Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: JacobStark    18/10/2014    4 recensioni
titolo cambiato da "Slice of life of a brother in Arendelle.
Una persona, al fianco di Elsa, ha impegnato la sua intera vita a proteggere lei ed Anna, disposto a dare la vita per entrambe. Fratello di sangue, fedele guardiano, spalla su cui piangere e compagno di mille risate. Questo è Jacob Artorias Valentine, Guardiano della regina, cavaliere di Arendelle e Lord del lupo. Tutto quello che è rimasto della sua famiglia sono le due amate sorelle, e le proteggerà ad ogni costo.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Brother of two sister 

Tre piccoli bambini, due femmine e un maschi, ed un cucciolo di lupo enorme stanno giocando insieme nel mezzo di un cortile innevato. La più piccola ha solo due anni, e rimane in piedi ancora con qualche difficoltà mentre Elsa, la mezzana di quattro con i capelli biondo platino, la tiene in equilibrio, ed il maggiore di dieci incita la più piccola a raggiungerlo. “Vieni qui Anna!” Dice il maschio, facendo cenno alla bimba di raggiungerlo.“Elta, mi lassi?” La più piccola, con i capelli rossi, si dirige con passo titubante verso il maggiore, dai capelli biondo oro. “Certo Anna. Vai da Jacob” “Tì!” la piccolina cammina, anzi, corre, incespicando nella neve, cercando di raggiungere il fratello maggiore. Sta per cadere in avanti, con la faccia sul pavimento, quando Elsa, con un gesto involontario, scaglia un’energia fredda, e crea un mucchietto di neve per impedirle di farsi male. La bimba atterra nel mucchio, ridendo come una matta. Anche Jacob guarda entusiasta la sorellina. “Elsa! Sai creare la neve! Sei fantastica!” “Viva Elta!” entrambi i bambini si precipitarono da Elsa abbracciandola e mandandola a gambe all’aria. “Lasciami Jacob, mi stai stritolando” “Io ti ho già lasciato.”                        La piccolissima Anna è avvinghiata al collo di Elsa, e la sta stringendo fortissimo. Jacob si mette a tirarle i piedi, sperando di staccarla da Elsa, e dopo pochi secondi sono, per la seconda volta, tutti a terra a ridere come matti e a fare gli angeli di neve, mentre il lupacchiotto saltella attorno a loro, saltando addosso a ciascuno e facendo loro un bagno fuori programma. Dalla finestra il re e la regina guardano preoccupati i loro tre figli. In ciascuno si nasconde un potere , ma quelli di Elsa ed Anna sono davvero immensi. Tuttavia decidono di non preocccuparsi.  “Bambini! Tornate dentro, prenderete freddo!” “Si mamma!” Esclamano i tre bambini, mentre un “Woff” poco convinto viene dal lupacchiotto. “Dai Sif! Vieni!” All’ordine del bambino il lupetto gli corre dietro, obbediente come qualsiasi cucciolo. Neanche a dirlo, la piccolissima principessa gli salta in groppa, ridendo come una matta. Ed il lupo, naturalmente, con un verso divertito, si mette a correre verso la porta, facendo saltare la bambina nelle braccia del padre. “Centro perfetto, come al solito!” dice Jacob, complimentandosi con il suo fratello peloso. In quel momento la famiglia reale di Arendelle è felice. 
 

Anni dopo

Jacob è assente da casa da tre giorni. Il suo addestramento come protettore è iniziato, e come prima cosa deve dimostrarsi degno di possedere il potere che scorre nelle sue vene. Anna, che ormai ha l’età per stuzzicare la sorella insieme a Sif, che è rimasto a casa, si infila nella camera di Elsa, e, usando il lupo come rialzo, si arrampica sul letto, chiedendogli di giocare. La sorella non vorrebbe, ma lei insiste, fino a convincere la maggiore. Giocano un po’, poi Elsa, cercando si impedire alla sorella di farsi male la colpisce con la magia del ghiaccio. Immediatamente la bambina sviene, ed una ciocca di capelli, nel punto in cui è stata colpita, diventa bianca. Elsa piange e grida, chiamando i genitori. Entrambi si precipitano nel salone, dove vedono ciò che è successo. Con un solo sguardo decidono di portarle entrambe le figlie dai trolls. Ma tutto quello che potevano fare il capo di quella simpatica tribù di omini di pietra era impedire che piccola morisse, e farle dimenticare tutto ciò che era legato hai porti di Elsa, sostituendoli con ricordi comuni. Quando Jacob ritorna, Elsa si è chiusa in camera, e Anna non ricorda metà delle cose successe fino a quel momento. La sua famiglia si è spaccata in due. Il potere di Elsa ha sigillato il potere di Anna. Tutto quello che aveva rovinato in solo una settimana. “Elsa! Apri questa porta! Fammi entrare!” “Lasciami in pace! Ho già fatto del male ad Anna, non voglio farne anche a te!” “Elsa! Vuoi che sfondi la porta?” “Non entrare!” “Fus!” Un ondata di forza inesorabile si abbatte sulla porta, spaccando sia la serratura che il ghiaccio intorno alla porta e spalancandola con violenza inaudita. “Elsa! Ora tu ti spieghi cosa è successo e cosa stai facendo!” “I-io…” Scoppia a piangere, abbracciando il maggiore. “Io ho fatto del male ad Anna. L’ho colpita! Non posso rischiare di far del male anche a te, o a mamma e papà. Non posso!” il maggiore chiude la porta con calma, e va a sedersi vicino alla sorella minore. “Ascolta, io ho appena aperto la parta urlando, direi che nessuno è in grado di capire il tuo potere meglio di me. Mi sto allenando per divenire degno di essere il protettore della regina, tu. Se non mi lasci restare con te, se non ti sfoghi con me, come pensi possa esserci la totale fiducia necessari? So che siamo ancora piccoli, ma fidati di me. Quando sarà più grande lo diremo ad Anna, ma ti prego, non avere paura del tuo potere.” Non seppe quanto le sue parole avessero avuto poco effetto sulla bambina spaventata di fare del male alla sua famiglia. “Sif!” il lupo, ormai alto come Elsa, si introdusse in camera, sfregando il mio sulla faccia di Elsa, come a dimostrarle quanto le fosse mancata la bambina, che la belva amava come una sorella. “Sif, resta con lei, io devo parlare ai nostri genitori.” Il lupo annuì, avvolgendo Elsa nella sua pelliccia, come una coperta vivente, e gustandosi le carezze della bambina, ignorando assolutamente il freddo che effettivamente proveniva dalle  sue mani.

“Madre, padre! Non potete tenerla reclusa! Cosa succederà quando sarà regina, e avrà paura di se stessa? Del potere che le è stato concesso? Se non lo usa non lo controllerà mai, e potrebbe causare danni incalcolabili!” “Ascolta, figlio mio. Il suo potere è pericoloso, e non lo controlla.” “E allora permettetemi di aiutarla. Il mio stesso potere la aiuterà. Quando sarà più grande la farete partire con me, così che lei possa allenarsi in sicurezza. Sif resterà sempre con Anna fino a quando non sarà cresciuto abbastanza. Ma, almeno, lasciate che Anna sappia la verità. Non è giusto che non capisca il perché è stata separata da Elsa.” “Non possiamo. I trolls le hanno cancellato la memoria per impedire di fare peggio. Rivelarle il passato sarebbe inutile.” “E allora madre? Inventeremo! Le racconteremo una bugia, dicendo… Che i poteri sono apparsi solo poco tempo fa, che lei ha avuto paura del potere e di fare male a tutti e soprattutto a lei, ma almeno saprà cosa succede.” “BASTA JACOB! Non lo diremo ad Anna!” “Ma padre…” “NO! Hai il permesso di occuparti di Elsa e d gestire i suoi poteri, ma Anna, per la sua sicurezza, non deve sapere.” “Bene padre, ma non ho speranze che questo non abbia conseguenze.”

 

Quattro anni dopo

“Elsa, andiamo” La bambina spaventata che Jacob, ora sedicenne, ha trovato a piangere quattro anni prima nella sua stanza non c’è più, sostituita da una bellissima ragazza. Ancora spaventata, ancora fragile, ma più sicura di sé. E più grande. Sif, ormai alto poco meno di un metro e mezzo, vorrebbe seguirli, ma capisce che Anna a bisogno di lui mentre il fratello maggiore di entrambi è assente. Un’Anna decenne salta al collo del fratello, avvertendo l’armatura leggera che lo ricopre sotto i vestiti e la spada enorme fissata dietro alla schiena. “Dove andate? Perché Elsa viene con te? Portatemi con voi!” “Non possiamo. Sei ancora piccola, e io ed Elsa dobbiamo fare una cosa importante. Devo trovare un oggetto, ma solo una regina può aiutarmi. E poi non ti lasciamo sola. Resterà Sif con te.” il lupo lancia un mugolio rassicurante verso la rossa, mentre la coccola con la folta coda. Elsa esce dalla porta del castello vestita anche lei con un armatura leggera ed elegante. Era strano vedere una ragazza appena dodicenne in armatura, pronta ad affrontare un mondo tutt’altro che amichevole. Anche a lei Anna salta al collo, stritolandola come quando erano piccole. Elsa sembra quasi spaventata, ma gli occhi turchesi del maggiore la convincono a ricambiare l’abbraccio. Ha imparato a controllare i suoi poteri, anche se in minima parte, ed ora è meno spaventata dal suo potere. Abbastanza da uscire dal castello ed accompagnare il fratello nelle sue spedizioni Anche lei monta a cavallo, ed entrambi si allontanano verso le montagne, soli, mentre Sif ed Anna li seguono con lo sguardo, sicuri che li vedranno tornare.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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