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Autore: julierebel17    18/10/2014    1 recensioni
“CC, arrivo”
Corse ad aprire, ma nel preciso istante in cui la porta si spalancò, l’istinto quasi le disse di richiuderla.
“T-tu!”
“Senti Christy, fammi spiegare, io…”
“Vattene!”
“Ti prego, non volevo…” “Ashley vai via”.
Chiuse la porta e, poggiandole contro le spalle, scivolò fin sul pavimento.
Sentì fare la stessa cosa dal lato opposto.
Rifletté per qualche secondo: aveva ventidue anni, poteva ancora comportarsi come una bambina?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Cristian Coma, Jake Pitts, Jinxx
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-Dopo quasi due mesi ecco a voi il nuovo capitolo. Mi dispiace avervi fatto aspettare tanto, ma tra poca ispirazione, febbre, viaggi vari, scuola e cose del genere ho trovato un po' di tempo per scrivere.
Spero vi piaccia, ma vi dirò la verità...non l'ho riletto, quindi potreste trovarci errori. In ogni caso, se vi va recensite! Baci!!
La vostra adorabilissima Julie
 
*Your Kiss A Whitered Rose...Your Lips Have Buried Me*
 
*__________________*Fuori Tempo*_______________________*

[…]
 
“Dove cazzo sei idiota?!” si sentì urlare.
Fu proprio in quel momento che Ash vide passarsi la vita davanti;
i flashback lo assalirono.
Per organizzare le sorprese e la cena per Christy si era dimenticato del colloquio con la nuova casa discografica.
 
“Cristo!” urlò.
“Non bestemmiare!” rispose Christina.
“Dobbiamo andare via. Subito! La casa discografica…i ragazzi…sbrigati!”
“Ash…cosa?!”
“Ho un colloquio, me n’ero dimenticato! Mi stanno aspettando da quindici minuti!”
Ashley riprese il cellulare e telefonò a Jake.
“Jake! Il basso?”
“Ce l’abbiano noi. Muoviti o ti stacco la testa!”
 
“Chri, il basso ce l’hanno loro. Ti accompagno e andiamo”
“Ci vogliono venti minuti, vado da sola, tranquillo”
“Ma Christina…”
“Vaiii!!”
 
Ashley sfrecciò attraverso la città degli angeli e in poco meno di quindici minuti si ritrovò a correre su per le scale di un grande edificio.
Per sbaglio spintonò una giovane donna dai capelli rossi;
quella per poco non cadde, ma le volò dalle mani una cartellina piena di schede e fogli.
“Cazzo!” mormorò il bassista convinto che l’altra non se ne accorgesse.
“Mi scusi!”. Cominciò a raccogliere le fotocopie e gliele consegnò come fossero un mucchio di carta straccia. Quasi non le diede il tempo di parlare.
“La ringrazio per averle raccolte così ordinatamente” obiettò la rossa con tono acido.
Ashley, come al solito, nonostante fosse in torto non seppe tenere a freno la lingua.
 
“Mamma mia che puntigliosa! Se ne vada al diavolo!” e corse via.
Bussò alla porta n°13 come gli avevano riferito al piano terra e vi ritrovò all’interno una sala prove.
I ragazzi gli diedero un’occhiataccia.
 
“Non farlo mai più! Coglione! Se l’altro produttore non fosse stato in ritardo ci avrebbero fatto il culo! Te ne rendi conto?!”
Il bassista passò una mano tra i capelli con nonchalance, sorrise:
“Calmati, Andy. Dimentichi che sono Purdy”.
Il viso di Biersack si fece rosso di rabbia, ma CC lo tirò via da Ash prima che potesse colpirlo.
 
“CC io lo uccido. Quello vuole morire. Davvero!        Il basso glielo faccio ingoiare pezzo per pezzo e poi lo strangolo con le corde! Te lo giuro!”
Ashley scoppiò a ridere mentre sfilava via la maglia.
Gli altri lo guardarono allibiti:
“Che stai facendo?”
“Siamo i Black Veil Brides ed io sono un outlaw. Sono troppo sexy per suonare con una maglia addosso”
 
La sua battuta (che tra l’altro era da lui intesa come una cosa seria) smorzò decisamente l’aria di tensione che si era creata.
Perfino Andy scoppiò in una sonora risata.
“Il solito idiota” disse portandosi una mano alla fronte.
 
Si sentì nuovamente bussare alla porta.
 
“Mi scuso per il ritardo” furono le uniche parole udibili.
Ashley rimase a bocca aperta”
“Lei…” sussurrò pallido indicando la donna con un cenno del capo.
“Lei cosa?” chiese la band.
“L’ho mandata al diavolo su per le scale”
“Ashley!!” gridarono in coro.
 
“Salve a tutti. Sono la signorina Veronika Brooke e toccherà a me ed ai miei colleghi quali tecnici e secondo produttore nel caso del signor Thomas Portmout giudicare la vostra performance e  stabilire se siete o meno all’altezza della Borderline Record”
 
Finito di parlare, il suo sguardo si posò sul viso di Ash per poi scendere fino al tatuaggio.
“Suonate sempre conciati in questo modo?” disse ironicamente.
“No…ecco…Ash…il signor Purdy…” Andt provà a giustificarsi.
 
“Solo io suono ‘conciato in questo stato’ . Gli altri sono ben vestiti se non se ne fosse accorta, ma non riesco a suonare con addosso dei vestiti troppo attillati. Non servono a nulla se non a far infatuare della band una serie di ragazzine, ma ai miei colleghi piacciono...
Ha mai sentito parlare di libertà? Di fuorilegge?”
 
-Eccolo che ricomincia- pensarono tutti.
 
“Si, si. Risparmi fiato signor Purdy. Non abbiamo tempo da perdere”.
Ash si morse la lingua e non rispose alla provocazione.
 
“Ebbene, fate del vostro meglio” disse la rossa con tono di sfida.
“La prima canzone fa parte della raccolta di nuove composizioni, s’intitola Heart Of Fire” annunciò Andy.
 
Suonarono perfettamente, ma il viso di  Veronika parve inespressivo.
“E’ meraviglioso! Siete così energici e la base è davvero grandiosa! Quella batteria, le dita guizzanti dei signori Pitts e Ferguson e che dire della sua voce signor Biersack! Per me dovete assolutamente realizzare un contratto con…”
“Fermati Tom” disse la donna con un’espressione glaciale.
 
“Pitts, Ferguson, eravate perfetti; nulla da dire. Complimenti.
Signor Biersack la sua voce è graffiante, mi piace, peccato non si sentisse abbastanza.
Signor Coma, da quanto tempo suona la batteria?”
“Saranno quindici anni”
“Ha cominciato col jazz, vero? Riesco a percepirne le basi”
“E’ un’ottima ascoltatrice a quanto pare”
“E lei un pessimo adulatore”.
La band rise.
Poi Veronika fissò nuovamente Ashley.
“Signor Purdy deduco che lei è l’unica pecca del gruppo” disse con un sorriso soddisfatto a fior di labbra.
Ashley per poco non partì in quarta.
Sentì Christian stringergli la spalla.
“Aspetta” gli sussurrò.
 
Veronika riprese il discorso:
“Era fuori tempo, soprattutto durante il ritornello. Per poco non sovrastava la voce di Biersack col suono del basso. Inoltre ha sviato i chitarristi un paio di volte e lo strumento era quasi del tutto scordato”.
 
Il bassista sapeva che non era vero e cercò di raccogliere parole poco offensive:
“Il basso non era scordato e lo sa meglio di me perché mi sembra una professionista. I chitarristi possono confermare che andavo a tempo e così può fare anche CC.”
“Ne è sicuro? Vuol quindi dire che non intende lasciare ai suoi amici l’opportunità di registrare un nuovo album con la casa discografica più importante di LA solo per orgoglio?”
 
Ashley tirò un pugno al muro ferendosi alle nocche.
“Stia calmo signor Purdy. Com’è puntiglioso!” affermò Veronika accentuando il sarcasmo sull’ultima parola.
 
“E’ possibile per la band riunirsi in privato?” chiese Andy seriamente.
“Certo. Vi lasciamo la sala per quindici minuti. Dopodiché dovrete darci una risposta”
I produttori ed i tecnici lasciarono la sala e la rossa fece l’occhiolino ad Ash.
 
“Puttana” pensò il bassista. Poi prese a parlare:
“L’ho chiamata puntigliosa”
“Ha ricambiato la gentilezza” rispose CC.
 
“Non è giusto. Non è giusto per me e non lo è per voi, ma non posso togliervi questa opportunità”
“Ma Ash! Le basi le hai composte tu!” gridò Andy.
 
“C’era anche CC. Christian, puoi dire che hai fatto tutto tu”
“Te lo scordi!” urlò il batterista.
Jake strinse la mano di Jinxx:”Non sarebbe la stessa cosa un album senza Ash”.
Jinxx annuì…

 
  
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