~ tentativo numero uno ;
{ confido in Reim, lui sì che è un vero uomo! }
Non era complicato. Doveva semplicemente portare delle lettere di Barma alla Signora Rainsworth.
Continuò a ripetersi mentalmente di non temere Sheryl, ma quando entrò nello sfarzoso Castello Rainsworth deglutì.
«Il Duca Barma mi ha detto di consegnarle queste lettere». Mormorò appena vide Sheryl, dopo un dignitoso inchino.
«Oh». Sorridendo, prese le lettere e senza neppure aprirle le gettò fra le alte fiamme del camino in mattoni.
Reim rimase allibito, ma preferì non reagire. Già costruì nella sua mente il Duca che tentava in tutti i modi di celare la sua tristezza nascondendo il volto fra libri e scartoffie ingiallite dal tempo.
E quando Rufus ricevette una lettera da Reim, accade proprio ciò previsto da quest'ultimo.
***
~ tentativo numero due ;
{ farò un'entrata in scena spettacolare! }
Rufus, in groppa al suo fidato Dodo in posizione eretta e fiera, frantumò l'esuberante vetrata del Castello Rainsworth e le schegge si mischiarono a una grande quantità di polvere che creò un vortice di confusione. Il becco del Dodo comparì all'interno della stanza, mentre voci e grida s'avvicinavano sconcertate finendo per ammirare con il naso all'insù il maestoso Chain.
Sheryl, raggiante, non fece neppure parlare Rufus e senza esitazione disse: «Sì, sì! Ti sposerò! L'ho sempre voluto».
Rufus gonfiò il petto ammiccando trionfante.
Peccato che era tutto un mero sogno.
Sussurri e parole fuggirono divertite dalle labbra del Duca mentre dormiva, e al mattino fu deluso dal non aver trovato Sheryl accanto a lui.
***
~ tentativo numero tre ;
{ devo puntare su qualcosa all'apparenza innocuo. }
Oz e Sharon, che finalmente potevano giocare in giardino, notarono un oggetto arcano - pareva sprigionare un'aura quasi diabolica, peccaminosa.
Dopo un paio di occhiate vivide di curiosità e un cenno col capo, i due s'avvicinarono all'enorme pacco regalo. Oz lesse ad alta voce il biglietto allegato ad esso. «"Per Sheryl Rainsworth. Da Rufus Barma"».
«Shelly ci ha intimato di non portare nulla del Duca a Sheryl…! Noi non abbiamo visto niente».
Oz annuì. «Sì!».
I due cominciarono a correre nel giardino distanziandosi dal regalo, per ritornare nel grande Castello con le calze e le scarpette abbandonate fra i fili d'erba.
Rufus, all'interno del pacco, era sempre più artigliato dall'ansia.
❝Diamine, adesso come esco da qui?❞.
***
~ tentativo numero quattro ;
{ forse questa volta, facendo il duro… sì, alle donne piacciono i duri. }
«Sheryl Rainsworth! Sposami!». Rufus estrasse il suo ventaglio e lo puntò con forza verso il volto di Sheryl, ostentando una decisione che in realtà serviva solo a celare la sua insicurezza come un velo da sposa si cala sulla testa di future mogli.
«Oh, oh, cos'è questa maleducazione? Piccolo spavaldo». Rise un poco.
Rufus esitò ritraendo il ventaglio e le sue guance si tinteggiarono un poco di tocchi cremisi; non voleva certo apparire come uno sfacciato, sicché rimase veramente deluso. Non demorse, però.
«Ma—».
«Ho detto di no». Un rumore secco ma al contempo delicato si levò con grazia dalla sala, e Rufus si ritrovò a terra con un livido violaceo impresso sulla pelle.
***
~ tentativo numero cinque.
{ non ho speranze… }