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Autore: Kraflol    17/10/2014    1 recensioni
parla delle storie di Nula e Kevin che vengono considerati dei mostri
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Correvo. Mi stavano inseguendo. Sentivo da lontano i loro insulti, le ingiurie, le mani veloci nel caricare il fucile. C'era una foresta davanti a me su di una collina, ai cui piedi era nato il villaggio, ci entrai di corsa, cercai subito un nascondiglio, un albero cavo fece a caso mio, mi ci nascosi dentro e aspettai che gli altri se ne andassero via. Loro arrivarono solo all'entrata della foresta, sentivo i loro passi, stavano parlando ma io non li sentivo, ero troppo lontano, ma sentivo il rumore del sangue, il suo profumo, uno di loro era ferito al braccio sinistro stava perdendo copiose quantità di sangue, lo sentivo ansimare, coprirsi la sua ferita per fermare l'emorragia, poco dopo se ne andarono e portarono il ferito in un luogo dove avrebbe potuto curasi ed io rimasi lì fermo in quell'albero ad aspettare, mentre la notte silenziosa si allontanava lasciando il posto al sole.

Il mattino seguente uscii dall'albero, mi sentivo meglio ma avevo molta fame. Non potendo andare al villaggio, mi addentrai nella foresta nella ricerca di cibo, la foresta era piena di alberi graffiati da qualche animale feroce, iniziai a fare più attenzione ai rumori ed iniziai a sentire dei passi e dei fruscii nei cespugli, ma molto probabilmente erano solo scoiattoli e conigli, comunque riuscii ad arrivare fino al cuore della foresta. Il cuore della foresta era bellissimo, gli alberi che si trovavano in quel posto erano più alti e grossi del normale: erano giganteschi. La luce filtrava dai rami di quei giganti per essere raccolta dagli alberi più piccoli, di circa due metri, che l'avrebbero usata per far crescere i loro frutti, infatti ne trovai di ogni genere. In questo modo mi potei nutrire e finalmente saziare, ma la mia mangiata non durò a lungo perché una lancia, da dietro di me, cercò di colpirmi. L'unica mia fortuna era che a furia di scappare di villaggio in villaggio avevo ormai i riflessi sviluppati, così potei schivarla. Non ci volle molto prima che chi aveva scagliato la lancia si mostrasse, uscì da dietro un cespuglio: mi aveva seguito e aveva aspettato il momento giusto per colpirmi pensando di riuscire ad uccidermi o almeno ferirmi - visto che la lancia non era diretta al cuore ma al polmone - nel momento in cui ero più vulnerabile, mentre mangiavo. Era una donna alta poco meno di me, con capelli del colore della terra bruciata, ed era molto abbronzata. Indossava un drappo rosso, ormai sbiadito, che le copriva quasi interamente il seno pronunciato, invece alla vita aveva una specie di gonnellino fatto di pelle di animale, molto probabilmente di cerbiatto, come anche la faretra piena di rudimentali frecce che aveva sulla schiena. Il particole più visibile erano i suoi occhi, di un verde acceso, così vivaci che quasi vi rimasi incantato. Mi guardò fisso minacciandomi con un'altra lancia e dopo che mi ebbe squadrato per bene, iniziò a parlare con tono minaccioso:“Tu chi sei? E cosa ci fai qua? Sei venuto per uccidermi o sei venuto per uccidere Kina? Anzi non lo voglio sapere, vattene prima che ti infilzi e questa volta non ti mancherò”. Io a queste parole mi alzai sollevando le mani, visto che per schivare la lancia ero caduto per terra, e cercai di spiegare chi ero e perché ero lì, ma vidi riflesso negli occhi di lei un animale che si stava avvicinando sempre di più senza fare rumore, e dopo un accenno della testa della ragazza balzò in avanti cercando di azzannarmi alla gola, ma io lo schivai rotolando di lato e l'enorme bestia mi passo sopra, fermandosi vicino alla ragazza. La bestia era un'enorme accozzaglia di animali: il busto, cioè la maggior parte del corpo, era di tigre bianca, ma con un disegno rosso su un fianco che rappresentava due cerchi concentrici tagliati da una linea dritta; le sue zampe erano di due animali, quelle posteriori da canguro, invece quelle anteriori da lupo tutte e due coperte da un bianco manto; la fisionomia della sua testa era anch'essa un incrocio tra più animali: non riconobbi di che animale era il muso, aveva una nera criniera, quattro occhi verdi con la pupilla da gatto, un grosso naso bagnato da cane, dei denti aguzzi di squalo tranne due, che, come delle sciabole, gli uscivano dalla grande bocca e per finire aveva sulla grande testa delle possenti corna da cervo. Un'altra parte particolare del suo corpo era la coda possente che terminava con un pungiglione bianco da scorpione. Dopo l'attacco mi rimisi in piedi, non mi aveva scioccato più di tanto quello strano animale, ma mi sembrò di aver scioccato più loro con la mia compostezza, così, stando attento che non arrivasse altro da dietro le mie spalle, iniziai a parlare:“Io sono Kevin, e non sono qui per uccidere né te né tanto meno questa Kina, che penso sia lei” dissi indicando il grosso animale che mi aveva attaccato. La ragazza annuì e fece così anche l'enorme bestia - che più o meno era alta un metro e sessanta - dopo di ché continuai il mio discorso:“Sono entrato nel cuore della foresta solo perché avevo fame e non ho.....” “Vattene ora!” mi interruppe bruscamente la ragazza. Mi voleva far uscire subito perché, molto probabilmente, aveva paura di un attacco in massa, visto che sia la selvaggia che la bestia stavano attenti ad ogni singolo suono e odore che sentivano. “Sono solo” cercai di tranquillizzarle “quando sono scappato dal villaggio, mi stavano inseguendo e visto che mi avrebbero sparato a vista mi sono nascosto nella foresta, ma loro non sono entrati e sono ritornati al loro villaggio.” mi spiegai. Dopo un attimo di esitazione la ragazza si rilassò e mi chiese mantenendo il tono minaccioso:“Perché ti stavano inseguendo?” “Perché dovrei dirtelo?” gli risposi, “Per un semplice motivo, se non me lo dici ti conficco questa lancia nel cuore” mi minacciò. Allora malvolentieri le risposi:“Sono un mostro, e loro mi hanno trattato come tale”. Ci fu un attimo di silenzio, si sentiva solo il rumore delle fronde mosse dal vento. La ragazza, come quell'animale, mi guardarono dritti negli occhi per capire se avevo detto la verità; poco dopo l'animale guardò la ragazza e annuì con la testa, poi si sedette, ma senza abbassare la guardia. La rossa mi guardò fisso per intimidirmi e poi mi disse:“Puoi rimanere qua, nel cuore della foresta , ma ricorda: se ci hai mentito te ne pentirai amaramente” non me l'ho disse con tono minaccioso o con cattiveria, ma con una grande e pura rabbia, annuii e dissi:“Tranquilla non mentirei su questa cosa” “Bene, seguimi e ti mostro dove puoi dormire” mi rispose e cominciò a camminare. Io di impulso la seguii.

Stavamo camminando da un po' di tempo, ma nessuno dei due aveva pronunciato parola, allora decisi, per rompere il ghiaccio, di iniziare a parlare:“Scusa, ma tu non mi hai detto ancora una cosa. Come ti chiami?” “Mi chiamo Nula, pensavo che lo sapessi visto che vieni dal villaggio” mi rispose. Fui un attimo sorpreso ma risposi subito: “Al villaggio sono solo arrivato ieri e non ci sono rimasto molto, come puoi vedere , non ero ben accetto, erano già pronti con i fucili per....” lasciai un momento la frase in sospeso per pensare e collegare i fatti che mi erano successi, poi ripresi il mio discorso: “Fammi indovinare, anche te e Kina siete state cacciate dal villaggio e vi siete, come me, rifugiate in questa foresta.” a queste parole Nula si fermò, non si voltò a guardarmi, ma mi rispose:“Esatto, anche io e Kina siamo state cacciate perché, come te, io e lei siamo due mostri”. Queste parole mi presero alla sprovvista:“Ma come, te un mostro?! Non lo sembri.” “Questo lo potrei dire anch'io, non lo sembri un mostro con quei capelli scompigliati, e quei occhi scuri” mi rispose, mi aveva spiazzato: “Touche”, ricominciammo a camminare, e preso dalla curiosità, cominciai a domandarle:“Capirei perché considerassero Kina un mostro, ma te perché?”.“In verità, Kina dovrebbe essere un animale normale, non è colpa sua se è diventata così, la colpa è del segno” mi rispose, cercando di cambiare discorso,

Dici il segno rosso sul suo fianco?” dissi, cercando di saperne di più. Allora Nula mi raccontò che cos'era: “Si, quel segno fa avverare le credenze della gente, cioè se le persone del villaggio credono che nella foresta c'è un mostro orribile, quel segno fa diventare il suo portatore, quel mostro orribile. Ciò è accaduto a Kina, ma non ti ho ancora detto una cosa, più la gente odia ed ha paura del portatore del segno, più esso modifica il suo aspetto, neanch'io so qual è il vero aspetto di Kina, ma negli ultimi tempi il suo aspetto è peggiorato di molto, sopratutto per i continui cacciatori che continuano ad arrivare.” Dopo il suo racconto iniziò a dispiacermi per la sorte di quel povero animale. Poco dopo arrivammo ad un grande albero che aveva un squarcio nella corteccia, il quale mostrava un modesto spazio di albero cavo dove all'interno erano state piazzate une coperte, una rossa e una blu. Squadrai bene quel posto, poi Nula mi disse:“Puoi dormire qui se vuoi”.

Lo osservai meglio. Era troppo piccolo perché dormissimo tutti e tre lì dentro, quindi afferrai la coperta bianca che la ragazza mi stava porgendo e tornai fuori cercando un ramo dove potermi riposare. Salì sul l'albero dove c'era lo squarcio, trovai un ramo abbastanza resistente e ci misi la mia coperta, vedendo che non scivolavo decisi di dormire lì per quella notte, in modo tale da non dare fastidio alla ragazza e alla bestia. Mentre stavo cercando il posto dove avrei riposato, la ragazza continuava a guardarmi stranita, ma smise poco dopo che trovai il ramo giusto, dopo di che mi disse:“Se vuoi rimanere con noi devi lavorare, io e te adesso andremo a cacciare e a raccogliere la frutta per sta sera”, poi si volto e inizio ad andare, io scesi dall'albero e la seguii. Notai subito che Nula era molto esperta e minuziosa nella caccia, prendeva solo le prede più vecchie nei branchi più numerosi per non far emigrare il branco pervia della oppressione di un cacciatore, non sbagliava un colpo, invece io non ero bravo come lei, visto che avevo un po' di esperienza nella caccia ma non avevo mai usato né archi né lance, ma non fui un peso per Nula anzi la aiutai molto, finché non caddi in un cespuglio di rovi mentre ritornavamo nel rifugio che mi ferirono oltre al braccio e la mano anche la faccia facendomi fuoriuscire del sangue, che scivolava dolcemente sulla mia guancia, allora Nula mi diede un un pezzo di stoffa rossa per togliere il sangue e tamponare la ferita, poi mi disse che le avrebbe curate una volta ritornati all'albero. Mentre tornavamo al rifugio il sole iniziò a tramontare e una sottile luna crescente che saliva sempre di più, mentre la luna saliva nel cielo Nula cambiava di forma, la sua carnagione e i suoi capelli si sbiancavano sempre di più. Quando fummo arrivai all'albero Nula non era più la stessa, la sua carnagione era diventata molto pallida, rasente il bianco, ed i suoi capelli da rossi furono diventati bianchi e candidi come la neve anche il suo carattere era di poco cambiato, era diventata più tranquilla e malinconica, l'unica cosa che era rimasta uguale erano i suoi occhi di quel bellissimo verde. All'inizio non disse nulla, andò a sedersi su una radice dell'albero e Kina -anche lei da poco arrivata- si sedette vicino a lei, io non dissi nulla e aspettavo che parlasse prima lei e mi spiegasse il suo mutamento, dopo un po' di tempo passato nel silenzio e nei rumori della foresta notturna Nula iniziò a spiegare:“Io quando la luna si mostra mi trasformo così, e chiunque mi toccasse quando sono in questo stato viene congelato e muore”. Fui un poco sorpreso da questa rivelazione ma non lo diedi a vedere e rimasi zitto così che lei pote continuare:“invece quando sorge il sole mi trasformo come mi hai conosciuta e in quel caso se qualcuno mi toccasse si ritroverebbe riscaldato, ma non verrebbe né ucciso né ferito, solo in un caso ritorno me stessa, quando non si vedono né il sole né la luna cioè quando c'è la luna nuova”. Alla fine del suo racconto mi sedetti anch'io, non sapevo cosa fare, così gli feci una domanda per saperne di più:“Come sei stata cacciata dal villaggio?” , ci fu un attimo di silenzio, l'espressione di Nula si fece più scura ma poco dopo iniziò a dirmi com'è successo:“Accadde una notte, un bambino che era un mio compagno di scuola mi trattenne quando cercai di ritornare a casa per la notte, mi trasformai davanti a lui e agl'altri e grazie alla sua sorpresa riusci a liberarmi in tempo prima di ucciderlo e cercai di scappare a casa, ma ormai era troppo le persone del villaggio credettero che ero un strega o una cosa del genere e così cercarono di catturarmi e uccidermi, ma i miei genitori mi aiutarono cercando di farmi scappare, ma mentre mia madre cercava di far ragionare la gente, qualcuno le sparò, persi la testa e andai in mezzo alla gente in quella notte, uccisi delle persone e dopo aver capito cosa avevo fatto mi rintanai qui, nella foresta e trovai Kina che mi aiuto, perché a differenza di quello che dice la gente lei non è cattiva al contrario è molto gentile”. Dopo che mi raccontò il suo dramma dissi:“Mi dispiace per ciò che è successo a tua madre”, non mi disse nulla per un paio di minuti dopo di che mi chiese:“e tu perché vieni considero un mostro?” dicendo questo prese un coltello vicino alla radice su cui era seduta coltello, pensai che era per precauzione se nel caso la avessi attaccato per la mia natura di mostro invece con quel coltello si fece una ferita alla mano. Da quella ferita usci del sangue che sembrava più latte per via che era completamente bianco che lo leccò subito via, io sorpreso dissi:“Perché ti sei ferite e perché il tuo sangue è bianco?” “Il mio sangue è sempre stato bianco fin dalla nascita e poi ha dei poteri speciali un di questi è che se viene bevuto una volta non né puoi più farne a meno e quando ero piccola mi feci una feci una ferita al dito e per disinfettarlo lo leccai, da allora ogni sera devo bere il mio sangue” mi rispose, poi si alzò e si avvicinò a me dicendo:“Un'altro potere del mio sangue è quello di curare le ferite lievi” dicendo così mi prese la mano e fece cadere una goccia del suo sangue sulla ferita della mia che guarì all'istante. Dopo che Nula mi curò le mie ferite mi disse:“Allora perché ti considera un mostro” “perché anch'io come te mi trasformo, ma mi accade solo quando c'è la luna nuove ed è una cosa recente, tipo da un pò mesi” risposi, feci passare un minuto per prendere coraggio e raccontare la mia storia:” Io ero sposato un donna bellissima , la amavo, ma nella prima notte in cui mi trasformai la uccise, cioè la uccisi perché io quando mi trasformo divento divento un mostro orribile e non riesco a controllarmi così uccido chiunque vedo. Questo mostro non mi vuole lasciare stare, lo sento che urla, che cerca di sopraffarmi, lo vedo anche mentre dormo è orribile: non ha occhi, al posto del naso ha due grandi buchi triangolari, una grande bocca, due file di denti e al posto di una mano ha tre dita lunghe che terminano con dei uncini di ferro e al posto dell'altra ha una lama tagliente. Un'altra cosa questo mostro cerca ossessivamente di bere il sangue di chiunque e può sentire sanguinare uno anche da molto lontano”. Calò di nuovo il silenzio, non parlammo per un po' poi Nula disse rompendo quel silenzio:“Credo che abbia detto la verità, così ho deciso di aiutarti, è appena passata la luna nuova abbiamo un mese cerchiamo un modo di controllare il meglio possibile quel mostro, va bene?” dopo diche mi sorrise, quel sorriso oltre a darmi una grande forza d'animo mi fece guardare Nula in modo diverso, gli annuì “Ok, ma adesso è meglio andare a dormire perché si è fatto tardi” disse andando alla sua coperta, così feci la stessa cosa e mi addormentai con il cuore più leggero quella notte.

In quel mese Nula cerco di allenarmi a combattere con il mio mostro interiore, più il tempo passava e più mi sentivo vicino a Nula e penso che era lo stesso per lei, visto che eravamo due persone che ero state cacciate dalle proprie case e considerate, ma io al contrario suo lo ero per davvero. Quando arrivo la vigilia della luna nuova non mi sentì che non potevo ancora vincere contro la mia trasformazione, così dissi a Nula:“Non sono ancora pronto per combatterlo, Nula legami all'albero e vai via con Kina e lasciami lì fino al mattino”, anche se Nula era contraria mi legò a testa in giù all'albero e se ne andò con Kina. Durante la notte della luna nuova non riuscì a fermare la trasformazione, così diventai quel mostro che per giunta riuscì a liberarmi grazie alle ai talloni taglienti a uncino che non avevo mai visto. Girai per la foresta in cerca di Nula e del suo speciale e delizioso sangue, ma dopo alcuni buchi nell'acqua sentii il suo sangue scorrere dalla sua mano e il suo dolce e prelibato profumo, ormai l'avevo rintracciata. Arrivai di corsa dov'era nascosta, ma appena feci vedere la mia faccia Kina mi saltò addosso cercando di mordermi o il braccio o la gamba in modo tale da rendermi impotente, ma io che avevo i riflessi più sviluppati dei suoi non fui così clemente, visto che presi la sua test e gliela tagliai di netto, ma non morì anzi anche con la testa mozzata cercò di mordermi, così buttai via la testa e dissi:“Ti devo proprio odiare tanto quelle persone”. Dopo un po capii come potevo ucciderla, gli saltai in groppa e con la mano coi l'uncini presi il simbolo rosso e col l'altra lo tagliai e lo buttai via, allora la bestia si accasciò a terra morta e si ritrasformo nella sua vera forma cioè quella di un cagnolino. Dopo aver ucciso Kina andai verso Nula che era rimasta pietrificata alla vista della morte della sua amica, aveva: i capelli neri, una carnagione normale e aveva gli occhi color nocciola che mi guardavano spaventati, gli andai così vicino da ritrovarmi a un palmo da lei, cercai in ogni modo di fermarmi, ma l'istinto di ucciderla e il rumore del suo sangue erano troppo fonti, così la uccisi, quei occhi mi guardarono fino all'ultimo istante. Nula prima di morire disse col suo ultimo respiro:“Farò in modo che tu non uccida più”, dopo di che bevvi il suo sangue scoprendo così un'altra sua caratteristica e cioè che il suo sangue non poteva essere lavato, così mi rimase la prova del suo omicidio sia sulle mia mani che sulla mia faccia. Da quel giorno non mi allontani più dalla foresta visto che dovevo ogni sera dovevo bere il suo sangue se non volevo finire in astinenza e poi morire, però il corpo di Nula non si deteriorò col tempo e secerno sempre il sangue di cui avevo bisogno, così rimanei in vita e la consumai aspettando che qualcuno di stupido entrasse nella foresta in una notte di luna nuova. 

   
 
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