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Autore: psychoroby    18/10/2014    4 recensioni
Così Oliver decise (o forse fu spinto da uno strano sentimento, qualcosa fra rabbia e gelosia): entrò nell'appartamento della bionda passando per la finestra. L'avrebbe attesa per chiederle spiegazioni e per vedere se stesse bene, le era mancata così tanto mentre era stato via.
Si sedette sul divano e aspettò, nell'oscurità, il suo ritorno.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SORPRESE AL BUOIO

Oliver Queen scese dalla moto e si incamminò verso il Verdant.
Era appena ritornato dalla spedizione per ritrovare la sorella Thea. L'aveva trovata profondamente cambiata: non era più la ragazzina che ricordava. 
Durante il suo viaggio, aveva sentito la mancanza di una persona in particolare, qualcuno che era stata nei suoi pensieri per tutto il tempo che era stato via: Felicity Smoak.
Non vedeva la bionda di troppo tempo. Aveva paura che si fosse già dimenticata di lui.
Così si era diretto al covo, sicuro di trovarci la sua segretaria. Ma non c'era nessuno al Verdant. 
Erano quasi le sette di sera, e allora decise di recarsi all'appartamento di Felicity, almeno per sapere se stava bene, se almeno lei era ancora come la ricordava.
Così prese il giubbotto, indossò il casco e salì sulla moto. 
Arrivò sotto casa della sua assistente in tempi record, passando per tutte le strade secondarie e vicoli che solo lui conosceva. Parcheggiò nell'ombra, così da non essere notato. Le luci dell'appartamento erano accese: Felicity era a casa!
Oliver non fece in tempo a scendere dalla moto che arrivò una macchina nera, mai vista, dalla quale uscì qualcuno che Oliver non si aspettava minimamente di vedere: Ray Palmer, colui che aveva acquistato la sua Queen Consolidated, stava suonando alla porta della sua Felicity.
Ci volle un po' prima che Oliver capisse davvero quello che stava succedendo. 
Felicity uscì di casa senza occhiali e con i capelli sciolti. Doveva indossare anche un bel vestito, visti i tacchi.
Ray le tenne aperta la portiera e lei salì sulla macchina, che partì poco dopo, lasciandosi dietro un Oliver senza parole e sotto shock.
Così Oliver decise (o forse fu spinto da uno strano sentimento, qualcosa fra rabbia e gelosia): entrò nell'appartamento della bionda passando per la finestra. L'avrebbe attesa per chiederle spiegazioni e per vedere se stesse bene, le era mancata così tanto mentre era stato via. 
Si sedette sul divano e aspettò, nell'oscurità, il suo ritorno.


Circa tre ore dopo sentì dei passi: era qualcuno che saliva le scale. Oliver si alzò, attento, e ascoltò le voci che arrivavano dal pianerottolo.
"Grazie della serata, e della cena." disse Felicity (era lei, quella voce l'avrebbe riconosciuta ovunque). 
"E' stato un piacere. Mi sono divertito!" Questo doveva essere Palmer. 
"Ci vediamo lunedì in ufficio, allora."
"Certo. Buonanotte, Felicity."
"Notte, Ray!"
Sicuramente quando Felicity aprì la porta, non si aspettava di vedere Oliver Queen imbambolato in mezzo al suo salotto. 
Felicity piantò un urlo: "Aaah! Oliver ma che fai? Sei pazzo a stare qui al buoi? Siete già tornati?" 
Oliver la guardava solamente. Il suo era uno sguardo pieno di dolore e di cose non dette. Felicity non capiva. "Oliver, che c'è?"
"Ray Palmer?" il suo tono era un misto di rabbia e tristezza, tanta tristezza.
"Cosa intendi?" Felicity continuava a non capire.
"Ti ho vista salire sulla macchina di Ray Palmer qualche ora fa. Sei uscita con lui?"
Felicity non sapeva come rispondere. Si sentiva confusa, non voleva dire ad Oliver la verità. Sarebbe stato troppo doloroso, ma non sapeva se per lei o per lui.
"Ti interessa?"
"Felicity..."
"No, Oliver. Basta! Se non ti interessa perché allora sei qui?"
"Mi sono preoccupato per te."
"Preoccupato?"
"Ti ho visto salire in macchina con Ray Palmer.."
"Saresti preoccupato per quello? Oliver, vorresti che stessi sempre al covo o chiusa in casa? Non posso avere una vita?"
"Non sto dicendo quello..."
"Ne abbiamo già parlato. Io voglio vivere e non mi basta quello che ho ora. Non posso passare la mia vita in quel covo"
"Neanch'io"
"Mi hai detto che non sai se potrai mai essere Oliver Queen oltre che Arrow. E io sono andata avanti. Ora non puoi di nuovo tornare e farmi rivivere tutto!"
"Perché Ray Palmer?"
"Ancora? Perché mi piace ed è un ragazzo sicuro di quello che vuole!"
"Io non lo sono?"
"Mi prendi in giro, Oliver? Un giorno sembra che tu voglia una cosa e poi il giorno dopo te ne penti già!"
"Parli in generale o di noi due?"
"Perché, cambia qualcosa?"
"Ti ho già spiegato perché."
"Già, forte e chiaro! E poi perché siete tornati senza neanche avvisarmi? Come sta Thea?" Felicity era arrabbiatissima, lo sapeva.
Oliver invece era distrutto, non aveva più energie. Felicity usciva con qualcuno che non era lui. Sapeva che sarebbe successo, prima o poi, ma non pensava che potesse essere così presto. E in più non aveva voglia di parlare di Thea.
Felicity si meritava di andare avanti con la sua vita, gliel'aveva già detto anche lei che non era più disposta ad aspettarlo. Ma vederlo con i propri occhi faceva molto più male. "Lavori per lui alla Queen Consolidated?"
"Mi ha chiesto di lavorare per lui. Cercava qualcuno con le mie capacità e allora... Almeno lui arriva in orario in ufficio..." La seconda frase era piena di ironia, ma anche di tanta rabbia.
"Felicity... Per favore..." Oliver con due passi fu davanti alla bionda, che lo guardava con tristezza e disperazione. "Per favore, non mi fare questo."
Ma Felicity non era in vena quella sera. "Tu mi hai fatto di peggio, Oliver..."
Lui le mise le mani intorno al viso. "Vorrei tanto essere quello giusto per te, ma tu meriti di meglio."
Felicity iniziava ad addolcirsi, suo malgrado: "Non è vero che io merito di meglio, sei tu quello che dovrebbe capire che potrei già avere quello che vorrei..."
Oliver sorrise appena, tristemente "Credo che questo sia colpa mia."
Però Felicity era ancora cosciente di ciò che nessuno dei due aveva ancora detto: finché Oliver Queen non vorrà veramente iniziare a vivere come potrebbe (e si meriterebbe), loro due non potranno mai stare insieme. "L'unico ostacolo a noi sei tu, Oliver. E finché tu non ti deciderai, saremo sempre qui, bloccati in questa orribile situazione."
Oliver allora le disse semplicemente: "Allora aspettami. Non dovrei metterci troppo." e le dette una dolce carezza sul viso. Si voltò e saltò giù dalla finestra. Qualcosa in lui stava iniziando a mutare profondamente.










Salve! 
Questa è la mia prima fanfiction, quindi chiedo subito un po' di pazienza! :)
Adoro Arrow, credo che sia uno splendido telefilm. Sono innamorata pazza della coppia Olicity, anche se essere loro fan è molto stancante e ti consuma dentro, non smetterò mai di shipparli!
Spero davvero tanto che durante questa stagione il nostro arciere si svegli (sarebbe ora!).
Grazie per l'attenzione! Alla prossima! :) 


  
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