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Autore: RegalGina    17/10/2014    2 recensioni
[Crossover] Once Upon a time / Pirati dei caraibi
Cosa sarebbe successo se dopo aver attraversato il portale per inseguire Greg e Tamara, Regina Mills fosse stata catapultata a bordo di una nave pirata anziché sull'isola che non c'è con i suoi compagni di viaggio?
"Nessuna traccia dello sceriffo Swan, nessuna traccia del signore oscuro, nessuna traccia degli imbranati… Solo una ciurma di sporchi pirati in fermento. Nessuno sembrò notarla, c’era molta agitazione sul ponte. Cercò Killian con lo sguardo, ma anche di lui, nemmeno l’ombra."
E se il capitano di quella nave pirata non fosse stato altro che il famoso Capitan Jack Sparrow? Un uomo pieno di segreti e di misteri da scoprire. Regina si ritroverà in condizioni di dover lottare per tornare nel suo mondo, da suo figlio Henry, in un luogo dove nessuno è a conoscenza della magia... O così pare.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La donna che mi occorre

Regina si svegliò di soprassalto, madida di sudore, col fiatone, gli occhi sbarrati a chiedersi dove fosse. Mentre tentava di calmarsi, frugò nella sua mente per cercare il suo ultimo ricordo.
Henry.
Il portale.
Greg e Tamara.
Si era gettata nel vortice insieme ad Emma, Uncino, i Charmings e Tremotino per inseguire i rapitori di suo figlio senza pensarci due volte. Ma poi, più nulla. Non ricordava più nulla. Si guardò intorno per cercare qualche indizio che la aiutasse a capire dove si trovava. Tutto era fatto di legno: i soffitti, le pareti… Una nave? Notò che una candela poggiata su un tavolo di fianco a lei si spostava piano piano, quasi a seguire un ritmo… Ma certo! Il ritmo delle onde! Doveva trovarsi sulla nave di Killian! Provò ad alzarsi ma qualcosa glielo impedì: si accorse con disprezzo che aveva i polsi incatenati ad un anello di ferro incastonato nel muro. Grazie all’aiuto della magia si liberò in un attimo, ma si rese ben presto conto che qualcosa non tornava. Perché legarla se sapevano che si sarebbe potuta tranquillamente liberare con la magia? Perché lasciarla sdraiata su un letto, sola e chiusa in una stanza? Come aveva infatti sospettato, anche la porta era chiusa a chiave. Con un semplice gesto della sua mano, la serratura scattò e Regina uscì alla luce del sole (non prima di essersi risistemata tailleur e capelli). Lo spettacolo che si trovò davanti non era esattamente quello che si era immaginata. Nessuna traccia dello sceriffo Swan, nessuna traccia del signore oscuro, nessuna traccia degli imbranati… Solo una ciurma di sporchi pirati in fermento. Nessuno sembrò notarla, c’era molta agitazione sul ponte. Cercò Killian con lo sguardo, ma anche di lui, nemmeno l’ombra.
- Poi mi spieghi come hai fatto a liberarti ed uscire dolcezza. – Un brivido le corse lungo tutta la schiena all’udire quelle parole alle sue spalle. Non sapeva chi aveva parlato, ma la sua voce era dannatamente calda e maledettamente sexy. Regina ebbe un fremito e rimase impietrita.
- E poi scusa, ma cosa sono quegli stracci che indossi? – All’udire quelle parole Regina si riscosse e trovò finalmente la forza per voltarsi. Aprì la bocca per replicare seccata, ma quando incrociò il suo sguardo con quello dell’uomo che aveva davanti, fu come se le parole le si fossero congelate in gola.
- Io… - Non riuscì a dire altro. E soprattutto non riusciva a staccarsi da quegli occhi. Erano così profondi, così attraenti e così penetranti. Ci stava annegando in quello sguardo. Completamente trasportata in un’altra dimensione, percepì la sua anima nera da pirata. Un vortice di emozioni iniziò a turbinarle attorno fino a farle girare la testa. Si chiese cos’aveva di tanto speciale quell’uomo. Non seppe rispondere con certezza, di una sola cosa era sicura: erano simili. Molto simili.
- Ti hanno tagliato la lingua tesoro? - Chiese lui divertito. Le cinse la vita con una mano avvicinandola a se. – Se vuoi posso controllare… –
Regina non riusciva a raccapezzarsi. Non ci stava letteralmente capendo più niente!
- Ma… come osi?! – Riuscì a malapena a farfugliare mentre si spingeva indietro per allontanarsi.
- Oh, ma allora signorina, ce l’hai la voce! –
- Ma tu chi diavolo sei? –
- Lasciamo stare i convenevoli. Mai stato un tipo formale. Perché invece non vieni con me, nella mia cabina, così magari ti troviamo qualcosa di più piratesco da metterti cara…? - Disse maliziosamente l’uomo. Dopo questa insinuazione, Regina riuscì a riprendere il controllo di se stessa.
- Non se ne parla! Voglio sapere dove sono. –
- Non lo vedi? Sei sulla mia nave tesoro! Rum? – disse, tirando fuori una bottiglia da chissà dove. Sempre più sbalordita, Regina riprese:
- Ma… - Le sue parole furono però interrotte dall’urlo di un componente della ciurma.
- Capitano!! –
- Cosa c’è Gibbs? Non lo vedi che sono impegnato? – affermò lui stappando la bottiglia.
- Scusa Jack, ma abbiamo avvistato una nave a prua. Vele nere, Capitano… –
L’uomo che in teoria si chiamava Gibbs squadrò Regina dalla testa ai piedi, senza alcun pudore. Lei lo osservò con il disprezzo di sempre (eccola la sovrana, finalmente aveva completamente ritrovato se stessa).
- E così ti chiami Jack. Bene Jack, potresti farmi l’onore di dirmi che diavolo sta succedendo? –
- Capitan Jack Sparrow, tesoro. – disse, accennando un inchino – Ora, se vuoi scusarmi, ho delle faccende importanti da sbrigare. Ti consiglio di cambiarti d’abito sai, non è consuetudine da queste parti e poi… Qualcuno della ciurma potrebbe non avere il mio stesso autocontrollo. – La superò, passandole ad un soffio dalla faccia. Regina poté percepire il suo fiato che sapeva di alcol.
Si ritrovò di nuovo sola, di fronte alla porta da dove poco prima era uscita.
Ma chi era? Era sicura di averlo già visto da qualche parte. Quel suo sguardo, per quanto misterioso potesse essere, le ricordava qualcosa. O meglio, qualcuno. Su una cosa aveva ragione però: doveva cambiarsi. Si voltò a guardare la ciurma, ancora nessuno si era accorto della sua presenza. Probabilmente erano tutti ubriachi, ma forse era meglio non dare troppo nell’occhio. Capì che quando si era gettata nel portale qualcosa doveva essere andato storto, ma in qualunque mondo si trovasse, era meglio non rivelare la sua vera identità. La sua fama non era certo delle migliori. Decise anche di guardarsi dall’usare la magia, o almeno in pubblico. Doveva essere molto prudente fino a quando non avesse scoperto qualcosa in più. Rientrò  nella stanza dalla quale era uscita e si rese ben presto conto che era la cabina del capitano. A parte il tavolo ed il letto non c’era nulla, se non un baule abbandonato in un angolo. Si avvicinò e lo aprì per vedere se magari trovava qualcosa da mettersi: se quel Jack aveva fatto allusioni al cambio di vestiario, probabilmente doveva anche possedere qualcosa. In effetti era così: nel baule Regina trovò di tutto: corsetti, stivali, camicie, pantaloni, persino cappelli, ma nulla era di suo gradimento. Decise quindi di procurarsi un nuovo abbigliamento con la magia, che rispecchiasse però i canoni e lo stile di ciò che aveva visto poco prima, per non attirare l’attenzione. Il pirata non se ne sarebbe sicuramente accorto. Con uno schiocco di dita il tailleur ed i tacchi scomparvero, lasciando spazio ad un paio di pantaloni di pelle neri aderenti, degli stivali alti fino al ginocchio, un corsetto anch’esso nero sopra una camicia bianca ed infine una giacca rosso fuoco. Ora si che si sentiva di nuovo lei stessa. Quegli abiti le ricordarono l’epoca in cui era ancora la Evil Queen e terrorizzava tutti.
All’improvviso la nave sobbalzò, come se si fosse scontrata con qualcosa. Da fuori proveniva un baccano terribile, urla di uomini, rumore di ferri, spari e cannoni. Doveva essere incominciata una battaglia con la nave che quel Gibbs aveva nominato. Uscì all’aria aperta e ciò che vide fu sconcertante. Era stata la regina cattiva certo, aveva preso molti cuori ed ucciso molte persone, assistito a battaglie, distrutto regni. Ma mai si era trovata di fronte ad una scena del genere: una vera e propria battaglia tra pirati. Persone che duellavano in ogni dove uccidendosi a vicenda, senza scrupoli, spari che provenivano da tutte le direzioni, urla strazianti e disumane. Sembrava che quella gente combattesse per il solo gusto di farlo. Poi, qualcosa, o meglio qualcuno, le andò addosso facendole perdere l’equilibrio e cadere in mezzo al ponte.
- E tu chi sei, fanciulla? – disse l’uomo che le era andato addosso. Gli mancavano due dita (probabilmente gliele avevano appena mozzate dato che la sua mano sanguinava in una maniera inverosimile) e qualche dente, il suo aspetto era disgustosamente ripugnante e come se non bastasse, avanzava verso Regina con fare minaccioso. Lei indietreggiò finché poté, finché la sua schiena non andò a sbattere contro l’albero maestro. Si sentiva in trappola, senza magia, in quelle circostanze, non era assolutamente in grado di difendersi. Quando il pirata si avventò su di lei sventolando la spada, non poté fare altro che difendersi con un incantesimo che lo immobilizzò. Poi lo scaraventò in acqua. Si guardò intorno per assicurarsi che nessuno avesse visto ciò che aveva appena fatto, poi corse a rintanarsi di nuovo nella cabina del capitano, per evitare altri incontri spiacevoli.
Non si era accorta però che quest’ultimo l’aveva tenuta d’occhio fin dal primo istante. Dal timone, Jack aveva avuto una visuale più che perfetta della situazione. Ignorando la baraonda intorno a sé (era sicuro che i suoi uomini se la sarebbero sbrigata da soli), si era concentrato solo sulle azioni di Regina. Lo aveva saputo fin dall’istante in cui era capitata sulla sua nave che quella donna aveva qualcosa di speciale. Lo sentiva. Con un sorrisino malizioso stampato sul volto si girò verso il suo primo ufficiale e proclamò:
- Finalmente l’ho trovata Gibbs. Finalmente ho chi mi serve. - 




Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto :) Mi ci sono appassionata un sacco e vorrei che fosse lo stesso per voi!! Inizialmente mi sembrava un'idea completamente folle quella di far interagire Jack con Regina, ma più ci pensavo e più mi affezionavo. Così ho deciso di scrivere le mille idee che mi frullavano in testa. Questo è solo l'inizio di una storia un po' tanto complicata nella quale entreranno in gioco anche altri personaggi, mi impegnerò al massimo per cercare di renderla nel miglior modo possibile!
Lus ^^
  
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