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Autore: TheHybrid    17/10/2014    5 recensioni
Nel centro sociale di Melbourne si incontrano le vite di sei ragazzi, costretti ai lavori per la comunità "grazie" ai reati minori da loro commessi.
E fra lavori, scherzi ironici e pesanti le loro vite si intrecceranno.
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Dal testo:
"Allora" inizio Leila catturando tutte le attenzioni su di sé, "come mai siete finiti in questo posto di merda?"
Luke con il raccogli spazzatura che aveva in mano, prese una lattina finita sotto la Mercedes per poi buttarla nel suo sacchetto nero e dire: "Posso indovinare il motivo per il tipo con la bandana."
Ashton alzò le sopracciglia e con un sorrisetto diresse lo sguardo verso Luke che si alzò dal cemento e si pulì le ginocchia, "illuminami" replicò.
Luke si dipinse in volto un'espressione seria e poi si schiarì la voce "Hai sniffato delle mutande nello spogliatoio femminile nella palestra dove vai, eh sniffa mutandine?"
Ashton sorrise poco divertito prima di dire: "Scommetto che quello eri tu, pervertito coglione."
Genere: Angst, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IL NASO E' DENTRO AI RISCHI.
 


Il nuovo assistente sociale si chiamava Paul ed era un uomo piuttosto burbero e generalmente nervoso nei confronti dei ragazzi del gruppo, ma si poteva anche dire che loro ce la mettavano tutta per farlo impazzire come era impazzito Jeff. Avevano perciò un'altra missione da compiere.

"Dovete smistare i vestiti, dividerli, piegarli e metterli negli appositi scatoloni. Se avete bisogno verso le cinque verrà il volontario della chiesa che ha finanziato il progetto della caritas." Detto ciò Paul cercò di andarsene ma fu bloccato dalla vista di Luke che si agganciava un reggiseno nero sopra la tuta e chiedeva a tutti come stava.

"Ragazzino inizia a lavorare!" Alzò la voce e si fece più autoritario, ma Luke prese quella come un'occasione per stuzzicarlo un po'. Si aggiustò il reggiseno e con fare languido e suadente, camminò verso l'uomo e gli posò l'indice sul petto coperto da una maglia grigia chiaro. "Per mezz'ora sono duecento" iniziò a dire guardandolo con malizia.

L'uomo scosse la testa e cercò di andarsene ma fu bloccato dalla presa di Luke sul suo braccio, "non mi vuoi, stallone?"

L'uomo si voltò velocemente e fu preso da una malsana voglia di tirare un pugno sullo zigomo definito di quel ragazzo, ma si riprese e andò a nascondersi nel suo ufficio.

Luke fece spallucce e si voltò verso Ashton, "scopa meloni ti offro prestazioni sessuali da paura per soldi".

Ashton alzò il dito medio verso Luke prima di dirgli: "coglione".

Calum sospirò prima di gettarsi, sconfortato, nella pila gigante di vestiti che ricopriva una grande quantità di pavimento nel salone del centro salone.

Ci si sdraiò sopra e poco dopo, mentre si stava infilando un berretto rosso e nero che aveva trovato per caso e aveva intenzione di tenersi, gli altri ragazzi lo seguirono.

Calum si alzò un po', avrebbe potuto fregare qualcosa e riempire un po' di più il suo armadio.

Spostando la mano trovò una canotta nera con sopra una scritta giallognola che recitava: nevermind, se la prese.

Ashton sgattaiolò sulla pila di vestiti, aggirando Leila che fissava il soffitto e ogni tanto dava un'occhiata ai vestiti, e finì al fianco di Calum. Fece finta di nulla e non saltando agli occhi dei compagni, si girò di lato per guardare meglio i lineamenti di Calum. Pensò che fosse da togliere il fiato.

Si spostò ancora un po' fino a toccare con il suo corpo il braccio teso di Calum, si avvicinò all'orecchio di Calum: "Vieni da me stasera?"

Calum si irrigidì. Non sapeva ancora cosa provava per Ashton, non sapeva se fosse giusto - anzi, era ancora piuttosto convinto che fosse tutto un casino sbagliato - ma Ashton gli facevano venire sempre quei brividi che risalivano la spina dorsale.

Ashton notò l'imbarazzo di Calum e passò, silenziosamente, i suoi polpastrelli sul dorso della mano del moro, "ti avevo promesso una cosa, sabato" concluse sorridendo.

Calum sorrise leggermente, in un modo così naturale che si spaventò di sè stesso e infine annuì leggermente, chiedendosi cosa stesse facendo.

E mentre Ashton disegnava cerchi sul dorso della mano di Calum, e lui sorrideva, Luke per dare fastidio ad una Louise rabbiosa nei suoi confronti le gettava addosso tutte le paia di mutande che trovava, riuscendo a beccarle sempre la faccia e guadagnandosi qualche volta totale indifferenza, altre volte dei "vai a fanculo", ma a Luke piacevano più i secondi che i primi. Odiava quando le era indifferente, farla arrabbiare invece significa sempre qualcosa.

E mentre Louise stava pronunciando scocciata un ultimo "vai a fanculo" l'assistente sociale, Paul entrò nel salone a passo spedito, gli occhi erano come iniettati di sangue e portava con sé una mazza da golf che faceva strisciare sul pavimento, creando rumori striduli e sconnessi.

"Ci sono anche delle fottute mazze da golf in questo cesso di posto e nessuno mi ha mai detto niente!" Urlò Luke mettendosi a sedere. Leila alzò le sopracciglia, Paul era sempre più vicino a loro, sempre più deciso, e pareva sempre più nervoso.

"E comunque il golf è uno sport per cazzoni come il cugino del tipo di Rocky 3 che abbiamo davanti a noi" continuò Luke che sembrava non accorgersi davvero dello sguardo iniettato di sangue dell'assistente sociale.

Calum e Ashton ridevano liberamente e il biondo riuscì a staccarsi velocemente dal moro quando sentì uno spostamento forte d'aria sopra alla sua testa. Se solo si fosse spostato una frazione di secondo dopo, probabilmente Paul gli avrebbe spaccato il cranio.

La mazza si infranse contro la pila di vestiti facendo saltare in piedi Calum che urlò in faccia all'uomo: "Ma sei coglione? Voi assistenti sociali siete deviati, cazzo!" Agitò le mani e Paul con un colpo deciso cercò di colpire nuovamente uno dei ragazzi, in questo caso Calum che era proprio di fronte a lui. Ma il ragazzo aveva i riflessi pronti e si era mantenuto ad una certa distanza perché aveva capito che quell'uomo avesse ovviamente qualche problema oggettivo.

"Piccoli bastardi" mormorò infastidito e rabbioso Paul fissando tutti i ragazzi, che si alzarono e indietreggiarono insieme capendo le intenzioni non buone dell'uomo.

"Minchia, come sei scurrile. Siamo solo poveri ragazzi che cercano la redenzione" pronunciò Luke ironico mentre continuava a compiere passi all'indietro.

I ragazzi risero anche in quella situazione ma la smisero velocemente quando Paul corse verso di loro con la mazza da golf agguantata nelle mani, pronta ad essere scagliata contro di loro e "cazzo" dissero tutti insieme con un miscuglio di voci poco virili, anche se nel gruppo c'erano più ragazzi che ragazze.

Luke zampettò via, saltellando e poco dopo fu seguito dagli altri che lo spinsero per farlo andare più veloce. Corsero verso l'altra porta del salone e finirono per nascondersi nello sgabuzzino più vicino, ma neanche 20 secondi, pieni di imprecazioni, dopo la mazza di golf fu usata per sforzare la porta.

Louise si guardò intorno e mentre gli altri cercavano di mantenere la porta chiusa, notò un estintore appeso alla parete. Lo prese e poi andò vicino agli altri ragazzi, che ad ogni colpo della mazza spingevano sempre di più la porta per far si che si chiudesse.

"Non so voi, ma io mi sto cagando addosso" affermò Calum. Era spaventato, impaurito di non poter mai più uscire da quel cesso di posto, così come lo chiamavano i ragazzi del gruppo. E tutti loro pensavano che morire in un centro sociale fosse proprio una morte di merda. Letteralmente.

"Hai rotto il cazzo!" Urlò Luke così che potesse sentire anche Paul. E Michael subito dopo domandò: "Si è fatto di crack?"

"Ci sarà nell'aria di questo posto di merda qualche cosa che fa impazzire gli assistenti sociali, come quando Jeff ha cercato di strozzare Luke" informò Ashton, scoppiando a ridere sull'ultima frase.

"Sarei stato scopato da una persona con la cagina. Sarei stato traumatizzato e probabilmente sarei finito come te, a sniffare mutandine" replicò Luke. Ashton gli diede per l'ennesima volta del coglione, che ormai nella sua mente era diventato l'appellativo esatto oer Luke.

Un ultimo forte colpo di mazza e il legno della porta si ruppe mostrando gli occhi sempre più rabbiosi di Paul. Nessuno sapeva cosa stava succedendo, ma in fondo non c'era neanche tempo per scoprirlo.

Paul entrò e fu un attimo. Portò la mazza in alto, diretta contro Leila, Louise si portò più vicino al corpo dell'uomo e più la mazza si abbassava nell'aria più l'estintore si avvicinava alla testa di Paul.

Così tutto finì in una pozza di sangue.

Paul era steso, inerme, per terra, con la testa probabilmente spaccata dall'impatto che aveva ricevuto con l'estintore. La sua testa era contornata da sangue, scuro, che a contatto con le mattonelle sembrava bordeaux.

Nessuno seppe cosa dire e tutti si limitarono a fissare la scena, ammutoliti dallo spavento. L'estintore stava ancora scivolando lievemente sul pavimento, dopo essersi schiantato contro delle ossa.

"Credete sia schiattato?" Domandò Luke, sempre senza poco tatto ma necessario in quella condizione.

Louise si abbassò sulle ginocchia, rimaneva a distanza dal corpo immobile dell'uomo, ma così riuscì a fissarlo meglio: occhi sbarrati e posizione innaturale tenuta troppo a lungo.

"Ho ucciso un uomo" sussurrò e si passò le mani sulle tempie, ma quel gesto non la fece calmare così premette di più il palmo, quasi fino a farsi del male da sola. Era finita in un puro shock che però dovette passare subito quando nuovi passi riecheggiarono nei corridoi del centro sociale.

"Il volontario" bisbigliò Leila verso gli altri e tutti, all'unisono, uscirono da quella stanza e si richiusero la porta alle spalle.

Luke posò lo sguardo fisso davanti a se dove era fermo un uomo che forse aveva venticinque anni, con un sorrisetto stampato sulle labbra chiare e i capelli biondo chiaro lasciati disordinati.

"Anche lui deve essere molto sano di mente" pronunciò Luke osservandolo, convinto che ormai passavano solo disturbati da quell'edificio.

Il ragazzo lo sentì e aggrottò le sopracciglia, così Luke continuò: "il tuo sguardo da fesso è molto sexy".

Il ragazzo rise leggermente, fingendo di prendere quelle offese come se non lo toccassero minimamente, però, infine, rispose con un: "perché tu sei molto vispo, eh?"

Luke rise e guardò i suoi amici, rise più forte solo per schernire quel ragazzo di cui nemmeno conosceva il nome. Ashton si andò a sedere su uno dei tavoli vicino al gruppo per poi volgere il suo sguardo a quel tipo, "non ti conviene continuare questa cosa, seriamente, nessuno è dell'umore adatto" affermò stanco.

"Geniaccio, ti vorrei ricordare che questa cosa l'ha iniziata per primo la checca bionda" replicò il ragazzo puntando con la mano aperta Luke che alzò le sopracciglia, non ci poteva credere.

"Tu saresti un volontario della chiesa? Non avete come massime: il rispetto, l'amore del prossimo, sto cazzo e quell'altro?" Domandò Luke.

"Non per relitti come voi" e pronunciata quella frase, la rabbia iniziò a salire in tutti i corpi di quei ragazzi.

"Penso tu abbia preso la bibbia nel modo sbagliato, che fedele del cazzo" continuò Luke avvicinando a quel ragazzo, con i pugni chiusi. La rabbia si era fermata proprio lì.



"Tu che ne sai di me, ora che posso darti tutto che farai di me? Vuoi infilarti nelle tasche mie e dirmi che i soldi uccidono la poesia, fin che un giorno uccideranno te. Tu che parli di che, ora che posso dirti tutto che ne dirai di me? Vuoi infilarti nella testa mia e dirmi che i soldi uccidono la poesia, fin che un giorno uccideranno te. [...] Tu vuoi scappare dalla realtà ma dimmi dove, scivola con me ti porto altrove, delta nove. [...] La notte eterna per i liricisti, anche 'sta volta la luna bacia i pessimisti dalla vita corta. [...] Non importa, la svolta, dicono 'non sei più quello di una volta'. Siamo polvere sui dischi, il naso dentro i rischi, benidizione corpus cristi, distingui sempre i re dai cronisti. 'Sto paese è troppo stretto siamo costretti a fare i contorsionisti. E' come sentirsi liberi ma con i lucchetti ai timpani." - Falsità e cortesia, Salmo.

CIAAAO!
Come va?
Io vorrei chiedervi un grosso favore dato che lo scorso capitolo non è stato cacato (ç.ç) Non capisco se la storia vi piace o se pensate che alcuni capitoli siano degli obrobri e quindi vi chiedo se dopo aver letto un capitolo potreste spendere un po' del vostro tempo per commentare quello che avete letto, perché per me è davvero importante.
Poi non so se dalla storia vi aspettavate questa direzione o pensavate altre cose...quindi non so se vi piace o avreste preferito altro. :P
Vi mando un bacio,
x.
  
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