Già. Ti…ti farò avere l’indirizzo della galleria…”
“ Ne sarei davvero onorato.”
Fleur sorride, allungando una mano verso di lui. “ Allora…ci vediamo, eh?”
“ Ci vediamo, Fleur.”
Oh cazzo…cazzo cazzo cazzo…si è ricordato il mio nome!! Si è ricordato come mi chiamo! Oddio Fleur…piantala! Sei patetica! Pensa Fleur, uscendo dal negozio.
Norman! Amico, ma che combini? La lasci andare via così?! Fermala! Fermala finché sei in tempo! Pensa Norman, fermo sulla porta.
“ Ehi!! Aspetta!” urla Norman, ad un certo punto.
Fleur si volta, curiosa. “ Che succede?”
Norman le corre incontro. “…mi domandavo…come te la cavi con lo sviluppo in camera oscura?” domanda Norman, sorridendo.
Fleur sorride, spalancando i suoi grandi occhi verdi dietro le lenti degli occhiali da vista. “…tu…hai ancora una camera oscura?!”
Norman si china leggermente all’altezza dell’orecchio della ragazza. “ Sai…sono un tipo vecchio stile…”
 
 
Quella luce rossa rende il tutto più grottesco. Ma l’aria che si respira dentro quella piccola stanza è fenomenale: è arte allo stato puro. Una miriade di foto sviluppate, appese ad asciugare, mentre tutto intorno vi sono bacinelle d’ogni dimensione piene di liquido per lo sviluppo. Fleur osserva tutto come un bambino all’interno di un parco giochi. E Norman non può fare a meno di sorridere della sua gioia.
“…uao…è…è…meraviglioso…” balbetta Fleur, estasiata.
“ Davvero non eri mai entrata in una camera oscura?” domanda Norman, mentre lavora su una fotografia.
“ Una volta sola. Ma ero piccola, ed ho ricordi molto vaghi.”
Norman si ferma per un istante, ad osservarla. Cristo…è davvero bella… pensa, tornando alla sua foto.
Oddio…Fleur, respira…lo so che è fottutamente sexy…ma controllati, dannazione. E senti il tuo cuore come batte! Fleur, riprenditi! Pensa lei, mentre distoglie lo sguardo da Norman per osservare le foto appese.
“ Queste foto le hai fatte tutte tu?” domanda.
“ Si. In giro per il mondo, nei miei viaggi…”
“ Sono…bellissime, davvero.”
“ Vieni qui…ti faccio vedere una cosa.” Dice Norman, facendole un gesto con la mano.
Fleur, titubante, si avvicina alla bacinella dove, fino a poco prima, era chino Norman.
“ Guarda attentamente all’interno…” le sussurra lui all’orecchio.
Fleur si concentra, e ciò che compare dopo la lascia senza fiato. Su quel pezzo di carta, immerso fino all’orlo nell’acido di sviluppo, compare lei, con la sua Canon in mano, intenta a fotografare le fronde di un albero a Central Park.
“…non è possibile…” sussurra lei, esterrefatta. Si volta verso Norman, sempre più sorpresa. “ Ma quando…”
“ Pensavi di passare inosservata?” domanda lui, ridendo.
“…è…bellissima, davvero…”
 
Fleur è di nuovo sulla porta di quello studio, con un sorriso smagliante e gli occhi un po’ lucidi.
“ Beh…grazie ancora per…” dice, indicando l’interno dello studio.
“ Figurati…piuttosto…se ti va…potresti venirmi a dare una mano, ogni tanto. Non sembra, ma…ho parecchio lavoro arretrato…” dice Norman, mani in tasca e sguardo basso.
Fleur sorride ancora di più, mettendosi le mani di fronte alla bocca per lo stupore.
“ Dici…dici sul serio?” balbetta.
“ Si, beh…la paga non sarà proprio ottima, ma…”
Fleur gli lancia le braccia al collo, sempre più contenta. Norman, spiazzato da quel gesto, non può fare altro che afferrarla al volo.
“ Ehi, ehi, ehi…piano, bambina…” dice, ridendo.
Fleur, diventando rossa in viso, si stacca velocemente, abbassando la testa imbarazzata.
“…scusami…è che…si, insomma…”
Norman sorride divertito, mettendole una mano sulla spalla. “ Comincerai domani. Ti voglio qui alle dieci.”
Fleur alza la testa, e punta i suoi occhi in quelli di Norman, decisa. “ Ci sarò.”
 
 
 
 
 
 
 

   
 
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