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Autore: marcomoratto98    18/10/2014    0 recensioni
(Interrotta!)
Il mio nome è Nicola Larese e sono un assassino.
Con questa frase io inizio la mia prima vera e propria storia, non anticipo niente, ma da questa frase si ricava la maggior parte della trama.
.....
Scorcio del capitolo 4:
.....
Mentre il moribondo esala il suo ultimo respiro, io cerco di rimanere indifferente al sangue che sgorga dal collo della mia vittima, e che mi sporca tutto l’avanbraccio sinistro. Tolgo la lama dalla sua gola, e mi accorgo di aver iniziato a tremare. Non mi sono mai abituato e non mi abituerò mai ad uccidere, questi sono i miei pensieri mentre mi rialzo, scosso, dall’ormai cadavere.
.....
Buona lettura
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 14: Conoscenze
 
Pov: Nicola

Voce:-Ciao….-

La voce che sento interrompe improvvisamente il turbinio di maledizioni e imprecazioni contro le mie gambe, e mi fa posare lo sguardo sulla figura da cui è uscita quell’unica parola pronunciata con timore.
Sull’uscio sosta una ragazza all’incirca della mia età, con i capelli mossi di un rosso acceso, lunghi all’incirca fino alle spalle e gli occhi verdi incredibilmente magnetici. Da sotto il cappuccio vedo anche che indossa un paio di jeans blu e una camicia bianca a quadri rosa da cui si nota uscire il maglioncino azzurro, che la tiene al caldo durante i mesi invernali e dalla scollatura della camicia fa capolino uno strano ciondolo.

Rimango fermo a fissare la mia presunta salvatrice, che mi fissa , per qualche minuto, finché non mi torna in mente in che situazione mi trovo. Cerco di alzarmi una seconda volta, inutilmente e provocandomi delle atroci fitte di dolore in ogni parte lesa del mio corpo.

Pov: Elly

Il ragazzo in bianco mi fissa da sotto il suo cappuccio, come per accertarsi di un’evidente verità, e prova ad alzarsi una seconda volta, a quando pare il dolore che lo ha afflitto la prima volta non gli bastava.
Per evitargli ulteriori fitte lo affianco e, evitando accuratamente le medicazioni, lo riporto a distendersi sul letto.

Una volta calmatosi mi domanda:

Nicola:-Chi sei? E perché mi hai salvato?-

Elly:- “Uhao…… Nemmeno un grazie per averlo salvato e mi aggredisce così!?”

Lo fisso allibita fino a che i nostri sguardi non si incontrano di nuovo, e nei suoi occhi leggo paura ed incertezza, l’incertezza dell’essere finito dalla padella alla brace, e decido di rispondergli, anche se un po’ bruscamente:

Elly:-Io mi chiamo Elizabeth, per gli amici Elly, ma tu mi chiamerai Elizabeth. E poi avrei dovuto lasciarti morire sulla strada solo come un cane!?!-

Mi fermo un attimo per calmarmi e ricomincio a parlare:

Elly:-Comunque adesso è il caso che tu risponda a qualche domanda.-

Pov: Nicola

La guardo esausto. Mi aspettavo dicesse questo, e sono deciso a rispondere per quello che posso:

Nicola:-Cercherò di soddisfare le tue curiosità-

Da quello che posso vedere non si aspettava la mia collaborazione e leggo confusione nei suoi occhi per un attimo, ma si riprende facendo finta di niente e mi domanda:

Elly:-Innanzitutto, coma hai fatto a finire in questo stato?-

Nicola:-E’ una storia lunga, che non avrebbe senso raccontarti, dato che non ci crederesti-

Elly:-Allora da dove vieni, e perché quando ti ho trovato eri armato di tutto punto?-

Nicola:-Mi dispiace ma questo non posso proprio dirlo-

Pov: Elly

Lo guardo incredula e gli chiedo a voce un po’ troppo alta:

Elly:-Almeno il tuo nome me lo dici!? O è un segreto anche quello?-

Il ragazzo sorride e per la prima volta si toglie il cappuccio, scoprendo la faccia divertita di un ragazzo della mia stessa età: capelli castano chiari, lunghi quanto basta a non essere d’intralcio nei movimenti bruschi o che richiedono agilità; occhi azzurro-cielo che sembrano scrutare l’anima e un ghigno divertito che gli increspa le labbra nel notare la mia espressione spaesata, e dice:

Nicola:-Il mio nome è Nicola Larese, e da come puoi capire non sono proprio di qui-

Pov: Nicola

La vedo riprendersi e accennare un sorriso divertito, ma adesso è il mio momento di fare domande:

Nicola:-Ma adesso, potresti dirmi dove ci troviamo e quando?-

Elly:-Ci troviamo a casa mia, a New York…..-

Nicola:-Si ma dove a New York?!-

Mi accorgo che la mia impazienza la sta innervosendo, se solo potesse capire in che situazione mi trovo.

Elly:-A Manhattan……-

Nicola: sussurrato -Grazie al cielo…..-

La vedo guardarmi con espressione interrogativa, ma con un gesto della mano la invito ad andare avanti:

Elly:-E oggi è il 14 Febbraio-

Nicola:-Mi puoi dire l’anno?-

Elly:-2020….-

Nicola: sussurrato -Per fortuna non è passato molto…..-

Adesso la vedo guardarmi anche con sospetto, ma prima che possa domandarmi un qualsiasi cosa cambio discorso:

Nicola:-Piuttosto, i tuoi genitori sono d’accordo sul tenere uno sconosciuto armato, anche se ferito, in casa?-

Il suo sguardo si fa vuoto per una attimo, ma si riprende e, facendo finta di niente dice:

Elly:-I miei genitori sono spesso via per lavoro, quindi si può anche dire che vivo da sola, per ciò non ci sono problemi-

Capendo che per lei non è un discorso piacevole, lasciamo, in un tacito accordo, cadere il discorso spostandoci su un’altra problematica:

Elly:-Piuttosto, penso che tu debba rimanere fermo per almeno una settimana, se vogliamo che le ferite si richiudano completamente-

Nicola:-No, basteranno ancora un giorno o due, poi potrò andarmene, non voglio procurarti più problemi di quanti non ne hai già-

Pov: Elly

Cerco di controbattere alla sua affermazione, ma, vedendo il suo sguardo serio, le parole mi muoiono in bocca.
Faccio per andarmene ma lui mi richiama:

Nicola:-Elizabeth-

E con un sorriso mi ringrazia.

Pov: Nicola

Il mio richiamo la ferma, e capendo do avere la sua attenzione continuo:

Nicola:-Grazie, senza le tue cure sarei morto, per cui: grazie-

La vedo uscire con un sorrisino, del tutto in contrasto con la tristezza velata di pochi istanti fa.
Dopo che lei è uscita dalla stanza, mi rilasso sul letto e, osservando per un attimo le lame celate, compagne di mille avventure, penso:

Nicola: “Spero che vada tutto bene….”

Infine cado in un sonno ristoratore che mi preparerà agli eventi che da qui in futuro accadranno.
 

Autore:

E anche questo capitolo è finito,
che cosa succederà a Nicola?
Io ovviamente lo so, ma voi, cari lettori, no,
per questo vi invito a continuare a leggere e alla prossima!
  
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