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Autore: Chrystal_93    19/10/2014    0 recensioni
Ve lo ricordate "Popular"? Le lotte tra il gruppo delle bionde cheerleaders e giocatori di football e quello dei "loosers" che alla fine tanto loosers non sono? Cosa succederebbe se i due gruppi entrassero in contatto a causa di un'amore inaspettato tra la perfida cheerleader Nicole e il nuovo arrivato?
Be' non vi resta che leggere per scoprirlo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nicole Julian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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L'ora della scelta


 

Edward si avvicinò al tavolo dei suoi amici, riuniti insieme per consumare il pranzo in mensa.

“Edward! La star del football!” Harrison batté le mani, lasciando perdere per un attimo il suo succo.

Edward però sembrava assente. Aveva provato a chiamare a chiamare Carmen ma lei non gli aveva mai risposto nel week-end. Inoltre non osava parlare con Nicole prima di aver avuto notizie dell'amica, sarebbe quasi stato un tradimento.

Nemmeno lui in fondo sapeva come comportarsi. Provava forti sentimenti per la bionda cheerleader e avrebbe voluto, con tutto se stesso, baciarla a fine partita, soprattutto dopo aver saputo che era stato tutto un malinteso. Era rimasto a letto tutto il fine settimana, confuso degli avvenimenti e delle notizie assorbite. Se Leo non fosse arrivato, chissà a che punto sarebbero ora.

Di sicuro non si sarebbe sentito così in colpa e con un'emicrania che lo stava lacerando.

Si sedette accanto ai suoi amici, ma non toccò cibo.

Rimase semplicemente ad aspettare Carmen, che però non arrivò.

Quando la pausa pranzo finì, Edward si diresse controvoglia alla lezione di biologia. Aveva la nausea, e non perchè avrebbero dovuto aprire delle rane morte proprio dopo aver mangiato.

Alzò lo sguardo e, vedendo Lily, gli corse a fianco.

“Edward!” Lo salutò lei. “Anche tu a biologia. Ti andrebbe di firmare la mia petizione contro l'uccisione di povere rane da laboratorio?”

Lui non la badò. “Si, certo. Hai mica visto Carmen?”

Lily cercò una penna nello zaino. “No, oggi non è venuta a scuola. Ecco.” disse porgendogli un foglio spiegazzato e una penna. “Firma qui.”

Edward mise la propria firma come un'automa. “E l'hai sentita?”

Lily corrugò la fronte, pensierosa. “Ora che mi ci fai pensare, l'ho sentita di sfuggita stamattina, giusto mezzo minuto.”
Edward strinse il foglio tra le mani. “E sta bene?”

Lily si morse un labbro. “Si, lei sta bene. Penso abbia avuto un problema con la madre.” Dopo un attimo di silenzio, lo prese per un braccio e lo condusse in disparte. Lo fece chinare un po'. “Sua madre ha avuto un ricaduta. Credo sia per questo che non è venuta.”

Edward rimase senza fiato. Diede un veloce abbraccio alla ragazza e, ringraziandola, corse via.

“Ma come? Non vieni a biologia?” gli urlò dietro lei, ma senza ricevere risposta.

Edward aveva capito e, soprattutto, sapeva benissimo dove trovare Carmen.

Corse in corridoio, pur sapendo che era vietato e, quando girò l'angolo, finì per scontrarsi con qualcuno.

“Sembra che io e te non possiamo fare a meno di colpirci.”

Edward abbassò lo sguardo e vide Nicole di fronte a sé.

“Nicole. Scusami, non ti avevo vista.” si chinò subito a raccogliere alcuni fogli che l'impatto aveva fatto cadere alla ragazza.

Quando si rialzarono, Nicole sorrise. “Grazie.”

Lui la guardò. Era bellissima, come sempre. Ma quella mattina sembrava più tranquilla, più serena del solito. Vide nei suoi occhi una domanda, una domanda che, probabilmente, sarebbe rimasta inespressa.

“Nicole, senti io...”

“Ho capito perché le sei corso dietro.” disse lei.

Lui annuì, e si morse il labbro. “Vieni a biologia?” chiese lei.

Edward scosse la testa. “Devo andare. Devo andare da Carmen.”

Nicole abbassò lo sguardo. “Capisco.” Fece per andarsene quando lui la fermò, prendendola dolcemente per mano.

“Nicole aspetta.” Chiuse gli occhi e sospirò. “Non pensare che... Nicole è così difficile parlartene. Ci ho pensato per tutto il fine settimana e solo poco fa ho capito. Nicole, non credere che io non provi niente per te. Io sono innamorato di te, e ciò che sto per dirti ti spezzerà il cuore, ma sappi che spezzerà il cuore anche a me. Per quanto io sia innamorato di te, non posso fare questo a Carmen. La distruggerebbe, e lei ha già perso molto. È vero, è stato tutto un malinteso tra noi, ed è terribile che sia andata così, perché non puoi neanche immaginare quanto io voglia...quanto io volessi stare con te.” Le strinse le mani e la guardò tristemente negli occhi. “Ma Carmen c'è sempre stata per me, e non posso ignorarlo. Glielo devo, Nicole. Non voglio farla soffrire.”

Nicole non sentì neanche un briciolo di rabbia dentro di sé. Sarebbe stato semplice odiare Carmen per ciò che lui le stava dicendo, ma in fin dei conti sapeva che non era colpa sua. Edward aveva fatto la sua scelta e, se Carmen l'avrebbe reso felice, allora era giusto che stesse con lei.

Tirò su col naso e represse alcune lacrime.

“Nicole, perdonami.” sussurrò lui.

Lei si liberà dalla stretta, cercando di imprimere nelle pelle il ricordo del suo tocco, del suo calore.

“Vai.” disse soltanto.

Edward rimase a fissarla, con gli occhi lucidi. Avrebbe voluto baciarla e stringerla a sé, ma tutto quello che fece fu sorriderle e allontanarsi.

Nicole rimase per un minuto buono ferma, in corridoio. Poi inspirò a fondo e si incamminò verso l'aula di biologia.

 

 

“Carmen.” disse soltanto, non appena la vide, da sola, seduta in fondo all'aula dove si tenevano gli incontri di self-help per parenti di tossicodipendenti e alcolisti.

Lei alzò gli occhi appena, quel tanto che bastava per svelare le occhiaie profonde e il rossore che li cerchiava.

“Carmen.” disse più dolcemente, avvicinandosi a lei. Non la toccò, aveva quasi paura che sarebbe saltata via al minimo tocco.

Si guardò in giro. Quella stanza era proprio triste.

Si mise di fronte a lei, accucciandosi sul pavimento.

“Carmen.” disse per la terza volta, più timoroso. “Come stai?”

Carmen però non rispose. Si torturò le mani, cercando di nascondere il tremore che le faceva agitare.

“Lily mi ha detto che tua madre non è stata bene.”

Carmen annuì, mordendosi le labbra per non piangere.

“Mi dispiace tanto, Carmen. Sei una persona così bella, non ti meriti tutto questo.”

Le lacrime cominciarono a rigarle il volto. Alzò gli occhi e fissò il ragazzo in ginocchio di fronte a lei.

“Non ti meriti nemmeno ciò che ti ho fatto. Ti chiedo scusa, Carmen.” Edward guardò in basso.

Le porse un fazzoletto di carta e aspettò paziente che la ragazza si calmasse.

“Io... Grazie.” mormorò.

Edward sorrise e le strinse le mani tra le sue. Con suo grande sollievo, la ragazza non lo respinse.

“Non so cosa mi sia preso.” Cercò di scusarsi lei.

Lui la zittì, appoggiandosi meglio sul ginocchio che toccava terra.

Le accarezzò il volto, togliendole una lacrima con il dito.

“E' del tutto comprensibile che ti senta così. La colpa non è tua, Carmen, te lo assicuro.”

Lei si strinse nelle spalle, di colpo sentiva il freddo attraversarle i vestiti. Il ragazzo rimase lì, in silenzio, senza mai allontanarsi.

“E' tutto sbagliato.” mormorò lei e scoppiò a piangere. Allora Edward si alzò e l'abbracciò, lasciando che lei gli bagnasse la camicia con le lacrime.

Passarono alcuni minuti e dopo un po' Carmen finalmente si calmò.

Tirando su col naso, e asciugandosi di nuovo gli occhi, disse: “Sei proprio un bravo ragazzo. È fortunata Nicole. Spero solo che lei ti meriti.”

Lui si scostò da lei e, prendendole il volto fra le mani, la fissò intensamente. “Non sono affatto un bravo ragazzo, Carmen. So che alcune lacrime sono anche a causa mia, e non sai quanto mi senta in colpa per questo.”

Carmen tentò di sorrise, ma le uscì soltanto una smorfia. “Non fa niente, davvero. Non è colpa tua se la ami.”

Edward rimase zitto. Poi le alzò il mento, affinché lei lo guardasse negli occhi.

“Carmen, tu per me ci sei sempre stata. Mi hai riservato un sorriso persino quando dentro eri a pezzi, e questo non lo posso dimenticare. Non lo voglio dimenticare. Mi sei stata accanto quando non c'era nessuno, senza mai essere troppo invadente.”

Le sorrise, accarezzandole il volto. “Non ho intenzione di lasciarti, Carmen.”

Alla ragazza tremarono le labbra. Lo osservò attentamente, e non scorse alcuna traccia di menzogna nei suoi occhi.

“Tu non...?”

“Non ti lascerò.” disse lui, più risoluto.

Carmen avrebbe voluto dire qualcosa, o per lo meno abbracciarlo, ma non riuscì a dire o fare niente di ciò. Rimase semplicemente immobile, singhiozzante.

La stanza di colpo cominciò a riempirsi, segno che la pausa dell'incontro era finita. Edward vide parecchi sguardi su di sé, come ad indicare che doveva andarsene.

Tornò a concentrarsi su di lei, e le ripeté: “Non ti lascerò, Carmen.” Poi si chinò su di lei, le diede un bacio sulla guancia, e, facendosi largo, se ne andò.






Note dell'Autrice
Buona domenica a tutti! Mi scuso del ritardo con cui aggiorno ma ho dato spazio alla Rumbelle Week e, avendola adorata -anche se è dire poco-, ho lasciato in sospeso "Real love" e il triangolo amoroso tra Edward, Carmen e Nicole.
Dal titolo spero avrete compreso che, finalmente, Edward ha scelto. Mannaggia a lui! Sto cominciando a odiarlo. A quanto pare ha scelto Carmen, credendo che  fosse la cosa più giusta da fare. Ma lo è davvero? Lo vedrete nel prossimo capitolo. Anche perchè, diciamocelo, lei sarebbe davvero felice con al fianco una persona per cui non ha la prima posizione in classica?
Il capitolo è corto, è vero, ma non disperate, l'ho fatto solamento perchè unirlo al passaggio successivo l'avrebbe reso troppo lungo e si spezzava bene così, dal punto di vista del contenuto.
Voi che dite della scelta di Edward? Credete che resisterà? E che Carmen accetterrà questa scelta? Qualunque siano le vostre risposte vi invinto a confrontarle col prossimo capitolo che pubblicherò -si spera- non prestissimo, da una a due settimane.
E ora vorrei ringraziare Paola Granger che mi segue con assiguità e ha la grandissima pazienza e gentilezza di farmi sapere con una recensione il suo parere. Grazie di cuore!
E un grazie a tutti i lettori silenziosi, spero che il capitolo non vi abbia delusi. 
Alla prossima!



 
  
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